Il centonovantacinquesimo
numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura del ritorno di Stephan, nonché la prima parte della
storia “Pleasant Point”.
IL SEGNO DEL MALE
Un misterioso sogno spinge Zagor a
raggiungere un villaggio indiano sulla costa atlantica, e a contattare un
giovane stregone dei Nipmuk, Nuan-Teh, anch’egli messo in allarme da strani
avvenimenti e angoscianti premonizioni.
Inquietanti indizi sembrano indicare che
Stephan, il sacerdote del Male affrontato dallo Spirito con la Scure in
passato, dall’aldilà stia cercando la sua rivincita.
Questi, infatti, è tornato in vita sotto
nuove sembianze, trasferendo il suo spirito nel corpo di un bandito di nome Syd.
Il negromante ha radunato i suoi accoliti in una vecchia fortezza inglese
abbandonata, costruita su uno scoglio al largo della costa atlantica.
Diretto al villaggio dei Nipmuk, Zagor
scopre che Abraham Stoke, discendente
di un uccisore di streghe che lo aveva aiutato a sconfiggere Stephan la
prima volta, è stato ucciso dai seguaci di Haggot. Giunti all’accampamento,
Zagor e Cico conoscono il giovane stregone Nuan-Teh il quale con i suoi poteri
scopre che Stephan si trova nelle vicinanze del villaggio di Salt Town.
I tre raggiungono il villaggio e a causa di
uno sceriffo troppo zelante Cico e Nuan-Teh vengono fatti prigionieri dagli
uomini di Stephan e condotti nella fortezza di questi.
Lo Spirito con la Scure, sfuggito alla
cattura e alleatosi con gli indiani Pennacook, riesce a raggiungere il covo del
nemico solo per scoprire che Stephan ha preso possesso del corpo di Nuan-Teh
grazie a un medaglione/talismano che fa sì che chiunque lo indossi diventi un ricettacolo
dell’anima del malvagio sacerdote.
Zagor viene catturato e, insieme a Cico,
assiste al rito con il quale Stephan riesce ad evocare fisicamente il demone
Haggot; quindi, mettendogli al collo il talismano, si impossessa del suo corpo
ed inizia ad assorbire le forze vitali dei suoi accoliti. Uno di questi,
rinsavito, riesce a liberare Zagor che strappa il medaglione da Stephan/Haggot,
gettandolo in mare.
In tal modo Haggot torna nel suo mondo di
tenebra, l’anima di Stephan rimane intrappolata nel limbo e Nuan-Teh riacquista
fortunatamente piena padronanza di sé.
Penultima
storia del compianto Ade Capone
comparsa sulla serie regolare di Zagor (l’ultima verrà pubblicata postuma nel
2016, e nel frattempo usciranno i suoi Maxi Zagor del 2009 e del 2013).
L’avventura
vede il ritorno di uno dei personaggi di Capone
più amati dai lettori: Stephan, sacerdote dell’oscuro culto del demone Haggoth (vedi
La notte del diluvio), proprio il character con il quale lo sceneggiatore
esordì sulla serie nel 1987.
Dopo tanti anni, Ade
Capone riesce ancora a costruire una storia dal sapore fortemente
nolittiano. Lo stile, i dialoghi, il crescendo della trama sono notevoli e solo
poco alla volta il lettore (insieme a Zagor) riesce a comprendere che cosa il
malvagio avversario voglia ottenere da questo suo ritorno sulla scena.
L’autore fa il possibile per non scoprire le sue carte e colpire
il lettore con una serie di trovate ad effetto, fra le quali spicca il tranello
finale che Stephan cerca di giocare ai danni dello stesso Haggoth. Il loro
rapporto mi ha ricordato molto quello fra Hellingen e Wendigo, ed infatti si
conclude in modo praticamente analogo. Originale anche l’idea di connotare
questo demone non come un mostro oscuro ma come una specie di angelo decaduto. L’unico
neo è che, forse, risulta poco plausibile la scelta di Haggot di “graziare”
Zagor e di tornarsene nel suo mondo ben sapendo che solo se sorgerà un nuovo culto a lui dedicato potrà in
futuro ritornare sulla terra…
La caratterizzazione del personaggio di Zagor spicca per la sua
fisicità, un eroe che non si ferma davanti a nulla pur di salvare i suoi amici.
La resa dei disegni di Gallieno
Ferri questa volta è un po’ altalenante, in gran parte splendida ma in
alcune vignette imprecisa e non molto felice.
Faccio un "pubblico" ringraziamento per le recensioni ai numeri di questa collana. Sono utilissime per conoscere i contenuti delle uscite e prenotare i volumi in edicola. Alessandro
RispondiEliminaGrazie mille, Alessandro! ;-)
EliminaCome quasi tutti i ritorni anche questo ha spezzato i lettori. Sebbene sotto la prima storia, a me è piaciuto, soprattutto grazie all' atmosfera tenebrosa ed al ritmo. L' idea di passare dai tetri boschi ad una località marittima l' ho trovata azzeccata così come quella di far luce sulla famiglia Stoke ed il giocare sulle forme che poteva avere Stephan ormai privato del suo corpo. Ben caratterizzato anche il giovane Nuan-Teh. Peccato che nel finale faccia poco. Avrei gradito un maggior coinvolgimento in quel frangente.
RispondiElimina"L’unico neo è che, forse, risulta poco plausibile la scelta di Haggot di “graziare” Zagor e di tornarsene nel suo mondo ben sapendo che solo se sorgerà un nuovo culto a lui dedicato potrà in futuro ritornare sulla terra…"
Si, un pò tirata. Magari per far vedere come possono essere strani e sorprendenti questi demoni. Boh! Anche a me comunque è piaciuto il suo aspetto da "angelo" tenebroso.
"riesce ancora a costruire una storia dal sapore fortemente nolittiano."
Già! Molte belle le copertine! ^^
Non sono d'accordo. La storia é secondo me noiosetta xche l elemento demoniaco non cé o e mal posto. Incubi. Occhi spiratati e denti appuntiti...non ci siamo.il vecchio rakosi 1 e 2 mi fa ancora accapponare la pelle x il mistero e l angoscia che trasuda da quelle pagine...no, non ci siamo....vi abbraccio tutti...
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