venerdì 26 novembre 2021

Rakosi! (Zagor Gigante 674/675/676)

All’inseguimento del capitano Moor e in corsa contro il tempo per impedire che Frida si trasformi in una creatura della notte, Zagor, Cico, il colonnello Korasi e Samish, giungono a Vienna, da dove contano di sfruttare la nuova linea ferroviaria fatta costruire dell’Imperatore, per raggiungere la Boemia e quindi i Carpazi ungheresi, dove si nasconde il barone Rakosi. Le forze del male al servizio del vampiro sono però in attesa e il viaggio in treno si rivelerà una corsa nell’orrore.

Zagor, Cico, Frida e i loro amici, raggiungono l’antico dominio del barone Rakosi, sui Carpazi ungheresi, dove incontrano nuovi alleati, in lotta da generazioni contro il malvagio potere del vampiro. Insieme organizzano l’offensiva contro il castello del non-morto, ma anche il barone Rakosi può contare su molti seguaci al proprio servizio... E questa è la sua terra!

Finalmente Zagor giunge faccia a faccia con il barone Rakosi!... La trappola del vampiro si chiude inesorabilmente e mentre lo Spirito con la Scure e i suoi alleati cadono uno a uno nelle mani del barone, il tempo sembra giunto allo scadere anche per Frida, ormai vicina a diventare una creatura della notte. Niente sembra in grado di fermare la malvagia volontà di Rakosi e tutto sembra perduto... Ma Zagor e i suoi compagni hanno ancora un’ultima dimenticata carta da giocare!...

Seconda parte della lunga avventura di Zagor sceneggiata da Jacopo Rauch e che vede il nostro eroe confrontarsi un’ultima volta con il vampiro Bela Rakosi.

In questo trittico di albi, il disegnatore Raffaele Della Monica lascia il posto a Walter Venturi.

La storia si apre con l’ennesima, divertente disavventura di Cico al mercato di Vienna. Infatti è proprio nella capitale dell’Impero Austriaco che ritroviamo i nostri eroi insieme a Frida Lang, il colonnello Korasi e il suo servitore Samish Pasha, ai quali si sono unite due vecchie conoscenze: il capitano Janos e Imre dei Dragoni austriaci. Frida è stata vampirizzata dal suo fidanzato Manfred Moor, reso schiavo da Rakosi, ma il suo processo di trasformazione è fortunatamente rallentato da uno speciale ricostituente somministratole da Korasi: l’unica speranza di salvarla, però, è quella di riuscire a eliminare Rakosi. Nel frattempo, Manfred è in viaggio alla volta di Stettino, sul Mar Baltico, da cui proseguirà sul fiume Oder diretto alle pendici dei Carpazi, per raggiungere Rakosi che si è arroccato nel suo castello dove tiene prigioniera la vampira Ylenia Vargas e dove attende Zagor per la resa dei conti.

Il gruppo dei “buoni” decide innanzitutto di provare a intercettare il battello sul quale viaggia Manfred, con la speranza di poterlo salvare, e si mette in viaggio su un treno militare. Le forze del male al servizio del barone sono però in attesa e il viaggio si rivela una corsa nell’orrore, in seguito all’attacco di un branco di farkaskoldòi, o lupi mannari della tradizione ungherese. Korasi viene gravemente ferito e Samish rimane con lui, mentre gli altri si rimettono in cammino, scortando Frida, le cui condizioni peggiorano sempre più.


Zagor, Cico, Frida, e i dragoni Janos e Imre raggiungono l’antico dominio del barone, sui Carpazi ungheresi, dove incontrano nuovi alleati: gli abitanti del piccolo borgo di Balasz, in lotta da generazioni contro la minaccia del non-morto. Insieme organizzano l’offensiva contro il castello che gli fa da covo, sul Picco del Lupo.

Intanto Frida è sempre più debole e prossima alla trasformazione in vampira, tanto che cerca anche di mordere Zagor. Viene quindi affidata alle cure di padre Gabor, e con lei rimangono Cico e Imre, mentre gli altri partono per la disperata spedizione al Picco del Lupo. Ma anche il vampiro può contare su molti seguaci al proprio servizio, i quali riescono a tramortire Zagor e provocano una valanga che travolge il gruppo guidato dal capitano Janos.

Dopo un primo scontro con il vampiro, dal quale esce a mal partito, Zagor viene tenuto prigioniero dagli zingari del barone mentre Rakosi si reca da Frida ma deve allontanarsi momentaneamente sconfitto dall’intervento del buon Cico e dall’amuleto donatogli dal dottore Metrevelic. Grazie ad Ylenia Varga e ai lupi sotto il suo controllo, Zagor riesce a sfuggire agli zingari e si dirige al castello del vampiro, mentre Manfred riesce a liberarsi dal controllo di Rakosi e lo affronta: purtroppo soccombe, rimettendoci la vita.

Infine avviene lo scontro finale tra Zagor e Rakosi: dopo una lunga lotta, lo Spirito con la Scure riesce a trafiggere l’avversario con un paletto di legno e a farlo affondare in un lago ghiacciato. Ylenia salva Zagor e se ne va, ritenendo in tal modo di aver saldato il proprio debito con lui.

* * *

Devo dire di essere complessivamente soddisfatto di questa storia, ben calibrata tra le sue parti avventurose e quelle più “riflessive”.

Qui è molto più marcata l’ispirazione stokeriana, con il viaggio dei combattenti per il bene attraverso l’Europa per raggiungere il vampiro ed eliminarlo. Anche la vicenda di Frida, che ha un misterioso legame con il vampiro Manfred che le permette di “sentire” e “vedere” dove lui si trovi, è molto simile a quella del personaggio di Mina Murray nel romanzo “Dracula”.

La storia si fa veramente avvincente con la lunga sequenza dell’assalto al treno da parte dei lupi mannari che mettono Zagor e gli altri in seria difficoltà e fuori dai giochi il colonnello Korasi e Samish.

Il secondo albo potremmo quasi definirlo interlocutorio e racconta l’aggravarsi della minaccia che grava sui protagonisti: la trama predisposta dal barone Rakosi si stringe attorno a Zagor e i suoi compagni, che vengono condotti a confrontarsi con gli zingari succubi del vampiro. L’impresa sembra disperata, ma i nostri cercano di non cadere in preda allo sconforto, animati anche da uno dei bellissimi (anche se ultimamente molto rari) discorsi dello Spirito con la Scure che possiamo trovare a pag. 39: “Lealtà, amicizia, senso di fratellanza!... Questi sono i valori che la fredda malvagità del barone Rakosi non è in grado di capire e che non ha messo sul piatto della bilancia!... Ma è ciò che ci darà la forza di affrontare qualsiasi orrore quel mostro abbia in serbo per noi… e di vincerlo, anche!... Insieme!”.

Con il terzo albo giunge a conclusione la vicenda, tra tradimenti e atti di coraggio, e il nostro Zagor sconfigge (definitivamente?) il vampiro. Devo, però, confessare che ho provato un po’ di amaro in bocca nel leggere la modalità in cui il barone Rakosi viene ucciso. Laddove pensavo venisse adottata una soluzione che potesse essere (almeno apparentemente) considerata “definitiva” (sarebbe stato bello vederlo finire ancora in polvere come nello storico episodio di Guido Nolitta), invece si è preferito lasciare evidentemente una porta aperta per un suo possibile ritorno futuro (se Rakosi non era morto trafitto da un paletto e cadendo nell’acqua di un fiume nell’avventura sceneggiata negli anni ’80 da Alfredo Castelli, non vedo come possa essere definitivamente sconfitto ora affondando in un lago…).

Ho invece molto apprezzato la decisione di far morire Manfred Moor: da un lato si tratta di una scelta coraggiosa, trattandosi di un comprimario abbastanza importante; dall’altro, la sua morte lascia aperto uno spiraglio a che il rapporto di affetto tra Zagor e Frida possa in futuro concretizzarsi in qualcosa di più…



I disegni di Walter Venturi sono molto belli e non fanno rimpiangere quelli di Raffaele Della Monica dei primi due albi della trasferta. Nel miglior stile “classico” che tanto piace tanto agli zagoriani, Venturi rende meravigliosamente i palazzi e le strade ottocentesche di Vienna, il gotico castello di Rakosi, il volto del barone, ispirato chiaramente al Dracula interpretato da Christopher Lee, le varie e numerose espressioni di terrore di Cico e le emozionanti scene d’azione a bordo del treno durante lo scontro con gli spaventosi licantropi. Molto belle anche le varie splash-pages (una per tutte, la pag. 16 del secondo albo), le vignette quadruple di incisivo impatto e quelle che omaggiano il maestro Ferri della prima avventura contro il vampiro.

Belle e spettacolari le tre copertine di Alessandro Piccinelli, la prima con uno spaventoso licantropo che incombe su Zagor, la seconda con un primo piano di Rakosi davvero terrificante e la terza altamente drammatica (e che vede finalmente anche la presenza di Frida).

 

5 commenti:

  1. Sono sostanzialmente d'accordo con Marco, la storia è sicuramente pregevole in tutte le sue varie istanze: narrazione avvincente, dosaggi delle varie componenti azione-horror-comicità sapientemente bilanciati e disegni spesso superbi.
    Sebbene sia inutile ripetere quello che Marco ha già scritto, non posso fare a meno di segnalare una volta di più gli splendidi affreschi urbani mitteleuropei, le inquietanti ambientazioni gotiche e il fascino invernale dei paesaggi naturali.
    Al contrario di Marco non mi ha particolarmente deluso la fine, sicuramente provvisoria di Rakosi (se deve tornare, meglio non farlo morire "troppo definitivamente") mentre sono più che soddisfatto della morte del "fidanzato" di Frida, un comprimario che non ho mai capito all'interno di una gestione dei come back della splendida austrica che non ho mai apprezzato.
    Ora forse si tornerà ad un rapporto tra lei e lo Spirito Con La Scure più coerente...giacché prima non si capiva chi era il terzo incomodo e chi facesse cosa.
    Speriamo.
    Poi ci sono le cose che mi hanno convinto di meno di cui ho già scritto nel mio intervento al post de "Il Presagio-Le Notti di Londra" e che si sono riverberate anche in questi albi in cui si sviluppa e si conclude una storia comunque molto, molto buona.

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    1. Grazie mille, Mario, per il tuo puntuale quanto prezioso parere. Devo aggiungere che Manfred - a me - è sempre stato un filino antipatico :-D

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    2. Per Boselli secondo me il futuro di Frida era con Manfred. Detto che non ho mai capito perché l' abbia fatta tornare mescolandola ai vampiri!😳🤔 Poteva esserci una qualunque fidanzata di Manfred e la storia avrebbe funzionato lo stesso.🤔 E Rauch ha ripreso di nuovo questo strambo filone!🤔

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  2. Personalmente ho molto apprezzato questa storia disegni superbi e sceneggiatura ottima però mi chiedo se rakosi dovesse tornare in futuro cosa dovremmo aspettarci ? Il colonnello korasi dice chiaramente che la guarigione di Frida e la prova che il vampiro è morto ma se così non fosse tornerà succube del barone ? Spero che se ritorno di rakosi avvenga Frida venga lasciata fuori non che mi dispiaccia la sua presenza nella serie ma mi farebbe piacere che si incontrassero in altro tipo di storie . però se devo dare un voto alla storia un bel dieci e lode

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