giovedì 26 dicembre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Polizia indiana (ZCSC98)


              Il novantottesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro Robert Gray, l'avventura completa "Il cerbiatto scomparso", nonché la prima parte della storia “Acqua di fuoco.


CACCIATORI DI SCALPI


Un ufficiale, il capitano Matlow, ha creato un reparto di polizia indiana, le Volpi Rosse, comandato dal feroce Kwanek. Ma le Volpi Rosse sono spietate e puniscono con l’assassinio anche i piccoli furti, massacrando persino vecchi, donne e bambini. Ancora una volta, la pace di Darkwood è in pericolo e Zagor deve porvi rimedio!

Ottima storia, che ricrea, a mio parere, le atmosfere dello Zagor dei tempi d’oro.
La trama è molto ben curata, con uno Zagor deciso e carismatico, duro e grintoso contro antagonisti veramente crudeli, al punto da esibirsi anche in uno dei suoi famosi giuramenti di vendetta di nolittiana memoria.
Toninelli restituisce all’eroe il suo ruolo naturale di protettore degli indiani e signore della foresta che, come ai tempi di Nolitta, si butta a capofitto in una guerra personale contro il nuovo corpo di polizia indiana che rischia di compiere una carneficina fra i pellerossa di Darkwood.
Degno di particolare menzione è lo stratagemma del “fantasma” di Zagor, uno dei topoi classici dell’eroe, da troppo tempo assente dalla serie.
Positivo anche l’elemento che lega con un filo invisibile l’inizio e la fine della storia; è un po’ come la chiusura di un cerchio: il vecchio fucile che aveva dato il via alla vicenda contribuisce anche a concluderla!
Il disegnatore Marco Torricelli, qui alla sua prima prova zagoriana, ha un ottimo tratto decisamente “ferriano”.

mercoledì 18 dicembre 2013

Albi fuori serie 2014 ed altre anticipazioni...




            Cari amici,
            dopo avervi parlato qui della programmazione zagoriana 2014 per la serie regolare, ecco a voi la programmazione degli albi fuori serie (come sempre con la precisazione che tutto può essere modificato in corso d'opera):

Maxi Zagor n. 21 - Gennaio 2014
Spedizione di soccorso
(Rauch/Sedioli)

Zagor Special n. 26 - Marzo 2014
Risvegli
(Burattini/Barison)

Maxi Zagor n. 22 - Luglio 2014
L'ultimo grido del cacciatore
(Burattini/Esposito Bros.)

Zagor Color n. 2 - Agosto 2014
Guthrum
(Rauch/Sedioli)


            Come potete notare, la novità più clamorosa è la mancanza dello "Zagorone n. 4".          Nonostante gli ottimi dati di vendita per una pubblicazione del genere (25.000 copie), le vendite sono state in calo progressivo a partire dalla prima uscita per cui la S.B.E. non se l'è sentita di continuare (almeno per adesso).
            Teniamo comunque anche conto del fatto che non è solo lo "Zagorone" ad essere sospeso, ma tutti gli Albi Giganti della Casa Editrice, ad eccezione del "Texone". In redazione hanno ritenuto che lo sforzo produttivo fosse eccessivo rispetto ai riscontri di vendita e che, a conti fatti, il "pubblico medio" preferisce prodotti di formato bonelliano standard, magari con più pagine o a colori, rispetto al formato Gigante.

            Passando alle notizie positive, vi posso rivelare che vi sono ottime possibilità che presto potremo avere nelle edicole 3 Zagor Maxi e 2 Color Zagor all'anno, giacché il primo numero del Color è stato un successone, avendo venduto tanto quanto il numero della serie mensile.
            A fine 2014, poi, dovrebbe uscire il primo numero in formato Gigante di una nuova collana annuale di "team-up" (vale a dire storie nelle quali due o più personaggi di una stessa casa editrice vivono un'avventura insieme), la cui prima uscita avrà per protagonisti Zagor e Dragonero. L'idea di questo team-up è del vulcanico Moreno Burattini, anche se al momento non si sa se a sceneggiarla verrà chiamato lui stesso oppure qualcun altro (per es. Stefano Vietti).


            L'ultima notizia che vi do è quella che la Collezione Storica a Colori di Zagor arriverà sicuramente fino al numero 123, poi staremo a vedere...

            Alla prossima!!!

Zagor Collezione Storica a Colori: La vendetta dell'alchimista (ZCSC97)




        Il novantasettesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura del ritorno di Kandrax, nonché la prima parte della storia “Il complotto”.


IL GENIO DEL CRIMINE


Il sergente Bronsky ha organizzato, con alcuni complici, il furto delle paghe dei soldati di Fort Brandon. Zagor e Robert Gray (un ex ufficiale dell’esercito esperto in chimica, che Zagor ha incontrato a Walcott) si mettono sulle tracce dei rapinatori che, una volta raggiunti, Gray elimina in modo spietato grazie a sofisticate armi di sua invenzione, dimostrandosi in tal modo più pericoloso e letale degli stessi criminali.
Zagor diffida alquanto di costui, e alla fine Robert Gray getta la maschera: a suo tempo allontanato dall’esercito dopo aver perso le mani (usa delle protesi al loro posto), ora vuole vendicarsi dei militari. Grazie a una serie di incidenti da lui provocati, causa la morte di alcuni ufficiali e diventa signore di una tribù di Mohawk. Dice di essere un inviato di Manito con il nome di Mani d’Acciaio e ha soggiogato gli indiani con i suoi prodigi chimici.
Zagor riesce a riconquistare la fiducia dei pellerossa sconfiggendo Gray, che muore a causa dei suoi stessi intrugli velenosi.

Robert Gray è un individuo elegante, ricco di fascino, personalità e mistero; spietato, crudele, glaciale, che dispone di armi geniali e letali.
Un personaggio che, pur con caratteristiche sue proprie,  richiama un po’ Iron-Man e un po’ Supermike, e che conduce Zagor a un punto tale di “rottura” che, alla fine, questi è costretto ad ucciderlo (anche se, anni dopo, scopriremo che non è così) per poterlo definitivamente fermare.
Lo sceneggiatore Nicolai fa anche un buon utilizzo di Cico (ottima la gag con i soldati), molto vicino a quello che ne faceva Nolitta.
La storia forse è un po’ troppo breve e pecca anche nel ritmo in quanto, pur possedendo una trama ricca e ben disegnata, l’azione e la velocità di narrazione sembrano molto contenute.
I disegni di Donatelli sono sempre di ottimo livello.

martedì 10 dicembre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Kandrax! (ZCSC96)




           Il novantaseiesimo numero, che troverete in edicola giovedì, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con i Susquehanna, nonché la prima parte della storia “La valle della paura”.


SOLDATI BLU


Lunga Coda, un indiano Susquehanna, ha una disperata richiesta d’aiuto per lo Spirito con la Scure. Il maggiore Bolt di Fort Hope vuole far trasferire la sua tribù nell’orribile Piana dei Serpenti, dove la vita sarebbe impossibile. Zagor parla con Bolt, cercando di convincerlo ad attuare l’originario piano previsto dal maggiore Stevens che consisteva nel trasferire la tribù in terre ricche di selvaggina. Bolt però non vuole intendere ragioni.
C’è, allora, un’unica soluzione: far fuggire i Susquehanna!
Il piano di Zagor incontra, però, una variabile imprevista: Lince Nera divorato dalla gelosia, perché pensa che la sua ragazza, Luna D’Argento, sia innamorata di Zagor, mette fuori combattimento lo Spirito con la Scure e lo accusa di aver tradito i Susquehanna!
Zagor, ritrovato privo di sensi, viene condotto al campo militare e imprigionato. Tuttavia, Lice Nera, resosi conto di avere sospettato senza motivo della lealtà di Zagor, si reca al campo e aiuta Cico a liberarlo.
Si riuniscono alla tribù ed insieme continuano la lunga marcia, incalzati dai soldati. Zagor cerca in tutti i modi di rallentare l’inseguimento ma, alla fine, lo scontro sembra inevitabile.
Tuttavia, il maggiore Stevens rientra da Washington appena in tempo e informa i Susquehanna che potranno vivere nei territori originariamente loro assegnati. La tragedia è scongiurata!

Un’altra buona prova di Toninelli, che nel narrare la vicenda si ispira ad un fatto realmente accaduto, ovvero la marcia dei Nez Percès di Capo Giuseppe che, nel 1877, percorsero 3200 km dall’Oregon fino ai confini del Canada.
I comprimari sono molto bene caratterizzati: Lince Nera (che cambia di atteggiamento verso Zagor nel corso della storia in maniera assolutamente credibile), Luna D’Argento (che ammira Zagor senza per questo innamorarsene), il maggiore Stevens (esempio di militare ragionevole e dalla mentalità elastica) e il maggiore Bolt (ottuso e tutto d’un pezzo, che sembra incarnare la fredda burocrazia dei funzionari che non si sforzano di capire i problemi importanti del prossimo).
Zagor si rivela un eccellente stratega militare e sono ammirevoli i suoi tentativi per evitare lo scontro e le conseguenti vittime innocenti.
Cico si dimostra coraggioso e umano, eroico e pasticcione allo stesso tempo, come raramente Toninelli è riuscito a tratteggiarlo.
Molto belli i disegni di Michele Pepe (qui al suo esordio sulla serie). Il suo è uno Zagor vigoroso, grintoso e granitico, e tutte le sue tavole sono molto curate nei dettagli.

                                                                                       * * *



LA VENDETTA DI KANDRAX


A Hoosik, Zagor e Cico incontrano Bat Batterton, in viaggio per proteggere una serie di reperti archeologici trovati dal professor Mac Leod in un bastione celtico poco lontano dal dolmen di Stone-Hill. Ma misteriosi individui vestiti in maniera inusitata terrorizzano la regione, e gli stessi uomini di Bat attaccano i nostri: essi agiscono sotto l’influsso di Kandrax, il potente druido, che, sopravvissuto allo scontro con Zagor, ha mutato decine di uomini in suoi schiavi. Il Re di Darkwood non può più fidarsi di nessuno!

Dopo essere scampati a un agguato degli uomini di Kandrax, Zagor e Cico incontrano Musky-Han, il capo dei Wampanoag, che rivela loro che molti uomini della sua tribù sono stati costretti a lavorare alla costruzione del castello celtico rinvenuto grazie agli scavi di Mac Leod.
Zagor riesce a penetrare nel cupo castello celtico di Kandrax, ma il druido lo fa assalire da tutti i suoi vecchi amici (Cico, Bat, Mac Leod, persino la bella Margie), ormai ridotti in suo potere. Zagor riesce a metterli in condizioni di non nuocere e consente ai Wampanoag a penetrare nel castello.
Kandrax e Zagor si affrontano ancora una volta e il druido viene abbattuto da un preciso colpo di scure: il suo spirito si dissolve nell’aria e il suo corpo si riduce in polvere.

Nel complesso la storia è più che dignitosa, gradevole anche se non esaltante. La prima parte dell’avventura è ben sviluppata e riesce a coinvolgere il lettore nell’atmosfera di paura e terrore che attanaglia il villaggio. La seconda parte svela il lato più crudele e oscuro di Kandrax: le sue parole sono veramente cariche di rancore verso lo Spirito con la Scure. La parte finale è molto drammatica, con gli amici che si rivoltano contro Zagor e l’assalto al castello (la parte migliore di tutta la storia). La sfida finale con i pellerossa che assalgono la fortezza e gli schiavi liberati dallo stesso Zagor, si rivela molto bella e cruenta.
La pecca maggiore, forse, è il non avere sfruttato appieno i personaggi della storia nolittiana: Musky Han, Margie e Jim Coleman, Mac Leod. Una cosa che, invece, mi è sempre parsa molto forzata è l’aver fatto ricostruire da Kandrax più un castello medioevale che una fortezza celtica…
Ufficialmente questa è la seconda storia sceneggiata da Daniele Nicolai.
In realtà, pare che nel 1980 Giorgio Pezzin avesse scritto una sceneggiatura di 221 pagine intitolata Il ritorno di Kandrax (prova ne è la fattura di pagamento mostrata dall’autore a Gisello Puddu (che per primo ne ha parlato nei suoi volumi sui 40 anni di Zagor), poi ampiamente rimaneggiata e “allungata” di una trentina di tavole dall’allora supervisore della testata Tiziano Sclavi, e definitivamente pubblicata nel 1986. In questo caso, l’attribuzione di questa storia a Nicolai sarebbe un errore della redazione.
Un’altra ipotesi (altrettanto plausibile, anche se meno probabile) potrebbe essere quella che Pezzin abbia effettivamente scritto una storia che narrava il ritorno di Kandrax che, però, non venne mai pubblicata, anche se pagata (succede spesso). Quindi Nicolai potrebbe aver scritto ex novo la sua storia, sulla quale, comunque, Sclavi intervenne in fase di revisione (come ben evidenziato da Giampiero Belardinelli nella sua scheda contenuta nel volume Zagor Index 201-300).

 

venerdì 6 dicembre 2013

200 post, 50 Zagor, 10 mesi

           Per festeggiare il mio duecentesimo post ho pensato di crearne uno dedicato a mia figlia Beatrice e al nostro leggere insieme Zagor.
          
           Infatti, dieci mesi or sono abbiamo ricominciato la lettura delle avventure dello Spirito con la Scure, questa volta in versione colore, grazie alla Collezione Storica.
          
           In dieci mesi abbiamo raggiunto quota cinquanta (e attualmente stiamo già leggendo il n. 51...) e quindi ecco che vi propongo tre brevi video di 50 foto di Beatrice con in mano ciascuno dei primi 50 numeri della ZCSC.
          
           La cosa più bella, però, a mio parere, è che queste foto sono state scattate "in tempo reale", cioè proprio in uno dei giorni in cui stavamo leggendo "quel" determinato numero...
          
           Insomma, una sorta di "memoria storica" della "Collezione Storica"!!!


Dal n. 1 al n. 20
da febbraio a giugno 2014

Dal n. 21 al n. 40
da luglio a ottobre


Dal n. 41 al n. 50
da novembre a dicembre 2014












mercoledì 4 dicembre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: I rinnegati (ZCSC95)




          Il novantacinquesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la maggior parte dell’avventura di Zagor contro il rinnegato Colonnello Blackwell, nonché la prima parte della storia “Tragico assedio”.


CAROVANE COMBATTENTI


Zagor, su incarico del colonnello Blackwell, guida un convoglio che trasporta armi e munizioni destinate agli avamposti. L’attacco di un gruppo di indiani ribelli si risolve in un massacro. Dei bianchi si salvano soltanto Zagor, il sergente Cannon e il tenente Dern, che, una volta tornati a Fort Winter, accusa Zagor di essere in combutta con i pellerossa...
Zagor viene quindi messo in prigione, ma riesce a fuggire con l’aiuto di Cico e scopre che è proprio il colonnello Blackwell, assieme a un complice di nome Dismal, a fornire armi ai pellerossa e che il giovane e irrequieto Chilkat (figlio di Wuwutky, il capo Oneida amico di Zagor) si è unito ai ribelli indiani guidati dal sanguinario Okaji.
Dopo alcune peripezie, Zagor e Cico riescono a convincere il tenente Dern di come stanno realmente le cose, ed insieme riescono a bloccare il nuovo assalto degli indiani ribelli (grazie anche all’intervento del pentito Chilkat che uccide Okaji).
Il colonnello Blackwell e Dismal tentano di fuggire ma vengono raggiunti da Zagor e Dern che riescono ad eliminarli.

  
      Storia sceneggiata dall’esordiente Giorgio Pelizzari e disegnata da uno stupendo Bignotti.
    Bello l’intreccio della trama e intrigante la sceneggiatura, anche grazie al recupero di personaggi minori ma interessanti come il sergente Cannon, il capo degli Oneida Wuwutky e suo figlio Chilkat.
Questa è l’ultima fatica zagoriana di Franco Bignotti. Anche se sono relativamente poche le storie da lui illustrate, esse hanno sicuramente lasciato il segno nell’immaginario dei lettori. La sua caratterizzazione grafica dei personaggi sprigiona energia e i suoi scenari naturali sono sempre particolarmente evocativi.

mercoledì 27 novembre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: La terra da cui non si torna (ZCSC94)




         Il novantaquattresimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor nella Terra Maledetta, l'avventura completa "Tamburi di morte", nonché le prime pagine della storia “Carovane combattenti”.


TERRA MALEDETTA


Ingiustamente incolpata di aver compiuto una rapina, una compagnia di attori girovaghi scappa nella misteriosa “Terra da cui non si torna”: nel loro carro c’è anche Cico, addormentato! Zagor fa parte della posse che dà loro la caccia, ma non crede alla colpevolezza dei saltimbanchi. Comunque, inseguiti e inseguitori si trovano ad attraversare una terra maledetta, popolata da mostri, che tiene fede al suo nome e richiede un pesante tributo di sangue.
Rospi carnivori, enormi struzzi, deserti sterminati sono soltanto alcuni degli ostacoli incontrati da Zagor e dagli uomini che la attraversano. Ma la prova più difficile avrà per sfondo le Pietre Taglienti, dove il vero autore della rapina (il vice sceriffo Luke) svelerà finalmente il suo volto...


A mio giudizio, questa è una delle storie più riuscite di Toninelli, che presenta il classico tema della valle misteriosa che cela orrori e misteri: un tema che, portato avanti con sufficiente abilità, è sempre piacevole ritrovare.
Toninelli scrive un bell’episodio, con una forte componente horror e splatter, e con uno Zagor brillante come poche altre volte sotto la sua gestione... La trama è avvincente e tiene con il fiato sospeso in più di una occasione (la scena dell’attacco degli enormi rospi carnivori, la drammatica sequenza dell’attraversamento del deserto in groppa agli struzzi giganti e l’inaspettato attacco dei mostri nascosti sotto la sabbia) ed il finale è, tutto sommato, convincente.
Ben caratterizzati e accattivanti i personaggi comprimari (il saggio e comprensivo Darnel, lo sfortunato Bush, il povero sceriffo Trevor, il generoso Staggler).

* * *


I GUERRIERI DELLA CITTÀ SEPOLTA

Durante una battuta di caccia, un gruppo di indiani Hupa viene attaccato da strani guerrieri che vestono armature in ferro: solo Lathan, il figlio del capotribù, e un altro guerriero ne escono vivi. Questi guerrieri in armatura fanno parte di un antico popolo, gli Hokonam, che molti anni prima si era scontrato con gli Hupa ed era stato sconfitto, scomparendo per sempre.
Zagor e Cico sono casualmente ospiti nel villaggio degli Hupa, ragion per cui Lathan chiede l’aiuto di Zagor per scoprire il nascondiglio degli Hokonam. Partiti alla ricerca nottetempo, i due scoprono che all’interno di una enorme cavità vi è una grande città in pietra nella quale tutti obbediscono ad un capo chiamato lo “Splendente”, il cui volto è coperto da una maschera. Zagor e Lathan cadono in un agguato e quest’ultimo viene catturato; Zagor riesce, però, a liberarlo ed insieme scoprono che lo “Splendente” con i suoi uomini vuole attaccare il villaggio degli Hupa all’alba.
             L’attacco va in fumo grazie a Zagor che riesce ad avvertire il capo. Lo “Splendente” si dà alla fuga, Zagor lo insegue e lo smaschera: scopre, così, che costui in realtà è Kuwrath, fratello di Lathan, scacciato dal villaggio tempo addietro con l’accusa di sacrilegio. Egli aveva scoperto l’accesso alla città nascosta degli Hokonam, aveva ucciso il vero “Splendente” e si era sostituito a lui per vendicarsi della propria tribù.
In un attimo di distrazione Zagor volta le spalle a Kuwrath, che cerca di colpirlo a tradimento. Fortunatamente in quel momento interviene Lathan che lo uccide.
Alla fine della vicenda il vecchio capo Hupa offre al nuovo capo degli Hokonam di condividere i loro territori di caccia in pace e alla luce del sole.

Un’avventura che tratta di civiltà nascoste non è certamente una novità, ma l’idea in questione, se ben sfruttata, può comunque dare buoni risultati (pensiamo a tante avventure di Tex); Toninelli, invece, a mio parere, spreca questa occasione per imbastire una trama tutta incentrata su una diatriba familiare (i due figli del sakem degli Hupa, uno buono, l’altro cattivo) lasciando semplicemente sullo sfondo la civiltà degli Hokonam.
Anche la gestione dei personaggi non è memorabile: Zagor mostra spesso la corda, fino alla disattenzione finale per la quale rischia stupidamente di perdere la vita; Cico scompare praticamente subito dall’avventura, di due fratelli pellerossa sono stereotipati nei loro ruoli…
I disegni di Donatelli rendono invece molto efficacemente gli scenari della città nascosta.

martedì 26 novembre 2013

Classe 1963



Venerdì scorso, 22 novembre 2013, ho partecipato alla cena della mia leva, il 1963, che si è tenuta in un tipico ristorante brianzolo chiamato "Al camp di cent pertigh", vale a dire "Al campo delle cento pertiche.
Il nome del locale è un omaggio ad un simpatico modo di dire lombardo: "Sem' anca mo al camp di cent pertigh", cioè "Siamo ancora qui e non si sa nulla, non è cambiato niente".
In tutto eravamo 36 cinquant'enni ed è stato bellissimo rivedere persone che non incrociavo da diversi anni e parlare e scherzare con loro!!!

Comunque sia, per vostro divertimento vi posto le due foto che ci ritraggono in quinta elementare e la foto di gruppo che ci ritrae tutti insieme a fine cena.
Se volete divertirvi, cercate ed individuate il sottoscritto. Il primo che lo farà vincerà un "no prize", cioè un bel complimento da parte mia!!!





E visto che siamo su un blog prevalentemente zagoriano, come ultima foto vi posto quella che ritrae me e mio cugino Luca (nato un circa un mese prima di me e presente alla cena, nonché uno dei promotori dell'incontro), anch'egli zagoriano della prima ora!

Due cugini zagoriani


venerdì 22 novembre 2013

Zagor: programma uscite 2014




Visto che molti di voi mi chiedono notizie sulle prossime uscite zagoriane, ecco il programma dell'annata 2014.

Tenete comunque presente che il tutto può essere modificato in corso d'opera.

Zenith 633 – Gennaio 2014
L’ora del destino
(Mignacco – Sedioli)
3° parte, tavole 159-252

Zenith 634 – Febbraio 2014
Terra del Fuoco
(Burattini-Prisco)
1° parte, tavole 1-94

Zenith 635 – Marzo 2014
Terra del Fuoco
(Burattini-Prisco)
2° parte, tavole 95-188

Zenith 636 – Aprile 2014
Terra del Fuoco
(Burattini-Prisco)
3° parte, tavole 189-282

Zenith 637 – Maggio 2014
Antartica
(Boselli-Della Monica)
1° parte, tavole 1-94

Zenith 638 – Giugno 2014
Antartica
(Boselli-Della Monica)
2° parte, tavole 95-188

Zenith 639 – Luglio 2014
Antartica
(Boselli-Della Monica)
3° parte, tavole 189-282

Zenith 640 – Agosto 2014
L’isola delle volpi argentate (Colombo/Giusfredi-Ferri)
1° parte, tavole 1-94

Zenith 641 – Settembre 2014
L’isola delle volpi argentate (Colombo/Giusfredi-Ferri)
1° parte, tavole 95-156
I predatori
(Burattini-Nuccio)
1° parte, tavole 1-32

Zenith 642 – Ottobre 2014
I predatori
(Burattini-Nuccio)
2° parte, tavole 33-126

Zenith 643 – Novembre 2014
I predatori
(Burattini-Nuccio)
3° parte, tavole 127-220

Zenith 644 – Dicembre 2014
L’ultimo scontro
(Burattini -Verni)
1° parte, tavole 1-94

mercoledì 20 novembre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: River Patrol (ZCSC93)




            Il novantatreesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro la River Patrol, nonché la prima parte della storia “La terra da cui non si torna”.

 

IL BATTELLO DEGLI UOMINI PERDUTI


A Port Allegany, Zagor e Cico decidono di aiutare il vecchio amico Greg che, in qualità di proprietario di un barcone commerciale che solca le acque del fiume, deve sottostare ai ricatti della River Patrol, un’organizzazione paramilitare comandata da O’Bannion che fornisce protezione a pagamento contro gli attacchi di predoni che soni in realtà complici dello stesso O’Bannion.
Con un equipaggio rinnovato, composto dal forzuto Owen, l’ex-prestigiatore alcolizzato Pronzini e da Kaplan, abile con la frusta, e con l’aiuto esterno dell’indiano Banak, Zagor si scontra ripetutamente con i predoni e con lo stesso O’Bannon. Quest’ultimo viene finalmente ucciso e la River Patrol definitivamente distrutta.



Dopo due sceneggiature a mio parere poco riuscite, Toninelli torna a narrare un’ottima storia. In particolare ho apprezzato come ha saputo delineare le figure dei comprimari, soprattutto quella dell’indiano Banak.
Forse un po’ troppo sbrigativa la conclusione della vicenda (difetto abbastanza ricorrente nelle storie di Toninelli). Come al solito, ottimi i disegni di Donatelli.

lunedì 18 novembre 2013

"Il segno di Zagor" a Roma




Sabato pomeriggio ho partecipato alla presentazione dei due volumi del portfolio "Il segno di Zagor" che ha avuto luogo a Roma presso la Galleria d'Arte CArt Gallery, ubicata in Via del Gesù al n. 61, praticamente dietro il Pantheon.

Come tutti ormai saprete, i due volumi del portfolio contengono due numeri della rivista SCLS Magazine corredati dalle riproduzioni in carta pregiata di una tavola di tutti i 33 disegnatori zagoriani apparsi sulla collana dal 1961 al 2011.

            Insieme al numeroso pubblico, al sottoscritto (autore di alcuni testi contenuti nelle riviste) e agli ideatori del progetto (Stefano Bidetti e Francesco Pasquali), erano presenti il curatore di Zagor e suo principale sceneggiatore Moreno Burattini, il soggettista Vittorio Sossi e alcuni disegnatori: Michele Rubini, Oliviero Gramaccioni, Roberto D'Arcangelo e Walter Venturi.

Ecco a voi alcune foto dell'evento e dei suoi partecipanti.


 





Moreno Burattini e Stefano Bidetti
Francesco Pasquaili e Maurizio Longobardi (grafico del portfolio)

Moreno Burattini

Walter Venturi

Walter Venturi

Vittorio Sossi
Moreno Burattini e Vittorio Sossi

Michele Rubini
Michele Rubini

Roberto D'Arcangelo
Roberto D'Arcangelo
Roberto D'Arcangelo
Oliviero Gramaccioni

Oliviero Gramaccioni

Moreno Burattini e Oliviero Gramaccioni

Francesco Pasquali

Stefano Bidetti





Stefano Bidetti con una rarissima tavola originale dello Zagor di Cubbino

E per chiudere, una vera sorpresa: il maestro Gallieno Ferri 
non ha potuto partecipare personalmente ma,
in sua vece, sono intervenuti suo nipote Fabio e suo
bisnipote Leo!!!