Nel post precedente ho accennato a un compagno di classe molto speciale...
Il suo nome era Ariel...Un nome che a prima vista può far sorridere e richiamare alla memoria la Sirenetta del cartoon di Walt Disney, un detersivo molto in voga negli anni '60 e '70 o, nel migliore dei casi, lo spirito dell'aria personaggio della commedia "La Tempesta" di William Shakespeare...
Il mio compagno di classe era di ascendenze slave e aveva tutta una serie di parenti con nomi altrettanto "strani" ed evocativi: Ario il nonno, Atto il padre, Ervin il fratello, Liana la sorella...
Negli ultimi anni di liceo era stato mio compagno di banco e avevo scoperto così la sua passione per i fumetti bonelliani: è stata la prima persona che abbia conosciuto che collezionava tutte le serie della Bonelli e dal quale ho imparato a leggere le avventure non numero per numero, man mano che uscivano, bensì tutte d'un fiato a storia completata!
Grazie ai suoi "prestiti" ho potuto leggere interamente le collane del Piccolo Ranger, di Ken Parker e della Collana Rodeo/Storia del West. Ogni due o tre giorni mi portava a scuola una decina di numeri e io me li leggevo comodamente a casa...
Ebbene, nel gennaio 1981 mi disse che aveva comprato l'ultimo albo di Zagor intitolato Il popolo della notte, in cui iniziava la storia del ritorno del vampiro Bela Rakosi. Sapendo che ero un appassionato della prima avventura vampirica di Zagor, mi invitò a comprare la storia che stava uscendo in edicola.
Ascoltai il suo consiglio.
E fu così che, dopo l'albo di gennaio, acquistai anche i successivi (Il ritorno del vampiro, Il regno delle tenebre e L'orrendo contagio).
Da parte mia la tentazione di riprendere la collezione era forte, ma l'avventura successiva disegnata da Francesco Gamba (con la prima apparizione del personaggio dell'alchimista Von Axel) non mi appassionò e gli acquisti si arenarono...
Tuttavia anche quell'anno non mi lascia sfuggire Un pellerossa chiamato Cico. Infatti la collana "parallela" degli Speciali dedicati a Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales continuava a piacermi.
All'inizio del nuovo anno scolastico, nel settembre 1981, Ariel, concoscendo la mia passione per la letteratura fantasy (Tolkien in particolare), mi informò che sull'albo di Zagor di quel mese stava iniziando un'avventura in cui lo Spirito con la Scure aveva a che fare con goblin ed altri esseri fantastici.
Ancora una volta ascoltai il suo suggerimento ed acquistai gli albi Il teschio di fuoco, Il signore nero e L'orda del male...
A quel punto, mancando pochi mesi all'uscita del n. 200, che sarebbe stato sicuramente a colori, continuai ad acquistare Zagor (avendo così modo di leggere la bellissima avventura crepuscolare dei numeri 198 e 199 (Lupo Solitario e Il cerchio della vita).
Ormai era fatta! Grazie ad Ariel, con il quale avevo trovato un altro appassionato con cui poter condividere la mia passione zagoriana e con cui passai interi pomeriggi estivi a leggere fumetti, Zagor mi aveva riconquistato e da allora non ho perso un numero alla sua uscita in edicola!!!
Non solo. Ariel mi convinse a recuperare un po' alla volta anche i numeri della collezione che avevo perso, e per facilitarmi il "lavoro" mi portò a Milano (in zona Viale Fulvio Testi/Viale Zara) dove c'era un enorme capannone pieno zeppo di fumetti bonelliani (credo fosse il distributore di allora) dove acquistai in un colpo solo tutti i numeri da Il sigillo dell'imperatore a L'ultimo vikingo...
Purtroppo, anche qui, i casi della vita ci separarono e ormai sono anni che non rivedo il mio amico Ariel. Non potevo, però, non rendergli un doveroso omaggio e continuo ad essergli grato per la sua amicizia e per i suoi incoraggiamenti a riprendere la collezione di Zagor.
Ariel, questo post è dedicato a te!
>>la bellissima avventura crepuscolare dei numeri 198 e 199 (Lupo Solitario e Il cerchio della vita).
RispondiEliminaIo la detesto questa storia: è gonfia di retorica (tipico, terribile difetto sclaviano) e presenta un personaggio - l'antipatico Lupo Solitario, per l'appunto - che è l'incarnazione del mito del "buon selvaggio".
Ehilà, DevilMax!
RispondiEliminaConoscendoti, non mi sorprende il tuo giudizio "tranchant" su questa storia...;-)
Da parte mia, che dirti?
Nei miei giudizi sulle storie zagoriane devo riconoscere che c'è più cuore che ragionamento: quell'inverno era nevicato come nella storia sclaviana e questo mi aveva fatto immedesimare molto nell'ambiente di quell'avventura...
Inoltre, i finali "positivi" e - se vuoi - anche "retorici" come questo mi sono sempre piaciuti...
O forse è solo che il sacro fuoco zagoriano stava tornando a divorarmi...
Comunque, questa storia l'ho riletta qualche settimana fa con mia figlia e il mio giudizio positivo non è cambiato...
Insomma, Massimo, mica possiamo sempre essere d'accordo su tutto!!!:-))
Olà Baltorr!
RispondiEliminaLo sai che le cose che hai scritto avrei potute scriverle io?
Anch'io resti folgorato dal ritorno del vampiro del 1981, una storia tutto sommato soddisfacente al contario del pasticcio di una decina di anni fa.
E poi il buon Ferri c'era andato giù pesante con la scollatura di Aline!
Ferri è un grande romantico e solo chi è tale lo comprende fino in fondo.
Le lune piene enormi in copertina, le donne come Aline, i boschi, i vascelli...posso dirlo?
Lo preferisco di parecchie yarde a Galep...
Ben ritrovato, Mario!
RispondiEliminaIl ritorno del vampiro è davvero una bella storia e Ferri si dimostra ancora in piena forma!
Di questa storia, più che la scollatura di Aline, a me turbò il fatto della piccola Maida vampirizzata...
Ferri e Galep: nei loro anni migliori direi che sono più o meno sullo stesso livello... ma il cuore mi fa naturalemnte propendere per il primo!
...che oltretutto è una bella persona oltre ad essere un disegnatore superbo.
RispondiEliminaHo avuto la fortuna di stringerli la mano in un paio di occasioni, ebbene sono stato così emozionato solo al cospetto di Artur Lee dei Love.
Per quanto riguarda Aline...nel 1981 avevo 16 anni e quel seno non poteva passare inosservato!
Manco adesso a dir la verità...
Ciao!
Posso confermare, caro Mario, che Gallieno è davvero un gran signore, avendo avuto la fortuna di incontrarlo diverse volte ai raduni del Forum di SCLS: veramente cordiale, disponibile ed affabile.
RispondiElimina>> Insomma, Massimo, mica possiamo sempre essere d'accordo su tutto!!!:-))
RispondiEliminaGiusto! :-)))
>> Per quanto riguarda Aline...nel 1981 avevo 16 anni e quel seno non poteva passare inosservato!
Manco adesso a dir la verità...
Lo stesso vale per me, Mario. La bruna e sensualissima Aline è il personaggio femminile zagoriano che preferisco in assoluto. Mica fesso il barone Rakosi ad affondare i suoi canini nel suo splendido collo! :-)
Spero che qualche autore si decida a farla tornare. Aline, mi manchi!
"Grazie ai suoi "prestiti" ho potuto leggere interamente le collane del Piccolo Ranger, di Ken Parker e della Collana Rodeo/Storia del West. Ogni due o tre giorni mi portava a scuola una decina di numeri e io me li leggevo comodamente a casa..."
RispondiEliminaAlla faccia! Beato te! XD Ma quante serie collezionava! °_O O magari le leggevano anche, il nonno, il padre ed il fratello.
A me "Lupo solitario" non è sembrata così retorica. Forse giusto quando
SPOILER il simpatico e professionale dottore si fa abbagliare dal mito dell' oro. FINE SPOILER
Per il resto siamo nella media della serie a mio parere in quanto a situazioni. Poi boh!
Il mio amico collezzionava TUTTE le collane bonelliane all'epoca in edicola... derto, non erano tante come oggi....
EliminaHai ragione! Altri tempi!
EliminaComunque proprio un bell' articolo! ^^
"una storia tutto sommato soddisfacente al contario del pasticcio di una decina di anni fa"
RispondiEliminaMa a quale ti riferisci? Alla prima con il vampiro? A "Molok"?
Mario si riferisce al terzo ritorno di Rakosi (quello di Boselli/Della Monica), uscito appunto circa 10 anni prima del commento di Mario...
EliminaGrazie dell' info!
EliminaAnche se il mio presente commento è notevolmente spostato negli anni per via che navigando in rete mi è venuto fuori questo sito ,non posso fare a meno pensare come un film che riavvolge il nastro il mio incontro con Zagor. Avevo 16 anni . Ho cominciato con Affondate il Destroyer e da lì in poi ho recuperato tutti i numeri arretrati nell' usato . Fu un periodo magico . Entrare in quel mondo magico che Nolitta seppe crearci intorno fu una cosa davvero bellissima . In verità con Zagor leggevo contemporaneamente anche Mister No , ma quello è un altro discorso , pur rrstsndi allo strsso.kodo analogamente un aktro grande fumetto , diverso ma non meno coinvolgente.
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