Questo nuovo numero della collana Zagor Più presenta per l’undicesima volta il format ormai famoso noto come “I racconti di Darkwood”: una serie
di brevi avventure racchiuse da una storia “cornice” che funge da incipit, raccordo e chiusura. Il titolo
complessivo di questo albo è Le storie
di Trampy.
Questa
volta, infatti, tocca a Ebenezer Snare, meglio noto come Trampy, il ruolo di
narratore di questi quattro nuovi racconti. Grazie all’impunito vagabondo ci
verrà svelato il segreto di Olympia, conosceremo un vero eroe, scopriremo cosa
si nasconde dentro una misteriosa locanda nella foresta e risolveremo un
inspiegabile caso di omicidio avvenuto in un wigwam isolato nella neve, là dove
nessuna impronta ha lasciato il suo segno sul manto bianco…
* * *
Iniziamo dalla cosiddetta “storia cornice” disegnata, come
di consueto, dal bravo Stefano Voltolini e
scritta da Moreno Burattini, nel
corso della quale Trampy, nella speranza di scroccare un pasto luculliano,
convince mister McDermitt (curioso di saperne di più sul mitico Spirito con la
Scure) ad ascoltare alcune delle imprese di Zagor. Non tutto però filerà liscio
per il simpatico vagabondo… Qui mi permetto una riflessione personale: non
appena saputo il titolo di questa antologia, mi sono subito domandato come
potesse Trampy raccontare storie con protagonista Zagor dato che – nelle
numerose apparizioni del vagabondo all’interno della saga –, lo stesso ha
occasione di incontrare personalmente lo Spirito con la Scure solo una volta
(almeno a che io ricordi, ma la mia memoria potrebbe fare cilecca…), vale a
dire nella storia degli anni ’70 “Terra senza legge/Lo strano Mister Smith”. È
direttamente Trampy che ha dato la risposta al mio dubbio, laddove nell’ultima
pagina riflette sul fatto di avere riferito solo avventure di Zagor che proprio
Cico gli ha raccontato! Senza questa spiegazione, il tutto sarebbe stato poco
plausibile…
Il primo racconto narrato da Trampy, “Il
segreto di Olympia”, è opera dalla collaudata
coppia Samuel
Marolla e Paolo Bisi.
La storia ha dei richiami sia al genere horror che a quello steampunk, e devo
dire che, pur ottimamente scritta e disegnata, non mi ha convinto sino in
fondo, lasciandomi con uno senso di straniamento che non mi ha abbandonato
nemmeno dopo la lettura. Ma si tratta di una sensazione assolutamente
personale…
La seconda storia, “Un vero eroe”, scritta dal veterano Luigi Mignacco, vede l’esordio zagoriano dell’altrettanto veterano
(classe 1944) disegnatore Luigi Merati, già visto
all’opera su Il Piccolo Ranger, Mister No e Diabolik. Il suo tratto classico e pulito ben si adatta alla storia
(da segnalare solo qualche “imperfezione” in alcuni volti di Zagor), la quale,
d’altro canto, è abbastanza semplice, senza particolari momenti di tensione
narrativa. Il lettore scoprirà la storia del leader di una comunità di
agricoltori che cela un segreto nel suo passato…
“La locanda nella
foresta” di Giovanni Eccher (ormai un habitué di questa collana)
è la storia che più mi ha appassionato dell’intero volume. Il personaggio della
locandiera Carol e il suo modus operandi
sono particolarmente interessanti, per tacer del fatto che il bravo disegnatore Giuseppe Candita la tratteggia in modo veramente sexy… L’unico “difetto”, a
mio parere, è la decisione finale che Zagor prende nei confronti della ragazza:
probabilmente non avrebbe potuto fare altrimenti, ma [SPOILER] il lasciarla
libera dopo un assassinio a sangue freddo (per quanto potesse essere “motivato”
nelle sue ragioni) non mi è sembrato in linea con la caratura etica e morale
dello Spirito con la Scure.
Chiude il volume “L’assassino
è tra noi”, classico giallo whodunit
di Moreno
Burattini (la cui soluzione tuttavia si
può, a un certo punto, abbastanza intuire), disegnato dall’esordiente zagoriana
Patrizia
Mandanici (che ha disegnato per la S.B.E. Legs Weaver, Nathan Never, Gregory Hunter
e perfino Tex), giunta a cimentarsi
anche con l’eroe di Darkwood con eccellenti risultati.
* * *
Terminata
la lettura di questo volume, ora non ci resta che attendere la prossima uscita
dello Zagor Più, dal titolo “Ritorno
nella città nascosta”, contenente una sola storia lunga ad opera di Tito Faraci
e Gianni
Sedioli che vedrà Zagor ancora all’opera a Nuova Uxmal… In edicola
il 22 agosto prossimo!
Un caro abbraccio esimio Baltorr, e ti butto lì questa prospettiva: che ne diresti di uno Zagor+ SEMPRE A STORIA UNICA LUNGA con i racconti dirottati su uno dei due color come con Tex? Magari a 160 pagg (4 × 40 senza 'cornice') oppure l'attuale formato a 128 con tre racconti + cornice? Secondo me potrebbe funzionare perché par di capire che la maggioranza dei lettori gradisca appunto la storia unica... Ciaooo
RispondiEliminaCarissimo Paolo, ben trovato! Che dire in merito alle tue proposte... se effettivamente le vendite degli antologici fossero davvero "critiche" forse di dovrebbe tornare alla formula "racconto unico" e dirottare quelli brevi altrove... a me però la formula dei Racconti di Darkwood piace...
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