venerdì 11 novembre 2016

Moreno Burattini e Alessandro Piccinelli a Milano




Mercoledì 9 Novembre alle 18.30
presso il Mondadori Megastore di Via Marghera a Milano
si è svolto un evento organizzato da
Diego Paolucci (dipendente della Mondadori e sceneggiatore zagoriano)
nel corso del quale
Moreno Burattini (curatore e sceneggiatore di Zagor),
Alessandro Piccinelli (copertinista di Zagor e disegnatore di Tex)
e Alessandro Lanzuisi (realizzatore del gioco da tavolo di Zagor)
hanno incontrato il pubblico degli appassionati,
soprattutto zagoriani.

Diego Paolucci
Moreno Burattini

Alessandro Piccinelli
Alessandro Lanzuisi

Moreno Burattini ha presentato i suoi libri
Utili sputi di riflessione” e “Dall’altra parte
nonché lo Speciale Dampyr “La porta dell’Inferno
da lui sceneggiato.




Alessandro Lanzuisi ha illustrato il gioco da tavolo
di “Zagor Odissea Americana” realizzato da Ergo Ludo Editions
e basato sull'omonima, classica avventura zagoriana
firmata da Guido Nolitta e Gallieno Ferri.
Il gioco ricrea quell’avventura indimenticabile,
aggiungendo al racconto altri elementi
che arricchiscono l’esperienza e che sono tratti
dalla saga dello Spirito con la Scure.
Oltre ai disegni di Ferri tratti dall’avventura a fumetti,
il gioco presenta i disegni inediti di
Walter Venturi e Michele Rubini.
Del gioco è in lavorazione anche
un’edizione per il mercato americano
con le cards disegnate da Michele Rubini.






 Moreno Burattini e Alessandro Piccinelli
hanno poi parlato di Zagor e delle sue nuove copertine,
mostrando l’originale di quella del
prossimo Maxi Zagor ambientato a New York.






 Al termine dell’incontro
gli autori hanno disegnato e autografato
per il pubblico.





Baltorr e Alessandro Piccinelli

Per chiudere, vi mostro due brevi videoclips.

Nel primo Moreno e Alessandro parlano di Gallieno Ferri.
Nel secondo Alessando disegna Zagor.




lunedì 7 novembre 2016

La porta dell’Inferno (Speciale Dampyr n. 12)




Gerione, Caronte, Lucifero, i gironi infernali e i dannati sottoposti a orribili pene...
Sulle orme di Dante e di Virgilio, anche i nostri eroi oltrepassano la soglia dell’eterna dannazione. E, davanti a quegli orrori, stanno davvero per lasciare ogni speranza.
Tuttavia, Harlan e Kurjak ancora una volta si dimostrano indomabili. Soffriranno pene, morti e torture, supereranno l’Acheronte e lo Stige, fino a raggiungere il lago ghiacciato sul fondo dell’abisso infernale.
Ma poi... Come faranno a riveder le stelle?...


Questa prima storia dampyriana di Moreno Burattini mi ha davvero appassionato.
L’idea di un’antica magia che, per un accidente, riesce a conferire concretezza all’Inferno immaginato da Dante Alighieri nella Divina Commedia, l’ho trovata davvero originale. Lo sceneggiatore non si è limitato “escogitare” un modo per poter far interagire i protagonisti della serie con i personaggi e l’ambientazione di un’opera letteraria, ma – da razionalista (a volte fin troppo) qual è – ha trovato una spiegazione oggettivamente plausibile perché ciò potesse accadere.
Da studente di liceo classico avevo passato ore e ore a studiare le cantiche dantesche ed è stato per me molto bello poter ammirare in un fumetto “drammatico” le raffigurazioni di personaggi e situazioni in precedenza solo immaginate.
C’è davvero tutto l’essenziale dell’Inferno.
La Selva: le tre fiere lince, leone e lupa – cioè lussuria, superbia e cupidigia (pagg. 11/12);
Il Vestibolo: la porta che dà titolo al fumetto (pagg. 47/48), gli ignavi, che corrono punti da vespe e il cui sangue viene raccolto dai vermi (pagg. 51/52), il fiume Acheronte ed il traghettatore Caronte (pagg. 55/63);
Il Primo Cerchio o Limbo: il castello dei virtuosi non battezzati o nati prima di Cristo (pag. 64);
Il Secondo Cerchio: Minosse (pagg. 66/73), i lussuriosi, con Paolo Malatesta e Francesca da Polenta (pagg. 89/92);
Il Terzo Cerchio:  i golosi, colpiti da grandine e squartati da Cerbero (pagg. 97/107);
Il Quinto e Sesto Cerchio: gli iracondi, la Palude Stigia, la città di Dite e le Erinni (pagg. 120/132);
Il Settimo Cerchio: il Minotauro, il fiume di sangue bollente Flegetonte, il mostro demoniaco Gerione (pagg. 141/149);
Il Nono Cerchio: il lago ghiacciato Colcito, i traditori immersi nel ghiaccio (pagg. 153/156), ed infine Lucifero che maciulla tra le sue fauci Giuda Iscariota, Bruto e Cassio (pagg. 159/160).
Insomma, un vero compendio dell’Inferno dantesco trasposto in un fumetto bonelliano!
Da ultimo, v’è da dire che anche il “modo” in cui Moreno Burattini riesce a salvare i “suoi” personaggi è altamente originale: nientemeno che riscrivere alcuni versi della Divina Commedia!!!
E così la terzina “tanto ch’ i’ vidi de le cose belle/che porta ’l ciel, per un pertugio tondo./E quindi uscimmo a riveder le stelle” diventa “subitamente inver potranno uscire/tornando in cima pur che giunti al fondo/coloro che furon qui senza morire”, cioè tre endecasillabi, rispettosi della metrica, che permettono ai protagonisti di uscire dall’Inferno.
Una storia a mio giudizio perfettamente riuscita, anche per quanto riguarda i disegni.
Il genovese Fabrizio Longo, alla sua prima prova bonelliana, non delude il lettore: le sue ambientazioni infernali, i suoi demòni e mostri mitologici sono veramente ben realizzati, soprattutto nelle cosiddette splash pages (solo a puro titolo d’esempio, vedi le pagine 66, 71, 89 e 99). Molto buoni anche i primi piani; forse c’è ancora qualcosa da migliorare per rendere più “nitidi” i piani lunghi.

Ora consentitemi alcune annotazioni di carattere personale.
Devo confessare di sentirmi particolarmente legato a questa storia, che ho avuto il privilegio di vedere nascere, crescere, modificare, svilupparsi nel tempo ed infine venire pubblicata.

Fu nel maggio 2013 che ebbi la possibilità di “sbirciare”
le prime pagine di sceneggiatura…

Quindi, quasi un anno e mezzo dopo,
nell’ottobre 2014, mi vennero mostrate
le prime tavole in formato digitale…
pag. 19
pag. 45 prima versione
particolare pag. 47
particolare pag. 48 prima versione
particolare pag. 66


pag. 77 prima versione

matite pag. 79

matite pag. 80 prima versione
  
Nel novembre dello stesso anno, a S. Margherita Ligure,
ebbi la possibilità di conoscere personalmente
il disegnatore Fabrizo Longo 
che mi mostrò alcune tavole in formato originale…

Longo con pag. 80 versione definitiva
pag. 76
pag. 77 versione originale

particolare pag. 77 con il liquore Becherovka
…e realizzò per me anche un disegno del volto di Dampyr.

 L’anno successivo, poi, all’inaugurazione della mostra
dedicata a Moreno Burattini a Gavinana
ebbi anche l’occasione di incontrare un “personaggio”
della storia in carne ed ossa, vale a dire il prof. Alessandro Monti
le cui “sembianze” sono state date allo studioso Alessio Montanari.
Il prof. Alessandro Monti è il primo da sinistra
 
Ma ciò che mi rende più orgoglioso è il fatto di avere,
anche se in minimissima parte,
contribuito personalmente a questa storia…
Infatti, dovete sapere che al liceo avevo imparato
a memoria i primi dieci versi del terzo canto dell’Inferno
e quando mi venne mostrato il particolare
della scritta sulla porta…


…notai subito un errore: il sesto verso non doveva essere
la somma SPERANZA e il primo amore
bensì “la somma SAPIENZA e il primo amore”!

Lo feci notare a Moreno Burattini ed egli, ringraziandomi,
mi disse che avrebbe provveduto a far subito correggere l’errore.
Infatti nella prima striscia di pag. 48 del fumetto
oggi potete leggere la forma corretta!

Chiudo questa recensione mostradovi il disegno
di un demonio di Fabrizio Longo
realizzato a Rapallo il mese scorso
in occasione del raduno zagoriano del Forum SCLS.
Davvero terrificante…