mercoledì 27 agosto 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: Nella terra dei Tlingit (ZCSC133)



Il centotrentatreesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor in Alaska, nonché la prima parte della storia "La nave del mistero".

I GUERRIERI DEL TUONO
         Nat Murdo ha rapito Anya, la moglie di Akutan, un inuit amico di Zagor e Cico. I nostri e l’eschimese seguono lo scozzese sino all’isola di Sitka, in Alaska, dove incontrano il simpatico principe russo Rezanov. Con lui partecipano a un “potlatch”, ovvero una ”grande festa di pace” offerta dal capo tlingit Koyak, che però approfitta della cerimonia per tendere una trappola al russo e ai suoi uomini!
Ecco quindi che la colonia russa di Nuova Arcangelo è assediata dai feroci Tlingit di Koyak. Zagor organizza la resistenza aiutato dall’amico Henry Ladro di Ombre (che era stato reso schiavo dai Tlingit), e persino da Nat Murdo: i due nemici lottano insieme per la vita! Poi gli eventi precipitano: Nat Murdo fugge e Zagor si precipita a rintracciare la nave del capitano Honest Joe per chiedere aiuto. Grazie ai cannoni della nave, i Tlingit vengono messi in fuga e Zagor uccide in duello Koyak.
La pace tra i russi e i Tlingit viene ristabilita e Zagor e Cico si imbarcano sulla North Star, la nave di Honest Joe, diretti a sud...


Si tratta senza dubbio di un’ottima storia, anche se meno affascinante rispetto a L’esploratore scomparso, poiché i suoi punti di forza sono piuttosto l’azione e l’interazione tra i vari personaggi.
Abbiamo tanta avventura, belle atmosfere, molti comprimari (forse è lasciato un po’ troppo in disparte Ladro di Ombre), ambiente non usuale nelle storie di Zagor. La ricostruzione, quasi a livello antropologico, degli usi e dei costumi dei Tlingit, popolazione violenta e selvaggia che tuttavia è depositaria di una cultura ricca e sorprendente, non annoia ma è invece l’ottima cornice delle azioni dei personaggi.
Per quanto riguarda la parte grafica, Mauro Laurenti  propone come suo solito uno stile personale (anche se ancora un po’ “acerbo”), non pedissequamente ricalcato su quello di Ferri, diventando così uno tra i migliori interpreti del personaggio (tuttavia, nelle opere odierne devo ammettere che il suo tratto è diventato a mio parere troppo sintetico ed essenziale).

mercoledì 20 agosto 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: La nave tra i ghiacci (ZCSC132)




Il centotrentaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor e il passaggio a nord ovest, nonché la prima parte della storia "I fiordi delle nebbie".
L’ESPLORATORE SCOMPARSO

           Da due anni, Rochas manca da Darkwood: è partito con la spedizione artica di Lord Fraser, alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord Ovest. Ma la nave è intrappolata fra i ghiacci. Lady Emma, la moglie di Fraser, aiutata dal suo segretario Nat Murdo, segretamente innamorato di lei, ha organizzato una spedizione di soccorso, assumendo Fishleg e l’equipaggio della sua Golden Baby. Anche Zagor e Cico si uniscono a loro.
Lungo è il viaggio della Golden Baby per raggiungere l’Aurora di Lord Fraser, fra spettacolari canyon di ghiaccio e immani tempeste, illuminati dalla stupenda aurora boreale. Ma Lady Emma è determinata a ritrovare il marito scomparso.
Dopo alcune settimane di navigazione, giunto nel Canale di Peel, Fishleg dà l’ordine di fermare la nave. La spedizione di soccorso, composta da Zagor, Cico, Zarkoff, Nat Murdo, Ramath e altri marinai prosegue sul pack. Durante il percorso, gli uomini vengono aggrediti dagli Inuit dello spietato Staff. Nel corso dello scontro, alla deriva su un lastrone di ghiaccio, Zagor e Nat Murdo perdono contatto con gli altri e, qualche ora dopo, approdano sull’isola di Re Guglielmo, sulla costa opposta a quella in cui si trova l’Aurora. Inaspettatamente, Nat Murdo tenta di uccidere Zagor spingendolo in un burrone.
Intanto, Cico e gli altri si ritrovano al villaggio dei pacifici Inuit di Akutan. Zagor, che per fortuna si è salvato, riprende la marcia in direzione dell’Aurora e, allo stremo delle forze, viene raccolto da Rochas. Quest’ultimo gli racconta come alcuni marinai, capeggiati dal bieco Tyler, si siano ammutinati e, con l’appoggio degli Inuit di Staff, abbiano lasciato la nave. Ma i guai non sono ancora finiti: gli Inuit di Staff ritornano e, dopo una furiosa battaglia, riescono a catturare i nostri.
Al villaggio di Staff, Zagor e i suoi amici scoprono che la leggendaria Sfinge dei Ghiacci è in realtà una scultura di pietra con il volto del capitano Hudson e che quegli Inuit sono i discendenti dei marinai della Discovery. Nel villaggio trovano anche Nat Murdo, alleatosi con gli uomini di Tyler per togliere di mezzo Fraser e rubargli la moglie, di cui è invaghito. Zagor riesce a ribaltare la situazione, grazie al decisivo arrivo di Zarkoff e degli altri marinai, ma Murdo riesce a fuggire. Alcuni giorni dopo, il traditore giunge di nascosto al villaggio di Akutan e gli rapisce la moglie, Anya.
Zagor, Cico e Akutan, preso commiato da Fishleg e Lord Fraser, si gettano sulla pista di Murdo…
Il 1994 segna un anno importante per Zagor. Infatti, con una copertina molto evocativa che ritrae Zagor e Cico in marcia sopra una cartina dell’America Settentrionale, nel mese di aprile ha inizio quella che è comunemente denominata la “seconda odissea americana” dello Spirito con la Scure (che verrà narrata nell’arco di 14 storie, pubblicate su 31 numeri della serie regolare, dal 345 dell’aprile 1994 al 375 dell’ottobre 1996).
Questo nuovo, lungo viaggio era già stato anticipato da Sergio Bonelli a più riprese nelle pagine della posta sin dal 1991 ed era giustamente tanta l’attesa per questo evento. Per i lettori fu veramente bello imbarcarsi finalmente sulla Golden Baby di Fishleg insieme a Zagor e Cico e partire per questa nuova avventura, accompagnati dalla fluente sceneggiatura di Mauro Boselli e dai magici disegni di  Carlo Marcello.
Devo dire che nessuna storia meglio di questa poteva aprire il cosiddetto “secondo periodo d’oro” del nostro Zagor, con una bellissima ambientazione, una trama coinvolgente e personaggi ben caratterizzati.
Favoloso l’inizio, con il raduno dei trapper; grande atmosfera nelle pagine ambientate a Port Whale e molto realistico il successivo viaggio per mare.
Poi, dallo sbarco sulla banchisa abbiamo una emozione dietro l’altra: l’attacco degli Inuit dagli occhi azzurri, il tradimento di Nat Murdo e soprattutto la lenta e sofferente marcia di Zagor verso l’ignoto dopo essere uscito indenne dalla caduta nel crepaccio, la spettacolare desolazione artica, l’accecante luce e l’irradiazione solare che si contrappongono al freddo e al gelo.
Tutte le fila della storia sono mosse con grandissima maestria e il finale nella Sfinge dei Ghiacci è semplicemente fantastico. Un’avventura avvincente, quindi, dove viene introdotto uno dei personaggi più controversi dell’intera collana, quel Nat Murdo che per molti anni rappresenterà prima un degno avversario e poi una sorta di alleato.
           

mercoledì 13 agosto 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: Il lungo viaggio (ZCSC131)


           Il centotrentunesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor e il ritorno di Von Axel, nonché la prima parte della storia "L'esploratore scomparso".

L’OMBRA DELL’ALCHIMISTA
            Cosa sta succedendo a Darkwood? Molte persone improvvisamente impazziscono e diventano spietati assassini. Zagor va a Fort Benton chiamato dal colonnello Thompson, ma tutta la guarnigione del forte (Thompson compreso!) è preda della stessa follia. Dopo aver dato fuoco al forte, i militari marciano verso il campo Mohawk: vogliono massacrare la tribù di Tonka!
Zagor, Cico e il soldato Sidney cercano di scampare alla furia omicida che si è diffusa come un morbo fra la gente di Darkwood. Tutti gli invasati portano addosso piccole pietre fosforescenti: sono queste a causare la follia? Zagor trova la risposta quando raggiunge la Valle degli Spiriti, dove incontra un antico nemico creduto morto, in realtà ancora più potente e letale: l’alchimista Hegel von Axel! Costui ha soggiogato molti abitanti della regione proprio per potersi vendicare di Zagor il quale, caduto dapprima nelle mani del nemico, riesce a liberarsi e a sconfiggere definitivamente Von Axel, appena in tempo per salvare i Mohawk e liberare i soldati dalla schiavitù.


Bella storia di Burattini, in cui l’autore riesce persino a migliorare il personaggio di Hegel von Axel che, sin dalla sua prima apparizione (nella storia scritta da Pezzin negli anni ’80, La valle degli spiriti), era apparso come dotato di molte potenzialità, purtroppo poco sfruttate dal suo stesso creatore.
In questa storia, Moreno accresce la pericolosità di von Axel, il cui obiettivo è quello di far precipitare Darkwood in un bagno di sangue, dotandolo del potere di comandare le menti a distanza, a condizione che le persone indossino delle particolari pietre. E Zagor riesce a rintracciare e sconfiggere il nemico, proprio ricordandosi da dove provengono quelle pietre.
La storia si sviluppa molto bene, cupa e ricca di mistero. L’atmosfera che vi aleggia è quella della grande minaccia, di una Darkwood sconvolta e assediata da qualcosa di indefinito ma terribilmente inquietante, ben resa dai disegni di Donatelli.
In definitiva, un’opera pienamente godibile.

De "L'esploratore scomparso" parleremo diffusamente la prossima settimana...

mercoledì 6 agosto 2014

Tutti insieme, appassionatamente (visita alla redazione 05.08.2014)



Approfittando dei miei primi giorni di vacanza e degli ultimi giorni di lavoro di Moreno Burattini prima della pausa estiva, mi sono recato a fargli visita questa volta accompagnato, oltre che da mia figlia Beatrice, anche da mia sorella Annamaria, mio cognato Sandro, mia nipote Laura e suo figlio Mattia... Insomma da quasi tutta la mia parentela!!! :-D

In redazione erano presenti diversi sceneggiatori zagoriani: Jacopo Rauch, Giorgio Giusfredi, Maurizio Colombo e Antonio Zamberletti. Inoltre abbiamo incontrato Davide Bonelli e Mauro Marcheselli ed abbiamo scambiato due parole anche con loro.
Dopo l'ottimo pranzo al Ristorate Versilia, prima della ripresa dell'orario di lavoro, i sempre disponibilissimi Moreno e Giorgio hanno accompagnato anche i miei parenti a visitare l'intera redazione.

Qui sotto potete vedere le foto scattate nell'occasione.


Sandro, Davide Bonelli, Beatrice, Annamaria, Mauro Marcheselli, Laura e Mattia

Jacopo Rauch, i miei parenti, Antonio Zamberletti, Moreno Burattini e Davide Bonelli
Davide Bonelli e Moreno Burattini
Jacopo "Buffa Espressione" Rauch e Antonio Zamberletti
 
Tre "seri" sceneggiatori zagoriani :-D

Antonio Zamberletti e Jacopo Rauch
Moreno Burattini
Moreno Burattini
Giorgio Giusfredi
Brindisi a Giorgio Giusfredi
(con spumante gentilmente offerto dallo stesso)
per la sua prima storia in edicola!!!
Giorgio Giusfredi e Antonio Zamberletti
Beatrice
Future generazioni zagoriane
Mattia tra i corridoi della redazione





Dall'amico Roberto Piere

  Jacopo Rauch, Beatrice e lo Zagor Color



  Maurizio Colombo, Giorgio Giusfredi, Beatrice e "Il signore dell'isola"




La bozza della Collezione Storica a Colori n. 139
(a proposito, per chi non lo sapesse ancora la collezione continuerà almeno fino al n. 150,
vale a dire fino a raggiungere il n. 400 della serie regolare!!!)



Tex a colori
Quattro tavole a colori di due future storie di Tex
(di disegnatori "segreti" a meno che non li indoviniate voi...)
E chiudiamo con un omaggio di Mauro Laurenti a Giorgio Giusfredi


 Grazie a tutti gli autori presenti e soprattutto a Moreno Burattini
per aver "sopportato" una mia nuova "invasione di campo"!
Alla prossima!!!

























martedì 5 agosto 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: Occhi di Cielo (ZCSC130)









Il centotrentesimo numero che troverete in edicola giovedì contiene la conclusione dell'avventura di Zagor "miniaturizzato", la storia completa "L'indiana bianca", nonché la prima parte della storia "Gli invasati".

                    
L’INDIANA BIANCA
Occhi di Cielo scappa da suo marito, il capo degli Ottawa Artiglio d’Orso, con loro figlio Piccolo Puma, per andare dai bianchi: infatti, il vero nome di Occhi di Cielo, rapita anni prima dagli indiani, è Sarah Wood. Artiglio d’Orso si mette sulle tracce della moglie, che però chiede l’aiuto di Zagor.
Questi riesce a sottrarre Sarah/Occhi di Cielo all’inseguimento del guerriero Ottawa e a riconsegnarla al legittimo marito Ronald Wood il quale, purtroppo, non accetta il figlio indiano di Sarah e si rivela anche essere il capo di una banda di falsari.
Sarà proprio Artiglio d’Orso a salvare Zagor dalla banda di Wood, e Sarah, che non ha mai smesso di amarle il guerriero, decide di tornare ad essere per sempre la sua squaw.


Inusuale storia d’amore interrazziale scritta da Moreno Burattini, interessante e ricca di pathos. Nonostante la trama in se stessa non sia nulla di eccezionale, Burattini riesce a sviluppare una vicenda emozionante e struggente.
Lo Zagor di questa storia appare forte, deciso e carismatico, che nulla ha da invidiare a quello del suo creatore Nolitta. Così come anche Cico è quello che ricordavano i lettori di antica data.
Lo sceneggiatore riesce a non cadere nel facile manicheismo bianchi=cattivi e pellerossa=buoni, ma presenta alcuni bianchi travolti dall’avidità ed incapaci di confrontarsi con i sentimenti e degli indiani che, pur nella loro efferatezza (eliminano, infatti, senza pietà gli uomini di scorta a Sarah Wood), hanno un sacro rispetto per gli affetti familiari.
            Come già in altre occasioni, lascio anche qui la parola a Moreno Burattini che, in un suo messaggio del marzo 2004 sul Forum SCLS, è così intervenuto su questa storia:
         “A me è piaciuto inventare la falsa leggenda indiana secondo la quale il padre deve rammentare al sole il nome del figlio perché il giorno dopo si ricordi di sorgere anche per lui (o qualcosa del genere). E circa il villaggio Chippewa nella Radura delle Betulle e la donna chiamata “Occhi di Cielo” per via dei suoi occhi blu, si tratta di elementi che ho sfruttato di nuovo per realizzare con Lola Airaghi una storia western-esoterica-erotica dal titolo appunto “Occhi di Cielo”, le cui prime dodici tavole ad acquarello (e a colori) stanno per uscire (se non sono già uscite, e giuro che non lo so) sul nuovo Dime Press”.