giovedì 24 febbraio 2011

Cosa resterà di quegli anni '80...

Eravamo rimasti a cavallo degli anni 1981/82...

Da qui in avanti i miei ricordi zagoriani sono più dilatati nel tempo.

Anche perché i miei interessi erano indirizzati anche altrove: mi ero iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (la qual cosa mi occupava - come potete immaginare - diverso tempo) e la mia passione per la letteratura fantasy era in aumento, tanto che avevo iniziato a scrivere anche dei racconti di sword and sorcery ispirati a quelli di Conan il barbaro di Robert E. Howard e dei suoi epigoni. Questo mio ultimo interesse mi portò a frequentare il mondo delle fanzines di quel genere letterario e trovò il suo naturale sbocco nell'affiliazione al Club City di Milano, circolo di appassionati di fantascienza/fantasy/horror, con i soci del quale partecipai anche alla Convenzione Italiana di fantascienza (OrwellCon) che si tenne nel 1984 a Montegrotto Terme (PD).

Comunque, tornando a Zagor, i miei ricordi di quegli anni '80 sono, anche in questo caso, legati a determinati albi di Zagor. Ad esempio...

La prima avventura scritta da Toninelli (Uno strano fuorilegge) che lessi ed apprezzai durante la mia vacanza estiva a Madesimo nel 1982, ospite dell'Hotel Cascata-Cristallo, lo stesso dove a suo tempo alloggiava il poeta Giosuè Carducci.
L'arrivo di un nuovo, azzeccatissimo villain ne L'agguato del Mutante, un fumetto che recuperai qualche tempo dopo in un'edicola della stazione ferroviaria di Milano Porta-Garibaldi poiché alla sua uscita, nell'agosto del 1983, ero in montagna, a Locca di Bezzecca, in Trentino, ospite del mio amico Ariel, dove fumetti non ne arrivavano.
L'albo Timber Bill, che acquistai in un'edicola della stazione di Cadorna della metropolitana milanese e che aveva (unico caso nella serie regolare) la copertina lucida.

  
L'avventura intitolata Duello ai grandi laghi, che lessi ad alta voce al mio nipotino Andrea di sei anni, affascinato dallo scortro tra Zagor e un gigantesco orso raffigurato in copertina.
L'albo I diavoli neri (con il famigerato ritorno di Supermike!!!), che acquistai nell'agosto del 1984 a Roma, sempre ospite del mio amico Ariel (questa volta a casa del padre).
Il ritorno di Olaf Botegosky, in Zagor contro Zagor, nell'aprile del 1985...

  
Ma ciò che mi rese davvero felice, zagorianamente parlando, fu la notizia dell'uscita della ristampa riveduta e corretta denominata TuttoZagor!!! Anche in questo caso ricordo perfettamente che il n. 1 lo acquistai nell'edicola poco distante dalla mia università... Un altro ricordo che ho di quegli anni, sempre inerente questa nuova ristampa, è che ne prestai i numeri da 1 a 13 ad un seminarista che era stato mandato nella mia cittadina per aiutare nella gestione dell'oratorio e che scoprii essere un "nostalgico zagoriano": diventammo subito amici ed egli apprezzò moltissimo di poter rileggere quei primi episodi... Quando diventò sacerdote, nel 1988, tra le altre cose gli regalai anche una copia del primo Zagor Special, uscito nel giugno di quell'anno...

  
Un'altra piacevole sopresa fu l'inserimento, a partire dal numero di giugno 1987 (L'assassino di pietra) della pagina della posta nella serie inedita di Zagor... Finalmente i lettori potevano trovare uno "sfogo" alle loro richieste e domande, alle quali rispondeva il mitico Sergio Bonelli!!! Così come apprezzai moltissimo il Giornale di Sergio Bonelli, il supplemento tutto a colori che illustrava i personaggi e gli albi in uscita della casa editrice, il cui primo numero venne inserito in allegato all'albo del giugno 1988...


            E così anche gli anni '80 volgevano al termine...

giovedì 17 febbraio 2011

Domande

L’ho cercato per giorni ma non c’è stato nulla da fare… non riesco proprio a trovarlo…

            Gli albi di Zagor mi riservarono una doppia bella sorpresa con la lettura del n. 187 (Il ritorno del vampiro), del quale ho accennato nel post precedente.
Ero stato invitato a ritornare al mio primo amore fumettistico dopo anni di lontananza, e non solo mi ritrovavo a leggere una storia appassionante accompagnata dai disegni di un Gallieno Ferri ad alti livelli, ma sembrava anche che la fortuna avesse deciso di premiare il mio “ritorno di fiamma”: in quarta di copertina del n. 187, infatti, campeggiava questo messaggio:
“SE RISPONDERAI A QUESTE DOMANDE RICEVERAI IN REGALO UN PORTACHIAVI DI ZAGOR!”.
Ancora una volta l’editore aveva sentito la necessità di sondare l’opinione del pubblico per cercare di migliorare il suo “prodotto” ed ecco che, a distanza di quasi dieci anni dalla prima inchiesta, si rivolgeva direttamente ai lettori per avere la loro opinione “su alcune questioni”, recitava il messaggio, “che ci interessano molto”. 

 Questo secondo referendum, rispetto al primo, aveva un numero maggiore di domande (6 anziché 4) e nella sua formulazione appariva più complesso e coinvolgente.
            Le domande vertevano sulle storie migliori, su quelle peggiori, sui comprimari delle avventure, sulle altre collane della casa editrice, sulle nuove collane che avrebbero potuto vedere la luce ed, infine, sulla pubblicità.
Ma l’evento veramente straordinario era questo: a tutti coloro che avrebbero risposto alle domande sarebbe stato inviato, a scelta, un portachiavi di Zagor oppure uno di Tex o uno di Mister No!!!
A differenza del primo referendum, non ho traccia scritta delle risposte che diedi; ma, anche in questo caso, conservo dei ricordi abbastanza nitidi…
Dovete tenere presente che le prime due domande facevano riferimento agli ultimi cinque anni di pubblicazioni… Ed io non leggevo la collana ormai da ben due anni!!! Potevo, quindi, fare riferimento solamente alle annate ‘76/’78… Me la cavai ugualmente, con l’auto di qualche piccolo éscamotage
Ad esempio, nella risposta alla domanda relativa ai migliori albi, ricordo che, accanto a Kandrax il mago e a Tigre!, indicai anche la storia che stavo leggendo proprio in quel periodo (Il ritorno del vampiro), pur essendo stata pubblicata solo metà avventura: ma che volete farci, le due prime storie di Zagor contro Bela Rakosi sono tra le mie preferite!!!
 
Nella risposta alla domanda relativa agli albi peggiori, accanto a La fortezza di Smirnoff e  Il cavaliere misterioso, indicai anche L’idolo cinese, per il semplice fatto che era la storia con la quale avevo interrotto la mia collezione…
 
Insomma, i miei giudizi sulle storie, nel bene o nel male, non furono proprio “obiettivi”!

In merito alla terza domanda, non ricordo tutti i personaggi che indicai… Ma tra di essi sicuramente ci furono il Vampiro (off course), Hellingen, Trampy e Bat Batterton.


 
 
Alla domanda sugli altri eroi della casa editrice, risposi Tex quale preferito e il Piccolo Ranger quale personaggio per me all’epoca totalmente privo di fascino…


Tra le preferenze sui generi delle nuove, ipotetiche serie che l’editore aveva in animo di lanciare sul mercato, indicai il western e il fantasy.
Infine, relativamente alla possibilità di pubblicità sull’albo la mia risposta fu semplicemente: sì!
Compilata la mia bella serie di risposte ed indicato chiaramente che il portachiavi che desideravo era quello di Zagor, chiusi il tutto in una busta e la spedii all’indirizzo riportato in calce alla quarta di copertina, vale a dire: DAIM PRESS, via Buonarroti 38, 20145 Milano.
E, come era successo 9 anni prima con l’albo Indian Circus,  rimasi in attesa…

Nel giro di qualche settimana, un sabato mattina, trovai nella cassetta delle lettere una piccola busta color marroncino che recava “Daim Press” come indicazione del mittente; era una busta di quelle imbottite con il cellophane e la chiusura pre-incollata… Salii di corsa le sei rampe di scale che mi dividevano dal mio appartamento e, una volta in casa, aprii la busta... che era desolatamente VUOTA!!!
Potete ben immaginare la mia delusione! Non riuscivo a pensare che alla casa editrice potessero aver omesso di inserire il portachiavi… la ragione della busta vuota non poteva che essere una sola: qualcuno delle Poste (o chissà chi altro) ne aveva trafugato il contenuto!
Dopo essermi arrovellato su come porre rimedio a questa piccola “tragedia”, non vidi altra soluzione che prendere la mia macchina per scrivere portatile Antares e buttare giù una lettera, indirizzata alla casa editrice, in cui spiegavo quello che era successo… naturalmente senza sperare che ciò potesse in qualche modo risolvere la questione. Infatti non avevo nemmeno osato pensare di chiedere che mi venisse inviato un altro portachiavi, temendo che qualcuno potesse sospettare che la mia fosse una bugia, tesa solamente ad avere un portachiavi in più…
Invece…
Invece dopo qualche settimana ecco che mi veniva recapitata una busta simile alla precedente, ma questa volta contenente l’agognato portachiavi!!!
 La prima cosa che feci fu quella di sostituire il portachiavi dell'auto di famiglia (una Fiat 127) con quello di Zagor appena ricevuto, e da allora, per tredici anni (fino al 1994 quando lo sostituii con uno preso nel mio pellegrinaggio in Terra Santa e raffigurante la Croce di Gerusalemme, che uso ancora oggi) lo utilizzai così.
Naturalmente, nonostante fosse ormai consumato e avesse perso quasi del tutto la "laccatura" blu, lo conservai gelosamente nel cassetto del mio comodino.

Ora, qualcuno di voi si domanderà come mai uno che ama definirsi “fotoreporter zagoriano” non abbia ancora postato una fotografia di questo portachiavi…
Domanda legittima… e la risposta sta nella frase in corsivo che ho inserito in cima a questo post…
Dopo il mio matrimonio, il portachiavi rimase a casa dei miei genitori e quando (dopo la loro morte) liberai l'appartamento, lo misi insieme a tante altre cose che finirono nel garage e nella soffitta della mia attuale abitazione.
Ma quando volevo "riesumarlo" per fotografarlo e postarlo nel blog... l’ho cercato per giorni ma non c’è stato nulla da fare… non riesco proprio a trovarlo!!!
Pazienza... Sicuramente non è andato perso e sono convinto che un giorno o l'altro, quando meno me l'aspetterò, il mio portachiavi di Zagor salterà fuori da qualche scatolone polveroso e mi dirà: "Eccomi qui!".

martedì 8 febbraio 2011

Zagor per sempre!

Nel post precedente ho accennato a un compagno di classe molto speciale...

Il suo nome era Ariel...Un nome che a prima vista può far sorridere e richiamare alla memoria la Sirenetta del cartoon di Walt Disney, un detersivo molto in voga negli anni '60 e '70 o, nel migliore dei casi, lo spirito dell'aria personaggio della commedia "La Tempesta" di William Shakespeare...
Il mio compagno di classe era di ascendenze slave e aveva tutta una serie di parenti con nomi altrettanto "strani" ed evocativi: Ario il nonno, Atto il padre, Ervin il fratello, Liana la sorella...
Negli ultimi anni di liceo era stato mio compagno di banco e avevo scoperto così la sua passione per i fumetti bonelliani: è stata la prima persona che abbia conosciuto che collezionava tutte le serie della Bonelli e dal quale ho imparato a leggere le avventure non numero per numero, man mano che uscivano, bensì tutte d'un fiato a storia completata!
Grazie ai suoi "prestiti" ho potuto leggere interamente le collane del Piccolo Ranger, di Ken Parker e della Collana Rodeo/Storia del West. Ogni due o tre giorni mi portava a scuola una decina di numeri e io me li leggevo comodamente a casa...
Ebbene, nel gennaio 1981 mi disse che aveva comprato l'ultimo albo di Zagor intitolato Il popolo della notte, in cui iniziava la storia del ritorno del vampiro Bela Rakosi. Sapendo che ero un appassionato della prima avventura vampirica di Zagor, mi invitò a comprare la storia che stava uscendo in edicola.


Ascoltai il suo consiglio.
E fu così che, dopo l'albo di gennaio, acquistai anche i successivi (Il ritorno del vampiro, Il regno delle tenebre e L'orrendo contagio).


Da parte mia la tentazione di riprendere la collezione era forte, ma l'avventura successiva disegnata da Francesco Gamba (con la prima apparizione del personaggio dell'alchimista Von Axel) non mi appassionò e gli acquisti si arenarono...
Tuttavia anche quell'anno non mi lascia sfuggire Un pellerossa chiamato Cico. Infatti la collana "parallela" degli Speciali dedicati a Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales continuava a piacermi.


All'inizio del nuovo anno scolastico, nel settembre 1981, Ariel, concoscendo la mia passione per la letteratura fantasy (Tolkien in particolare), mi informò che sull'albo di Zagor di quel mese stava iniziando un'avventura in cui lo Spirito con la Scure aveva a che fare con goblin ed altri esseri fantastici.
Ancora una volta ascoltai il suo suggerimento ed acquistai gli albi Il teschio di fuoco, Il signore nero e L'orda del male...


A quel punto, mancando pochi mesi all'uscita del n. 200, che sarebbe stato sicuramente a colori, continuai ad acquistare Zagor (avendo così modo di leggere la bellissima avventura crepuscolare dei numeri 198 e 199 (Lupo Solitario e Il cerchio della vita).


            Ormai era fatta! Grazie ad Ariel, con il quale avevo trovato un altro appassionato con cui poter condividere la mia passione zagoriana e con cui passai interi pomeriggi estivi a leggere fumetti, Zagor mi aveva riconquistato e da allora non ho perso un numero alla sua uscita in edicola!!!
            Non solo. Ariel mi convinse a recuperare un po' alla volta anche i numeri della collezione che avevo perso, e per facilitarmi il "lavoro" mi portò a Milano (in zona Viale Fulvio Testi/Viale Zara) dove c'era un enorme capannone pieno zeppo di fumetti bonelliani (credo fosse il distributore di allora) dove acquistai in un colpo solo tutti i numeri da Il sigillo dell'imperatore a L'ultimo vikingo...
           

Purtroppo, anche qui, i casi della vita ci separarono e ormai sono anni che non rivedo il mio amico Ariel. Non potevo, però, non rendergli un doveroso omaggio e continuo ad essergli grato per la sua amicizia e per i suoi incoraggiamenti a riprendere la collezione di Zagor.
           Ariel, questo post è dedicato a te!

venerdì 4 febbraio 2011

Tradimento!

Ebbene sì, lo confesso, non sono sempre stato fedele alla mia passione zagoriana...

A volte era capitato che perdessi qualche numero alla sua uscita in edicola ma, appena ne avevo l'occasione, provvedevo immediatamente a recuperarlo.
Per esempio, ricordo che - soprattutto all'inizio della mia collezione - impegnato com'ero nel ricercare gli arretrati, dimenticai di acquistare addirittura tre numeri di fila, dal 78 all'80 (I falchi delle nevi, Eskimo e Zagor Story), e più avanti, probabilmente per disinteresse nei confronti di quell'avventura (che non avevo gradito), "saltai" il n. 128 (La fine di un tiranno).

 

  
Ma il vero "tradimento" lo commisi nel novembre del 1978, allorquando smisi di collezionare Zagor!!!
In quell'autunno avevo cominciato a frequentare il liceo classico ed il maggior impegno che dovevo dedicare allo studio, unito all'erronea considerazione che i fumetti fossero ormai una cosa inutile per uno che dovesse cimentarsi quotidianamente con i classici greci e latini, mi portò ad abbandonare la collezione con l'acquisto del n. 159 (L'idolo cinese) nell'ottobre 1978.


Tuttavia, uno sporadico "ritorno di fiamma" lo ebbi nell'estate del 1979, quando, attratto in edicola dal primo Speciale Cico (Cico Story, veramente molto bello), presi anche il n. 167 della serie regolare (L'uomo invisibile) che, vuoi per la storia, vuoi per i disegni di Pini Segna, non mi entusiasmò per nulla. E la collezione si arenò nuovamente.

  
Lo stesso accadde l'estate successiva. Acquistai il secondo Speciale Cico (American Cico) e l'albo della serie regolare Hellingen! Quest'avventura mi convinse di più della precedente e così proseguii con l'acquisto del successivo Il raggio della morte... Ma poi partii per le vacanze e tornai a disinteressarmi di Zagor... 

  
            Sarebbero passati altri sei mesi e lo Spirito con la Scure avrebbe incrociato nuovamente la mia strada, anche se in modo non ancora definitivo, grazie ad un mio compagno di classe molto speciale... Ma di questo vi parlerò la prossima volta.

mercoledì 2 febbraio 2011

Tributo

Prima di continuare nella narrazione degli avvenimenti relativi alla mia passione zagoriana, voglio dare un giusto tributo a due persone che hanno avuto a che fare con me ed i miei fumetti di Zagor in un modo un po' "particolare"...
La prima di queste persone è mio padre, Franco, che nel post precedente avete visto ritratto con me in una vecchia foto del 1971.
Intanto è giusto ricordare che la scure di quella foto me la fabbricò lui, con il manico di un vecchio martello in disuso e una pietra che insieme andammo a cercare e trovammo in riva ad un torrente...
Inoltre, sebbene da piccolo non ricordi di averlo mai visto leggere fumetti (contrariamente a mia madre, Angela, e a mia sorella, Annamaria, che alimentarono così la mia passione ma che presto se ne allontanarono) ricordo perfettamente, invece, che negli ultimi anni della sua vita (ormai in pensione dal suo lavoro di operaio salumiere) lesse le mie intere collezioni di Zagor, Tex e Mister No...
Rammento che me li faceva recuperare dalla cantina 10 fumetti alla volta, e nei momenti di libertà dalle faccende domestiche in aiuto a mia madre e dalla coltivazione del suo orticello sotto casa, se li leggeva tutti con calma. E quando li aveva finiti, una delle prime cose che mi diceva quando rientravo a casa dal lavoro era: "Guarda che quelli li ho finiti...", sottintendendo che avrei dovuto procurargliene degli altri. Allora io riportavo in cantina quelli che aveva letto e gliene recuperavo dieci numeri nuovi...
Poco prima della sua dipartita da questo mondo, a causa di una leucemia fulminante che se lo portò via nel giro di una settimana, era arrivato a leggere Tex 437 e Zagor 364...
Ma sono convinto che anche dove si trova ora, ogni tanto, dà un'occhiata con piacere alle nuove storie zagoriane e texiane...
So long, daddy!


           La seconda persona che voglio ricordare è un mio caro amico d'infanzia, che porta il mio stesso nome di battesimo. Lo incontrai e conobbi il primo giorno in prima elementare e da allora è, probabilmente, l'unico amico di quei giorni lontani con il quale sono tutt'ora quotidianamente in contatto.
Non è mai stato un collezionista di fumetti, ma negli ultimi anni '70 con lui ho praticamente riletto tutta la serie di Zagor dal n. 1 al n. 153. Quando ci trovavamo a casa mia, parte dei pomeriggi era dedicata alla lettura di Zagor ad alta voce, seduti uno in fianco all'altro, una pagina a testa!!! Ricordo che io leggevo le pagine dispari e lui le pari, in modo tale che - essendo impegnato nella lettura della pagina a sinistra - il suo occhio non potesse troppo indugiare sulla successiva e scoprire troppo presto il prosieguo della vicenda...
Ricordo anche le sonore risate che si faceva per le gags di Cico e le sonore manate che mi dava sulla gamba per il gran ridere che faceva...
Dopo il 1978 questa nostra piacevole abitudine della lettura "a due" si perse... Eravamo cresciuti, gli interessi comuni erano mutati e le vicende della vita non ci consentivano di vederci più così spesso...
Ma anche oggi, in occasione del suo compleanno o del Natale, non gli faccio mai mancare da parte mia un regalo zagoriano (un Oscar Mondadori, un cartonato, una monografia...).
            Ciao, Marco, alla prossima!!!