mercoledì 25 luglio 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Il passato di Zagor (ZCSC24)




Il ventiquattresimo numero (che troverete in tutte le edicole domani) contiene la conclusione dell’avventura delle origini dello Spirito con la Scure, nonché la prima parte della storia intitolata “Senza pietà”.


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ZAGOR RACCONTA...

In una giornata di pioggia, Cico decide di mettere in ordine la capanna nella palude e scopre un vecchio quadro che ritrae una giovane coppia. Dapprima Zagor si infuria con l’amico per avere “riesumato” il quadro nascosto, ma poi si scusa e gli confida che le persone ritratte sono i suoi genitori! Su invito del messicano, Zagor inizia a narrare la propria storia prima del loro incontro nella foresta...

Il nostro eroe era figlio di due coloni: Mike e Betty Wilding. Lui era un ex ufficiale dell’esercito ritiratosi a vivere da pioniere nei boschi. Era un uomo giusto, onesto, che non faceva distinzione di colore di pelle nei suoi rapporti con gli altri abitanti della regione. Lei era una giovane donna di origine irlandese, innamorata del marito e disposta a seguirlo ovunque.
Il loro unico figlio era nato proprio mentre suo padre, tra una battuta di caccia e l’altra, costruiva una casa che si specchiava nelle acque del Clear Water; al piccolo toccò la più meravigliosa infanzia che un bimbo potesse desiderare. Sia pure sotto le cure della madre che volle insegnargli quelle cognizioni che ella stessa aveva appreso anni prima nelle scuole europee, la vita della foresta gli offriva continue occasioni di affascinanti scoperte.
Si abituò presto a trattare con i cacciatori indiani che venivano alla capanna del padre per barattare le pelli con utensili, coperte e altre cianfrusaglie; ebbe anche modo di osservare di nascosto le tribù più bellicose di ritorno dalle loro razzie e di imparare i vari dialetti degli indiani che vivevano nella vicina foresta, il significato dei segnali di fumo e del rullare dei tamburi.
Ma tutto questo finì bruscamente quando un giorno suo padre tornò a casa con aria eccitata e sconvolta. Inseguito dai pellerossa, si barricò in casa con la moglie e il figlioletto, rivelando loro che si trattava di indiani Abenaki provenienti da lontano e guidati dal rinnegato bianco Salomon Kinsky.
Iniziò l’assedio, nel corso del quale il piccolo Wilding si trovò anche costretto ad uccidere il suo primo essere umano. La situazione era disperata: il tetto della casa era ormai in preda alle fiamme delle frecce incendiarie e i genitori del ragazzo decisero di metterlo in salvo e di attirare su di loro l’attenzione degli assedianti.
Dopo un ultimo abbraccio, Mike Wilding gettò suo figlio nelle acque del fiume Clear Water e questi venne trascinato lontano dalla corrente. Qualche miglio più a valle il ragazzo venne tratto in salvo da uno strano vagabondo di nome Wandering Fitzy, una sorta di filosofo cacciatore che viveva nella foresta, con il quale risalì il corso del fiume fino a raggiungere la sua casa ormai alle luci dell’alba.
Ma lì trovarono solo le rovine fumanti della capanna e i corpi dei genitori orribilmente straziati... Dopo aver dato loro cristiana sepoltura, sulle loro tombe il piccolo Wilding pronunciò un giuramento di vendetta contro gli Abenaki e la loro guida Salomon Kinsky!
Da quel momento Wandering Fitzy farà da novello padre per il ragazzo e gli trasmise le proprie conoscenze nonché l’abile uso della scure.
Da quel momento per il ragazzo iniziò un periodo assolutamente fantastico: lui e il suo mentore si spinsero negli angoli più remoti della Pennsylvania, della Virginia e dell’Ohio, passando gli inverni ad oziare nelle tende di qualche tribù indiana, oppure ripagando con dei lavori l’ospitalità offerta da comunità di cacciatori, o dividendo le fatiche di isolati cercatori d’oro.
Gli anni passarono e il futuro Zagor crebbe forte e robusto, imparando a maneggiare la scure con la stessa abilità del suo amico.
Qualche anno dopo, la sete di vendetta portò il giovane Wilding a compiere un gesto che avrebbe segnato per sempre il suo destino. Rintracciato finalmente Salomon Kinsky (che nella zona era conosciuto come un pacifico predicatore che aveva civilizzato la tribù degli Abenaki, con i quali viveva dedicandosi all’agricoltura) egli era determinato nel suo desiderio di vendetta, ma in ciò non fu assecondato da Wandering Fitzy che, anzi, cercò invano di dissuaderlo.
I due si separarono, e il giovane – scoperto l’accampamento degli Abenaki – attaccò gli indiani con azioni da guerriglia e seminando la morte tra loro.
Infine si trovò faccia a faccia con l’odiato Salomon Kinsky e gli disse di essere il figlio di Mike Wilding... Kinsky gli rivelò, allora, che suo padre, all’epoca in cui era ancora un ufficiale dell’esercito, si era reso responsabile di un crimine terribile: aveva fatto fucilare trecentoventi abitanti, tra i quali anche donne e bambini, di un villaggio Abenaki, e per questo era finito davanti alla corte marziale ed era stato radiato dall’esercito. Ecco perché Kinsky e gli Abenaki lo avevano voluto punire con la morte.
A riprova di quanto detto, Kinsky mostrò al giovane Wilding dei giornali dell’epoca... e approfittando della sua distrazione, tentò di sparargli alle spalle. Ma ecco che sulla soglia comparve Wandering Fitzy che uccise Salomon Kinsky, rimanendo però a sua volta ferito mortalmente...
Così, nel volgere di un solo giorno, il giovane perse tutto ciò che aveva di più caro: lo struggente, idealizzato ricordo di suo padre ed anche il suo unico amico. Sconvolto e inorridito si addentrò nel verde del bosco e camminò per ore ed ore senza meta, finché la stanchezza ebbe il sopravvento e piombò in un sonno profondo tormentato dai fantasmi del passato lontano e recente.
Quindi giurò a se stesso che non si sarebbe mai più fatto ingannare dalle apparenze e dai pregiudizi, e che avrebbe dedicato la sua vita al servizio della giustizia da qualunque parte si trovasse senza badare al colore della pelle e ad altre discriminazioni...
Poi, un giorno si ritrovò a salvare da un attacco indiano un carrozzone di saltimbanchi, i Sullivan, ai quali raccontò la sua storia e i suoi intendimenti.
Essi, allora, gli consigliarono di creare attorno alla sua figura un alone di mistero ed una fama che intimidisse gli avversari... Gli fornirono anche un costume che lo rendesse facilmente identificabile ed egli decise di chiamarsi Za-gor-te-nay, che in dialetto algonkino significa letteralmente lo “Spirito con la Scure”, o più brevemente Zagor!!!
Quindi architettarono insieme la sua apparizione al Gran Consiglio di Primavera, una riunione nel corso della quale i capi di numerose tribù indiane si ritrovavano per parlare dei loro problemi comuni.
In un nascondiglio creato ad arte, Zagor attese l’arrivo dei capi indiani e, con l’aiuto di effetti sonori e visivi sorprendenti, egli apparve come uscito dal nulla ed annunciò di essere stato inviato sulla terra da Manito, il Grande Spirito, per indicare agli indiani la via giusta da seguire, per suggerire loro sagge decisioni e per condannare folli imprese di rivolta. Egli sarebbe sempre rimasto con loro ad un tempo difensore e giudice... e proclamò il suo nome: Za-gor-te-nay!!!
Naturalmente, non tutto poteva filare liscio e Oga-Ito, bellicoso capo dei Wyandot, lo sfidò e Zagor dovette combattere con lui e sconfiggerlo per dimostrare la propria potenza.
Rammaricandosi di aver dovuto iniziare la sua missione uccidendo un uomo di quella razza che aveva giurato di difendere, Zagor si accomiatò dai capi indiani con un messaggio di pace e, lanciando quello che da allora divenne il suo grido di battaglia, si allontanò nel folto della foresta...
Dopo aver salutato i Sullivan, Zagor iniziò la sua opera pacificatrice nella Foresta di Darkwood, dove trovò un isolotto circondato da sabbie mobili, sul quale costruì il suo rifugio... e da quel momento ebbero inizio le sue avventure come Spirito con la Scure!

All’epoca in cui uscì la storia (1969), i personaggi dei fumetti non avevano un background personale, perché l’approfondimento psicologico non contava molto. Nolitta ha voluto dare ancora più spessore al suo personaggio dotandolo di un passato problematico e così scrive una storia che conferisce a Zagor un passato pieno di ombre e sfumature di grigio, un passato grazie al quale egli è divenuto ciò che è: il giustiziere di Darkwood.
Quando iniziai la collezione, questa storia era una delle più introvabili e ricercate, per cui vi lascio immaginare la mia letizia quando un vicino di casa mi prestò da leggere gli albi in questione... E subito mi venne spontaneo accostare questa avventura con quella de “Il passato di Tex”... Non me ne vogliano gli amici texiani, ma... non ci sono paragoni di sorta!!!
             Questa è un vero capolavoro!!!

martedì 24 luglio 2012

Anno di Grazia MMIV


Il 22 novembre 2011 avevo chiuso il mio vecchio post dedicato all’anno 2003 con queste parole:

L’anno 2003 volgeva al termine e nel mese di Ottobre (credo) mi giunse una mail da tale Michele Agueci che mi diceva di avere preso il mio indirizzo di posta elettronica dal “defunto” sito Darkwood Online e mi informava che, se volevo, avrei potuto iscrivermi al neonato Forum www.spiritoconlascure.it per confrontarmi con altri appassionati zagoriani...
Cosa che feci nel successivo mese di Novembre ma, essendo all’epoca poco avvezzo con le comunità virtuali, postai poco e solo inizialmente... poi gettai la spugna e per altri due anni e quattro mesi feci solo qualche saltuaria connessione al Forum...

A testimonianza dell’estrema importanza che questo fatto aveva (e avrebbe avuto anche in futuro) nel mondo zagoriano, ecco che, nella pagina della posta del numero di gennaio del 2004, anche Sergio Bonelli annunciava questa lodevolissima iniziativa in questi termini: “Di recente, grazie all’iniziativa di due appassionati, Alessandro Agueci e Paolo Miserendino, è nato su Internet un forum tutto dedicato a Zagor, a cui partecipano non solo gli zagoriani di casa nostra ma anche quelli sparsi per il mondo. Il forum è rintracciabile all’indirizzo www.spiritoconlascure.it. Ne do volentieri notizia, a testimonianza dell’interesse e dell’entusiasmo che ancora oggi il Re di Darkwood è ancora in grado di suscitare, a distanza di quasi quarantatre anni da quando ne scrissi la prima avventura”.



Purtroppo, il mese di gennaio del 2004 sarà da me ricordato anche con immenso dolore per essere stato segnato dalla morte della mia amata mamma, Angela, che a 77 anni di età andava a raggiungere suo marito Franco, mio padre, morto sette anni prima... Anche questo è Grazia...


La rubrica della posta del mese di febbraio, invece, è interessante se considerata alla luce delle storie zagoriane attualmente in corso di pubblicazione...
Sergio Bonelli, infatti, pubblicava una lunga lettera del mio (all’epoca, tuttavia, ancora sconosciuto) amico Massimo Capalbo (Devilmax per il Forum SCLS) il quale, professatosi zagoriano e misternoiano, chiedeva se fosse possibile una trasferta dello Spirito con la Scure in Sud America. “Gli scenari avventurosi”, scriveva Massimo, “non mancherebbero di certo: le Ande, il Deserto di Atacama, la Patagonia, la Terra del Fuoco, e soprattutto Lei, la mitica Amazzonia. Nell’Inferno Verde Zagor avrebbe l’occasione di navigare sui mille fiumi dell’immensa foresta, i visitare le città di Manaus e di Belém com’erano nella prima metà dell’Ottocento e di incontrare, perché no?, i grandi esploratori-scienziati amazzonici dell’epoca...”.
Sergio Bonelli definiva quella di Massimo “una proposta affascinante, che mi intriga non poco...” e, dopo avere spiegato le ragioni per cui non aveva ancora spedito Zagor in Sud America, svelava che di lì a poco il Re di Darkwood avrebbe fatto un viaggio in America Centrale e concludeva: “Il nostro eroe non arriverà, comunque, a mettere piede in Amazzonia. In ogni caso, circa il futuro (e un altro viaggio), chissà... le vie dell’avventura sono infinite e la tua idea è di quelle che meritano di essere tenute in considerazione”.
Otto anni dopo, grazie a Moreno Burattini e agli altri autori zagoriani quest’idea è diventata realtà e sarà interessante vedere quali dei luoghi suggeriti nel 2004 dall’amico Massimo vedranno protagonista lo Spirito con la Scure...


Nell’albo del mese di marzo (“La valanga”), si concludeva la storia che aveva visto l’esordio di un nuovo disegnatore della serie: il simpaticissimo Gianni Sedioli!
Nella rubrica della posta, Sergio Bonelli lo presentava ufficialmente al pubblico: “Sedioli”, scriveva Bonelli, “romagnolo al pari del forlivese Verni, essendo nato a Ravenna nel 1966, non è un esordiente assoluto: ha già collaborato, fin dal 1997, con altre testate della nostra Casa editrice (Zona X, Jonathan Steele, Legs Weaver). Ancora prima, nel 1991, aveva debuttato come autore completo su Tiramolla, scrivendo e disegnando una dozzina di storie, e poi autoproducendo tre albi di una serie di sua creazione, The Witch”.


Sempre nel mese di marzo, aveva luogo a Milano l’undicesima edizione di Cartoomics, dedicata agli eroi “cattivi” del fumetto.


Come al solito, allo stand della Sergio Bonelli Editore era presente una nutrita compagine di autori e disegnatori.


Qui sotto potete vedere le stampe che mi feci autografare da Ugolino Cossu (Dylan Dog), Enrico Bagnoli (Martin Mystère), Lola Airaghi, Claudio Chiaverotti e Cristiano Spadavecchia (Brendon), e naturalmente, da Gallieno Ferri!




Qualche mese prima, grazie a una “raccolta punti fedeltà”, il mio benzinaio mi aveva omaggiato di una piccolissima macchina fotografica digitale. Non era nulla di più di un giocattolino e le foto che sfornava erano di infima qualità (soprattutto in ambienti con scarsa illuminazione), ma le sue ridotte dimensioni mi avevano convinto a metterla nello zaino e a portarla con me.
Ecco quindi che, al momento della firma della stampa di Gallieno Ferri, mia nipote riuscì ad immortalarmi insieme al “maestro” zagoriano!

 
 
 
 
 

In quella occasione feci anche autografare a Gallieno Ferri e Sergio Bonelli il mio volume cartonato Mondadori “I viaggi di Zagor”. Pensate che, dopo aver parlato brevemente con Sergio delle sue storie di Zagor, lo ringraziai per la sua dedica e lui mi disse: “Sono io che ringrazio te, che ricordi ancora le storie che ho scritto!”.


Un ultimo appunto su questa edizione di Cartoomics.
            All’ingresso della fiera era possibile ritirare un questionario che, debitamente compliato e riconsegnato, dava la possibilità ai partecipanti di vincere uno dei cataloghi della manifestazione che venivano messi in palio. La fortuna mi arrise, e fui proprio il primo a venire omaggiato del bel volume che potete vedere qui sotto…





            Nella rubrica della posta dell’albo di luglio, Sergio Bonelli, sollecitato da un lettore, prendeva l’occasione per illustrare agli zagoriani l’oscuro e mai troppo considerato lavoro dei letteristi, giustamente paragonandolo a quello degli antichi amanuensi o dei calligrafi di un tempo, giacché in tutti gli albi della S.B.E. le scritte all’interno dei balloon sono fatte rigorosamente “a mano”, senza alcun ausilio di sistemi meccanici. “I letteristi di Zagor sono principalmente due:”, scriveva Bonelli, “Giuseppina Caresana (moglie, aggiungo io, del compianto disegnatore zagoriano Michele Pepe) e Omar Tuis, giovane figlio d’arte con madre calligrafa e padre straordinario disegnatore, assai attivo tra gli anni Cinquanta e Sessanta”.


In questa foto da me scattata in redazione nel 2007 potete vedere
Giuseppina Caresana insieme a Moreno Burattini.


In queste foto, da me scattate al Raduno Primaverile SCLS nel 2008, potete vedere
Omar Tuis mostrare ai Forumisti il suo modus operandi

Nella rubrica della posta dell’albo di settembre, Sergio Bonelli presentava ai lettori l’ennesimo disegnatore esordiente (questa volta sull’Almanacco dell’Avventura): il ventisettenne umbro Michele Rubini, allievo di Stefano Andreucci. Proprio Rubini, scriveva Bonelli, sarebbe stato ospite, con altri autori zagoriani, a un incontro col pubblico che si sarebbe tenuto sabato 25 durante la Comiconvention al Quark Hotel di Milano.
Ma in quella rubrica della posta si metteva anche in risalto il Primo Raduno del Forum www.spiritoconlascure.it che avrebbe avuto luogo il 18 e 19 settembre a Pistoia in occasione della manifestazione Pistoia Comics.


Al raduno del Forum, ahimé, non partecipai, ma presenziai, invece, all’incontro zagoriano della Comiconvention
Erano presenti Moreno Burattini, Gallieno Ferri, Gianni Sedioli, Luigi Mignacco, Diego Cajelli e Michele Rubini.
Con la brillante moderazione di Moreno Burattini, la conferenza si aprì con l’intervento di Gallieno Ferri, il quale giustificò la sua lunga assenza dalla serie regolare con il fatto di avere lavorato a una lunga storia ambientata tra gli aztechi (avventura anticipata dalla bella stampa distribuita nell’occasione).
Quindi fu la volta di Moreno Burattini e Gianni Sedioli che parlarono della loro nuova storia in lavorazione (destinata ad un albo Maxi) nella quale Zagor avrebbe incontrato un personaggio storico: Alexis De Toqueville!
Il giovane Michele Rubini, emozionato per una delle sue prime apparizioni pubbliche, diede qualche anticipazione sulla storia che stava disegnando e che aveva come tema l’alpinismo.
Da un disegnatore esordiente si passò ad un altrettanto esordiente sceneggiatore: Diego Cajelli, il quale raccontò del suo “modo di vedere” Zagor e degli interessanti parallelismi tra questi e il personaggio di Tex.
Moreno Burattini, infine, rivelò l’arrivo di ancora nuovi disegnatori: Paolo Bisi (proveniente dalla “scuderia” di Mister No) e i fratelli Esposito che, da sempre grandi appassionati zagoriani, avevano ottenuto dall’editore (parallelamente ai loro impegni su Martin Mystère) la facoltà di poter lavorare anche ad una storia di Zagor

Qui sotto potete, invece, vedere le stampe zagoriane di Gallieno Ferri, Michele Rubini e Gianni Sedioli che vennero distribuite per l’occasione.




L’anno 2004 volgeva ormai al termine, ma per il sottoscritto le “sorprese” non erano finite…
Il 26 novembre, alle ore 18.00, mia moglie Antonella dava alla luce una bellissima bambina di nome Beatrice… mia figlia… la mia ragione di vita! Anche questo è Grazia!