giovedì 4 luglio 2024

Supermike! (Zagor 703/708)

ATTENZIONE: SPOILER!

Zagor viene attirato con l’inganno in una piccola cittadina dove Mike Gordon, alias Supermike, un imprevedibile avversario protagonista in passato di una memorabile sfida contro lo Spirito con la Scure (nei nn. 122/125 della collana), gli fa ritrovare un biglietto che sembra essere la richiesta di una gara di rivincita, per la quale sono già stati stabiliti il giorno e il luogo (la Radura della Piccola Acqua, al prossimo Raduno di Primavera), ritenendo ingiusto il verdetto finale delle sette prove con le quali lui e Zagor si erano a suo tempo affrontati.

Supermike, ora spalleggiato dal suo robusto servitore di colore di nome Nestor, riesce beffardamente a sfuggire alla caccia del Re di Darkwood, gettatosi subito al suo inseguimento. Intanto, però, una misteriosa banda di indiani ferisce gravemente un trapper, che viene ricoverato a Pleasant Point. Secondo l’uomo, i pellerossa obbediscono agli ordini di un enigmatico “Spirito Giallo” (il soprannome di Supermike presso gli indiani) e sono intenzionati ad attaccare la capanna di due trappers amici di Zagor: Doc Lester e Pablo Rochas. Lo Spirito con la Scure parte, allora, in soccorso dei due.

Nel frattempo, poiché Supermike intende radunare un pubblico che assista alla nuove sette sfide, rapisce prima il colonnello Clark e il colonnello Faulkner e poi anche Cico: tutti loro erano presenti all’epoca del primo duello e Mike Gordon intende anche usarli come ostaggi per costringere il Re di Darkwood a scendere nell’agone. I tre vengono rinchiusi in un luogo segreto, sotto la sorveglianza di Nestor.

Supermike si avvale anche dell’alleanza con la banda di predoni pellerossa, guidati dal feroce Tumak, che ha incaricato di far prigionieri Rochas e Doc Lester (i motivi sono i medesimi per cui ha rapito Cico, Clark e Faulkner). Zagor, sulle tracce dei due trappers, scopre strada facendo che gli indiani hanno razziato il carico di un carro e i cavalli, dopo averne ucciso il conducente, e si domanda come sia possibile che Supermike si sia alleato con tali soggetti, dato che lui non è un assassino…

 Intanto i predoni di Tumak sono riusciti a catturare Rochas e Doc Lester, e proprio quest’ultimo viene obbligato a sottoporsi a un crudele gioco: darsi alla fuga braccato dai guerrieri, risoluti a divertirsi cercando di catturarlo di nuovo. Zagor arriva in suo aiuto proprio in quel momento e riesce a fuggire con l’amico mountain-man. Invia quindi Doc a cercare rinforzi presso i militari di stanza a Darkwood e torna indietro con lo scopo di liberare anche Rochas.

Il tentativo di fuga fallisce a causa dell’arrivo di Supermike che mette Zagor fuori combattimento, mentre i pellerossa di Tumak riacciuffano Rochas. Quindi tornano tutti all’accampamento dei predoni. Lì Supermike racconta, a uno Zagor prigioniero, i retroscena della sua falsa “conversione da penitente” (vista nei nn. 226/229). Dopo un tentativo di fuga mal riuscito, Zagor e Rochas vengono condotti nella stessa prigione di Cico, Clark e Faulkner.

Lì, Supermike rivela a Zagor di essersi alleato con Tumak promettendogli un carico di fucili che lui e i suoi guerrieri riceveranno solo a sfida conclusa (comunque vada a finire), con l’impegno poi di andarsene da Darkwood. Quindi Zagor trova sul terreno della prigione una vecchia chiave arrugginita e se ne impossessa…

È ormai giunto il giorno del raduno, e il gruppo dei prigionieri viene scortato da Tumak e i suoi guerrieri in direzione della Radura della Piccola Acqua; i predoni circondano la radura e prendono in ostaggio i capi indiani di Darkwood, ai quali vengono aggiunti Cico, Rochas, Clark e Faulkner; Supermike si nasconde nella botola dalla quale era “comparso” Zagor nel corso della sua prima apparizione a Darkwood e si mostra “prodigiosamente” ai partecipanti al raduno, spiegando le sue intenzioni: vuole ottenere da Zagor la gara della rivincita e lo affronterà lungo un percorso di sei prove... che in caso di pareggio potrebbero portare a una settima sfida, combattuta all’ultimo sangue!

Vorrebbe anche umiliare fin da subito l’avversario, facendolo comparire legato ed impotente, ma Zagor nel frattempo è riuscito a liberarsi dai legacci (grazie alla chiave arrugginita di cui si era impossessato) e a mettere fuori combattimento Nestor. Ecco, quindi, che fa a sua volta un’entrata trionfale e tiene un discorso (rivolto soprattutto ai pellerossa) in cui dichiara di accettare la sfida perché intende impartire a Supermike una severa lezione che non dimenticherà.

Hanno finalmente inizio le prove:

1) il tiro con l’arco; i due avversari dovranno scagliare delle frecce in direzione di Molti Occhi, e perderà la prova colui le cui frecce si allontaneranno troppo dal “bersaglio”… dopo alcuni tiri, Zagor rinuncia alla gara per timore che Supermike possa sbagliare e uccidere l’amico stregone… come da regolamento, la vittoria viene assegnata allo Spirito Giallo!

2) lotta; ciascuno dei due contendenti affronta quattro pellerossa dei rispettivi schieramenti, e Zagor riesce a sconfiggere i suoi avversari prima di Supermike… la vittoria è sua!

3) braccio di ferro; qui, purtroppo, per quanto la gara sia combattuta, Zagor soccombe e vince Supermike!

4) nuoto e corsa; i due sfidanti dovranno immergersi nella pozza della sorgente della Piccola Acqua, raggiungere il fiume sotterraneo che scorre sotto di essa e fuoriuscire da una cascata a un miglio di distanza, quindi fare ritorno di corsa alla radura… il primo che ci riuscirà sarà il vincitore… e, per quanto in iniziale svantaggio, Zagor riesce ad arrivare per primo alla meta!

5) lancio del giavellotto; prova molto semplice, destinata a dare la vittoria a chi lancerà il giavellotto più lontano… Zagor trionfa per soli venti pollici!

6) scherma; duello al primo sangue o quando uno dei due perderà la spada… sebbene tecnicamente meno preparato del suo avversario, Zagor, con un’acrobazia fa sì che Supermike rimanga disarmato… vincendo così anche la sesta prova (evento paradossalmente contraddetto dall’immagine sulla copertina dell’ultimo albo!).

La tenzone termina, quindi, con Zagor che si aggiudica quattro prove su sei! Supermike è sconfitto e la settima prova non dovrà essere disputata. Tumak, però, che ha sempre tramato nell’ombra e che vuole comunque uccidere lo Spirito con la Scure e impossessarsi dei fucili promessi, spara a Zagor! Supermike si intromette e uccide Tumak con la sciabola, venendo però colpito dal proiettile destinato al Re di Darkwood!

I guerrieri di Tumak, decisi a vendicare il loro capo, attaccano lo Spirito con la Scure, i suoi amici e i sakem di Darkwood. Inizia l’impari battaglia, ma grazie all’improvviso intervento di Doc Lester e dei soldati di Fort Glory guidati dal capitano Spencer, gli avversari vengono soverchiati e messi in fuga. Zagor cattura Nestor e poi si reca da Supermike: costui è solo ferito, anche se seriamente, e rivela che, qualora avesse vinto, non avrebbe mai consegnato i fucili a Tumak (li ha infatti distrutti), sapendo che questi aveva ucciso e razziato contravvenendo agli accordi presi; a riprova della sua buona fede, ha fatto recapitare una lettera a Fort Glory nella quale mette le guarnigioni di Darkwood sulle tracce dei predoni indiani, rivelandone la pericolosità!

Ora verrà curato dalle ferite e finirà in prigione, ma con la segreta convinzione che prima o poi potrà lanciare una terza sfida al Signore di Darkwood!

* * *

Cari amici zagoriani, ecco a voi la più lunga avventura dello Spirito con la Scure che sia mai stata scritta e disegnata!!!

Eh sì, perché con questo terzo ritorno di Supermike, lungo ben 518 pagine, lo sceneggiatore Moreno Burattini e il disegnatore Marco Verni hanno battuto il precedente record detenuto dalla storia “Incubi!” pubblicata nel 1988 (513 pagine). E se devo dire che, inizialmente, leggendo i vari albi mese dopo mese, avevo avuto la sensazione che le vicende narrate nel secondo, terzo e quarto albo andassero ad aggiungere degli elementi che apparentemente sembravano solo “allungare” la storia senza però aggiungere nulla di veramente importante, a una rilettura complessiva della vicenda ho compreso che si è trattato di personaggi, indizi, frasi e situazioni che poi hanno avuto tutti la loro ragione d’essere nel corpus della storia (e non un mero inserimento per arrivare a battere il record di cui sopra). Anzi, tutti questi elementi vanno a rendere l’attesa della sfida finale molto più emozionante.

Così, albo dopo albo, l’avventura entra sempre più nel vivo e, dopo aver messo tutte le pedine sulla scacchiera (ho particolarmente apprezzato la figura di Tumak, quasi un “terzo incomodo” tra i due principali avversari, che scopriamo vuole giocare una “partita” tutta sua), nel terzo e quarto albo Moreno Burattini riesce a dare finalmente motivazione e verosimiglianza all’idea alquanto strana del compianto Alfredo Castelli (cui la storia è dedicata nell’ultima pagina dell’ultimo albo), che aveva trasformato Supermike in un “superpenitente” con tanto di saio, e nel contempo approfondisce il carattere psicologico (e patologico) di Mike Gordon, dandogli una maggiore profondità rispetto persino al modello di Guido Nolitta.

Si tratta, in definitiva, di quattro albi importanti, per quanto apparentemente possano dare una sensazione di “lungaggine”, senza dei quali – però – tutto l’impianto narrativo crollerebbe.

Quando poi nel quinto albo hanno inizio le varie, adrenaliniche, prove (che sembrano scelte quasi con un criterio “olimpionico”, come suggeritomi dall’amico Angelo Palumbo), e dopo l’esultanza dovuta all’entrata in scena a sorpresa di Zagor, tutti noi lettori abbiamo sofferto con lui nel corso delle stesse. In particolare, la scena in cui l’eroe viene battuto a braccio di ferro mi ha davvero procurato un brivido… e ho persino cominciato a pensare che Zagor avrebbe anche potuto uscire sconfitto sulla lunga distanza… e che si sarebbe per forza dovuti arrivare alla settima prova (quella all’ultimo sangue).

E invece il bravo sceneggiatore mi ha spiazzato con l’imprevedibile vittoria anticipata di Zagor. Anche Supermike, in realtà, alla fine ne esce bene (come avete letto poco fa nel riassunto della storia)… Ma, anche qui, quando l’ho visto colpito al petto da una fucilata, ho pensato che morisse davvero (magari dicendo beffardamente allo Spirito con la Scure: “Ti ho salvato la vita… Anche in questo mio ultimo gesto mi sono dimostrato veramente “super”!”). E invece Moreno Burattini lo lascia in vita… Solamente ferito, verrà curato, finirà in prigione, ma pronto a ritornare per una terza sfida. Supermike è troppo una “simpatica canaglia” per uscire di scena definitivamente!!!

Insomma, era molto difficile far tornare un personaggio come Supermike riuscendo a collegare il nuovo episodio con i due precedenti senza rischiare di ripetere cose già viste. A mio parere Moreno ci è riuscito ottimamente e va quindi promosso a pienissimi voti (ammesso che ce ne fosse ancora bisogno…)!

Ciò detto in merito alla storia, qui di seguito vado invece ad elencare le “scene” e i “momenti” che da lettore zagoriano ho più apprezzato.

Del primo albo: la lunga gag di Cico all’inizio della storia (come usava Nolitta); la sequenza onirica nella quale Zagor ha un incubo in cui appare manifestamente inferiore a Supermike; la commovente visita di Zagor sulla tomba di Jenny a Pleasant Point, sulla quale depone una rosa.

Del secondo albo: la scelta di attirare Cico presso la Radura dell’Albero Morto, che richiama alla mente il mitico primo numero a colori della serie, “Indian Circus”.

Del terzo e quarto albo: la ricostruzione del passato di Supermike all’epoca in cui si professava un “superpenitente”, colmando così una lacuna sulle motivazioni dell’avversario.

Del quinto albo: l’entrata in scena di Zagor, che “demolisce” Supermike con il suo discorso, non riconoscendolo come un degno avversario ma solo come un bambino capriccioso bisognoso di una sonora lezione; bellissima la frase in cui Zagor dichiara di aver affrontato innumerevoli nemici nel corso della sua vita, ma tutti erano mossi da uno scopo da realizzare, fosse pure il desiderio di potere, di arricchirsi, di ribellarsi, di vendicarsi… ha anche incontrato carogne animate da puro odio, da perfidia o da cattiveria… Supermike, invece, agisce soltanto per vanità e per appagare la sua assurda ansia di primeggiare, incurante dei danni che la sua voglia di autoesaltazione arreca agli altri.

Dal sesto albo: oltre al bel finale, meritano una menzione la buffa riproposizione della scena con la pallottola che colpisce accidentalmente il cappello di Faulkner (come nel corso della prima sfida) e i ricordi delle volte in cui Zagor ha combattuto armato di spade, sciabole e fioretti.

Per concludere, una parola merita sicuramente l’egregio lavoro di Marco Verni ai disegni. Tutti i personaggi sono da lui ottimamente caratterizzati e l’equilibrio tra bianco e nero è perfetto. In alcune vignette, poi, mi è sembrato davvero di rivedere il Gallieno Ferri dei tempi migliori. Nessun altro avrebbe potuto fare meglio di Marco nel disegnare questa avventura, nella quale ha superato se stesso!

 

8 commenti:

  1. Iniziamo dai disegni di Verni, sicuramente ferriani e come tali non possono non piacere al popolo zagoriano dalle tempie grigie.
    Epperò, se dovessi fare un appunto al pur ottimo disegnatore, lo pregherei di evitare una certa ripetitività nelle espressioni dello spirito con la scure quando è adirato che francamente sono un po' tutte uguali: il suo volto è sempre un po' artificiosamente "tirato" e con una (troppo) ampia dentizione digrignata.
    Ferri metteva in essere una varietà di atteggiamenti del volto infinita rendendo Zagor (e non solo lui) "vivo" che ti sembrava uscisse dal fumetto...come il protagonista del video degli A-Ha degli anni '80.
    Take on me.
    Detto ciò Verni è comunque il disegnatore di Zagor che preferisco.

    La storia.
    Dico subito che mi è piaciuta, ma ho trovato un po' di squilibrio tra una prima parte tutto sommato interlocutoria, molto lunga, e il "vivo delle trattative", come diceva Enzo Tortora, ovvero la sfida con le sette prove, al confronto un po' troppo stringata.

    Si potevano forse portare le prove a 9 o a 11 riducendo un po' il lungo prologo iniziale? Perché dovevano essere per forza 7 come nel 1975?
    Non lo so, non sono un narratore e non vorrei peccare di presunzione, però questo è ciò che mi sento di dire.

    In ultimo un plauso alla scelta di terminare la storia a metà albo come nell'era classica: trovo sia un bene che le storie finiscano in base alle esigenze narrative "naturali" e non vadano piegate alle esigenze "artificiali" di una formattazione fissa.

    Un caro saluto
    Mario

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    1. Caro Mario, grazie per tue osservazioni sempre puntuali e ragionate! Ne condivido la massima parte. In merito al numero delle prove, credo che fosse abbastanza normale che Supermike chiedesse di replicarle, proprio per dimostrare a Zagor di essersi superiore rispetto alla volta precedente...
      D'accordissimo con te per quanto riguarda la preferenza di storie lunghe quanto è giusto che siano e non per forza concludenti all'ultima pagina di un albo!!!

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  2. Dimenticavo: ammirevole come Moreno sia riuscito anche in quest'occasione a rimediare ai pasticci fatti nel passato da altri autori. Naturalmente in relazione ai limiti imposti dalla coerenza e dall'attendibilità, miracoli non se ne possono fare.
    Ciò che è stato combinato con Hellingen sembrava davvero irrimediabile e anche con Supermike l'impresa immagino non sia stata delle più semplici dopo la storia davvero bruttina e assurda del 1984.

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  3. Vie baltorr veramente una grande storia ! Io adoro le storie lunghe e come voi sono contento che non sia stata castrata per riempire solo quattro o cinque albi . I disegni fantastici di verni sempre al top continuate così ! Un abbraccio virtuale agli autori per questo gioiello . Cari saluti da Matteo Agostini e sempre viva zagor !

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    1. Ciao Matteo! Lieto che la storia ti sia piaciuta! Un abbraccio virtuale anche a te!!!

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  4. Bravo Marco, bella recensione e concordo un po' con tutto.
    La mia parte preferita (esclusa ovviamente la sfida, che è la vera ciccia) è quando Burattini razionalizza alcune assurdità della storia di Castelli (alla quale però - lo confesso - sono affezionato): in queste cose Moreno è sempre bravissimo.
    I disegni di Verni, poi, sono strepitosi, forse è la sua storia migliore, di certo da podio.

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    1. Grazie, Massimo, per il tuo commento. Da un esperto come te fa sempre piacere! Ciao!!!

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    2. Adesso posterò il commento alla storia breve "La piccola ombra". Fammi sapere che ne pensi...

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