Il centoventicinquesimo
numero in edicola oggi contiene la conclusione dell'avventura di Zagor alla miniera di Pegleg, la storia
completa "Nodo scorsoio", nonché la prima parte della storia
"Tragedia a Silver Town".
NODO SCORSOIO
Josef
Polanski è un ricco commerciante che vuole assicurarsi con ogni mezzo il
monopolio delle pellicce a Darkwood. Ma Zagor interviene in soccorso dei suoi
amici trapper: salva la vita a Rochas e si introduce nel fortino di Polanski,
distruggendolo!
Mi duole scriverlo
parlando dell'amico Moreno Burattini, ma il mio giudizio su questa storia è quello di
una mera sufficienza. Zagor si comporta in modo troppo violento, e l’avventura
sembra costituita da una sequenza di eventi che si susseguono velocemente senza
approfondimento alcuno e senza un minimo di pathos.
Posso pensare che
queste difformità dal “canone zagoriano” e nel ritmo narrativo siano state
dovute ad alcuni tagli redazionali, dato che Burattini stesso ebbe a
dire che non era pienamente in sintonia con gli interventi del curatore
dell’epoca (Renato Queirolo) e che, addirittura, gli sembrava di non
riconoscersi in certe storie (come questa) che uscivano con il suo nome…
* * *
TRAGEDIA A SILVER TOWN
Zagor
salva la vita a Linda, figlia di Walter Hill, il direttore della banca di
Silver Town. Per suo padre lavora Greg Rydell, un bravo ragazzo; tutto il
contrario del fratello Mark che, con due complici, rapina la banca di Silver
Town e rapisce Linda!
Zagor si mette sulla pista dei rapitori
quando, incredibilmente, Mark Rydell gli dà una mano, liberando la ragazza e
mettendosi dalla sua parte. Il Re di Darkwood riesce a eliminare i complici di
Mark, ma, una volta tornati in paese, una sorpresa sconvolgente lo aspetta…
Pur con i limiti della sua brevità, questa è
una buona storia di Burattini, classica e nolittiana quanto basta per
far felici i lettori.
Abbiamo una gag iniziale in cui Cico e Trampy
divertono con il loro siparietto sul sequestro del cane; abbiamo uno Zagor
carico di umanità che perdona un bandito redento, pur senza calpestare i propri
principi; abbiamo un finale bello e sconvolgente, in cui abbiamo un
ribaltamento dei ruoli: nonostante qualche indizio sparso qua e là lungo la
narrazione, la sorpresa per il colpo di scena rimane e si scopre
sorprendentemente che il fratello ritenuto “buono” è cattivo, e viceversa.
Come
ha scritto Angelo Palumbo nello Zagor Index 301-400, “nelle mani di un
profondo conoscitore della serie come Burattini, l’ordinaria storia di
una rapina in banca finisce con l’arricchirsi di interessanti risvolti
psicologici”.
Grande Donatelli ai disegni.
"il cimitero indiano", l'avventura iniziata nel volume n. 124 della collezione a colori e che si conclude in questo numero 125, la classifico, e mi dispiace dirlo, come la peggiore storia mai letta di tutta la saga dello spirito con la scure. Il tema degli zombi poteva essere sviluppato in maniera sicuramente più efficace, magari come una sorta di sequel dell'indimenticabile avventura ad Haiti illustrata negli originari Albi n. 94 e 95 della serie. Ed invece il fascino spettrale dei morti viventi viene, in quest'occasione, fatta filtrare attraverso un racconto fantasy decisamente scialbo, insignificante, insomma inutile. Ho trovato, in particolar modo, senza senso la trovata di un fuoco alimentato da una spirale di tumuli all'interno del cimitero indiano che avrebbe il potere di dare la vita eterna a chi ne viene colpito. Concludo ribadendo di essere rimasto totalmente deluso da questa storia. Fortunatamente questo volume 125 si alza di quota grazie al bellissimo racconto "Nodo scorsoio" dell'allora ormai consolidato autore Burattini e degli stupendi disegni di Ferri che ci trasmettono alla perfezione tutta lo struggente spessore di un racconto essenziale, ma perfettamente cruento. Ne sono rimasto sensibilmente trasportato dall'inizio alla fine. Certo, in quest'occasione, abbiamo modo di notare uno Zagor più vendicativo del solito, ma ciò è giustificato dalla spietata durezza e brutalità dei propri avversari di turno. Un western maturo, "maschio" che spezza intelligentemente certo sottile perbenismo che magari è sempre trapelato, di tanto in tanto, in varie vicende passate del nostro eroe. Grande Burattini che qui dimostra di essere stato a tutti gli effetti un'efficace new entry. E forse anche per autori di questo calibro che la saga di Zagor tutt'oggi continua a scoppiare di salute.
RispondiEliminaA me di "Nodo scorsoio" sono piaciute le prime 79 pagine! Bel ritmo e dialoghi buoni e veloci con il ritorno di personaggi vecchi e nuovi. Poteva uscirne chissà che bella storia di frontiera e invece ci troviamo una, pur godibile, lotta finale di botto con solo Zagor contro tutti e anche una trovata che ho trovato un po troppo esagerata dove si rischia il trash!
EliminaSe non erro ho letto mi pare sul forum spiritoconlascure che la parte finale fu scritta da Queirolo.
Proprio un peccato. Chissà perché troncare così una storia che per due terzi si era rivelata buona. Boh!
Massì, è vero quel che dice Palumbo: in fondo uno mica vuole la luna. Dateci pure sempre la stessa pappa, ma che sia quella che ci aspettiamo.
RispondiEliminaChi compra Tex vuole una bella storia alla Tex, anche se le portate sono quelle dal 1948, chi compra i Rolling Stones vuole un bel disco alla Stones anche se la zuppa è quella dal 1964.
E chi compra Zagor....cosa dovrebbe volere? Il tenente Colombo?
A me "Oro maledetto" è piaciuta. Di più di "I malefici di Diablar". Certo, non raggiunge i vertici caponiani de "La notte del diluvio" e di "Tenebre", però è comunque una storia godibile e misteriosa, anche se un po altalenante. C' è anche un divertente gag cichiana nel finale. Non capisco perché affidare i disegni a Gamba quando erano pane per i denti di Ferri. Boh! Anche se i suoi zombie hanno un certo nonsoche.
RispondiEliminaDopo questa storia inizia un periodo di vivacchiamento, chiamiamolo così, causa addio di Toninelli e preparazione se non erro della seconda odissea.
Dopo "Tragedia a Silver town" se non erro Trampy non si vede più per un botto sulla serie regolare!
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