È uscito in edicola il sesto volume del nuovo corso della collana Zagor Classic: periodicità trimestrale, storie complete in perfetta sequenza cronologica, senza più numero progressivo riportato sul dorso (ma solo in seconda di copertina).
Questa volta le pagine sono complessivamente 176, di cui due ai frontespizi e tre agli editoriali di Moreno Burattini.
Ma perché ho parlato al plurale? Semplicemente perché l’albo non contiene un’unica storia completa (come nei precedenti), bensì due, data la loro relativa brevità rispetto al solito: La dea nera e Natale calibro ‘45.
Le avventure sono quelle originariamente apparse sui nn. 104 e 105 della Collana Zenith Gigante (corrispondenti ai nn. 53 e 54 della Collana Zagor Gigante) nei mesi di novembre e dicembre 1969.
Per entrambe il soggetto e la sceneggiatura sono di Giudo Nolitta (Sergio Bonelli) e i disegni di Franco Donatelli.
La dea nera
Questa volta il terrore viene dall’Oriente! Molte persone sono morte per colpa di misteriosi assassini giunti dall’India, che uccidono servendosi di uno strano fazzoletto bianco e giallo. David Lean, il nuovo cliente di Bat Batterton, spiega a Zagor e Cico che si tratta della malefica setta dei Thugs, gli adoratori della dea Kalì. Zagor riuscirà a sbaragliare gli strangolatori, scoprendo però che anche l’ex ufficiale David Lean non è esente da colpe.
Questa fu la quarta nuova storia realizzata direttamente per la Serie Gigante (cioè non uscita nella serie a striscia) e affascina il lettore per quell’aura quasi “salgariana” da cui è pervasa...
Appare anche abbastanza evidente il fascino che la lontana India doveva avere su Nolitta, che alcuni anni più tardi approfondirà analoghe tematiche ne “L'orrenda magia”.
L’assioma, abbastanza in voga a quell’epoca, dell’orientale cattivo (i thugs) e dell’occidentale buono (David Lean) per Nolitta non ha alcuna ragion d’essere: la violenza e la cupidigia non hanno colore né razza!
Un appunto critico relativo alla continuity: a pag. 37 di questa edizione Zagor afferma che lui e Cico vengono da molto lontano, sono diretti alla foresta di Darkwood e vogliono un’indicazione per trovare la strada giusta (infatti, poco prima, a pag. 27, lo stesso Zagor stava consultando una mappa schizzatagli da un barman di Freetown), e a pagina 51 Cico dice a Bat Batterton che lui e Zagor sono in viaggio per Darkwood da un mucchio di tempo...
Ora, poiché appare improbabile che, dopo aver attraversato mezza America nelle storie precedenti per ritornare a Darkwood (dalla Florida al Tennessee, dal Kentucky alla Virginia) ed essersi poi scontrati con Sam Fletcher e Na-pawa, Zagor e Cico abbiano immediatamente, e senza alcun preavviso narrativo, affrontato un nuovo lungo viaggio, ciò mi fa sorgere il sospetto che questa avventura fosse stata originariamente sceneggiata con l’intenzione di introdurla nel corso della serie prima della storia de “Gli evasi” e che sia stata poi, per ragioni puramente redazionali, pubblicata in un albo successivo. Omettendo, però, di cambiare nella sceneggiatura questi riferimenti al lungo viaggio di ritorno di Zagor e Cico…
Natale calibro ‘45
È il 24 dicembre a Lonely Town, un piccolo borgo a nord di Darkwood. Ma quello che sta arrivando sarà un Natale davvero speciale. Mister Hopkins, il padrone della banca del paese, ha infatti ingaggiato un gruppo di cantanti, i Singing Santa Claus. Che però non porteranno la gioia e la serenità che tutti si aspettano, dato che dai loro sacchi, al posto dei doni, tireranno fuori minacciose pistole!
Si tratta della quinta nuova storia apparsa solamente nella Serie Gigante e studiata appositamente con una lunghezza tale da consentire che l’avventura successiva, molto importante e significativa perché incentrata sulla rievocazione delle origini di Zagor, iniziasse su un albo tutto nuovo.
In ogni caso, per essere una cosiddetta “storia riempitivo”... è, a mio parere, appassionate ed assai divertente! Durante la mia prima lettura fui affascinato, in particolare, dal pericoloso inseguimento dei banditi ad opera di Zagor lungo il filo della “funicolare”... La scena in cui i rapinatori sono loro malgrado costretti ad improvvisare (stonatissimi) canti natalizi è esilarante e quella finale, con la neve che finalmente cade dal cielo, è quasi commovente…
Un’ultima curiosità: questo è il primo (e per parecchi anni l’unico) episodio zagoriano a tema prettamente natalizio e, guarda caso, originariamente venne pubblicato proprio nel mese di Dicembre del 1969...
Appuntamento, ora, al 14 gennaio 2026 con la storia completa di 176 pagine dedicata a “Zagor racconta…”!
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