mercoledì 31 ottobre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: L’isola della magia (ZCSC38)



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Il trentottesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura all’isola di Britannia e la storia completa “Tempesta su Haiti”.

 

TEMPESTA SU HAITI


Haiti. È in quest’isola misteriosa che arrivano Zagor, Cico e l’amico nero Bosambo che li ha salvati dai soldati di Britannia. Un’isola dove domina l’arcana religione del vudu, un misto di cattolicesimo e di riti africani. Un’isola dagli strani odori e dagli strani colori, dove i Loa, gli spiriti, camminano fianco a fianco con gli uomini!
Un possidente terriero, Alan O’Keefe, ha assoldato un piccolo esercito di mercenari per combattere i fedeli del vudu che gli hanno rapito il figlio. O’Keefe vuole convincere Zagor a collaborare alla sua crociata. Ma sarà l’anomalo sacerdote del vudu Guedè Danseur ad aprire gli occhi del Re di Darkwood sulle reali intenzioni del ricco latifondista.
Zagor scopre che O’Keefe è soltanto un pazzo sanguinario, deciso a sterminare i seguaci di quella che giudica una religione falsa e menzognera. O’Keefe lo fa imprigionare, ma ormai i sacerdoti del vudu sono esasperati dalle sue violenze e lo vogliono ripagare della sua stessa moneta, scatenandogli contro gli inquietanti zombi...

          
            “Quest’isola non è un posto come gli altri. Nell’aria si avverte costantemente qualcosa di misterioso, di sfuggente...” dice a un certo punto Zagor… ed anche nel leggere la storia si sentono palpitare queste sensazioni.
Una storia originale, bellissima, indimenticabile e veramente angosciante, che coniuga perfettamente avventura, esotismo e magia con un pizzico di comicità ottimamente dosata, unitamente a personaggi magistralmente tratteggiati, quali Guedè Danseur e Monsieur O’Keefe.
Il tutto anche grazie ai disegni di Bignotti, qui, forse, alla sua miglior prova su Zagor…
La copertina dell’albo gigante n. 144 (Vudu!), poi, è molto evocativa.





lunedì 29 ottobre 2012

Anno zagoriano 2005


Il mio anno fumettistico 2005 iniziò, come di consueto, con la partecipazione alla dodicesima edizione di Cartoomics, precisamente nella giornata di sabato 19 Marzo.

Queste erano le presenze dei disegnatori allo stand della S.B.E. per la firma delle stampe e gli incontri con gli autori organizzati per le giornate di sabato e domenica. Quello che più mi interessava, naturalmente, era l’incontro con gli autori di Zagor!

E qui la mia memoria comincia ad accusare qualche colpo...
Come potete vedere dall’elenco dei disegnatori che firmavano le stampe, Giovanni Bruzzo di Brad Barron risulterebbe essere stato presente il venerdì pomeriggio...
Io, sicuramente, il venerdì pomeriggio non sono andato a Cartoomics ma, come potete vedere qui sotto, oltre alla bellissima stampa di Zagor ad opera di Gallieno Ferri, nella mia collezione è pure presente una stampa di Brad Barron con dedica autografa di Giovanni Bruzzo datata 2005!!! ........Mistero!


Qui sotto vi mostro anche la stampa di Gianni Sedioli, distribuita il venderdì, che recuperai solo in seguito.

Nella tarda mattinata di quel sabato, dunque, partecipai alla conferenza zagoriana, anche questa volta munito della mia piccola macchina fotografica digitale ottenuta con la raccolta punti della benzina... ecco il motivo della scarsa qualità delle immagini che avrete modo di vedere a corredo di questo post...
Alla conferenza erano presenti molti forumisti del sito internet www.spiritoconlascure.it al quale, come ho già detto, all’epoca risultavo iscritto ma non partecipavo attivamente.
Posizionatomi tra il pubblico, ad un certo punto mi si avvicinò un tizio dall’aria simpatica e paciosa che mi chiese, con un marcato accento siculo, se fossi uno zagoriano anch’io. Gli risposi di sì, ormai da più di trent’anni.
Vediamo se è vero!” mi ribatté costui. “Se rispondi esattamente a questa domanda puoi considerarti un vero zagoriano: di che nazionalità è la prima fidanzata di Zagor?”. Ed io prontamente: "Austriaca!”. “Bravo, complimenti! Sei proprio uno zagoriano di ferro!” esclamò il tizio, stringendomi la mano. E, salutandomi, si allontanò per andare a sedersi.
L’anno successivo, poi, ebbi modo di incontrarlo ancora e di conoscerlo meglio, in occasione del Raduno di Narni, nel Settembre 2006: si trattava di Joevito Nuccio, che oggi è diventato uno dei migliori disegnatori della testata!!!
Stava iniziando la conferenza, al cui tavolo erano seduti lo sceneggiatore Moreno Burattini e i disegnatori Gallieno Ferri, Gianni Sedioli e  Paolo Bisi.



Inoltre, in mezzo a noi del pubblico vi era anche Sergio Bonelli in persona, intenzionato a fare il semplice spettatore!
L’area che ospitava l’incontro zagoriano era piena di gente, tutti i posti a sedere erano occupati e intorno si era pure formato un cordone di persone in piedi, il doppio rispetto agli incontri degli altri personaggi. Nell’aria si respirava tanto entusiasmo zagoriano.
Sergio Bonelli sembrò percepirlo e, a un certo punto, nonostante le sue evidenti intenzioni iniziali, fece segno a Moreno Burattini di passargli il microfono e fece il suo primo intervento. Da quel momento (sebbene dicesse più volte “Ora non intervengo più, parlate voi”) colse ogni occasione possibile per prendere il microfono e dire la sua in merito all’argomento su cui si dibatteva.



Nel frattempo era giunto anche Marco Verni e nonostante le numerose presenze al tavolo degli autori, Moreno Burattini riuscì a far parlare - e nella giusta misura - tutti, invitandoli a raccontare il loro lavoro anche attraverso aneddoti e ricordi personali.


Così la new entry Paolo Bisi si presentò raccontando - ad esempio - le differenze di interpretazione grafica tra Mister No e Zagor e le conseguenti difficoltà che aveva incontrato; Gianni Sedioli, dal canto suo invece, ammise che il passaggio da Jonathan Steele a Zagor era stato assolutamente “indolore”, dato che egli era da sempre un appassionato zagoriano e che era proprio ispirandosi ai disegni di questo fumetto che aveva maturato il proprio stile.
Quindi fu la volta di Marco Verni che, professandosi anch’egli uno zagoriano della prima ora, rivelò di amare particolarmente il personaggio di Cico, che a suo parere non dovrebbe essere una macchietta ma la vera spalla comica dell’eroe.
Moreno Burattini intervenne, a questo punto, lodando il lavoro di Verni e sostenendo che neppure un esperto sarebbe in grado di distinguere alcuni suoi disegni da quelli di Gallieno Ferri, mentre Verni si schermì modestamente dicendo che, invece, era fortunato perché Ferri non si arrabbiava con lui che lo “copiava” spudoratamente!
A proposito delle arrabbiature di Ferri, a quel punto intervenne ironicamente Sergio Bonelli che lo ringraziò per non essersi arrabbiato con lui quando aveva scoperto che la casa editrice aveva assunto un suo “clone”!

Gallieno Ferri, da gran signore come suo solito, si disse onorato di essere l’ispiratore di altri disegnatori e che, comunque, in una casa editrice come la S.B.E. bisogna aiutarsi gli uni gli altri, e non farsi la guerra!
In conclusione, a proposito dei vari nuovi disegnatori, Moreno Burattini fece il nome degli Esposito Bros, di Giuseppe Prisco e di Alessandro Piccinelli, e anche di un “volto nuovo” con un ottimo tratto grafico: Roberto Piere, già disegnatore di Zona X, che sarebbe stato impegnato con una storia ambientata sui ghiacci.
Come ho detto, durante tutta la conferenza vi furono altri numerosi interventi di Sergio Bonelli che parlò diffusamente dello Spirito con la Scure e di come aveva concepito il personaggio.
Zagor - raccontò - pur essendo un eroe vecchia maniera, fu il primo a non essere totalmente manicheo, come ad esempio erano gli eroi della esseGesse. Egli voleva creare un eroe che avesse dei dubbi, e Zagor, pur essendo dichiaratamente indirizzato ad un pubblico giovane, era infatti meno ingenuo e più realistico di altri: la storia “Zagor racconta..” ne era l’esempio lampante.

Terminato l’incontro zagoriano, Sergio Bonelli, poi, si trattenne tra il pubblico o al tavolo, anche alle conferenze successive: quella di Lazarus Ledd tenuta da Ade Capone, quella di Nick Raider tenuta da Diego Cajelli e quella di Dampyr tenuta da Mauro Boselli e Maurizio Dotti. Ciò a dimostrazione del fatto che, oltre che autore ed editore, egli si considerava soprattutto un appassionato di fumetti!








Per concludere l’argomento Cartoomics, vi mostro anche le due belle stampe diabolike di Giorgio Montorio che mi accaparrai quell’anno.


Nella rubrica della posta del mese di Aprile, Sergio Bonelli dava la simpatica notizia della pubblicazione di un albetto a striscia delle Edizioni Foxtrot, intitolato “La foresta degli imbranati”! I personaggi di questa storiella sono ZigZagor e la sua amica messicana Cicca, e si trattava naturalmente di una parodia della prima avventura zagoriana “La foresta degli agguati” scritta e disegnata da Marcello Toninelli.
Al termine di quella medesima rubrica, Sergio Bonelli parlava ancora del Forum www.spiritoconlascure.it e della sezione dedicata esclusivamente a Cico realizzata da alcuni dei suoi appassionati.
Mentre nella rubrica della posta del numero di Luglio, l’editore tesseva le lodi del terzo (e per ora, purtroppo, ultimo) Zagor Index (301-400) di Paolo Ferriani Editore curato da Giampiero Belardinelli e Angelo Palumbo, in quella del mese di Settembre dava conto ai lettori di un nuovo esordio (nuovo per molti, ma non per coloro che lo avevano già conosciuto di persona a Cartoomics) fra i disegnatori zagoriani, quello di Paolo Bisi, che già dal 1996 collaborava con la Casa editrice figurando tra gli autori di Mister No e che sarebbe stato presente alla Comiconvention che si sarebbe tenuta a Milano nel mese di Settembre.
Nato a Piacenza nel 1964,” scriveva Bonelli, “Bisi si è diplomato all’Istituto d’Arte di Parma e, nel 1981, ha vinto il premio Pier Lambicchi quale miglior disegnatore esordiente. Dopo aver realizzato alcuni episodi di Lazarus Ledd, è approdato alla Bonelli. Adesso si dice felicissimo di disegnare Zagor e si è divertito molto, racconta, nell’illustrare proprio una vicenda in cui compare anche Digging Bill”.
Altra notizia di rilievo in quella pagina della posta, era l’annuncio del secondo Raduno degli iscritti al Forum SCLS, che anche quell’anno si sarebbe svolto a Pistoia ed al quale avrebbe partecipato (tra gli altri autori) anche la “recluta” pistoiese Marcello Mangiantini.
Quest’ultimo è, appunto, un disegnatore che, pur facendo parte della nostra squadra da alcuni anni, non ha ancora esordito in edicola: la sua prima storia zagoriana uscirà soltanto nella prossima primavera. Tuttavia, avendo all’attivo numerosi precedenti fumettistici, la sua città gli tributa l’onore di una sua mostra personale con alcune anticipazioni del suo lavoro per lo Spirito con la Scure”.

E a proposito della già citata Comiconvention 2005, tenutasi il 24 e il 25 Settembre al Quark Hotel di Milano, posso solo dire due cose: 1) fu l’ultima ad avere luogo con quella formula, giacché l’anno successivo non si tenne e venne di fatto sostituita dalla già esistente Fumettopoli all’Hotel Executive; poi, a livello di organizzazione, le due manifestazioni sono diventate una cosa sola e con la denominazione Comiconvention ricominciò nel 2007 ma senza più la presenza degli editori (e, quindi, senza più nemmeno la presenza degli autori della S. B. E.); 2) non ricordo per quale motivo, ma io non ci andai, perdendomi così il disegno zagoriano di Paolo Bisi... che ebbi modo, tuttavia, di recuperare in seguito e che oggi vi posso mostrare qui sotto!
Nella rubrica della posta del mese di Ottobre, Sergio Bonelli dava notizia dell’uscita in edicola di un volume della collana Gli eroi del fumetto di Panorama dedicato a Zagor e contenente una storia ormai classica, l’episodio intitolato Servizio Segreto, per l’occasione ripresentato con il titolo Lo squadrone fantasma.
Qui sotto vi mostro la mia copia, con dedica di Sergio Bonelli.


Chiudo l’anno zagoriano 2005 con la posta del numero di Novembre, nella quale Sergio Bonelli, nel rispondere alla lettera di un lettore che si lamentava del fatto che in confronto a Gallieno Ferri il tratto degli altri disegnatori stravolgesse il personaggio, così scriveva: “Se Gallieno fosse l’unico disegnatore, Zagor potrebbe uscire soltanto tre volte l’anno! Dunque, è giocoforza poter contare su uno staff composto da un buon numero di disegnatori, la cui creatività deve essere vista come una risorsa”.
Dopo aver difeso l’operato degli altri disegnatori, aggiungeva: “Posso assicurare che nell’infoltire la scuderia dei bravi disegnatori, ho scelto autori dal tratto classico. Nel corso dei prossimi mesi vedrai esordire Marcello Mangiantini, Alessando Piccinelli e Giuseppe Prisco, tutti nuovi acquisti che hanno in Ferri un punto di riferimento, anche se ognuno ha saputo trovare una propria via partendo dall’esempio del maestro”.


mercoledì 24 ottobre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: I dannati (ZCSC37)



Il trentasettesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la maggior parte della storia del ritorno di Manetola.


ASSALTO ALLA BANCA

Gli Stati Uniti d’America stanno sterminando un intero popolo: i Seminoles. Gli ultimi irriducibili ribelli, guidati da Manetola, riescono ad accordarsi con il capitano Seabrook che promette di portarli in un’isoletta delle Bahamas, Britannia, dove potranno vivere in pace. Ma i paradisi su questa terra sono spesso illusori...
In realtà, Seabrook ha venduto come schiavi i Seminoles alle autorità inglesi. Ancora una volta, sembra che per i pellerossa non ci sia speranza. Zagor, però, riesce a fuggire dai soldati britannici, punisce Seabrook per suo tradimento ed escogita un incredibile piano per liberare gli indiani: rapisce il governatore dell’isola e lo usa come ostaggio per impedire agli inglesi di attaccare i Seminoles asserragliati in un fortino.
Ma alcuni cospiratori uccidono il governatore. E allora un diluvio di fuoco si abbatte sul fortino. Zagor, Cico, Manetola e tutti i Seminoles sono spacciati. La morte sta per ghermirli! Ma per Zagor e Cico la salvezza arriva, inaspettata, dal mare...


Una battaglia senza speranza, un popolo fiero perseguitato, la morte di un amico... Il tutto in una vicenda di estrema maturità, intensa, immortale, arricchita dagli ottini disegni di Donatelli e da alcune tra le migliori copertine di Ferri.
Una storia straordinaria, con personaggi molto ben caratterizzati (Manetola, Liberty Sam, il perfido Seabrook, Bosambo) e Zagor che, ancora una volta, si erge a protettore dei Seminoles, contro i soprusi dell’uomo bianco e contro chi sfrutta i sogni di libertà e di giustizia di un popolo promettendo “paradisi in terra” che in realtà nascondono solo una sconfinata avidità.
Ricordo ancora l’emozione che provai nel vedere il valoroso Manetola morire, sotto i miei occhi di bambino quasi decenne, dilaniato dalle baionette dei soldati britannici...
All’epoca, ogni cosa che Nolitta scriveva su Zagor era un capolavoro...




lunedì 22 ottobre 2012

Il Monte Barro


Da alcuni anni a questa parte, per festeggiare il compleanno di un mio amico d’infanzia (del quale avevo già parlato qui), andiamo a fare una breve passeggiata serale in montagna, con coronamento di cena finale.
Quest’anno la nostra meta è stata il Monte Barro.
Isola di roccia nel mezzo dei primi pianori brianzoli, il Monte Barro si erge alto e maestoso sui laghi pedemontani e sui primi chilometri del ramo di Lecco del Lago di Como.
Siamo saliti in auto da Galbiate seguendo le indicazioni per l'Eremo; dopo qualche chilometro di stretta strada a tornanti, abbiamo trovato una deviazione sulla destra con indicazioni per l'osservatorio ornitologico in località Costa Perla. Abbiamo risalito tale strada e parcheggiato davanti al ristornate Panorama.
Il sentiero partiva proprio sulla destra, strisciando vicino alla recinzione esterna. In pochi minuti abbiamo raggiunto un grande albero nei pressi di un bivio: di fronte a noi, il sentiero acciottolato che porta all'Eremo. La salita è stata piuttosto ripida, ma senza difficoltà particolari.


 
Salendo, alla nostra sinistra si intravedevano tra gli alberi i due laghi prealpini di Annone e Pusiano, illuminati dal sole al tramonto.


             A metà del nostro percorso il bosco si è aperto, consentendoci una bellissima visuale sui due laghi e la Brianza.



Rientrati nel bosco, dopo circa una mezz’oretta, siamo giunti al famoso Eremo del Monte Barro, dove sorge una grande struttura alberghiera di inizio secolo. Oggi la struttura ospita la sede del Parco del Monte Barro, con alcuni spazi espositivi (un museo naturalistico e il Museo Archeologico del Barro, che raccoglie reperti ritrovati nei vicini scavi ostrogoti). Una terrazza panoramica ci ha permesso di ammirare in massima tranquillità anche il panorama che dà sui Corni di Canzo, sulla città di Lecco, il Monte San Martino e le Grigne.





 
Dopo le doverose fotografie, abbiamo ripreso il sentierino acciottolato e, illuminati dal solo chiarore della mezzaluna, siamo giunti nuovamente al ristorante Panorama dove ci attendeva una buonissima cena brianzola.