sabato 9 aprile 2011

...e altro...

Alcuni amici mi hanno fatto notare che il titolo del mio blog è "Zagor e altro...", e mi hanno benevolmente accusato di parlare SOLO di Zagor... e non di altro!
A dire la verità il senso che avevo voluto dare al titolo del blog era quello di voler parlare dello Spirito con la Scure non semplicemente commentandone le storie o dicendo la mia, che so, sull'evoluzione del personaggio, sui disegni, etc., ma raccontando il mio rapporto personale con questo fumetto e le varie vicende di "vita vissuta" che andavano ad intersecarsi con esso...
Tuttavia, per accontentare i miei "venticinque lettori" di manzoniana memoria, oggi facciamo una piccola digressione e parliamo di... altro.
Parliamo di Super-Eroi!

La nascita della mia passione per Zagor, infatti, coincise praticamente con quella per i super-eroi della Marvel Comics. Infatti, così come nell'estate del 1971 acquistai il mio primo Zenith Gigante, così acquistai anche il mio primo albo con protagonisti dei super-eroi: più precisamente si trattava del n. 9 della collana dei Fantastici Quattro della Editoriale Corno intitolato "Il fantasma rosso".
Devo dire che rimasi affascinato da quel genere di avventura fantascientifica e di scansione della tavola fumettistica tipica dei comics americani, così diversa dagli eroi di matrice italiana...
Si trattava di un albo dal formato di 17x26 cm. e a 48 pagine, di cui metà a colori, in cui quattro personaggi, uno con la capacità di allungare il proprio corpo a volontà, uno completamente ricoperto di fuoco fiammeggiante, un altro più mostro roccioso che uomo, e una ragazza carina che poteva rendersi invisibile... che andavano sulla Luna e si trovavano ad affrontare un villain che aveva al suo fianco delle strane scimmie...


Come per Zagor, anche in questo caso fu amore a prima vista ma, a differenza di Zagor, un amore "saltuario"... I soldini a mia disposizione per i fumetti non erano molti, per cui la mia frequentazione infantile con i super-eroi fu inizialmente incostante... Più che altro questi personaggi d'oltre oceano li leggevo sugli albi che mi prestavano gli amici e fu proprio uno di questi che mi prestò un numero de "Il mitico Thor" dove figurava come comprimario un altro gruppo, composto dagli eroi più potenti della terra: "I Vendicatori"!
Il membro di questo gruppo che mi affascinava di più era - paradossalmente - il meno potente ma il più carismatico di tutti: Capitan America! Mi "immedesimai" talmente tanto in questo personaggio che con i compagni della mia classe creai il "mio" gruppo di Vendicatori. Io ero, naturalmente, Capitan America, e agli altri ero io che assegnavo il rispettivo personaggio. Li ricordo perfettamente ancora adesso: Gaetano era Thor, Roberto era Iron Man, Giansilvio era Hulk, Marco era Quicksilver, Luca era Occhio di Falco, Danilo era Pantera Nera, Mariarosa (la mia preferita) era Scarlet, Miriam era Wasp, Corrado era Giant Man (poi divenuto Golia)... Inoltre, poiché quasi tutti i miei compagni ci tenevano a far parte del gruppo, c'erano anche altri super-eroi non-Vendicatori (Laura era Marvel  Girl, personaggio degli X-Men; Antonella era Medusa, degli Inumani) e altri ancora dai nomi inventati (Maria Teresa, ad esempio, era una non meglio identificata Wister Girl...).


A cosa giocavamo, vi chiederete? Semplice: simulavamo delle battaglie (coordinate dal sottoscritto, naturalmente) contro fantomatici super-criminali, correndo in lungo e in largo per il cortile della scuola durante l'ora di ricreazione...
Ebbi persino l'ardire di mettere per iscritto io stesso delle avventure completamente inventate, che trascrivevo diligentemente su un quadernetto, alcune pagine del quale potete vedere riprodotte qui sotto...




Quando poi, nell'aprile del 1973 uscì il primo numero della serie dedicata esclusivamente al "mio" Capitan America, feci tutti gli sforzi possibili per poter acquistare ogni quindici giorni anche questa collana insieme a quella di Zagor... proposito che riuscii a mantenere almeno fino alla fine delle scuole medie, nel 1978...


Dei primi anni ricordo ancora con immenso piacere l'avventura di CAP disegnata da Jim Steranko nella quale il crociato a stelle e strisce combatteva contro l'Hydra e finiva apparentemente ucciso... E come in quell'avventura Capitan America era affiancato da Rick Jones nei panni di un novello Bucky Barnes, anch'io mi ero "preso" un giovane amico di qualche anno più piccolo di me, Massimo, che mi affiancasse nelle avventure supereroiche pomeridiane, senza i miei compagni di classe...
Degli ultimi anni della serie, invece, mi colpì molto la storylineQuando muore una leggenda…” del duo Steve Englehart & Sal Buscema in particolare stato di grazia, oppure ricordo il ritorno di Jack Kirby come autore completo che tuttavia contribuì - a mio parere - a far scadere il livello della serie…

Ora vi racconto un aneddoto divertente.
Per avere uno scudo come Capitan America, mi procuravo il coperchio rotondo di una pentola di mia mamma e vi attaccavo con il nastro adesivo un disegno fatto a pennarello che riproduceva la stella e le strisce dello scudo di Cap. Una volta finito di giocare, toglievo il disegno e riponevo il coperchio nella credenza della cucina.
Purtroppo una volta mi dimenticai di togliere il disegno e mia madre pensò bene di cuocere un pollo nella pentola abbinata a "quel" coperchio, senza accorgersi che il disegno era ancora attaccato... Orribile risultato: un bellissimo pollo arrosto tutto colorato di rosso da buttare via e una sgridata di mia mamma che me la ricordo ancora adesso!!!

Comunque, oltre a quelli che ho citato e che rimangono i miei beniamini, si può dire che tutto il "parco" degli eroi della Marvel mi è sempre piaciuto: L'Uomo Ragno, L'Incredibile Devil, l'antologica Gli Albi dei Supereroi, I Difensori, Conan, Gli X-Men, persino Dracula...
Poi il mio interesse andò diminuendo e con il fallimento dell'Editoriale Corno negli anni '80 e la chiusura di tutte le sue testate, non frequentai più il mondo dei super-eroi...
Tuttavia, nell'anno del servizio militare (1989-1990) mi capitò tra le mani un numero dei Fantastici Quattro della Star Comics disegnato da John Byrne, che aveva come comprimario Devil disegnato da Frank Miller, e fu di nuovo amore!
Ricominciai, quindi, a collezionare super-eroi Marvel a partire dal n. 12 dei Fantastici Quattro e dal n. 34 de L'Uomo Ragno.


Poi, nel gennaio 1990 uscì anche il n. 1 della serie Capitan America & i Vendicatori e la mia felicità fu al culmine (nella pagina della posta di questa sere pubblicarono persino due mie interessantissime - si fa per dire - lettere)...
            Si può dire che da allora non ho più abbandonato i super-eroi della Marvel Comics (nel settembre del 1991 cominciai a collezionare anche Gli Incredibili X-Men con il n. 14 della loro serie) e andai alla ricerca di quanti più numeri arretrati possibili.


            A quell'epoca i personaggi non erano in gestione ad un unico editore, ma comparivano in varie serie della Star Comics, della Play Press, della Comic Art e della Max Bunker Press, creando non poca confusione nei lettori e non pochi problemi di gestione ai redattori soprattutto per la continuity, molto collegata in un universo complicato come il Marvel Universe, e per i cross-over che in questo modo venivano letti nell'arco di anni e non di mesi come in effetti era programmato in origine.
Allora la Marvel Comics, insoddisfatta della gestione dei suoi personaggi, in un primo momento sondò il terreno per verificare se l'intero parco delle sue testate potesse essere dato in gestione ad un unico soggetto. Tuttavia, ciascuno dei licenziatari rifiutò di farsene carico in prima persona. Gli statunitensi, però, erano in contatto con Marco Marcello Lupoi, giovane editor italiano appassionato di supereroi, e si fecero convincere dall'idea di quest'ultimo: creare ex novo un editore che potesse raccogliere su di sé l'onere di pubblicare tutti gli eroi Marvel.
Fu così che, nella primavera del 1994, nacque la Marvel Italia (ora una divisione della Panini) che unificò tutte le pubblicazioni.
All'inizio io collezionai praticamente tutte le serie che uscivano, poi, con l'andar del tempo, per vari motivi, le abbandonai progressivamente e oggi colleziono sostanzialmente solo le collane in cui compare Capitan America e la collana principale delle serie mutanti, Gli X-Men.
            Nulla di strano quindi che, quando decisi di partecipare alle prime Fiere dedicate ai fumetti, lo feci sull'onda dell'entusiasmo per i super-eroi e per poter incontrare gli editors della Marvel Italia...
            Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia...

8 commenti:

  1. Se vogliamo parlare di Tex, Mark, Topolino...ma i Supereroi non sono proprio la mia "cup of tea".
    Storie bislacche a base di "pesta pesta", videogiochi di carta che non amavo da bambino e che non mi interessano oggi.

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  2. Peccato, Mario...:-(
    Anche perché in molti casi non si tratta di storie "pesta pesta", ma di vere e proprie "elegie", a mio parere...;-)

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  3. Mah...io ho sempre beccato dei "pesta pesta" e ricordo da ragazzino i miei amici Marvel-fans (o meglio Corno-fans) che discutevano in modo animato su chi era più forte tra la Cosa e Hulk.
    Un dibattito che non mi appassionava granchè...

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  4. Leggendo il tuo blog scopro sempre di più delle comunanze fra noi per quando riguarda i fumetti... anch'io ho sempre apprezzato i fumetti della Marvel ed ho iniziato poco prima di te con il numero 7 dei Fantastici Quattro "Il ritorno del Dottor Destino" (mentre il mio primo Zagor era "Freccia mortale"), mi piacevano molto gli X men di Claremont, l'Uomo Ragno di Romita, I Vendicatori e Silver Surfer di Buscema; Capitan America non troppo anche se apprezzo tuttora le tavole di Steranko così come apprezzo enormemente il Devil di Miller.
    Alcune storie di Supereroi possono essere anche "pesta pesta" ma, come in tutte le cose della vita, ce ne sono altre che sono ottime e ciò che conta è che riescano ad emozionare chi le legge. Il mondo Marvel è talmente vasto che ci sono sia autori "stratosferici" sia autori altamente imbrobabili.
    Questo è il bello dei fumetti... e di tante altre cose.

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  5. Anch'io, come Mario, non amo i Supereroi. Persino il celebre Batman di Frank Miller mi ha lasciato piuttosto indifferente.

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  6. Beh, direi che il Vagabondo delle Stelle ha ben sintetizzato quello che voleva essere il mio pensiero quando ho parlato di "elegie"...
    E, comunque, mi sembra normale che a molti i comics americani non piacciano; anche se, ad essere sincero, non mi è capitato spesso di trovare degli appassionati di fumetti della mia generazione che non apprezzassero i supereroi...

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  7. GRANDE BALTOOR PURE IO SUPEREROI E ZAGOR
    IL CORAGGIO IL BATTERSI COMUNQUE SENZA PAURE X UNA CAUSA GIUSTA...(+ -)

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