Ebbene sì, lo confesso, non sono sempre stato fedele alla mia passione zagoriana...
A volte era capitato che perdessi qualche numero alla sua uscita in edicola ma, appena ne avevo l'occasione, provvedevo immediatamente a recuperarlo.
Per esempio, ricordo che - soprattutto all'inizio della mia collezione - impegnato com'ero nel ricercare gli arretrati, dimenticai di acquistare addirittura tre numeri di fila, dal 78 all'80 (I falchi delle nevi, Eskimo e Zagor Story), e più avanti, probabilmente per disinteresse nei confronti di quell'avventura (che non avevo gradito), "saltai" il n. 128 (La fine di un tiranno).
Ma il vero "tradimento" lo commisi nel novembre del 1978, allorquando smisi di collezionare Zagor!!!
In quell'autunno avevo cominciato a frequentare il liceo classico ed il maggior impegno che dovevo dedicare allo studio, unito all'erronea considerazione che i fumetti fossero ormai una cosa inutile per uno che dovesse cimentarsi quotidianamente con i classici greci e latini, mi portò ad abbandonare la collezione con l'acquisto del n. 159 (L'idolo cinese) nell'ottobre 1978.
Tuttavia, uno sporadico "ritorno di fiamma" lo ebbi nell'estate del 1979, quando, attratto in edicola dal primo Speciale Cico (Cico Story, veramente molto bello), presi anche il n. 167 della serie regolare (L'uomo invisibile) che, vuoi per la storia, vuoi per i disegni di Pini Segna, non mi entusiasmò per nulla. E la collezione si arenò nuovamente.
Lo stesso accadde l'estate successiva. Acquistai il secondo Speciale Cico (American Cico) e l'albo della serie regolare Hellingen! Quest'avventura mi convinse di più della precedente e così proseguii con l'acquisto del successivo Il raggio della morte... Ma poi partii per le vacanze e tornai a disinteressarmi di Zagor...
Sarebbero passati altri sei mesi e lo Spirito con la Scure avrebbe incrociato nuovamente la mia strada, anche se in modo non ancora definitivo, grazie ad un mio compagno di classe molto speciale... Ma di questo vi parlerò la prossima volta.
Caro Baltorr,
RispondiEliminabello questo viaggio zagoriano che stiamo facendoi insieme!
Io sono del 1965 e il primo Zagor che acquistai della serie inedita fu "Addio Fratello Rosso" dopo aver letto "La Casa Del Terrore" da mio cugino restandone folgorato.
Anch'io resti deluso dalla storia del Principe Alexis che mi annoiò un pochino, ma forse perchè non ritrovai il tratto di Ferri al quale in quei primi mesi dipassione zagoriana mi ero affezionato.
Ma non mollai, ero troppo preso.
E non mollai neppure quando l'orribile "Il Cavaliere Miserioso" mi fece davvero vacillare.
Ressi anche a "I Cannibali di Green Spot", ma dopo "La Fortezza di Smirnoff" gettai la spugna.
E fu la prima pausa.
Poi, ripresi dalle parti de "L'Idolo Cinese", un Nolitta stanco, ma giusto perchè sfogliandolo in edicola venni rapito dai disegni di Ferri.
Nuovo Stop a "Viaggio Senza Ritorno".
Da quel momento in poi comprai Zagor solo sporadicamente...una, due storie complete all'anno, quando le disegnava Ferri.
Ripresi con una certa regolarità all'inizio degli anni '90, terminata la terribile era Toninelli e da allora ho perso pochissimi numeri...
I miei fumetti preferiti sono Mister No e Zagor: il primo l'ho tradito, nel corso degli anni, ben quattro volte; il secondo, tre volte. Al contrario, non ho mai tradito Nathan Never, che leggo fin dal primo numero (a proposito: a giugno di quest'anno il "musone" compie vent'anni!); nonostante ciò, non lo amo quanto Mister No e Zagor.
RispondiEliminaMorale della favola: ha ragione chi afferma che i tradimenti rafforzano i legami. :-))
Grazie di cuore, Mario e Massimo, per averci resi partecipi anche delle vostre esperienze che, per quanto "negative", alla fine - come successo a me - vi hanno comunque portato a ritornare definitivamente a Zagor!
RispondiEliminaDopo essere stato iniziato a Zagor da un mio cugino più grande, mi decisi a investire i miei pochi spiccioli e a fare il grande passo, cioè a comprare l'inedito in edicola, anziché scroccarli in giro o all'usato (più abbordabili).
RispondiEliminaEra l'estate del '77, e quello era "Pugni e pepite".
A rileggerlo oggi non è niente di che, ma avevo 7 anni e mi appassionai tantissimo al mistero, contando i giorni per sapere chi avesse tramato contro i Sullivan.
Poi qualche anno di scrocco/usato/edicola, in base alle finanze del momento.
E un giorno decisi che non ne avrei più perso uno. Era il settembre 1984 e l'albo era "Le cinque piume" (anche qui un mistero giallo da svelare il mese successivo, storia modesta, non sceneggiata da Nolitta e disegnata da Ferri... quando si dice il destino!).
Da allora non ho mai più mancato un mese.
Credo che questi quasi 27 anni senza interruzioni siano un piccolo di record, visto che sentendo anche altri zagoriani di ferro, uno o due "tradimenti" sono capitati a tutti.
Confesso che certi periodi davvero deprimenti (uno per tutti la fase finale di Toninelli) mi hanno fatto vacillare alquanto, ma alla fine la "fede" è sempre stata più forte di qualche sbadiglio. E, a riguardarmi indietro, vedo che aveva ragione lei! ;-)
Grazie anche a Massimo/Walter Maddenbrook per il suo contributo! ;-)
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