giovedì 27 dicembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: La carovana dei disperati (ZCSC46)



Il quarantaseiesimo numero in edicola oggi contiene la maggior parte della storia della marcia della disperazione.

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LA RADURA DELLE VOCI

Una carovana di ricchi e annoiati europei guidata dal cinico Memphis Joe, si è inoltrata nel territorio dei Kiowa, e fa strage di bisonti, mettendo in pericolo la sopravvivenza della tribù. Winter Snake, il sakem dei Kiowa, è pronto ad attaccare i bianchi. Per evitare un massacro, Zagor cerca di convincerli a tornare indietro, ma Memphis Joe cattura lui e Cico e li getta in pasto alle formiche rosse!
La bella Frida Lang, una delle nobildonne europee che si è innamorata di Zagor, salva la vita ai nostri due eroi. Ma ormai il destino della carovana sembra segnato: i Kiowa di Winter Snake hanno sferrato l’attacco. Zagor tenta il tutto per tutto per salvare gli europei (anche perché, se saranno massacrati, il governo americano scatenerà una rappresaglia contro gli indiani), e gli aristocratici scoprono loro malgrado cosa significhi la lotta per la vita, nella terra di frontiera...
Winter Snake stringe la carovana in una morsa mortale e Zagor passa con Frida quella che potrebbe essere lultima notte della loro vita. Ma dopo un nuovo, sanguinoso scontro, Winter Snake si ritiene soddisfatto e propone un accordo ai bianchi: lascerà tornare a casa sani e salvi i superstiti, se gli sarà consegnato Memphis Joe. Costui, tuttavia, viene ucciso dai nobili dopo che lo Spirito con la Scure si è rifiutato di darlo in mano agli indiani.
Allora Zagor decide di offrire la sua vita in cambio di quella di tutti gli altri e si consegna spontaneamente a Winter Snake. Il nostro eroe viene torturato, ma nessun Kiowa ha il coraggio di ucciderlo... in un leale duello con Winter Snake, Zagor trionfa e lascia generosamente in vita il sakem.
Nell’epilogo al forte, Zagor dice dolcemente addio a Frida (che, invece, sarebbe disposta a sposarlo) e se ne va libero da qualsiasi costrizione...


Siamo in presenza di uno dei capolavori della saga zagoriana.
Un’avventura lunga (ben 402 pagine), epica, senza una scena fuori posto o ridondante, con tantissimi momenti coinvolgenti: la strage dei bisonti, le formiche rosse, l’amore tra Frida e Zagor (quale emozione, all’epoca della mia prima lettura...), la marcia della disperazione, il palo della tortura...
Qualcuno ha detto che l’unico neo è rappresentato dal finale al forte, con il forzato addio di Zagor a Frida... ma secondo me queste scene non stonano affatto nelleconomia della storia e sono ormai entrate a far parte della leggenda zagoriana...

lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale a tutti gli zagoriani

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi”.
(Isaia 11,6-8)

mercoledì 19 dicembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: La palude nera (ZCSC45)


Il quarantacinquesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura contro  il mostro del Dark Canal nonché la prima parte della storia intitolata “La radura delle voci”.

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TRE UOMINI IN PERICOLO

Zagor e Cico tentano di ricostruire la loro capanna, distrutta nella precedente avventura, ma l’incredibile Going-Going si è divorato tutti i loro attrezzi! A Maysville, poi, incontrano due vecchie conoscenze, gli studiosi tedeschi Kruger e Meyer (protagonisti della breve avventura Il cervo sacro) che, insieme al giovane collega Weiser, sono diretti in una regione del Missouri praticamente inesplorata per studiare inspiegabili mutazioni genetiche nella fauna del luogo.
Quando i due sono partiti, Zagor e Cico scoprono che le loro guide sono, in realtà, dei criminali e si mettono allinseguimento della spedizione. Ma i due banditi non sono lunico pericolo...
Cè una creatura mostruosa che vive nelle acque del Dark Canal. Gli indiani Omaha lo considerano uno spirito maligno e vogliono sacrificargli Zagor, Cico, i tre studiosi e le false guide. Uno dei banditi viene ucciso dal mostro, ma lo Spirito con la Scure porta in salvo gli altri suoi compagni d’avventura e, alcuni giorni dopo, penetra nellorrido antro dello spaventoso anfibio e lo sconfigge... Improvvisamente, però, il professor Weiser scompare senza lasciare tracce!
È in una capanna vicino alla palude che si risolve il mistero della scomparsa di Weiser. I nostri vengono assaliti da un’altra orrenda creatura, uguale alla precedente, la uccidono e trovano un diario rivelatore...

           La storia è molto ben riuscita e riesce a regalare al lettore dei momenti davvero coinvolgenti.
La creatura, ispirata a quella del film Il mostro della laguna nera del 1954, entra in scena in un modo spaventoso e di grande impatto, la lettura scorre in modo rapido e divertente, con livelli di adrenalina molto alti. La scena del mostro che esce dalle acque e compie il primo sacrificio è da antologia!
Bellissime le scene ambientate sottacqua, così come la lotta di Zagor con l’avversario anfibio sulla barca, e infine l’inseguimento che porterà lo Spirito con la Scure a scoprire uno dei nascondigli della bestiale creatura...
Ma nonostante la prima, apparente vittoria, le scoperte non finiscono e i colpi di scena non mancano: la scomparsa del giovane scienziato, il ritrovamento della capanna e del suo diario, lo scontro con un secondo uomo-anfibio... Fino alla tragica, doppia rivelazione: il mostro è un uomo... è il professor Weiser!!!
A questo proposito devo dire che  la cosa che mi ha colpito sin dalla mia prima lettura è che, come nell’avventura contro l’Uomo Lupo, anche qui viene utilizzato l’espediente narrativo del ritrovamento del diario segreto che svela l’identità del mostro...
Altro sicuro punto di forza sono i disegni di Donatelli, che caratterizza gli ambienti sinistri delle paludi in modo tale da creare un’atmosfera di paura che aleggia palpabile intorno ai protagonisti...

                                         NOTIZIA DELL'ULTIM'ORA:
LA ZCSC CONTINUA ALMENO FINO AL N. 71, VALE A DIRE FINO ALL'ULTIMA STORIA SCENEGGIATA DA GUIDO NOLITTA
(MAGIA SENZA TEMPO) !!!


giovedì 13 dicembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Nelle mani di Hellingen (ZCSC44)



Il quarantaquattresimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura contro  il redivivo Hellingen nonché la prima parte della storia “Tre uomini in pericolo.


RITORNO A DARKWOOD

Assenti dalla loro Darkwood dall’epoca dell’avventura contro il vampiro, all’agognato ritorno Zagor e Cico non trovano più la stessa foresta che avevano lasciato: i trappers sono stati allontanati dal nuovo comandante di Forte Bravery, il colonnello Kraizer; una nuova guarnigione di soldati presidia i luoghi; gli indiani stanno fuggendo, perseguitati da fulmini che cadono a ciel sereno, compiendo stragi indiscriminate...
L’unico trapper che Zagor e Cico riescono a rintracciare viene subito ucciso dai militari e il colonnello Kraizer sembra nascondere qualcosa...
C’è un solo indiano rimasto a Darkwood: Tonka,  il valoroso capo dei Mohawks. È con lui che Zagor e Cico si recano ad un vulcano spento, l’Occhio del Diavolo, dentro il quale si dirigono interi convogli di militari. Zagor riesce a penetrare all’interno, scopre una base avveniristica, con piattaforme di lancio per missili, e ritrova un antico nemico. Incredibilmente, ancora vivo… Hellingen!
Costui è sopravvissuto all’arpione di Fishleg ed è intenzionato a diventare il dittatore supremo degli Stati Uniti, progettando un colpo di stato insieme al colonnello Kraizer. Un uomo di Kraizer è a Washington, al Congresso: ha portato uno schermo televisivo, grazie al quale Hellingen e Kraizer possono comunicare con il Presidente. E intanto la capitale viene bombardata dai missili di Hellingen…
Nonostante ciò, l’intervento risolutivo di Zagor salva l’America e fa impazzire completamente il professore...

Con questa avventura, Hellingen diventa “ufficialmente” il nemico n. 1 dello Spirito con la Scure, nemesi invincibile che ha persino il “potere” di tornare dalla morte (sino a questa avventura, comunque, solo da morte apparente...).
Nolitta e Donatelli riescono magistralmente a rendere l’orrore di una Darkwood devastata e completamente irriconoscibile al nostro stesso eroe; le invenzioni del genio criminale, fin troppo avveniristiche per l’epoca, non stonano nell’economia della narrazione; l’ultimatum al Presidente degli U.S.A. e la risoluzione della crisi da parte di Zagor rendono l’eroe ancora più incardinato nella realtà, e la sua valenza assume caratteristiche “globali” (nei successivi scontri tra i due personaggi, Zagor non si limiterà a “salvare” la sua patria ma addirittura il mondo intero).
L’idea della base avveniristica nascosta in un vulcano spento, poi, mi colpì talmente all’epoca della mia prima lettura che io scrissi addirittura un racconto con lo stesso plot di Ora Zero, ambientato però ai giorni nostri...
Una delle scene che particolarmente mi colpì fu quella in cui Zagor uccide i soldati di Kraizer spingendo semplicemente dei bottoni: l’orrore che prova per questo suo necessario ed inevitabile gesto è la summa dello spessore morale che Nolitta ha sempre conferito al suo eroe.
Di conseguenza, quando alla fine Zagor distrugge i macchinari di Hellingen non possiamo che condividere in pieno la sua considerazione: “Tutto sommato, per fare le sue guerre la stupida umanità può accontentarsi dei fucili, per il momento!”.

mercoledì 5 dicembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Cathedral Peak (ZCSC43)


Il quarantatreesimo numero, che troverete in edicola domani, oggi contiene la conclusione dell’avventura con i cugini Bobby e Simon nonché la prima parte della storia “Ritorno a Darkwood.

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IL BUONO E IL CATTIVO

        La città di Rapid City è in subbuglio. Il suo signore e padrone Henry Murchisson è morto, lasciando un singolare testamento. L’eredità andrà a quello dei suoi due nipoti (Simon Greaves e Bobby Larson) che, per primo, riuscirà a recuperare un oggetto che Murchisson stesso ha depositato sul Cathedral Peak, anni prima. Simon ha fama di essere un tipo losco, e Zagor accetta di aiutare nel difficile compito il simpatico Bobby, anche per fare un favore a Bat Batterton, che è stato ingaggiato da Larson.
        La marcia verso il Cathedral Peak è faticosissima. I nostri devono affrontare rapide, foreste, indiani feroci e, soprattutto, le “Terre Bruciate”, un vasto deserto che porta alla loro meta. Un sole cocente, che spezza anche i più forti, un deserto che prima è di sabbia e poi di pietra. E quando scende la notte, dai loro antri escono spettrali creature, avide di sangue...
Inoltre, la spedizione viene funestata da diversi incidenti: saranno frutto delle macchinazioni del malvagio Simon Greaves?

Già dal titolo troppo manicheo del primo albo (Il buono e il cattivo) si intuisce che, probabilmente, il “cattivo” non è realmente tale... Ed infatti, il finale della storia ci mostra il vero malvagio (il notaio Fiedermann) ed il riappacificarsi dei due cugini.
La parte più riuscita dell’avventura è, tuttavia, quella che si svolge nella “terra da cui non si torna”, con i suoi spettrali abitanti, indiani albini che vivono sotto terra di giorno ed escono di notte per procacciarsi il cibo… Devo confidare che le Terre Bruciate mi avevano talmente affascinato che le avevo adottate come uno dei miei scenari preferiti quando giocavo con i soldatini... Ferri, poi, è stato magistrale nel descrivere il desertico e allucinante paesaggio...
L’epilogo è sorprendente, sia per i vari colpi di scena che si susseguono, sia per la natura dell’oggetto ricercato: cosa può portare ad interessanti riflessioni e sagge decisioni più di una... pipa???
Il sottoscritto, che fuma abitualmente proprio la pipa, non può che condividere in pieno questa morale!!!

mercoledì 28 novembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: La grande sfida (ZCSC42)




Il quarantaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura contro  i Fratelli del Fiume nonché la prima parte della storia “Il buono e il cattivo”.

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TRAGICO CARNEVALE

Nel loro viaggio di ritorno a Darkwood, Zagor e Cico arrivano a New Orleans, in Louisiana, da poco diventata territorio americano, proprio mentre sta per iniziare il Carnevale. Ma la festa si muta presto in tragedia: Donovan, il comandante del presidio militare della città, viene ucciso a sangue freddo, durante la sfilata dei carri, da qualcuno che si è travestito come Cico. Quindi il simpatico messicano diventa il maggior sospettato, e viene scagionato solo grazie all’intervento del capitano Ellis (una vecchia conoscenza di Zagor).
Da qui in avanti, i nostri due eroi vengono involontariamente coinvolti nelle macchinazioni dei Fratelli del Fiume, un’organizzazione sovversiva che vuole trasformare la zona di New Orleans in un piccolo stato indipendente filofrancese. Zagor, Cico e il giovane capitano Ellis si impegnano a combatterli, cercando anche l’appoggio dei proprietari terrieri della zona.
Dopo vari agguati e colpi di scena, la resa dei conti non tarda a giungere: sono proprio gli aristocratici della zona, guidati dal nobile Alphonse de Marigny, che hanno costituito la fratellanza, avvalendosi dei loro schiavi di colore come carne da macello nei vari attentati.
Zagor viene catturato e gettato in pasto a un enorme alligatore, ma si salva e passa al contrattacco. Il terrore comincia allora a serpeggiare tra i rivoltosi: il signore di Darkwood vale più di tutti loro messi assieme! E ha dalla sua un inaspettato alleato...
Con un improvviso voltafaccia, uno di questi nobili “indipendentisti” (il giovane Marcel Dutronc) si unisce a Zagor nello scontro finale che, grazie all’intervento dei militari americani, si risolve per il meglio.

Storia bellissima e ricca di fascino, soprattutto per l’ambientazione geografica ed i richiami storici ad uno schiavismo ancora in auge negli Stati Uniti del sud, uno schiavismo molto “complesso” (come ben tratteggiato da Nolitta), che lascia trasparire quasi un rapporto “devozionale” tra gli schiavi e i loro padroni: i primi sono addirittura disposti spontaneamente ad uccidere e a morire per i secondi!
Molto ben delineati i personaggi dell’aristocrazia sudista, i quali sembrano vivere in un mondo fuori dal tempo e con ideali che ormai sono destinati a tramontare. La redenzione di uno degli avversari di Zagor (il giovane Dutronc), poi, è uno dei cavalli di battaglia delle storie nolittiane.
Indelebili nella memoria alcune scene: il primo bacio in assoluto dato da Zagor a una donna in una sua avventura (la “damina” della sfilata); la sorpresa dell’attentato iniziale; la sfida a fioretto con Dutronc (che Zagor, molto prosaicamente, vorrebbe risolvere a pugni!!!); il duello subacqueo con il gigantesco alligatore Matusalemme ed il lancio della sua testa attraverso la finestra; il colpo di scena finale della redenzione di Dutronc.
Un Donatelli al massimo della forma ci mette il resto...
Una storia, a mio parere, da inserire nella top ten zagoriana!

mercoledì 21 novembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Sulle acque del Mississippi (ZCSC41)



Il quarantunesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura con Guitar Jim nonché la prima parte della storia “Tragico carnevale.

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IL MIO AMICO “GUITAR” JIM

In un saloon di Galveston, Zagor e Cico incontrano Guitar Jim, ormai deciso a tornare sulla retta via. Ma nel locale arriva anche il misterioso Julio Ordoñez, che recluta volontari per andare a Solitude Valley dove, a suo dire, intende ritrovare un vecchio amico, di nome Medina.
La pista verso l’entroterra è insidiata dagli Apaches e solo un nutrito gruppo di uomini armati può sperare di percorrerla indenne. Guitar Jim si offre per unirsi alla spedizione, mentre lo Spirito con la Scure ha un diverbio con gli uomini di Ordoñez, e Guitar Jim inaspettatamente lo colpisce alle spalle. È ancora un criminale, dunque?
La risposta sarà chiara (ma non priva di sfumature) quando Zagor lo raggiungerà sulle montagne dell’interno, arrivando appena in tempo per salvare lui e gli altri del gruppo dalla furia degli Apaches… e per scoprire che non sono i pellerossa gli avversari più infidi!
Questa prima avventura centenaria zagoriana ha come tema portante la possibilità di riscatto che tutti gli uomini possono avere nella propria vita, anche in una connotata da scelte negative. Infatti Guitar Jim passa definitivamente dalla parte dei “buoni” ed il personaggio di Marco Medina decide di tornare a Okahoma City per rendere conto dei suoi errori passati...
Nonostante la necessaria brevità della storia, Nolitta fa del suo meglio per non deludere i lettori... e possiamo dire che, tutto sommato, c’è riuscito!

giovedì 15 novembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Pequeña Tortuga (ZCSC40)




Il quarantesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura contro Capitan Serpente, la storia completa “Puerto Juarez e la prima parte de “Il mio amico Guitar Jim.

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PUERTO JUAREZ

Al termine della drammatica avventura con Capitan Serpente, sulla rotta verso casa, la nave che riporta Zagor e Cico negli Stati Uniti fa una sosta a Puerto Juarez, nella penisola dello Yucatan, in Messico.
Qui i due incontrano l’affascinante Conchita, che fa colpo su Cico e coinvolge i nostri amici nella lotta fra i guerriglieri messicani che combattono per l’indipendenza e i soldati fedeli al re di Spagna!
Breve storia che iniziava a pag. 44 e si concludeva a pag. 114 dell’albo gigante n. 99 (eccezionalmente con una foliazione straordinaria), studiata al fine di consentire la pubblicazione di una storia, a sua volta autonoma ed autoconclusiva, nel successivo n. 100 a colori.
Potremmo, inoltre, azzardarci a dire che si tratta della prima storia seria (non comica) che ha per protagonista principale Cico, il quale si invaghisce a tal punto di Conchita da condurre l’amico Zagor (scettico fin dall’inizio sulla sincerità della ragazza) in un’avventura che ha come tema una delle tante “revoluciones” tipiche dei paesi latino-americani.
All’epoca della prima lettura mi dispiacque un po’ la delusione amorosa che provò il povero Cico...

mercoledì 7 novembre 2012

Lucca Comics & Games 2012


Eccovi alcune fotografie scattate in occasione della mia partecipazione a Lucca Comics & Games 2012, dove – zagorianamente parlando – il 3 Novembre si è tenuta la presentazione di un’anteprima del documentario “Noi, Zagor” di Riccardo Jacopino, la presentazione del volume “Zagortenayde” ed il Raduno Autunnale del Forum www.spiritoconlascure.it.


                                    Il pubblico presente all’incontro zagoriano

Mauro Marcheselli

Moreno Burattini

Riccardo Jacopino

Stefano Bidetti e Moreno Burattini presentano la “Zagortenayde”

Joevito Nuccio

Gallieno Ferri

Quattro nuovi autori zagoriani.
Da sinistra, in primo piano: Emanuele Barison, Lorenzo Bartoli, Roberto Altariva, Walter Venturi

Il documentario…

…nel quale ci sono anch’io!

Giorgio Giusfredi e Paolo Bisi

Marcello Mangiantini

Mirko Perniola

Marco Verni

Gallieno Ferri e Moreno Burattini

Io e Gallieno Ferri

Gallieno Ferri e suo figlio Gualtiero

Jacopo Rauch

Gianni Sedioli e sua figlia

Marco Verni, Joevito Nuccio e Paolo Bisi

Marco Verni, io e Joevito Nuccio
(foto di Stefano Bidetti)

Francesco Pasquali (editore della Zagortenayde) e Gallieno Ferri

Gallieno Ferri al lavoro…

Io, Marcello Mangiantini e il Fernet-Branca!

Fabio Valdambrini

Marco Marcello Lupoi della Marvel Italia

Claudio Villa

Graziano Romani