martedì 24 maggio 2016

La banda dei cinque (Speciale Zagor n. 28)



I due giovani fratelli Bryan e Kevin Arshaw hanno una vendetta da compiere: uccidere i cinque cacciatori di taglie che, anni prima, avevano assassinato i loro genitori e il cugino Randy. Quest’ultimo era il figlio dello zio Jacob, che ha cresciuto Bryan e Kevin. Ed è lo stesso Jacob che tenta di fermare la mano vendicativa dei nipoti, con l’aiuto di Zagor.
I due fratelli, però, sembrano inarrestabili e non mollano le loro prede. Una di queste, Dunstan, ha un figlio di nome Charlie: gli Arshaw dovranno confrontarsi proprio con lui, una volta che, a causa delle loro azioni, si ritroverà precipitato in una spirale di odio senza fine...

Questa seconda storia zagoriana di Roberto Altariva si lascia leggere piacevolmente.
La trama, ricca di personaggi ben caratterizzati e supportata da una sceneggiatura calibrata, ha un bell’intreccio giallo e presenta alcuni colpi di scena e capovolgimenti di ruolo tra buoni e cattivi del tutto inaspettati. La rivelazione del vero assassino, poi, è davvero sorprendente!
Da evidenziare il fatto che la spirale di odio che si auto-alimenta, vendetta dopo vendetta, conduce la narrazione ad un finale amaro, quasi pedagogico, sia per il lettore che per i personaggi stessi.
Come è stato fatto notare da alcuni lettori, forse Zagor in questa storia si fa sorprendere dai vari avversari un po’ troppe volte, ma personalmente la cosa non mi ha dato fastidio più di tanto, anche perché si trattava sempre di situazioni funzionali alla narrazione.
Anche Cico è stato gestito bene, pasticcione (ma non troppo) e personaggio attivo nel corso dell’intera vicenda.
Il tutto accompagnato dai disegni sempre, a parer mio, affascinanti di Alessandro Chiarolla.
Chiudo condividendo con voi una riflessione dello sceneggiatore che ho trovato interessante.
Ad un forumista di SCLS che osservava come non gli fosse piaciuta l’ultima frase pronunciata da Zagor (“Mi auguro che un giorno tu possa trovare la tua redenzione!... Io sto cercando ancora la mia!”), in quanto – secondo lui – lo Spirito con la Scure non sta ancora cercando la sua redenzione dato che i responsabili della morte dei suoi genitori, che egli ha ucciso, erano guidati da un bianco che ha preferito commettere un duplice omicidio piuttosto che portare Mike Wilding davanti a un giudice, Roberto Altariva ha replicato così:
Questa critica mi ha lasciato molto perplesso. In Zagor Racconta... lo Spirito con la Scure dice chiaramente: "[...] ora, un nuovo sentimento si agitava nel mio animo senza concedermi un attimo di pace... il rimorso! [...] Fu allora che balenò dentro di me una improvvisa decisione: avrei cercato di cancellare il male che avevo fatto con la mia sete di vendetta...".
Insomma, che l’elemento iniziale che porta Zagor a diventare quello che è sia un personale desiderio di redenzione per ciò che ha fatto, a me sembra evidente in quelle frasi. Poi, è chiaro, che non si dispera certo per la morte di Salomon Kinsky, ma piuttosto per quella di Fitzy e per aver seminato morte e distruzione nel villaggio indiano, quando gli riesce molto più difficile, scoperta la verità, attribuire colpe nette e non sfumate”.
Anche a me pare evidente che il desiderio di redenzione di Zagor è ancora radicato in lui ed è proprio uno degli elementi (insieme ad altri, quali - ad es. - il rispetto e la tolleranza) che lo spinge a continuare nella sua ricerca di giustizia.

lunedì 23 maggio 2016

L’ombra del faraone (Zagor Gigante 608/610)



Zagor e Cico si uniscono alla spedizione del professor Oldbones diretta nella valle desertica dove, anni prima, il folle archeologo Vincent Krebs aveva iniziato a edificare una piramide simile a quelle dell’Antico Egitto, ma un traditore nascosto nelle loro fila, l’assistente Pounder, con dei complici uccide gli uomini di scorta e cattura Cico e Oldbones.
Il suo intento è quello di penetrare nei sotterranei della piramide, dove Krebs aveva fatto costruire una stanza segreta per conservare qualcosa di molto prezioso. L’intervento di Zagor e la lotta che ne segue provocano la rottura di un antico vaso custodito nella stanza segreta, da cui fuoriesce una sorta di “genio della lampada” il cui potere proietta lo Spirito con la Scure, Cico e Pounder in un mondo al di là del tempo e dello spazio dove regna il Faraone Bianco (Krebs) e dove vengono catturati, e ridotti in schiavitù.
Grazie all’intervento di Oldbones, rimasto nella nostra realtà, il demone viene sconfitto e i tre riportati indietro. Ciò, tuttavia, provoca anche il crollo definitivo della piramide sotto i cui massi rimane schiacciato il malvagio Pounder, tradito dalla propria avidità.

Questa storia di fantasia archeologica mi è davvero piaciuta.
Il ritmo della sceneggiatura di Moreno Burattini è brillante, la trama avvincente e la lettura scorrevole.
Molto belli i rimandi, sia narrativi che “vignettistici”, alla classicissima storia “Fantasmi nel deserto/Gli adoratori del sole”, apparsa originariamente sui nn. 32/36 della Terza Serie della Collana Lampo e ristampata nei nn. 21/22 della serie Zagor Gigante.
Appassionante è la sfida lanciata ai personaggi dai vari trabocchetti presenti nella piramide, con una serie di situazioni che creano la giusta dose di suspense; assolutamente piena di fascino, poi, la parte dell’avventura che si svolge nella realtà parallela simile all’Antico Egitto. Inoltre, è giusto sottolineare la presenza di un Cico pienamente protagonista.
Se da un lato avevo intuito praticamente da subito che Pounder potesse celare dei secondi fini (dopo tutto, sappiamo come si sviluppano certi schemi narrativi: se non fosse stato un “nemico”, la sua presenza avrebbe avuto un vero peso all’interno della vicenda solo se – ad es. – fosse stato indicato come un fidato collaboratore di Oldbones che, alla fine della vicenda, avrebbe potuto raccogliere l’eredità dell’anziano archeologo che fosse eventualmente perito nel crollo finale… non so se mi sono spiegato…), dall’altro un dubbio alla fine mi è rimasto: Krebs, il Faraone Bianco, la cui presenza aleggia su tutto l’episodio, è riuscito a salvare una parte di se stesso (che so, il suo spirito o un suo doppelganger) in quel mondo parallelo oppure no? E, quindi, mi domando: c’è la possibilità che lo rivedremo in futuro?
Per quanto concerne i disegni, appare evidente quanto Marco Torricelli sia davvero a suo agio quando deve illustrare questo genere di storie fantastiche; alcune sue tavole mi hanno ricordato un po’ il tratto di John Buscema (in particolare nelle scene della lotta nel deserto con le guardie egizie), mentre le tavole con il “genio della lampada” sono davvero spettacolari.
Un ultimo appunto. Il titolo di lavorazione di questa storia era Il demone nella bottiglia. Moreno Burattini mi ha confidato di averlo scelto ispirandosi al racconto di Robert Louis Stevenson Il diavolo nella bottiglia, del quale mi ha raccontato la straordinaria trama. Se non lo conoscete già, vi consiglio vivamente di leggerlo!



mercoledì 4 maggio 2016

Collezionando 2016




Anche se con un po’ di ritardo, penso di farvi cosa gradita pubblicando
le fotografie che ho scattato il 2 e 3 Aprile alla fiera del fumetto di Lucca
Collezionando 2016.

In questa occasione il Forum www.spiritoconlascure.it ha tenuto il suo raduno primaverile, condividendo con la sua rivistaSCLS Magazine Gold” uno stand in qualità di espositore!
Il tutto grazie all’invito dell’organizzatore di “Collezionando”, Dario Dino-Guida,
il quale ha voluto coinvolgere per l’occasione le web community, i forum
e i club dedicati al fumetto, fornendoci gratuitamente uno stand
dove poter pubblicizzare le nostre iniziative
e anche uno spazio conferenze nel quale abbiamo potuto
presentare al pubblico le attività del Forum.



Lo stand era bellissimo, molto ampio ed ottimamente “arredato” con manifesti zagoriani dagli infaticabili amici (nonché principali responsabili del Magazine)
Francesco Pasquali e Stefano Bidetti,
che con l’aiuto di altri forumisti avevano approntato lo stand
sin dal giorno prima dell’apertura della fiera, riuscendo così a rendere accattivante
per il pubblico la nostra “base fieristica”.
Naturalmente facevano bella presenza di sé
le magnifiche pubblicazioni di SCLS Magazine, vecchie e nuove,
che ben presto hanno segnato il tutto esaurito (o quasi)!







Non solo l’arredamento “esterno” dello stand ha attirato frotte di visitatori e appassionati
ma anche la preziosa presenza di alcuni disegnatori zagoriani:
Walter Venturi, Gianni Sedioli, Marco Verni e Massimo Pesce.
Sono stati loro a “tenere banco” durante buona parte della giornata di sabato,
autografando le loro stampe per il pubblico
e rendendosi anche disponibili per qualche disegno improvvisato.






Ben due sono stati gli spazi di confronto con il pubblico
di cui ha beneficiato il Forum SCLS:
il primo, in condivisione con altre associazioni ed editori,
durante il quale è stato presentato il bellissimo volume
dal titolo “I compagni d’avventura di Zagor”;
 il secondo, riservato esclusivamente al Forum SCLS,
durante il quale sono state illustrate al pubblico
le diverse attività della community e della rivista
e sono state rivolte delle domande agli autori zagoriani;
“ciliegina sulla torta” è stata la targa consegnata dal Forum a
Moreno Burattini
con la quale abbiamo voluto festeggiare i suoi 25 anni di carriera zagoriana.

Dario Dino-Guida e Stefano Bidetti

Bidetti, Pasquali, Calovini, Carzaniga e Corbetta

Raul Calovini, Ivano Carzaniga e Marco Andrea Corbetta

Il pubblico

Ivano Carzaniga, Marco Andrea Corbetta e Jacopo Rauch

Dario Dino-Guida, Stefano Bidetti e Francesco Pasquali

Marco Verni, Bidetti, Pasquali e Calovini

Ivano Carzaniga, Marco Andrea Corbetta e Gianni Sedioli

Walter Venturi, Bidetti, Pasquali e Calovini

Ivano Carzaniga, Marco Andrea Corbetta e Massimo Pesce

La consegna della targa a Moreno Burattini

Raul Calovini, Ivano Carzaniga e Marco Andrea Corbetta

Moreno Burattini, Stefano Bidetti e Francesco Pasquali

Per concludere, eccovi alcune foto che ho scattato
agli autori presenti alla manifestazione, zagoriani e non.

Walter Venturi

Moreno Burattini

Alfredo Castelli


Claudio Nizzi e Roberto Guarino (Allagalla Editore)

Gianni Sedioli

Massimo Pesce

Marco Verni

Giorgio Giusfredi e Gianni Sedioli

Sydney Jordan

Fabio Civitelli

Giampiero Casertano

Jacopo Rauch

Walter Venturi e Marcello Mangiantini

Marcello Toninelli