Trentacinquesima puntata della rubrica
“A domanda… Moreno risponde”!
In questa “puntata” troverete le immancabili
richieste di ritorno di alcuni luoghi e personaggi.
Ma si parlerà anche delle 10 migliori storie burattiniane,
di cartoni animati, della fine del mondo,
di sceneggiatori zagoriani e di tanto altro ancora.
Ringrazio come di consueto Moreno Burattini
per la sua grande disponibilità.
1 – Gentile Moreno, cosa pensi del personaggio di Jim Hamilton, alias Lacrosse, apparso nell’avventura “Tamburi nella notte” ed alla fine finito in galera? Dopo essersi battuto contro gli indiani, merita secondo te una seconda chance di essere rivisto, magari ravveduto a proposito della nefandezza compiuta ai danni del fratello del biondo co-protagonista di tale storia? Un saluto.
Ho un ottimo ricordo di quella drammatica avventura, scritta da Jacopo Rauch. Davvero una bella storia, anche grazie ai disegni di Massimo Pesce. Se Jacopo riterrà di dare una seconda chance a Lacrosse, ne sarò lieto.
2 – Caro Moreno, potresti, e vorresti, farci scoprire il primo soggetto che hai inviato alla Casa Editrice Bonelli e che ti fu bocciato?
Il primo soggetto che inviai alla Casa editrice, quello che poi avrebbe dato vita all’avventura “Pericolo mortale”, non fu del tutto bocciato, tant’è vero che poi la storia si fece. Ho raccontato più volte dell’incontro con Decio Canzio in cui il mai dimenticato né abbastanza rimpianto direttore mi fece un lungo elenco di note dolenti, circostanziando e argomentando riguardo a passaggi che non funzionavano e che rendevano la mia proposta, così com’era, impubblicabile. Però, alla fine della disamina, disse che vedeva in me delle potenzialità e che mi lasciava decidere se provare a riscrivere il soggetto, tenendo conto delle obiezioni da lui sollevate, o gettare la spugna. Mi parve che ci fossero i margini per una riscrittura e provai a correggere. La seconda versione venne approvata senza riserve. Per fare un esempio delle osservazioni, ricordo che la mia prima proposta prevedeva che i mostri si riconoscessero fra loro per l’odore, e dunque Zagor, per passare indenne in mezzo a loro, si spalmasse addosso il sangue di uno di essi. Decio disse che era sgradevole ricorrere a un escamotage basato sulla puzza. Così cambiai stratagemma: Zagor si salvava indossando la divisa di uno dei mostri morti (le creature mutanti erano soldati di un corpo speciale) che i suoi colleghi riconoscevano. A distanza di molti anni, ho poi visto che il trucco di farsi scambiare per uno zombi spalmandosi addosso frattaglie e interiora di un non morto è stato utilizzato da Rick Grimes e da altri (persino da Negan) in “The walking dead”. Nel corso della mia carriera, tuttavia, ci sono stati vari soggetti bocciati da Decio, da Sergio Bonelli e da Mauro Boselli (e tanti da me medesimo), ma non il primo.
3 – Caro Moreno, pur contando sulla privacy che ogni persona deve avere, ha mai notato in un suo collega, sceneggiatore o disegnatore, non solo di Casa Bonelli, un viso particolarmente adatto per un personaggio delle sue storie? Se sì, di quale o di quali autori si tratta?
Ricordo di aver suggerito ai Cassaro il volto di Maria Baitelli, nostra capo redattrice in anni passati (Maria oggi non c’è più) per quello di Julia Burgess, protagonista del “Libro del demonio” (poi la somiglianza non risultò particolarmente azzeccata); in un’altra occasione Giuseppe Prisco utilizzò il viso di Gianni Sedioli per realizzare quello di Jack Chairs, soprannominato Shadow, in “Un capestro per Gambit”. Non sfuggirà a nessuno il nesso fra il nome del personaggio e quello del disegnatore. Come a nessuno può sfuggire che il Sir Joe Goodwell, editore di libri umoristici che decide di cambiare genere in “Cico & Company” è Sergio Bonelli, il quale proprio con quell’albo chiudeva la serie dedicata al messicano (l’aspetto non corrisponde, ma il nome sì). Non escludo però che qualche disegnatore, di propria sponte, abbia ritratto un collega o un amico in qualche personaggio (è il caso di Barranco, a cui Mauro Laurenti diede il volto del collezionista zagoriano Giancarlo Orazi).
4 – Caro Moreno, ti scrivo perché mi è sempre rimasta la curiosità, che potrebbe rimanere tale, al riguardo del personaggio di Larsen, apparso nella storia “Il ritorno del mutante” e che ci fa capire di essere stato mandato in galera proprio dallo Spirito con la Scure. Tanti sono finiti in carcere a causa sua e, pur immaginando che non tutto può essere narrato, vorrei chiederti se Larsen era già apparso nella serie o quello fu il suo debutto ufficiale. Nel caso di quest’ultima ipotesi, hai mai preso in considerazione di mostrare l’avventura in cui è finito al fresco?
Rispondo senza controllare, ma sono abbastanza sicuro di aver inventato Larsen lì per lì, dato che nella storia che andava a cominciare, “Il ritorno del mutante”, non avrebbe avuto, tutto sommato, un gran ruolo. Quindi, non importava scomodare vecchie conoscenze, bastava ipotizzare che ci fosse un galeotto mandato in galera, uno fra i tanti, da Zagor. Non importa, credo, che si debba far la cronaca di tutta l’ “ordinaria amministrazione” dell’operato del nostro eroe: ci saranno anche banditi la cui cattura non ha comportato grandi imprese. Diciamo che gli episodi della saga raccontano solamente gli episodi importanti.
5 – Gentile Moreno, a fine 2021 verrà pubblicato il team up tra Zagor e Tex. Non ho idea riguardo al come verrà realizzato vista la differenza di ambientazione temporale tra i due personaggi. Ragionandoci sopra ho pensato alla possibilità di far interagire in un’avventura Zagor con un personaggio giovane del mondo di Tex. Perché non pensare ad una storia in cui Zagor, giusto per fare un esempio, in una delle sue peregrinazioni salva Lilyth, bambina, da un rapimento effettuato da razziatori bianchi a danno dei Navajos? A tempo debito lei saprà saldare questa riconoscenza nei confronti di un salvatore bianco, intervenendo nel salvare dal palo della tortura Tex...
Del team up fra Zagor e Tex si sta occupando Mauro Boselli, il quale si tiene abbottonato sul come e perché. So soltanto che si tratterà di un incontro fra un Tex giovane (dato che verrà raccontato in uno speciale della serie “Tex Willer”) e uno Zagor maturo e che avverrà in Texas. Essendo Mauro il burattinaio (e non Burattini il mauraio) delle vicende texiane, e avendo diritto di prelazione su ogni storia che riguardi Lilyth, dovrebbe sempre essere lui a occuparsi di cose del genere (magari Boselli ha già dei progetti sulla ragazza e sul suo inserimento nella serie del giovane Tex). Circa il suggerimento di usare Lilyth, mi piace l’idea che lei salvi Tex in ricordo di un bianco che in passato l'aveva salvata (complimenti), tuttavia noto due piccoli problemi (forse non tanto piccoli): Zagor non transita troppo spesso nelle terre dei Navajos (c’è andato una volta sola, e volendo farcelo tornare bisognerebbe quanto meno dargli una forte motivazione: non può passare di lì per caso), e l’uso di Lilyth, per come viene proposto, prevede solo lei bambina: come far capire che l’incontro con lo Spirito con la Scure sarebbe stato foriero di conseguenze riguardanti Tex in futuro? Come, cioè, far capire ai lettori (immaginando anche quelli non addentro in modo totale alle vicende) che quella bambina è destinata a essere la futura sposa di Tex, senza fare flashforward che coinvolgano il Ranger?
6 – Ciao Moreno, sarà possibile ripetere l’esperimento felice di avere realizzato una trasferta sui Maxi con epilogo sul mensile?
Possibile è possibile. Mi fa piacere che il primo esperimento sia stato apprezzato.
7 – Caro Moreno, credi che aver mandato in edicola a distanza di poco tempo (due anni) l’uno dall’altro i racconti “La progenie del male” ed “Il mondo perduto” abbia in qualche modo “bruciato” l’argomento, sul quale si basano entrambi, della seconda storia rispetto alla prima?
“La progenie del male” non è collegato con “Il mondo perduto”, a meno che io non abbia inteso male il racconto boselliano. Non mi pare di ricordare, cioè, che i dinosauri del Mato Grosso siano frutto delle radiazioni fuori uscite da un laboratorio atlantideo. Il racconto di Boselli è un remake del famoso romanzo di Arthur Conan Doyle, con lo stesso titolo, ambientato anch’esso in Sud America (anche se in Venezuela). Volendo fare un omaggio preciso e dichiarato, si è scelto di inserire quella storia nella trasferta sudamericana (di cui “La progenie del male” è il prologo). Non solo: ne “La progenie del male” non c’è neppure un dinosauro, nemmeno uno. C’è il ricordo, è vero, del mostro dell’Abisso Verde, di cui si spiega l’origine (rimasta misteriosa dai tempi di Gianluigi Bonelli), ma quel mostro era stato ucciso negli anni Sessanta e si vede solo in un breve flashback. Le creature in cui Zagor si imbatte scendendo nell’Abisso non sono dinosauri: le radiazioni scaturite dai macchinari abbandonati della base di Atlantide che sorge sul fondo si sono limitati, se così si può dire, a ingigantire animali più piccoli che di solito dimorano nelle grotte: pipistrelli, serpi d’acqua e perfino pulci. Quindi, se ne “La progenie del male” non c’è alcun dinosauro, e se nel “Mondo Perduto” non c’è alcuna base atlantidea, qual sarebbe il collegamento fra le due storie e qual è l’argomento “bruciato”?
8 – Caro Moreno, quali sono le dieci storie, sceneggiate da lei per Zagor, che reputa le migliori?
Premesso che ogni scarrafone è bello a mamma sua, e che, per contro, riscriverei meglio tutte le storie che ho scritto, direi che l’elenco potrebbe essere questo (senza una classifica, in ordine sparso): La palude dei forzati, Le origini (tutti i sei episodi considerati come uno solo), L’uomo con il fucile, La morte sospesa, Il varco tra i millenni, L’uomo che sconfisse la morte, La lunga marcia, Uomini in guerra, Le donne guerriere, Cico Detective.
9 – Caro Moreno, quale era il suo cartone animato preferito? Ha mai preso spunto da esso per qualche sequenza sulla serie Zagor?
Sono cresciuto a pane e cartoni animati (oltre che a fumetti e romanzi di Verne e Salgari) e ho visto e rivisto milioni di volte i classici Disney (quelli disegnati a mano) di cui ero e sono innamorato (il mio film preferito: Gli Aristogatti). Non digerisco invece l’animazione con effetto tridimensionale e i personaggi che sembrano bambole di plastica dei film più recenti. Tuttavia immagino che la domanda riguardi le serie brevi trasmesse in TV. Escludendo i corti disneyani (quelli con Pippo, Paperino, Topolino), che sul piccolo schermo dei miei tempi non passavano e li vedevo solo al cinema, il mio preferito tra i televisivi era (ed è) Wyle Coyote, che assolutamente ha ispirato qualche gag di Cico. Si vedevano poco, ma mi piacevano tanto, i cartoon di Tex Avery. Poi, fra i miei preferiti c’erano tutti i personaggi di Hanna & Barbera del Braccobaldo Show (in particolare il gorilla Magilla) più gli Antenati. Aggiungerei la Pantera Rosa e Mister Magoo. Dei giapponesi ho apprezzato solo Heidi (la guardavano le mie sorelle, e l’ho amata anch’io).
10 – Carissimo Moreno, pur avendo Zagor già avuto a che fare con un monaco tibetano, cosa ne diresti di fargli fare una capatina in Tibet, seguendo ovviamente una logica di avventura e di percorso?
Sarà sempre più difficile, in futuro, spostare Zagor da Darkwood (le trasferte non vengono premiate dagli ascolti e il pubblico, al novanta per cento tradizionalista, preferisce vedere lo Spirito con la Scure nel suo rassicurante scenario). Tuttavia ci sarà una trasferta europea di cinque mesi subito dopo il numero celebrativo del sessantennale, e ce ne sarà un’altra, breve ma sorprendente, nel corso del 2023. Troverei davvero problematico spedire il nostro eroe in Tibet (servirebbe un viaggio lunghissimo). Tuttavia, l’invenzione di Darkwood (di cui dobbiamo essere eternamente grati a Nolitta) ci consente di farci recapitare a domicilio tutte le avventure che vogliamo. A Darkwood abbiamo già visto vichinghi, samurai, arabi, druidi, thugs, maya, ninja, dayaki… perché mai negarci la visita di monaci tibetani?
11 – Caro Moreno, un albo della serie Zagor parla di Fine del Mondo. Un altro di una profezia che si rivela catastroficamente veritiera. La mia domanda verte sulla profezia Maya della fine del mondo 2012 che si è risolta, fortunatamente per tutti noi, in una bolla di sapone scoppiata senza lasciare strascichi in giro. Mi immagino che già nei primi anni dell’800 se ne potesse discutere, senza poter sapere gli effetti del futuro 21 Dicembre. Per cui, contando sul fatto che possa esserci un collegamento fra il presente e ciò che dovrebbe avvenire in futuro, pensa di poter fare in modo di porre in una storia tale argomento?
Già in una storia si parla della fine del mondo causata dagli avatar della mitologia indiana (accade nell’avventura con il ritorno di Dharma, “Il passato di Ramath”). Così come in Antartide Zagor impedisce una apocalisse planetaria bloccando la minaccia dello Shayogan. Compito degli eroi come il nostro è salvare la Terra, del resto. Non è che il Re di Darkwood può limitarsi ad arrestare il Larsen della risposta 4. Ci saranno sicuramente altre fini del mondo rimandate per merito dello Spirito con la Scure.
12 – Caro Moreno, spero tu possa essere d’accordo con me nel dire che esistono storie adatte per essere lette tutte d’un fiato ed altre ad episodi. Per fare un esempio, “Benvenuti a Heavenwood”, parere personale, avrebbe potuto offrire molto di più leggendola stile Maxi, Color o Speciale invece che attendere tre mesi. Certo che uno può leggerla tutta insieme una volta uscito l’albo finale ma non è proprio la stessa cosa, credo.
La programmazione deve tener conto di molte variabili. Per esempio, accontentare chi desidera (e sono in tanti) vedere storie western nella serie regolare. Oppure, chi desidera storie lunghe. Va garantita varietà di argomento. C’è poi da considerare il cambiamento, non da me sollecitato, del passaggio del Maxi a Zagor Più, con la conseguente diminuzione di pagine: mancando lo sbocco naturale del balenottero, per le storie di 282 pagine non ci sono altre collocazioni possibili che la Collana Zenith. Tutta la scorta di storie destinate ai Maxi passa inevitabilmente sulla serie regolare. Poi, volendo, si deve considerare il desiderio di Tito Faraci di esordire sulla serie regolare (e l’interesse che questo esordio ha suscitato al di fuori della cerchia degli zagoriani). Insomma, bisogna cercare la quadratura del cerchio. Spero di essere creduto se dico che ogni scelta è comunque soppesata nei pro e nei contro.
13 – Ciao Moreno, mi fa piacere poterti scrivere e porti una domanda riguardante Akenat. Ho letto in questo blog che ti chiedevano del suo passato ma mi piacerebbe anche rivederlo in un’avventura al presente. Hai qualche avventura in programmazione con lui o niente bolle in pentola?
Qualcosa bolle in pentola e proprio nella direzione da te indicata.
14 – Caro Moreno, ti posso chiedere, per ogni sceneggiatore che ha fatto la storia (e che la stanno facendo) di Zagor, escluso lei (Nolitta, Ferri nelle prime storie, Bonelli Senior, Sclavi, Toninelli, Boselli, Rauch, Perniola, Zamberletti) quale sia stato il miglior personaggio da loro creato? Escludo dalla lista Zagor e Cico, ovviamente.
Fra i tanti personaggi creati da Nolitta, io ho una predilezione per i caratteristi “buoni”, in particolare per “Digging” Bill. Di Ferri sono indeciso fra Marcus e Olaf Botegosky, diciamo che scelgo il primo. Passando a Bonelli Senior, dico Yaska la strega. Di Sclavi ricordo con affetto Lupo Solitario, anche se tutti quelli del mondo di Golnor si contendono la citazione (e come dimenticare Devil Mask?). Di Toninelli, mi pare chiaro che il mio preferito sia Skull Randall, anche se “Beau” Wyndam potrebbe essere un altro nome da indicare. Nella folta schiera dei characters boselliani spicca Marie Laveau. Di Rauch mi piace ricordare Henrietta (Henry) Raven, ma a pari merito con Nayana. Di Perniola ricordo il musher Elvin Fishborne, anche perché immaginato con l’aspetto del nostro comune amico Elvezio Pesci, campione di sleddog. Giungendo a Zamberletti, direi Jacquelin, la protagonista de “Il segreto dei druidi”. All’elenco fornito nella domanda mancano, direi, Alfredo Castelli (con il Tessitore, indubbiamente), Giorgio Casanova (con Riannon, la ragazza selvaggia), Cesare Melloncelli (con Magic Bat), Alessandro Russo (con il professor Howenstein).
15 – Caro Moreno, dicendo che Mauro Boselli riesce a detenere più potere di lei all’interno della Casa Editrice Bonelli, e senza voler offendere nessuno, intendeva dire che il curatore di Tex è più importante del curatore di Zagor oppure che lo stesso Boselli, essendo un veterano dell’azienda, goda di infinita fiducia da parte dei piani alti? Ripeto di non voler offendere nessuno, è solo una curiosità.
Non credo di aver mai parlato di “potere” e sicuramente non porrei la questione in questi termini. Sicuramente Boselli è più anziano di me, sia anagraficamente (lui è del 1953, io del 1962) che per militanza aziendale (quando sono arrivato io, lui già era in redazione da molti anni). Poi, non va dimenticato che, come lui stesso ha più volte raccontato, ha fatto per anni da segretario personale di Gianluigi Bonelli e proprio in ragione di questa sua esperienza Sergio lo volle al suo fianco fra i redattori più fidati. Agli occhi di Bonelli io sono sempre stato un “novellino”, rispetto a Mauro che collaborava con lui da tempo, dimostrando peraltro notevoli doti quanto a cultura, creatività, capacità di scrittura e di gestione degli incarichi. A tutto questo si aggiunge la forte personalità di Boselli, in grado di battere i pugni sul tavolo quando ce n’è bisogno, sia davanti ai collaboratori che davanti ai direttori. La scelta di un curatore di Tex non poteva che cadere su di lui. Quando Mauro divenne curatore di Zagor, seppe di far accettare a Sergio, convincendolo, scelte che io non avrei mai creduto potessero passare. Meno male che ci fu lui, a far superare certi tabu e a fare da apripista. Io, oltre a essere meno bravo (sintetizziamo così) di Boselli, ho anche un carattere più remissivo e accomodante e tendo a obbedire agli ordini. Una volta scrissi una battuta, nel mio “cabaret bonelliano”, che suonava così: "Bonelli non sopporta gli sceneggiatori indisciplinati che fanno di testa loro. Li vorrebbe tutti obbedienti come Burattini". Un motto di spirito che dà il quadro della differenza caratteriale fra me e Mauro. Se vi state chiedendo che cosa sia il "cabaret bonelliano", guardate qui:
http://morenoburattini.blogspot.com/2010/07/cabaret-bonelliano.html
16 – Gentile Moreno, osservando attentamente i disegni di Giorgio Sommacal riguardanti Bat Batterton, ho potuto notare una grande somiglianza con l’attore Renzo Ozzano. Che il disegnatore, sotto sue disposizioni, abbia voluto rendergli omaggio?
Fermo restando che Renzo Ozzano meriterebbe ogni genere di omaggi, io ho chiesto a Giorgio Sommacal di rifarsi al Bat Batterton di Gallieno Ferri. Mi pare, semplicemente, che Batterton e Ozzano si somiglino molto.
17 – Un personaggio che a me piace molto, e che non vediamo da un po’, è “Guitar” Jim. Cosa ne pensa il nostro magnifico autore e curatore di farlo tornare? Avrei pensato persino ad un’avventura in cui interagisse con un altro storico comprimario, “Digging” Bill, magari alla ricerca di un favoloso tesoro tra mille pericoli, in cui i due coinvolgessero anche il nostro Zagor, comportandosi però anche un po’ da “simpatiche” canaglie quali in fondo sono! Moreno dici che ci si potrebbe pensare? Un caro saluto a te e a Baltorr.
“Guitar” Jim è uno di quei personaggi di cui non ci dimentichiamo mai e che periodicamente fanno ritorno. L’ultima volta che lo abbiamo visto è stato in un Color del 2015. Sarò protagonista di una storia breve prevista per il 2022, per una apparizione più corposa ci sarà da aspettare ancora.
18 – Caro Moreno, ho letto di una presunta separazione dei fratelli Di Vitto. Piacendomi insieme entrambi, la cosa creerà qualche problema in futuro o continueremo a leggere storie, disegnate separatamente, dei due fratelli?
Posso solo confermare che Stefano Di Vitto sta disegnando da solo l’ultima storia a lui affidata. Ne abbiamo comunque in archivio alcune altre che porteranno anche la firma di Domenico.
19 – Al termine della storia "Ritorno alla casa del terrore" rimane il finale aperto sulla sorte del tesoro... Perché non fare comunque un tentativo per recuperarlo, dato il bisogno di denaro di Alan Stanford? Forse l'operazione sarebbe costata più del risultato? Potrebbe essere interessante un ritorno sul posto, con conseguente esplorazione delle sue cavità sotterranee...
L’idea è appunto questa. Ne approfitto per sottolineare come “La casa del terrore” sia rimasta nella mente dei più come una storia del soprannaturale (ambientata com’è in una tetra dimora in cui compare un fantasma) anche se poi di soprannaturale si scopre non esserci niente, e da questo punto di vista, anzi, ce n’è di più nella mia (dato che il finale lascia la libertà di ipotizzare che uno spettro possa esserci davvero – mentre Nolitta lo escludeva).
20 – Egregio Moreno, essendo un appassionato della sua creatura Mortimer, nel suo ritorno del 2003 è apparsa maestosamente la cava di pietra dello Styx Creek. Alla fine dell’albo, nell’ultima grande vignetta appare in maniera nitida questa monumentale cava disegnata ottimamente, anche se poi Zagor ci resta giusto il tempo per liberare chi gli sta più a cuore. Sarebbe possibile venderla di nuovo protagonista, anche solo di qualche sequenza, di una nuova avventura narrata nei pressi di Kingston?
Perché no?
Sempre molto interessante, peccato per questo passaggio "le trasferte non vengono premiate dagli ascolti e il pubblico, al novanta per cento tradizionalista, preferisce vedere lo Spirito con la Scure nel suo rassicurante scenario".
RispondiEliminaPer gli "ascolti" ovviamente non mi posso pronunciare, ma veramente il 90% dei lettori non ama le trasferte? bazzicando forum e pagine facebook mi pare il contrario, anzi, all'annuncio che la prossima trasferta sarebbe stata molto breve molti si sono lamentati, io per primo.
Anzi, se posso proporre una domanda per la prossima volta, mi piacerebbe proprio approfondire questa questione.
D'accordo con te; io personalmente adoro le trasferte di Zagor; la trasferta ad Haiti, in Africa sono tra le migliori, e con grande seguito...
EliminaCaro Moreno, le è mai capitato di avere una sceneggiatura pronta ma non per il disegnatore, appena liberatosi, che avrebbe voluto? E, secondo questo criterio, hai poi avuto positive sorprese da parte di questo o questi ultimi?
RispondiEliminaCaro Moreno, intendo farti una domanda più chiara dopo aver fatto travisare la mia questione la prima volta che gliela avevo post. Ammesso e non concesso che le Dime Novels di Eddy Rufus, che sono naturalmente di fantasia, possani riuscire a varcare i confini americani, ce li vedresti apparire negli altri continenti, anche in Italia, tradotti per l'occasione e disegnati, rispettivamente, da personaggi con le fattezze di Guido Nolitta e Gallieno Ferri? Scusa il disturbo, un saluto.
RispondiEliminaQual è il futuro della base Altrove dopo la distruzione del suo quartier generale a Philadelphia? Nel tredicesimo numero della serie "Storie da Altrove" vediamo che nel 1838 la base fu spostata nel deserto dove la maggior parte delle storie di quella serie e nelle storie di Martin Mystere. Per Zagor, gli eventi attuali sono approssimativamente a quello tempo, quindi secondo me d'ora in poi la base Altrove doveva essere nel deserto. Grazie!
RispondiEliminaA una domanda come questa Moreno ha già risposto nella serie n. 13 dicendo che essendo Altrove una creazione di Alfredo Castelli e che Carlo Recagno ne ha raccontato le vicissitudini attraverso i secoli con le “Storie da Altrove”, bisognerà tener conto di quanto i due hanno stabilito, prima di procedere. Quando cominceremo a lavorare su una nuova avventura in cui serva mostrarla, mi consulterò con Alfredo e Carlo.
EliminaLeggeremo nuove storie sui famosi antenati di Cico in futuro?
RispondiEliminaCaro Moreno, è ormai chiaro a tutti chi sia il vero padre di Fiore della Notte. Azzoppato da Brezza di Luna, non è però ovviamente morto per cui mi chiedo se possa tentare di vendicarsi di Zagor e di Brezza di Luna?
RispondiEliminaCaro Moreno, mi ricordo di tempi lontani, con l'uscita di "Insetti Assassini", per fare il primo esempio che mi viene in mente. All'interno del primo albo c'erano dei rimandi a vecchie avventure con Verybad, con la didascalia con il numero dell'albo ed una singola vignetta per ogni storia della quale stavano parlando. Bastò questo per farmi venire l'acquolina in bocca per accaparrarmi quegli albi e ci riuscii, tempo dopo. Ora, gli arretrati ci sono ancora ma di quelle avventure si possono sperare di avere solo le ristampe, ma il punto è che non le sembra che a raccontare per filo e per segno l'avventura passata, con infiniti flashbacks, possa togliere la voglia di prendere il vecchio albo perché "tanto la storia ci viene in gran parte narrata adesso, inutile stare a cercare chissà dove qualcosa che so già come si è svolto e come finisce"?
RispondiEliminaA una domnda simile a questa Moreno risponderà nella serie n. 36 che pubblicherò tra poco
EliminaCaro Moreno sono felice che si sia fatto un ulteriore speciale Cico non vedo l'ora di leggerlo ma mi piacerebbe molto che se ne facesse uno ogni anno allo stato attuale delle cose lo ritieni possibile ? Grazie per la disponibilità
RispondiEliminaIl zagor più secondo me è deludente soprattutto per chi come me preferisce i balenotteri ...avendo tutta la collezione...non è che ci sarà un ripensamento??
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