Chi l’avrebbe mai detto?
Alla fine è successo davvero:
siamo giunti alla cinquantesima puntata
della rubrica
“A domanda… Moreno risponde”!
Ciò sta a significare, dato che la matematica non è un’opinione,
che in quasi quattro anni e mezzo
MORENO BURATTINI
ha risposto a ben 1000 delle vostre domande!!!
Questa rubrica, inaugurata nel mese di marzo 2018
un po’ per venire incontro
alle continue domande che i lettori del blog
mi chiedevano di inoltrare a Moreno,
un po’ per verificare se davvero vi fosse
da parte degli zagoriani la “necessità” di avere
un contatto diretto con il curatore delle testate
dello Spirito con la Scure,
e un po’ – diciamolo – anche per divertimento,
ha avuto un successo al di là dell’immaginabile.
Tanto che a un certo punto ho dovuto necessariamente
cominciare ad operare una cernita tra i quesiti
che venivano formulati e, in certi periodi,
sono stato addirittura costretto a
sospenderne la “raccolta”, tanti se ne erano accumulati.
Ritengo, comunque, che si sia trattato di uno “spazio” importante,
divenuto via via sempre più fondamentale
soprattutto in considerazione del fatto di
essere “unico” sul web, non reperibile altrove.
Naturalmente tutto ciò è stato possibile
grazie all’incontro di due grandi “elementi positivi”:
la curiosità di voi lettori zagoriani,
che avete letteralmente inondato il blog con le vostre domande,
e la disponibilità di Moreno nel fornire
pazientemente le risposte.
Da parte mia, giunti a questo importante traguardo,
non posso che ringraziare entrambi:
voi lettori e Moreno Burattini.
Siamo stati compagni di viaggio in tutti questi anni
e mi scuso con i primi se non tutti hanno potuto
vedere pubblicata la loro domanda e con il secondo
se a volte l’ho assillato un po’ troppo per avere un suo riscontro.
In ogni caso sappiate che vi voglio davvero bene!!!
Ora che succederà?
Chiuderemo la rubrica e considereremo terminata
questa bellissima esperienza,
oppure a Moreno sono rimasti ancora
voglia e tempo per rispondere ai vostri quesiti?...
…lo scoprirete solo una volta terminata
la lettura di questa cinquantesima serie!
1 – Caro Moreno, quale/i è/sono il/i personaggio/i realmente esistito/i e contemporaneo/i di Zagor che le piacerebbe utilizzare in qualche futura storia e che non sia/siano già apparso/i (Alexis De Tocqueville, per esempio) o anche solo citato/i (Mary Shelley, altro esempio)?
L’elenco potrebbe essere lungo. Davy Crockett, per esempio. Johnny Appleseed (meno noto ma molto interessante), ambientalista ante litteram. Abraham Lincoln, incontrato quand’era ancora un giovane avvocato. Lo scrittore Washington Irving. William Clark, il compagno di Meriwether Lewis nella famosa spedizione di inizio secolo. Volendo continuare, ce ne sarebbero tanti altri.
2 – Caro Moreno, scusa il disturbo, ma ho letto su una piattaforma internettiana, altresì detta social network, che una persona citata all’interno di questa rubrica, per la quale venne chiesto se avesse mai potuto divenire un autore di Zagor, ovvero Gianfranco Manfredi, ha addirittura scritto sulla suddetta che si era proposto per una storia ma che non gli è stato neanche risposto. Cosa puoi e vuoi dirci al riguardo di questa semplice curiosità?
Da amico e ammiratore di Gianfranco Manfredi non ho mai frapposto nessun ostacolo. Credo solo (se non ricordo male) di aver suggerito a Gianfranco, manifestando riconoscenza per l’interesse da lui dimostrato, di chiedere prima ai nostri direttori una sorta di “via libera” dato che siamo in sovrapproduzione e gli inserimenti nello staff di altri sceneggiatori devono essere autorizzati (mi si chiede di diminuire la produzione per favorire lo smaltimento delle giacenze). C’è poi il problema del budget che, appunto, è sempre meglio venga valutato da chi tiene d’occhio i conti delle collane legate a Zagor (che non vendono quanto quelle legate a Tex, e dunque sono diverse le tariffe corrisposte agli autori, in linea di massima). Si può anche immaginare che per un talento come quello di Manfredi ai piani alti abbiano in mente progetti diversi dal farlo applicare a Zagor (basti pensare a quanto è prezioso su Tex). Dopodiché non so quali passi siano stati fatti e quali i motivi della mancata risposta.
3 – Gentile Moreno, dopo aver sperimentato la coppia Sedioli-Verni, quale altro “duo” di disegnatori della sua scuderia vedrebbe bene insieme, uno alle matite e l’altro alle chine?
Già si è sperimentata la coppia formata da Luca Pozza e Luca Corda (in un albo della miniserie “Cico a spasso nel tempo” e in due storie brevi de “I racconti di Darkwood”). Esistono anche alcune tavole di Lola Airaghi inchiostrate da Giovanni Talami nella seconda storia con Fiore della Notte e Brezza di Luna. Non ci dimentichiamo di Giorgio Sommacal e Stefano Voltolini nello Speciale “Ritorno alla Casa del Terrore”, e neppure di Stefano Di Vitto inchiostrato da Della Monica nella seconda serie di albetti inediti a striscia. Però a me piacerebbe vedere Mauro Laurenti e Massimo Pesce inchiostrati anch’essi da un pennello morbido e tondo come appunto quello di Della Monica, oppure Andreucci, oppure Venturi, oppure Piccininno. E chissà come sarebbero le chine di Mangiantini su matite altrui.
4 – Caro Moreno, ti scrivo dopo aver letto la tua risposta alla domanda riguardante la distruzione del museo sotto il quale si trova la sede della base “Altrove”. Mi hai risposto che il museo sarà ristrutturato. Non vorrei suonare duro, ma la base “Altrove” è un’organizzazione governativa segreta con una sede segreta. Insisto con il termine “sede segreta” e ti chiedo: non è una rivelazione di segretezza se l’oggetto volante è caduto sul museo “ordinario” e lo ha smantellato, in cui sono addirittura stati uccisi tre civili? La base “Altrove” ha molti nemici e penso che se il museo fosse rinnovato, alcuni agenti o spie stranieri avrebbero sicuramente avuto l’idea di “controllare” il museo dove qualcosa è caduto dal cielo. Tutto poteva essere servito al pubblico, una bomba o una meteora, ma ci sono testimoni, centinaia di testimoni che vivono nella grande città e non tutti possono essere messi a tacere. Non so perché il governo americano si sarebbe preso un tale rischio trasferendo un’organizzazione segreta in un luogo che non è più un segreto. Ho una certa esperienza con l’architettura, niente di speciale, ma so che dopo aver visto il museo completamente distrutto nel racconto “Il destino di Hellingen” è quasi impossibile restaurare l’edificio. “Rinnovare” è impossibile in questo caso, l’unica possibilità è la costruzione di un nuovo edificio. Tutti i manufatti del museo che abbiamo visto sono stati distrutti, ne dovrebbero essere consegnati di nuovi e molto altro. Sarebbe un lavoro di più mesi che attirerebbe l’attenzione anche del più comune mendicante sull’ubicazione della base “Altrove”, e non solo di agenti stranieri e nemici. Nella storia “La casa che urlava nel buio” nelle “Storie da Altrove”, il personale della base, incluso Roberts, nel 1838 decise di spostare l’organizzazione dal museo di Philadelphia a un luogo nel deserto che vediamo nelle storie di quella serie e in Martin Mystère. L’anno 1838 corrisponde esattamente all’attuale ambientazione dei racconti di Zagor, e poiché il museo è ancora intatto in quel racconto, possiamo dire che il negozio si trovava poco prima del “Destino di Hellingen” e della distruzione del museo, e non dopo, perché anche se il museo fosse ricostruito, di certo non sarebbe lo stesso in ogni dettaglio. Sono solo un lettore qualunque e non posso dirti quali decisioni prendere, posso solo dare alcuni suggerimenti, che non sono di cercare di non apportare modifiche alla serie. Il mondo sta cambiando, così dovrebbe Zagor come serie. Non sono necessarie modifiche drastiche, ma non comprendo che l’edificio smantellato debba essere ricostruito proprio per non avere variazioni nella serie. Perché, allora, c’è stata una scena epica in cui Hellingen ha colpito la base di “Altrove” con un disco volante quando hai “paura” di introdurre un cambiamento come la nuova posizione della base? Per favore, non pensare nemmeno che ti stia insultando, mi dispiace se sembro un po’ duro e aggressivo, ti rispetto molto come persona e rispetto il tuo lavoro; semplicemente non capisco la decisione sullo status quo. Immagina solo quali nuove storie potrebbero essere create se Zagor visitasse la base “Altrove” nel suo nuovo quartier generale nel misterioso deserto e che tipo di avventure potrebbe vivere in quel posto fantastico. Non evitare di rinfrescare la serie, cosa che non potrebbe danneggiare nessuno. Non sto parlando della morte di Cico o Tonka, ma della semplice evoluzione della base “Altrove”. Lo ripeto ancora una volta, non ho nulla contro di te e non ho scritto questo testo troppo lungo e noioso per insultarti e criticarti, ma per suggerirti alcune modifiche che sarebbero benvenute in questa serie. Distinti saluti al grande signor Burattini! Grazie!
Mi stupisce, in questa articolata domanda, il tuo voler mettere le mani avanti dicendo “non ti sto insultando o criticando” o “non ho niente contro di te”. Non credo di aver mai incusso timore in qualcuno, né di essere stato sgarbato nelle mie risposte, neppure contro chi, magari, aveva davvero l’intenzione di insultare covando, non ho mai capito perché, qualche rancore contro il sottoscritto e portando avanti per anni delle crociate ad personam. Di solito, in tanti mi rimproverano al contrario di aver troppa pazienza. Criticare peraltro è legittimo, come lo è rispondere alle critiche (chi critica può aspettarsi, cioè, che il criticato replichi). Venendo al merito della questione, cioè la ricostruzione della Base di Altrove dopo la distruzione avvenuta nella “scena epica” (immagino sia un complimento e ringrazio) del finale de “Il destino di Hellingen”. Mi sorprendo come questa ricostruzione possa essere fonte di tante elucubrazioni, dato che l’argomento è stato appena sfiorato e dunque si possono immaginare le soluzioni più diverse al problema sollevato. Il disco volante che si è schiantato sul Museo lo ha fatto di notte, dunque con pochi testimoni. Il disco volante può addirittura aver attraversato il buio del cielo cittadino senza venire notato durante il suo precipitare verso il suolo. Ammettendo che qualche nottambulo abbia alzato gli occhi, avrà visto un velocissimo corpo oscuro in caduta. Quando è avvenuto l’impatto, il velivolo si è piantato nel terreno sprofondando e penetrandovi. Le macerie dell’edificio gli sono cadute sopra, ricoprendolo. La Base di Altrove è collocata parecchi metri sottoterra (ci si discende con un ascensore e la discesa sembra lunga), per cui non è stata portata alla luce e posta sotto gli occhi di tutti (con ogni probabilità sarà perfino stata danneggiata solo parzialmente, e i locali più in basso non hanno subito crolli). Chiunque sia accorso sul luogo nell’immediatezza dell’impatto, può aver visto soltanto le macerie delle mura crollate del Museo (l’astronave rimane celata al di sotto). Il luogo viene recintato dagli uomini di Altrove che, come agenti governativi, hanno il potere di allontanare gli estranei. La versione fornita è quella di un meteorite caduto dal cielo: perché non dovrebbe essere creduta, essendo peraltro la spiegazione più probabile? Se di fronte a un palazzo abbattuto mi dicessero “è stato colpito da un meteorite”, riterrei la cosa più credibile che se mi dicessero: “ci è caduto sopra un disco volante guidato da uno scienziato pazzo sfuggito dalle grinfie del Wendigo”. Jesse e Roberts possono facilmente spiegare la necessità di evacuare la zona per radiazioni pericolose emesse dal corpo celeste, o qualcosa del genere. Dopodiché, Altrove ha gli uomini e gli strumenti per occultare e far scomparire i resti del disco volante, smontandoli o interrandoli. Al di sopra, l’edificio del Museo può essere ricostruito così com’era. Direi che qualunque città del mondo tenderebbe a ripristinare nella forma precedente un palazzo storico crollato per qualche motivo (mi vengono in mente i casi della Fenice di Venezia, del Campanile di Piazza San Marco, del ponte di Mostar o della cattedrale di Notre Dame). Quando dici che meglio sarebbe trasportare altrove la Base di Altrove (mi si perdoni il giovo di parole alla cui tentazione non ho resistito), rispondo che il poco che viene detto ne “Il destino di Hellingen” non esclude affatto questa possibilità. Il Museo può essere ricostruito, la Base sottostante mantenuta provvisoriamente in attesa del trasferimento in un’altra nuova (magari nel deserto), una volta che si siano valutati meglio i pro e i contro (l’idea che la Base resti lì può essere soltanto la prima ipotesi presa in considerazione). Mi preme comunque far notare come ci siano lettori che temono qualunque cambiamento dello status quo, e altri che rimproverano la mancanza di coraggio nel rinnovare la serie. Nel mezzo ci sono io, criticato da entrambi i gruppi (a cui rispondo sempre con il massimo della pazienza).
5 – Caro Moreno, la mia più che una domanda è una proposta (un po’ folle, lo ammetto). Mi pare di aver capito che oltre a “Il re di Cuenca Verde” e a “Il sakem senza piume”, esistono altre storie in vari stadi di realizzazione che non sono adatte alla pubblicazione. Sarebbe possibile estrapolare da queste storie delle sequenze già disegnate e rimontarle, rivedendone anche i testi, in modo da inserirle in uno Zagor Più della serie “I Racconti di Darkwood”?
Distinguiamo “Il re di Cuenca Verde” e “Il sakem senza piume” dalle altre storie in giacenza in attesa di pubblicazione. Le prime due appartengono al passato (la seconda è addirittura del 1963), per testi, disegni, tipologia di racconto. Capisco la curiosità degli appassionati, ma si tratta di racconti davvero non appetibili per il pubblico dei giorni nostri, quelli a cui si rivolge “Zagor Più”. Si potrebbe tutt’al più ipotizzare una edizione limitata per collezionisti, e del “Sakem senza piume” ne esiste una ottima pubblicata dall’ANAFI (Nota di Baltorr: con traduzione mia dal francese). Ci sono poi storie, più recenti, che per vari motivi non hanno ancora trovato la strada dell’edicola, pur essendo in attesa da molti anni. Ogni tanto riesco a ripescarne qualcuna, rimediare alle magagne che ne sconsigliavano la pubblicazione nella forma originaria, e inserirla nella programmazione. In ogni caso, alcune storie di scorta è sempre meglio averle, perché a volte capitano degli imprevisti che richiedono soluzioni d’emergenza (tipo storie programmate non pronte in tempo, che devono venire sostituite). Il mio intento resta, comunque, quello di mandare in edicola il meglio che riusciamo a produrre, dando la precedenza ai racconti più convincenti.
6 – Gentile Moreno, crede che far tornare Zagor nella Valle delle Ossa, dove ha vissuto una delle prime, se non la prima vera tragica avventura insieme al proprio mentore “Wandering” Fitzy, che lei ha saputo egregiamente narrare sia nello speciale “La Leggenda di Wandering Fitzy” sia ri-narrare nel numero 3 della miniserie “Le Origini” col titolo “Il demone cannibale”, possa essere uno spunto per far tornare in lui vecchi ricordi e per, finalmente, narrare una sua avventura al presente dello Zagor attuale, non per questo senza, appunto, ricordare ancora una volta, e meritatamente, un grande personaggio come Nathaniel Fitzgeraldson? Naturalmente, ci vuole uno spunto, e non solo il volere di un fan dello Spirito con la Scure che chiede di poter rivedere quella valle, e sfortunatamente non saprei darvelo, non essendo né sceneggiatore né soggettista. Ma sono sicuro che lei, o uno dei suoi collaboratori, magari lo stesso Maurizio Colombo che non fa più parte dello staff ma che scrisse il soggetto dello Speciale di cui sopra, potreste anche lavorarci sopra per trovarlo. Tutto ciò per farci rivivere, ancora una volta, quel ricordo di immensa tragedia che è il cannibalismo e quella valle che non si sa se sia rimasta tabù per gli indiani e per i viandanti, dopo la scomparsa del demone che l’aveva infestata.
“La Valle delle Ossa” in effetti potrebbe offrire buoni spunti. Terrò presente il suggerimento. Sarebbe il massimo riuscire a far scrivere una storia ambientata in quel luogo proprio a Maurizio Colombo. Chiedo continuamente a Maurizio se ha voglia di sceneggiare un nuovo episodio, lui promette ogni volta che ci penserà.
7 – Caro Moreno, a quanto si intuisce dal finale della storia “Yeti!” il mostro del titolo avrebbe a che fare, più o meno indirettamente, con le origini del Sasquatch, probabilmente essendo lui stesso tale essere. La domanda che ti faccio pervenire è quella riguardante il fatto se lo stesso mostro sia anche il medesimo apparso in una famosa storia di Tex, oppure un suo diretto discendente visto che gli anni passano e non sappiamo quanta vita possa vivere una creatura del genere?
Ci ho riflettuto a lungo, giungendo (negli ultimi mesi) alla conclusione che lo Yeti e il Sasquatch vadano tenuti separati. Il motivo principale è che il Sasquatch è tradizionalmente collocato in regioni più occidentali (Tex lo incontra nell’Oregon), e del resto sarebbe strano che in sessanta anni di storie nessuno a Darkwood lo abbia mai avvistato. Lo Yeti affrontato da Zagor è un singolo esemplare e dunque si può giustificare meglio il fatto che, ritiratosi chissà dove su un’alta montagna, non lo si sia più rivisto. In ragione di queste considerazioni ho già cominciato a scrivere una storia intitolata appunto “Sasquatch”, affidata ad Arturo Lozzi, che intendo costruire come un prequel dell’avventura texiana di Nolitta e Nicolò (dunque ambientato in gran parte lontano da Darkwood). Magari poi scriverò qualcosa anche sullo Yeti, facendolo ritornare sulla scena e rimarcando la sua diversità dal Sasquatch.
8 – Caro Moreno, hai raccontato spesso e volentieri che la tua passione per Zagor è nata da giovane, e che hai iniziato soltanto successivamente a collezionare gli albi e non a scambiarli. Ma, rispetto a Tex che c’era nelle edicole nello stesso periodo, insieme a svariati altri personaggi s’intende, cosa ti ha fatto propendere verso lo Spirito con la Scure rispetto al Texas Ranger? Cosa aveva di più Zagor rispetto a Tex, per te, e cosa aveva Tex di meno rispetto a Zagor?
Nessuno dei due eroi aveva qualcosa in meno o qualcosa in più. Erano (e sono) semplicemente diversi. Forse la mia preferenza per lo Spirito con la Scure è dovuta al fatto che ho cominciato a leggerne gli albi da ragazzino delle elementari, e Nolitta scriveva Zagor proprio per un target di età più bassa rispetto a quello dei lettori di Tex, fumetto adatto per i più grandi. Da bambino Tex mi sembrava troppo difficile da seguire. Zagor invece mi faceva sognare, trasportandomi ogni volta in uno scenario diverso (mentre Aquila della Notte era più monotono nelle tematiche). Crescendo, ho imparato ad apprezzare anche il Ranger, ma ormai avevo ricevuto l’imprinting zagoriano.
9 – Caro Moreno, credi che non solo possa essere possibile, col giusto spunto, ma addirittura intrigante scoprire le origini della famosa Minaccia Verde che dette filo da torcere in una famosa storia scritta da Alfredo Castelli per Zagor e pubblicata nel lontano 1977?
Ti sei risposto da solo: “possibile, col giusto spunto”. Faccio notare però che esiste anche uno Speciale intitolato “Palude mortale” (n° 15, 2003) in cui Zagor affronta una “minaccia verde” di tipo diverso ma paragonabile a quella castelliana. Lo dico per sottolineare come anch’io, autore di questa seconda sceneggiatura, fossi rimasto affascinato dall’idea che le piante possano animarsi e uccidere (anche se ho subito l’influsso di Swamp Thing).
10 – Caro Moreno, giusto oggi ho acquistato lo Zagor Più “I racconti di Guitar Jim” avendo apprezzato moltissimo i due precedenti con Molti Occhi e i trappers. Credi che sarebbe interessante leggere racconti di comprimari storici e umoristici come Digging Bill, Bat Batterton e Icaro La Plume? Cordialmente saluti.
Sarebbe non solo interessante, ma interessantissimo, e lo faremo.
11 – Caro Moreno, cosa ha spinto la sua curiosità verso i Chupacabras?
Sentendone parlare, leggendone, vedendo documentari, mi sono sempre chiesto perché mai Tex non li avesse mai incontrati. Così ho proposto il soggetto per una storia breve destinata a un Color, proprio con i Chupacabras. Uscì sul n° 10 della serie, nel 2016, illustrata splendidamente da Michele Rubini. A cose fatte, io e Mauro Boselli concordammo sul fatto che fosse un peccato limitare un argomento così interessate a sole 32 tavole. Così, mi ha commissionato un sequel in due albi (220 tavole), sempre affidato a Rubini, che credo uscirà all’inizio del 2023.
12 – Gentile Moreno, c’è un personaggio di Zagor (visto che negli anni i suoi comprimari si sono in qualche maniera “evoluti”), che inizialmente faceva fatica ad accettare o semplicemente che non le piaceva, e che poi col passare del tempo ha finito con l’affezionarcisi?
Qualcosa del genere è accaduto con Panko, il parvol di Golnor creato da Tiziano Sclavi. Per il resto, se qualche personaggio non mi è piaciuto di primo acchito, sono rimasto dell’idea. Per esempio, da lettore non ho mai digerito l’Uomo Dipinto. E Stiletto. Ma solitamente i personaggi che compaiono sulle pagine di Zagor mi piacciono quasi tutti.
13 – Caro Moreno, cosa ne pensi dei lettori non abituali che comprano un albo soltanto per chi lo scrive o per chi lo disegna? E cosa ne pensi invece dei lettori abituali che fanno la stessa identica cosa, non dimostrandosi, a parer mio, affezionati al personaggio come invece dovrebbero essere, a prescindere da quali siano gli autori, in quanto non è affatto detto che un determinato autore possa scrivere o disegnare sempre e comunque una “ciofeca” o viceversa?
Penso che ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole, e che noi autori abbiamo il dovere di fare sempre e comunque del nostro meglio al servizio del personaggio, perché ciascuno possa riconoscerlo. Tuttavia, io appartengo di sicuro al primo gruppo. Per capirci meglio, escludendo Zagor, facciamo l’esempio del mio atteggiamento nei confronti, poniamo il caso, dell’Uomo Ragno. Naturalmente io apprezzo di più certi disegnatori e certi sceneggiatori rispetto ad altri, ma dato che mi piace il personaggio, il suo universo, la sua poetica e sono curioso di leggere le sue avventure, lo seguo chiunque le scriva o le illustri, anche perché le mani si alternano e si tratta comunque di professionisti selezionati dalla Marvel, non certo di dilettanti allo sbaraglio. Capisco anche che, se un certo autore a me non è gradito, magari viene apprezzato da altri. Non pretendo certo che se non piace a me non debba piacere a nessuno. Di sicuro non vado in gito su Internet a spargere veleno su di lui e a condurre campagne per il suo licenziamento (chi lo facesse, si meriterebbe che altri malmostosi andassero a dire peste e corna del suo lavoro, qualunque esso sia, su tutti i Social). Un conto, peraltro, è esprimere pacatamente delle opinioni, argomentandole, un altro è condurre crociate contro qualcuno che ha l’unica colpa di non andare a genio a chi evidentemente si ritiene l’unico e infallibile arbitro del bello e del brutto. Un fumetto seriale è composto da più episodi realizzati da più autori: ci saranno episodi migliori e peggiori, episodi che piacciono a me e non ad altri e viceversa, ma se a uno piace una serie la segue comunque anche nei momenti bassi, aspettando quelli alti.
14 – Caro Moreno, ti scrivo in questa rubrica per farti alcune domande legate fra loro, e non nello stesso post. Ines e Rolando, i due giovani visti in “Sfida a Los Angeles” ed “Aquila Nera”, al tempo della loro prima apparizione erano più piccoli della seconda volta in cui sono apparsi. Hai sempre detto che il tempo è cristallizzato per Zagor soprattutto per i comprimari più presenti, ma non per tutti. Ora, la mia domanda verte sul fatto che la prima apparizione di Ines e Rolando è di poco successiva, temporalmente parlando, all’avventura narrata in “Anima Nera”, dove Tim Cuorepuro era altrettanto un bambino. Ne “L’angelo della morte”, dove è apparso per la seconda volta, la storia è temporalmente basata 7 o 8 anni dopo, come da prefazione, rispetto ai primi avvenimenti. Per cui possiamo dire che se, temporalmente parlando, Ines e Rolando sono cresciuti al pari di Tim Cuorepuro, e che le loro prime avventure sono da considerarsi narrate più o meno in contemporanea, le seconde potrebbero esserlo altrettanto, in quanto 7 o 8 anni dovrebbero o potrebbero essere passati da “Sfida a Los Angeles” ad “Aquila Nera”, tenendo quindi conto del fatto che le avventure odierne di Zagor sono quelle contemporanee alle narrazioni svoltesi nello Speciale n. 9 “L’angelo della morte”?
Questo tipo di considerazioni, pur giustissime in assoluto, cozzano contro una delle leggi non scritte del fumetto seriale: mai farsi troppe domande sullo scorrere del tempo. In generale non ci si dovrebbe neppure chiedere perché un eroe (non soltanto Zagor, ma anche James Bond) possa restare ferito decine di volte senza rimanere invalido, perché durante le scazzottate non perda i denti, perché non vada mai a fare pipì e tante altre cose di questo tipo. Nella realtà, di sicuro nessun Ranger del Texas può aver avuto il tempo di vivere tutte le avventure di cui è stato protagonista Tex Willer. Qualcuno ha notato che anche Destoevskij ne “L’idiota” dilata i tempi della giornata facendo fare al principe Myškin molte più cose di quante un uomo possa ragionevolmente compiere nella realtà. Tuttavia, riguardo al caso che poni, si possono fare alcune considerazioni. I ragazzi crescono in fretta, nel senso che la loro crescita si nota molto di più dell’invecchiamento degli adulti. Mettiamo il caso di uomo di trent’anni anni posto accanto a quello di un bambino di cinque: dopo un decennio, il primo potrebbe avere più o meno lo stesso aspetto, il secondo sarà un adolescente spilungone il cui cambiamento è evidentissimo. Questo è ciò che si può pensare della crescita di Ines e Rolando e di Tim Cuorepuro: erano ragazzi e sono cresciuti, Zagor e Cico sono rimasti con lo stesso aspetto. Circa la contemporaneità delle vicende, tendo a considerare gli Speciali e Maxi come episodi scollegati dalla continuity (anche se certi, come “Ritorno alla Casa del Terrore”, fanno riferimento ad avventure della serie regolare), per cui si può immaginare che questi numeri extra siano collocabili avanti o indietro nel tempo, senza che si debba per forza tener conto della cronologia (evitando comunque di contraddirla).
15 – La seconda domanda scritta da me medesimo riguarda il “vecchio” Zagor apparso in “Bandera!” e che, naturalmente, non può essere rimasto con le mani in mano tutto il tempo in attesa di tornare in azione in Texas. Avrà dovuto tenersi in allenamento, come dimostra il suo fisico, ed essendo l’Inviato di Manito non avrà certo potuto esimersi dal proprio ruolo pur invecchiando come tutti gli esseri umani... E proprio per questo ti chiedo non solo se ti piacerebbe sceneggiare una storia di uno Zagor anziano ambientata nella Foresta di Darkwood, e se la sfida riesca ad impressionarti un po’, ma addirittura se, essendo appunto uno Spirito, gli indiani non abbiano infine mangiato la foglia vedendo quello che loro credono tale avere i capelli bianchi ed appesantirsi, e quindi vedendolo come un essere umano.
Non so se Boselli ne abbia tenuto conto, scrivendo “Bandera!”, ma Zagor è stato sottoposto dalle Amazzoni (incontrate durante la trasferta sudamericana) alle cure di una macchina atlantidea che ha curato le sue ferite più recenti e cancellato i postumi e le cicatrici di quelle più vecchie, praticamente rigenerandolo. Dunque non c’è da meravigliarsi che lo Spirito con la Scure sia un ultra cinquantenne ancora così baldo ed energico. Che cosa gli sia accaduto nel periodo che separa le avventure della Collana Zenith da quelle del giovane Tex Willer per il momento non lo sappiamo, potrebbe essere materia di avventure ancora da scrivere. Riguardo l’eventualità di una avventura con Zagor anziano, io credo che gli uomini possono invecchiare ma le leggende no, perciò se mai dovessi scriverne una non racconterebbe di un eroe che va in pensione ma di uno che trova il modo di uscire di scena da campione, in una maniera spettacolare come quella della prima apparizione, perpetuando il mito. Va detto però che la storia scritta da Boselli sembra escludere che ai tempi di “Bandera!” Zagor sia ancora il Re di Darkwood e viva nella capanna nella palude insieme a Cico. C’è anche da considerare quello che in proposito si dice nella miniserie “Zagor Darkwood Novels”.
16 – Caro Moreno, ti scrivo per chiederti se Zagor, volendo dare una seconda possibilità a qualcuno, non se ne sia poi amaramente pentito. Mi ricordo ad esempio, nella storia riguardante la prima apparizione di Lupo Solitario, del Dottor Potter: in preda alla febbre dell’oro, dopo aver tentato di uccidere lo Spirito con la Scure ed i suoi compagni, dopo essere fuggito, essere quasi morto congelato nel fiume ghiacciato, e salvato dallo stesso indiano e da Zagor, quest’ultimo decide che abbia già pagato abbastanza per i suoi peccati. Tutto si risolse per il meglio, quella volta, ma il racconto narrato da Lupo Solitario dove viene detto, alla fine, che di oro non ce n’era davvero più nel luogo dove aveva portato i tre banditi, potrebbe anche aver indotto lo stesso dottore a voler approfondire la questione, magari cercando informazioni dallo stesso Warren in cambio di uno sconto di pena o della libertà totale. In due potrebbero andare a ricercarlo, quell’oro, con Warren pronto ad approfittarne per tornare in libertà e tornare quindi alla sua vita di ladro ed assassino, o ancora, creare una nuova banda. Oppure qualcuno interessato a quell’oro, dopo tanto tempo, trova il coraggio di coinvolgere meschinamente il dottore per fare uscire di prigione Warren e venire portato nel suddetto luogo. Alla fine della fiera, Zagor dovrebbe comunque pentirsi di aver lasciato in libertà un pericoloso, per quanto ingenuo, criminale come il dottor Potter, col rischio, appunto, di vederselo tornare sulla strada, sia come cattivo volontario od involontario, con una sua decisione o con una decisione presa da altri. Ma forse non sarebbe molto giusto andare contro una scelta avvenuta anni fa, e che potrebbe quindi far ricredere il giudizio dato da Zagor nei confronti di chi ha avuto semplicemente un attimo, un tragico attimo di debolezza?
Zagor è un personaggio meno tetragono di Tex, più incline all’ascolto delle ragioni di tutti e alla pietà verso il nemico sconfitto. Perciò può certamente dare una seconda possibilità a qualcuno. Succede per esempio in almeno due mie storie, “Tragedia a Silver Town” e “La palude dei forzati”.
17 – Caro Moreno, invio questo quesito che mi “diverte” sottoporti. Premetto che “Il seme della violenza” è una delle mie avventure preferite di Zagor, ma proprio quell’avventura mi fece nascere un dubbio, all’epoca, sul comportamento del Generale Murray. Quando Zagor, sul finale, fa fuggire di fronte a tutti il responsabile di tutto ciò che stava accadendo di male nella regione in quel momento, lo stesso Patrick Wilding dichiara di aver voluto anticipare il Generale in quanto non poteva fidarsi ciecamente di lui, e per non rischiare che potesse insabbiare tutto. Nel corso del racconto, abbiamo sì visto Murray vacillare di fronte alle possibili mazzette dovute ad una vendita estrema di fucili durante una guerra indiana, ma Zagor di questo non dovrebbe saperne niente, in quanto non presente di persona nei momenti in cui i cattivi di turno cercano di tirare il Generale dalla loro parte. La mia domanda, quindi, è riferita al fatto di capire come mai Zagor possa dubitare così tanto del Generale. Forse perché non si fida dei militari in toto, oppure c’era qualcos’altro che mi è sfuggito?
Che Zagor non si fidi troppo dei militari è un dato di fatto, così come lo è che alcuni di loro siano suoi ottimi amici (è il caso del colonnello Perry). Lo Spirito con la Scure non potrebbe però essere l’eroe che è se non avesse, fra le sue doti, anche quella di saper leggere negli occhi degli interlocutori riuscendo a capire se gli si possa dare fiducia o meno, intuendo talvolta anche ciò che è accaduto in sua assenza. Qualche volta qualcuno riesce comunque a trarlo in inganno, ma non è così facile.
18 – Buongiorno. Intanto complimenti per la cura delle storie molto avvincenti. Mi preme una domanda: come mai certe storie faticano anni prima di arrivare in edicola? Sono forse datate o non vengono ritenute pronte per il lettore? Grazie in anticipo e scusate se per caso è già stata data risposta.
Abbiamo una buona scorta di storie in magazzino, messa da parte nel corso degli anni. Qualche avventura in giacenza è sempre meglio averla per sopperire nel caso ci siano degli imprevisti nella programmazione (autori che non finiscono in tempo, o episodi dalla lunghezza spuria che necessitano di venire incastrati con altri del numero giusto di pagine, eccetera). Alcune di queste giacenze sono costituite da ciambelle che non sono riuscite con il buco e bisogna trovare il tempo e il modo per ovviare alle magagne. In altri casi ci sono stati dei motivi per cui una sceneggiatura è stata interrotta e il disegnatore è passato a fare altro (la salute o perfino la morte di un autore, la necessità di una storia breve che venga realizzata in tempi rapidi lasciando indietro una più lunga che si può rimandare). Quando c’è abbondanza di scelta nel programmare le uscite è ovvio dare la precedenza a ciò che è pronto e soprattutto a ciò che c’è di meglio, per cui si creano liste di attesa che proposte più intriganti riescono, sgomitando, a superare.
19 – Ciao, imam primjedbu, zašto dajete crtačima da crtaju zagora koji loše crtaju chiarola, laurenti, barison itd jer lošim crtežom upropaste dobru priču, mnogi čitatelji se žale na loš crtež, nabrojani crtača kad imate drugi dobrih crtača verni, espositi bros, sedioli, della monica itd.
Traduzione dal croato: “Ciao, ho un’osservazione. Perché permetti di disegnare Zagor a fumettisti che disegnano male: Chiarolla, Laurenti, Barison, ecc? Poiché un cattivo disegno rovina una bella storia, molti lettori si lamentano del cattivo disegno dei sopra indicati fumettisti, quando hai altri bravi fumettisti: Verni, Esposito Bros, Sedioli, Della Monica, ecc.
Secondo me Chiarolla, Laurenti e Barison disegnano benissimo. A moltissimi lettori piacciono, come a te, viceversa, piacciono gli altri che hai citato. In ogni caso, sono tutti professionisti attivi da anni, il cui talento non può venire messo in discussione neppure dai detrattori. Il fatto che qualcuno non gradisca il tratto di un disegnatore non significa che i gusti di uno debbano venir presi come metro di giudizio valido per tutti. Perché è evidente che si tratti soltanto di gusti personali. In ogni caso, Zagor va in edicola con oltre duemilacinquecento tavole inedite ogni anno. Un disegnatore molto veloce può arrivare a illustrarne duecento (la maggior parte non arriva a centocinquanta). Dunque servono molte mani per garantire la produzione. Il che assicura anche una varietà di proposte per i palati di tutti i lettori, dunque un arricchimento per la serie.
20 – In qualità di curatore del blog, la millesima domanda la voglio formulare io stesso… Carissimo Moreno, giunti a questo ragguardevole traguardo, avrai ancora voglia e tempo per rispondere ad altre domande degli appassionati zagoriani? Ciao, Marco/Baltorr.
Caro Marco, avvicinandomi a questo traguardo (quello delle mille domande a cui ho dato risposta), mi sono chiesto se la cinquantesima puntata della nostra rubrica non potesse rappresentare la tappa finale, la chiusura in bellezza. Voglio dire: dopo mille domande, che cosa altro mi può venire chiesto? Ho pensato che sarebbe stata un’ottima occasione per fare un inchino, ricevere qualche applauso e gli ultimi fischi, far chiudere il sipario e dedicarmi ad altro. Confesso che scrivere tutte queste risposte mi ha portato via un sacco di tempo, rubato al lavoro ma anche allo svago. Faccio notare (non a te ma a chi fosse restio a riconoscermene il merito) di come si sia trattato di risposte argomentate ed esaustive, e non monosillabiche. Mi sono ripetuto che nessuno avrebbe avuto il coraggio (anche se non si può mai dire) di accusarmi di volermi sottrarre al confronto con i lettori e alle risposte scomode, avendone fornite a centinaia (scomode e no). Però ho anche riflettuto sul fatto che se le domande vengono poste è perché ci sono lettori interessati. E il mio lavoro (che è anche la mia passione) consiste proprio nell’interessare chi legge. Lo faccio da oltre trent’anni e tu sai (diversamente da chi lo ha dimenticato) quanto mi sia sempre impegnato per animare la comunità degli zagoriani, organizzando eventi, progettando iniziative, sollecitando la nascita dei forum, partecipando a infiniti incontri, fornendo materiali e notizie, eccetera eccetera. Ti ho chiesto dunque se c’erano molte altre domande in attesa, se i lettori manifestavano ancora interesse per le mie risposte. Mi hai assicurato di sì. E allora, che fare? Naturalmente continuiamo. Anche per dimostrare la vitalità del nostro eroe, lo Spirito con la Scure, a cui ho dedicato la mia esistenza.
E allora, cari amici zagoriani,
fatevi avanti con sempre nuove domande!!!
Caro Moreno, Lei ha detto di essere stato un sottoposto di Mauro Boselli mentre quest'ultimo era curatore di Zagor. La stessa cosa sta accadendo per Giorgio Giusfredi con Mauro Boselli curatore di Tex. Le chiedo, visto che lo stesso Giusfredi scrive anche per Zagor, cosa ha notato in lui di simile per quanto riguarda ciò che entrambi avete imparato da Boselli per i soggetti e le sceneggiature e cosa, invece, nota di differente tra i vostri due modi di scrivere?
RispondiEliminaCaro Moreno, quando appaiono paesaggi innevati, lupi che ululano di notte, persone che stanno bivaccando in una grotta per ripararsi dal freddo, non può che farmi tornare in mente le belle storie ambientate in questo tipo di ambienti. Inoltre, ho particolarmente apprezzato la figura di Elvin Fishbourne, che se non sbaglio è apparsa due volte. Non so se possa essere in grado di reggere il peso da co-protagonista, ma cosa ne direbbe di renderlo perlomeno partecipante ad un Color Zagor, magari svelando qualcosa del suo passato ed integrando ciò con le vere esperienze vissute da colui che ha dato spunto per tale personaggio, ovvero Elvezio Pesci?
RispondiEliminaLa risposta 18 è piuttosto inquietante.
RispondiEliminaBuongiorno Moreno
RispondiEliminaRecentemente ho avuto un confronto con il gestore della pagina FB ufficiale di Zagor, relativamente alle didascalie. Rimpiangendole ho definito “Pura poesia” quelle di Nolitta, e qui lo ribadisco portando ad esempio quelle a pagina 94/95 di ZAGOR CONTRO IL VAMPIRO quando il Nostro attende il ritorno alla cripta di Rakosi, o quelle tra pagina 20 e 21 de LA PREDA UMANA, mentre attende l’arrivo del cacciatore Nicholson, o ancora quelle che accompagnano lo snervante viaggio di Zagor verso Stonville in compagnia di Billy Boy, ne IL GIORNO DELLA GIUSTIZIA. Mi sono sentito rispondere dal probabilmente giovane gestore della pagina, che è assurdo definire “pura poesia” didascalie che si limitano a descrivere ciò che si vede nelle vignette… mentre a me sembra che ci sia molto di più…
Ma senza scomodare sempre Nolitta, potrei citare la pagina 52 de L’UOMO CON IL FUCILE, una delle tue storie classiche che mi sono nel cuore.
Ora, siamo tutti d’accordo che certi albi storici mantengono tutta la loro freschezza e che, letti oggi, non sentono assolutamente il peso degli anni…. Ma allora perché oggi non è possibile più scriverle e si scorrono intere pagine di soli disegni? Dove sta scritto che l’utilizzo di didascalie renda la lettura meno gradevole e che uno sceneggiatore moderno non le debba più usare? A me sembra che, se ben scritte, possano aumentare il pathos in certi passaggi e lo chiedo a te che in passato le hai usate con efficacia mentre più recentemente le hai completamente bandite dalla tua narrazione. Capisco l’esigenza dì rinnovamento, fino ad un certo punto visto che il pubblico di Zagor non è certamente fatto di ragazzini, ma siamo sicuri che il rinnovamento passi dall’abolizione delle didascalie?
Caro Moreno, in "Bandera!" non è stato molto utilizzata la tecnica del Flashback per narrare tutto il passato fra Zagor, Adam Crane e Lupo Grigio. A tal proposito, sono state ristampate proprio le due storie delle quali "Bandera!" è la terza parte. Purtroppo, il costo delle ristampe non me lo sono potuto permettere, ma a parte questo le voglio chiedere, volendo prendere lo Speciale Tex Willer come storia a sè, risulta evidente, quantomeno ai miei occhi, che qualcosa mancasse per rendere la storia completa. Ecco, devo dire che in questo caso mi sono mancati i Flashbacks ai quali lei mi ha abituato su Zagor. Pur essendo stato un evento, se non unico, almeno raro del loro incontro, mi sarei aspettato molte più spiegazioni sulle avventure passate, e non leggeri rimandi. Lo spazio, lo so anche io, era quello che era, ma sono convinto che qualcosa in più si sarebbe potuto fare in tal senso. Non so se sia d'accordo con me, ma le chiedo, non avendola scritta lei, se avrebbe deciso di agire come ha fatto il curato di Tex oppure avrebbe optato per un riassunto più corposo delle storie passate?
RispondiEliminaNon per fare il polemico, ma è una considerazione seria o ironica per tutte le (anche giuste) lamentele riguardo i corposi riassunti di avventure passate?
EliminaConsiderazione assolutamente seria.
EliminaCaro Moreno, voglio innanzitutto scusarmi per volerti scrivere per il semplice fatto che andrò a farti una considerazione ed una susseguente proposta ironica a proposito di ciò che ho potuto captare su due dei personaggi meno riusciti apparsi nelle storie di Zagor. L'Uomo Dipinto, che mi è sempre sembrato una sorta di clone di Iron Man, quantomeno per ciò che riguarda la sua sfida vinta contro Zagor, e Stiletto, che invece ho saputo riscoprire proprio grazie a questo blog. Ecco, magari facendo loro ritagliare uno spazio in un presunto, futuro Speciale Cico, o anche di Zagor, in una storia minore, farli apparire insieme, dove di Uomini Dipinti ne appaiono due, e dove sembra che stiano in diversi posti contemporaneamente(tipo Montales e Tex nei primissimi anni delle storie del Ranger), per poi far scoprire a Zagor la magagna ed abbattere prima il clone(Stiletto) e poi l'originale Uomo Dipinto ponendo fine a queste a dir poco strazianti richieste di ritorni di personaggi indiscutibilmente minori, o per meglio dire inutili, facendo contenti quei lettori che sembrano volersi prendere gioco di lei citandoli spesso e volentieri, ed anche lei stesso in maniera tale da togliere di gioco definitivamente(anche se in un fumetto non si può mai dire) queste due figure?
RispondiEliminaPerché a Kent, il traditore dell'ultimo Color, avete messo la faccia di Boselli? Uno scherzo di redazione? E il Mauro come l'ha presa? Si è fatto quattro risate o ha minacciato ritorsioni? Vedremo prossimamente le facce di Burattini, Russo e Venturi tra gli sgherri che Tex dovrà affrontare?
RispondiEliminaGentile Moreno, ho notato con piacere di aver letto che scriverà una storia dal sapore fantascientifico per Tex. A questo proposito, oltre a chiederle quali siano le sue storie fantascientifiche preferite sia per il Ranger che per Zagor, mi è venuto in mente come sia possibile che in tanti anni non sia stata ripresa una storia come "Il Fiore della Morte". Se non ricordo male, la meta di uno di quei fiori dovrebbe essere ancora nelle mani del Morisco. Un incidente, un urto, una rapina riguardante oggetti antichi e misteriosi(tutto troppo banale vero?) che possa in qualche modo distruggere il contenitore di quel fiore e far tornare alla vita quel pezzo di storia Texiana che vive ancora, quantomeno nel sottoscritto. Sarebbe almeno da provarci, non trova?
RispondiEliminaCaro Moreno, non volendo entrare nei particolare della storia "Acque Rosse", ovvero il Color Zagor uscito nell'agosto 2022, in quanto non voglio anticipare niente a nessuno, ti scrivo comunque per chiederti un ragguaglio. Non è raro che i disegnatori, a volte secondo la sceneggiatura, a volte per volontà loro, disegnino i volti di alcuni personaggi delle storie loro assegnate facendo riferimento ad attori, cantanti e via dicendo. Nel suddetto racconto, ad esempio, mi è parso, dica se sbaglio, che uno dei Trapper ad inizio storia abbia la fisionomia di Lello Arena. Ma la cosa che più mi ha lasciato sorpreso, è il volto dato a Mister Kent, il gestore del Trading Post, che sembra essere ripreso dall'ex curatore della serie Mauro Boselli. Forse un omaggio di Walter Venturi, o forse di Alessandro Russo tornato ai testi, o forse di lei curatore, ma potrebbe dare una risposta all'interrogativo riguardante questo volto e se la somiglianza sia stata voluta o è stata frutto solo di un caso fortuito per il quale Boselli, tralaltro, non c'entra niente?
RispondiEliminaCaro Moreno, ci sono disegnatori così veloci nello staff di Zagor da riuscire a disegnare due o più storie contemporaneamente? Se sì, di chi si tratta?
RispondiEliminaCaro Moreno, crede di poter essere in grado, e soprattutto di voler fare, una storia di Zagor incentrata sulle origini di Halloween che partono dalla vecchia Europa e che, quindi, potrebbero anche avere un rimando alle origini dello Spirito con la Scure quando ancora non era definito così?
RispondiEliminaCaro Moreno, essendo Lei una persona che ha voluto attingere al passato di Ramath, e quindi "conoscendone i segreti", fumettisticamente parlando, le potrebbe stuzzicare una sfida fra la magia indiana dei Fachiri e quella Celtica messa in scena da Kandrax? In un possibile scontro, chi potrebbe secondo lei avere la meglio nelle arti magiche?
RispondiEliminaCi manca solo questo con rispetto parlando.🤣 Già non ho mai digerito i contatti con Ramath e Dharma come se l' India fosse un paesello e co so conoscessero tutti...🤔
EliminaEgregio Moreno, il territorio dell'Oklahoma è sicuramente famoso per la corsa agli appezzamenti di terre che però è successiva al periodo in cui si svolgono le avventure dello Zagor che noi tutti conosciamo. Ma, se non ricordo male, è diventato famoso, nella storia numero 100 della serie mensile, in quanto come Governatore di quel territorio si trovi essere Ignacio Vargas. Ex complice sanguinario di Marco Medina, secondo quest'ultimo ed i nostri eroi è riuscito a far carriera in politica grazie a loschi intrallazzi. Riusciremo quindi mai a vedere in un albo di Zagor le fattezze di questo governatore ed il possibile decadimento del suo impero a causa delle rivelazioni sul suo passato da parte di Medina?
RispondiEliminaCaro Moreno, è noto ai più che la sua avventura preferita di Zagor sia rappresentata da "Odissea Americana". Al termine di quell'avventura, viene proposto, forse senza alcun seguito, il progetto di un militare dell'esercito di rifare il medesimo viaggio svolto dai nostri eroi. Non ci è dato sapere se, successivamente, ciò sia avvenuto. Andare a toccare una storia "intoccabile" come questa sarebbe, probabilmente, pura follia ma la questione degli scimmioni, che avranno eletto un nuovo capo, oppure delle allucinazioni prodotte dalla nebbia violacea(con James Moreland che potrebbe essere sì affogato ma non ce ne viene data la certezza), meritano secondo lei di essere riveduti in una nuova storia?
RispondiEliminaCaro Moreno, di serial killers, pazzi, invasati e chi più ne ha più ne metta, Zagor ne ha incontrati a bizzeffe durante le sue avventure. Ce n'è uno, in particolare, che a differenza di altri non è però deceduto. Ai nostri occhi appare prima coem Jason Raven e poi col suo vero nome, Samuel Toby. Sto parlando dell'uomo preda di attacchi isterici di follia dovuti a ricordi messicani, terribili ricordi messicani, del passato. Ha dato luogo ad una delle più belle avventure dello Spirito con la Scure, quella che vide il debutto di Kandrax, quindi è stato utilizzato come espediente per far arrivare Cico, ferito, e Zagor a Stone-Hill. Ma chi è "El Machetero", che era riuscito a ridurre il suo cervello in pappa? Cosa sappiamo di questo Bandido Messicano che è stato nominato solo in qualche vignetta? E' possibile che in una eventuale trasferta(e ce ne saranno poche) od in una trasferta del Machetero a Darkwood, sempre che non sia stato catturato e ucciso, possa essere venuto a conoscenza della persona che conosce il suo volto, essendo scampato alla sua furia, e che voglia quindi concludere il suo sporco lavoro? Stavolta Zagor potrebbe porre fine alla malattia mentale di Toby con uno shock tale(ad esempio quello visto ne "L'abbazia del mistero"), da farlo tornare normale e diventare un alleato formidabile di Zagor senza più i suoi scatti d'ira o, perlomeno, che essi possano venire in qualche modo mirati verso i malvagi e non verso quelli che intendono aiutarlo?
RispondiEliminaCaro Moreno, qual è la prima storia di Tex che ha letto e quale la prima di Dampyr? Di quest'ultima serie, qual è la prima delle avventure che ha letto ad averla folgorata?
RispondiEliminaGentile Moreno, prima di essere il curatore della testata Zagor era ed è rimasto un fan dello Spirito con la Scure. Ha sicuramente inviato tanti suggerimenti a Guido Nolitta alias Sergio Bonelli, nonché parlando di cosa le sia piaciuto di più e cosa di meno. Oggi lei si trova al posto di Nolitta e quindi riceve suggerimenti, apprezzamenti e critiche. Avrà sicuramente inteso come si dovesse trovare Nolitta scegliendo di rispondere alle domande dei lettori, ma con internet di mezzo crede che rimanere a contatto con i lettori possa essere diventato meno difficoltoso in ambito di possibilità dei mezzi comunicazione, ma sicuramente più difficoltoso, addirittura soffocante, quando taluni decidono di farsi prendere la mano e di non lasciare stare i vari autori, tartassandoli non essendo per forza haters ma al limite delle persone ossessionate dal personaggio e quindi da chi lo scrive e disegna?
RispondiEliminaCaro Moreno, fra tutte le domande che ti vengono fatte, con tutto l'amore per il personaggio di Zagor, credi che, basandoti sull'affluenza in quest blog e sui vari Social Media, Zagor possa avere una vita così lunga da "campare" ancora per 50 anni? Me lo auguro fortemente, ma con l'avvento della tecnologia ed il costo della carta a prezzi esorbitanti, e non essendo il personaggio di punta della Casa Editrice Bonelli, rischia di chiudere prima di altre serie o rimarrà a galla insieme al solo Tex negli anni a venire?
RispondiEliminaGentile Moreno, abbiamo già avuto a che fare con almeno un mutaforma nella serie di Zagor, ma permettimi di suggerirti, dal basso della mia conoscenza della saga Zagoriana in confronto alla tua ed agli altri autori, che forse non è stato considerato un mutaforma del calibro dell'Aswang. L'Aswang è un insieme di diverse creature che possono, appunto, trasformarsi dall'una all'altra. Tale mito è nato nelle Filippine, quindi ovviamente non vicino a Darkwood, ma con tutto ciò che è avvenuto nella Foresta di cui sopra, e con le persone che arrivano professando diversi culti e tradizioni, pensa di poter cavare qualcosa da una Leggenda di questo tipo?
RispondiEliminaA parte la Classic, dedicata alle striscie, non c'è attualmente una ristampa "organica" di Zagor. Non credi, Moreno, che sia arrivato il momento di riportare in edicola (magari in un mensile a colori) quel ciclo ormai leggendario iniziato con "L'esploratore scomparso"?
RispondiEliminaLa collana a striscia prevista per la libreria quest'estate è scomparsa dalla programmazione. Siamo autorizzati a sperare che si tratti di una buona notizia? Nel senso che, visto il successo dell'anastatica di Tex con la tua storia inedita allegata, magari...
RispondiEliminaCaro Moreno, ti scrivo per la serie "Dove andremo a finire?". Con l'intenzione di leggermi un bell'albo in vacanza, sono finito con lo sfogliare "La Fratellanza Infernale" e mi sono bloccato. Mi sono bloccato a causa di questi riti magici, una formuletta e via, capaci di resuscitare un morto(e bisogna essere perlomeno resuscitati per poterla attuare). Fra tutte le possibili idee, proprio la più bambinesca è stata scelta. Come mai? Cosa è successo all'autore Antonio Zamberletti? Avrei tanto voluto, ma non sono riuscito ad andare avanti. Ed è raro per me non riuscire a concludere la lettura di un fumetto. Senza voler essere maleducato, dico solo che quando è troppo è troppo.
RispondiEliminaCaro Moreno, vorrei farti una domanda, se mi è permesso, riguardante la storia "Lo Squadrone Maledetto" apparsa in un recente Zagor+ (anche perché una collana recente come quella su Zagor non c'è). Sono apparsi i ragni giganti, visti anche in molte altre avventure non solo di carta, ma con un'intelligenza propria. Ho trovato forse un pò stra-abusato il fatto di riuscire a trasmettere i propri pensieri alle persone che vengono punte da loro, per farsi portare da mangiare. Mi ha saputo di già visto, ma essendo una razza aliena mi piacerebbe vedere approfondito l'origine di questa mutazione genetica oppure della loro origine aliena. Purtroppo ho letto da molte parti che non è stata apprezzata, mentre io apprezzo il fatto di aver visto provare uno sceneggiatore a trattare un tema del genere in poche pagine, e mi piacerebbe vederne il seguito spalmato in più pagine. Non so se sarà possibile, ma da parte mia voglio comunque fare i complimenti a sceneggiatore e disegnatore per quello che ho letto e per quel pizzico che mi fa fremere dal volerne leggere il seguito. Grazie a tutti voi.
RispondiEliminaGentile Moreno, ho appena finito di leggere la storia riguardante Jenny degli albi di agosto e settembre 2022. Non voglio fare spoiler, e proprio per questo so che questa domanda ti arriverà più in là nel tempo rispetto all’uscita in edicola della seconda parte della suddetta avventura. In questi momenti bui, terribili sotto tanti punti di vista, mi è capitato poche volte di lasciarmi coinvolgere in maniera tale da farmi addirittura emozionare per il finale. Mi sono chiesto anche che, se avessi iniziato a leggere Zagor con la storia di agosto 2022, avrei potuto emozionarmi allo stesso modo di quanto sia riuscito a fare seguendo la sottotrama che ci ha accompagnato per mesi durante gli albi mensili. Ed è proprio l’emozione che mi ha spinto a scriverti. La stessa emozione per i disegni di Anna Lazzarini che hanno saputo tratteggiare bene i momenti di intensità sia amorosa che di azione. E non posso che applaudire lei per questa scelta, per questo susseguirsi di colpi di scena, che ammetto di essermi goduto pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta. Vorrei segnalare il fatto che, nelle Zagor Darkwood Novels, Ellie May e Sara risposero a Roger Hodgson di non sapere che fine potesse avere fatto Jenny. Invece, forse volendo mentire, sanno eccome dove sia finita. E proprio lì dove è finita, in ricordo di una certa promessa fatta da Zagor, sarebbe proprio l’ideale, pur in tutta la sua tristezza e malinconia, vedere narrati i fatti accaduti col passaggio di Zagor e Cico in Italia. Dopo averne accennato, con qualche parola, la loro traversata, Jenny chiese allo Spirito con la Scure di sentirsi narrare quegli eventi. E, riuscendo a trovare il giusto momento per un lungo “dialogo” fra entrambi, potrebbe davvero essere l’occasione giusta per rimembrare quegli accadimenti e per ricordare questa recente avventura che ha davvero colpito al cuore questo Zagoriano che ti sta scrivendo e che ti invita, credo al pari di altri, a continuare così. Scusandomi per le lungaggini, auguro uno splendido prosieguo a questa collana che fa appassionare da più di sessant’anni a questa parte.
RispondiEliminaCaro Moreno, ti scrivo per dirti che ho apprezzato veramente tanto che possa esserci un secondo Speciale di Zagor nel corso del 2022, e che per festeggiarlo venga ristampata una storia apparsa sulle strisce di tempi rcenti che alcuni appassionati sicuramente non posseggono, più altre storie brevi. La domanda è, perciò, riguardante la seconda collana a strisce che non verrà ristampata, chiedendoti quindi se vedrà la luce in edicola nel corso del 2023 e se la nuova serie a strisce che sarebbe dovuta uscire nel 2022 finirà con l'intraprendere, fra qualche anno, lo stesso percorso?
RispondiEliminaCaro Moreno, quali sono le sostanziali differenze fra il ritorno di Liberty Sam scritto da Lei e pubblicato sulla serie regolare e quello mai pubblicato scritto da Ade Capone?
RispondiEliminaDomanda non per il Moreno, bensì diretta al Marco Baltort: vista l'enorme disponibilità mostrata da Burattini nel rispondere a ogni domanda, non ti sembra il caso che le domande poste vengano firmate? Se non proprio con nome e cognome, almeno con un nikname. Credo sia una forma di cortesia e di rispetto.
RispondiEliminaCaro Fabio, in linea teorica hai ragione. Il problema è che la maggior parte di coloro che pongono domande o dimenticano di inserire il proprio nome o non lo inseriscono volutamente, almeno penso (e allora il sistema li identifica come anonimi o sconosciuti). Per cui, al fine di non dover cassare troppe domande, si è deciso di non indicare il nome di nessuno, tranne i casi in cui uno indichi esplicitamente il proprio nome nel corpo della domanda stessa (ad es. "ciao Moreno, mi chiamo .... e voglio sapere..." oppure "grazie anticipatamente per la risposta. Firmato..."
EliminaGentile Moreno, leggere di Jenny per mesi e mesi fino ad arrivare al culmine del racconto, e mi è venuta voglia di rileggere la storia della sua prima apparizione, insieme alle altre due sue amiche. La cosa che salta all'occhio è che non viene spiegato, visto che ognuna delle tre avrà sicuramente storie diverse, il come ed il perché siano arrivate a Pleasant Point. Inoltre, lo stesso Peabody appare dal nulla, e manca quindi un pezzo importante del passaggio di proprietà fra lui ed il vecchio gestore. Una cosa negativa, da aggiungere, è che la serie di Zagor, non solo per Jenny, sta ultimamente mettendo alla berlina maltrattamenti su maltrattamenti alle donne. Per il sottoscritto, chiarisco subito, fa parte di un fumetto e quindi di un racconto di fantasia ma purtroppo c'è chi questi fumetti li prende così sul serio da imitarli. Chiedo dunque se questa serie di percosse non finisca col prendere forma materiale, con imitazioni di vario genere da parte di persone che rischiano di sentirsi istigate da questi comportamenti. Ripeto, non sarà il caso di molti, ma qualche testa calda potrebbe pur esserci, tanto da rendere reale una cosa che dovrebbe invece rimanere soltanto nella propria immaginazione di lettore?
RispondiEliminaCaro Moreno, sono ormai venti anni che seguo con attenzione le avventure dello Spirito con la Scure, al pari di Tex. E proprio dopo venti anni, più o meno negli stessi mesi, riappaiono storie riguardanti Mefisto e la famiglia Dowler, entrambe del 2002. Con tutto ciò che è aumentato, dalla carta alle bollette ai beni di prima necessità, forse è veramente arrivato il momento di finire di acquistare fumetti. Non lo dico per mancanza di passione, ma per impossibilità reale di non poter andare avanti così, con tante uscite, tante belle storie, ma anche tanta, tanta spesa da fare. E se l'avventura di Mefisto chiude con il numero di Ottobre, e quella dei Dowler ai primi di Novembre, sembra quasi essere fatto apposta(e so che non lo è), che la chiusura di un cerchio sia proprio messa lì per, purtroppo, approfittarne. E se per "Il Covo del Male" sono riuscito a passare...se di fronte alla famosa "Casa sulla Scogliera" non sono riuscito a naufragare...che possa essere l'anno 2022 a farmi completamente fermare?
RispondiEliminaCaro Moreno, nella storia in tre parti cominciata con "Il Terrore dal Mare" e che ha visto il debutto nella serie di Zagor di Andrew Cain, ci sono due questioni che da anni mi sembrano essere irrisolte. Innanzitutto, gli Agenti di Altrove che appaiono all'interno della stessa porgono a Zagor delle armi provenienti dal futuro, ma come ne siano venuti in possesso loro e cosa ne faccia poi Zagor alla fine della storia non sono mai riuscito a capirlo (forse dovrei chiederlo al curatore ed allo sceneggiatore di quel tempo, ma forse ha una sua teoria al riguardo). La stessa cosa si potrebbe dire dei due ragazzini che sono alfine salvati da Zagor. Cosa accade a loro? Perché ci sono delle domande rimaste senza risposta? Non sono forse state ritenute importanti?
RispondiEliminaCaro Moreno, alla fine dell'avventura "Tropical Corp", sia le persone implicate dietro la scrivania, sia quelle utilizzate per l'azione sul campo, o almeno i capi principali, non sono deceduti. Il laboratorio scientifico dove i germi della febbre gialla erano stati colti è stato distrutto con un colpo di cannoncino ma...non ci vuole molto affinché un altro scienziato, per esempio un Adolfo Verybad, possa riuscire a rimettere insieme i "pezzi" andati in frantumi nella colluttazione. Potrebbe addirittura essere messo nella condizione di obbligo di riottenere quell'effetto sulle popolazioni di Darkwood, a causa dell'intervento di un redivivo Caniff o del suo superiore Jordan. Dopotutto, ne "La Rivolta" un vecchio nemico creduto morto era miracolosamente sopravvissuto alla fucilazione, dunque perché non credere che anche Caniff o chi per lui possa essere sopravvissuto a tanti anni di galera, se non all'ergastolo vero e proprio, covando vendetta contro Zagor e soci?
RispondiEliminaGentile Moreno, so benissimo che richiedere l'ennesimo ritorno possa essere un'arma a doppio taglio, oltre al rischio di vedere cassata questa domanda. Però, voglio partire dal principio, dal fatto che tutti possano essere riutilizzabili, con la giusta storia ed il giusto spunto. Non essendo sceneggiatore, lo spunto non posso proprio dartelo. Quello che posso provare a fare, se il curatore di questo Blog me lo permette, è ricordare un personaggio che, fra tanti, non è morto. Egli è finito con la testa sbattuta contro un albero a seguito di uno scontro con Zagor, ma appare ancora vivo, secondo le parole dette dallo Spirito con la Scure al termine della storia. E la storia di cui parlo è "Pugni e pepite". Durga, l'egiziano, membro provvisorio della grande famiglia dei saltimbanchi Sullivan, che fanno il loro vero e proprio debutto in un'avventura in tempo reale proprio in questo racconto, si trovano a dover svolgere indagini per riuscire a scagionare dalle accuse di furto e di aggressione Tobia Sullivan. Durga, alla fine, verrà scoperto come vero colpevole e riesce a mettere in grossa difficoltà Zagor nella lotta corpo a corpo. Ovviamente finirà col perdere, perché lo Spirito con la Scure, a meno casi speciali, non può finire a terra di fronte ad un avversario non propriamente principale. Ed è proprio questo il punto: dopo anni di mancanza dalla serie, avrà sicuramente affinato le proprie tecniche, imparate sia in Egitto sia grazie agli stessi Sullivan. So di non essere il primo a fare questo genere di richieste, e non so se sia un personaggio abbastanza interessante per lei da far tornare, però mi ha colpito sia per le sue motivazioni finali sia per le sue tecniche di lotta. Cosa si ricorda di lui e quale impressione le fece la prima volta che riuscì a leggerne le gesta?
RispondiEliminaCaro Moreno, cosa significa "modificare" il proprio stile di disegno ad uno Bonelliano? Quali sono le differenze fra lo stile Bonelliano ed altri?
RispondiEliminaCaro Moreno, da qualche tempo ho appreso, per varie vie, che esiste nei vostri semi-segreti cassetti una storia mai pubblicata, ma completamente sceneggiata, di Marcello Toninelli. Si chiama "I Crociati" e non so se sia mai riuscito a leggerne la trama, ma contando le altre storie ormai non più pubblicabili a causa del passare del tempo, non esiste modo affinché possiate voi della Redazione deliziarci con un'ultima storia lunga (credo che lo sia) del Grande Maestro per Zagor?
RispondiEliminaEgregio Moreno, quali sono i suoi ricordi, sia personali che lavorativi, riguardanti la Sua scomparsa collega Maria Baitelli?
RispondiEliminaCaro Moreno, come e quando ha conosciuto per la prima volta Mauro Boselli? Che cosa ha spinto due colleghi, collegati dalla passione fumettistica, ma non solo da quella, a diventare amici?
RispondiEliminaCaro Moreno, non so proprio se ci abbia mai pensato, assieme a tutta quella valanga di disegnatore che si trova ad avere la Casa Editrice Bonelli, ma Luigi Siniscalchi, che ha disegnato storie per Dylan Dog, Demian, Saguaro ecc., col suo tratto potrebbe volerlo vedere all'opera anche su Zagor oppure i suoi disegni non sono poi così affini allo Spirito con la Scure?
RispondiEliminaCaro Moreno, ne "L'Antica Maledizione", ultima storia disegnata dal Maestro Gallieno Ferri, quest'ultimo arriva ad un tot di pagine prima di lasciare il posto a Marco Verni e Gianni Sedioli. Mi dica se sbaglio, ma almeno una vignetta precedente all'ultima pagina da lui disegnata (si parla di due o tre pagine prima) sembra essere stata rifatta da uno fra gli stessi Sedioli o Verni. E' possibile che sia così?
RispondiEliminaCaro Moreno, potresti spiegarmi la differenza tra la morte di un amore, come quello che stava per nascere con Jenny, e l'amicizia con Cico che si protrae fumettisticamente da più di 60 anni, e quindi, pur avendo visto lo stesso Messicano rischiare la vita più e più volte, il non volere una persona al fianco quando al proprio fianco ne ha una da eoni, pur non essendone ovviamente innamorato? Che sia l'amore più forte di un'amicizia?
RispondiEliminaCaro Moreno, grazie a "Il Morbo" siamo riusciti a vedere una storia Zagoriana in stile Manga. Senza toccare la regolare, vedrebbe bene una storia Zagoriana in stile Manga ma molto più lunga?
RispondiEliminaGentile Moreno, ti voglio chiedere come mai in seconda di copertina di "Yellow Rocks" sia scritto come titolo della storia che inizia nella seconda parte dell'albo il titolo di lavorazione "Furia Omicida" mentre il titolo vero e proprio, così come appare nella prima pagina della storia, sia invece "Ossessione mortale"?
RispondiEliminaBuongiorno da Matteo Agostini innanzitutto i miei complimenti a Moreno che con le sue storie mi fa sognare da più di trent'anni e naturalmente agli altri sceneggiatori e disegnatori in forza allo staff . La serie regolare procede alla grande secondo me ma essendo anche un lettore di tex mi sono posto una domanda . Perché non cominciare una serie parallela da affiancare alla Zenith con un giovane zagor come con texWiller ? Forse ci state già pensando o non lo ritenete fattibile ? Secondo me avrebbe un grosso successo
RispondiEliminaCaro Moreno, dopo aver letto per la prima volta la storia "Il Battello dei Misteri", contenuta nello Speciale Zagor n. 35, ho due domande da porti. Il sergente baffuto che aiuta Zagor e Cico, di nome Pokofiev, è ripreso dalla fisionomia dell'attore Wilford Brimley visto in Cocoon e Cocoon 2? E poi, ad un certo punto del racconto, il Tenenten Daye scompare nettamente di scena, e non sappiamo quale fine abbia fatto. Come mai questo lapsus?
RispondiEliminaCaro Moreno, quali sono e, soprattutto, se ci sono, nuove storie di Tito Faraci in arrivo sulla serie regolare di Zagor, oppure si limiterà a tornare in quelle fuori serie?
RispondiEliminaCaro Moreno, correvano gli anni 1830-1831 quando molti esuli polacchi finirono in Francia dopo aver perduto l'occasione di sconfiggere la Russia a seguito di un'insurrezione. La Congregazione della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo venne formata in quegli anni e, grazie ad essa, venne aiutati sia gli esuli che i rifugiati, sia persone bisognose di aiuto provenienti dalla Polonia. Non c'è scritto da nessuna parte che non fossero già presenti negli Stati Uniti, proprio nel periodo sovracitato. Un periodo dove vengono ambientate proprio le avventure dello Spirito con la Scure, e da dove magari prendere spunto per crearci sopra una storia. Cosa ne pensa?
RispondiEliminaCaro Moreno, capisco che possa essere la tradizione, e pur non essendo contro alle lunghe gag di Cico, ti chiedo da semplice fan, forse come voce fuori dal coro, che quelle iniziali, quelle che fanno da preludio alla trama vera e propria, non siano sempre slegate da essa ma che, perlomeno, vengano agganciate a quella che sarà poi la vicenda vera e propria. Chiedo troppo?
RispondiEliminaCaro Moreno, pur sapendo che la tecnica dell'eutanasia sia oggi molto discussa, e che nel periodo in cui sono ambientate le storie di Zagor bastava un colpo di pistola od un veleno per non patire i dolori di una malattia, crede che ci possa essere abbastanza materiale per poterne parlare anche in queste storie?
RispondiEliminaGentile Moreno, Port Whale è stata scelta in passato come base per la storia tumultuosa di Wolfingham ed Andrew Cain ma, in fondo, perché è stata scelta dal Barone? Quali sono le origini di Port Whale? Cosa si nasconde dietro l'aria salmastra di quel luogo?
RispondiEliminaCaro Moreno, Zagor è, molto più di altri fumetti Bonelliani, la rappresentazione fumettistica della variazione di genere da storia a storia, pur cercando di far rimanere invariati il suo carattere ed il motivo delle sue azioni. Proprio per questo, cominciando a leggere un suo racconto, non sai mai cosa aspettarti. Un racconto per adulti? Per infanti? Fantasy? Western? Avventuroso? Horror? Non si può sapere, se non dalle anteprime. Ma che gusto c’è a rovinarsi la sorpresa. Quindi comprende anche lei il grande lavoro che sta dietro a questo personaggio, essendone da qualche anno il suo curatore. E’ un fumetto per tutti. Ci saranno sempre più belle e meno belle, ma se non si viene accontentati con una tematica, quella successiva potrebbe essere quella giusta per i nostri palati. Insomma, il sense of wonder e l’aspettativa in noi lettori è rimasta invariata, e non capisco sinceramente tutte queste critiche (sul qui presente blog, sui forum, sui vari social media, anche sul canale Youtube, mentre di persona non saprei proprio) quando per godersi un fumetto non bisogna passare da detrattori, come dice lei, bensì leggerlo con cervello, ma anche aspettandosi ironica, rilassandosi e traendo giovamento dai comportamenti di uno Zagor che si è evoluto, insieme a Cico, rimanendo sempre sé stesso. I lettori non saranno più in numero come quelli di una volta, per vari motivi, ma finché la barca viene spinta dalle sue sapienti mani e dai suoi fidi collaboratori, vedo un futuro roseo per lo Spirito con la Scure. Chiedo soltanto, quindi, il perché non provare sinceramente a passare delle belle ore in compagnia del proprio personaggio preferito, spensierate, senza andare a cercare il classico pelo nell’uovo?
RispondiEliminaGentile Moreno, Raphael Ténèbres è un alchimista apparso nell'avventura "Omicidio in Bourbon Street" della serie Tex. Essendo egli sicuramente vivo durante il periodo in cui si svolgono le avventure di Zagor, anche e soprattutto grazie all'elisir di lunga vita che lo fa ringiovanire ed essere nel pieno delle forze, crede che una capatina nella sua casa in Louisiana, in una delle (ormai poche) trasferte concesse a Zagor in giro per il mondo, possa essere fattibile, chiedendo ovviamente il permesso del creatore del personaggio Mauro Boselli, oppure l'ennesimo Cross Over non andrebbe troppo bene alla direzione della Casa Editrice e quindi l'alchimia (scienza di cui si è già parlato nelle storie di Zagor) dovremo ricordarla solo per queste antiche storie che hanno sempre un loro fascino, senza andare a disturbare il Vecchio di Mezzanotte?
RispondiEliminaCaro Moreno, vedo che spesso Zagor è paragonato a Tex. Sono due personaggi che, comunque, vivono in epoche diverse, conoscono personaggi differenti ed hanno le loro storie completamente opposte. Per questo ti chiedo se possa essere giusta una disamina sui personaggi di Zagor che fanno da contraltari a quelli di Tex. Per esempio, Zagor e Cico rappresentano Tex e Carson. Tonka, non solo perché indiano, ma soprattutto perché è il secondo miglior amico dello Spirito con la Scure, può rappresentare Tiger Jack. Hellingen, il maggior nemico della saga, rappresenta il contraltare di Mefisto. Mortimer, trasformista al pari del Proteus di Tex. Rocky Thorpe come Pat Mac Ryan. Caratteri diversi, comportamenti simili, ruolo nella saga praticamente uguale. E ce ne sono anche molti altri, credo. Pensa che sia giusta una sorta di disamina del genere o si parla di fantascienza? Ne ha altri di esempi da dare?
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