Due premesse a questo post:
1) Dal 2001 ho preso l’abitudine di annotare su alcuni taccuini “MoleskineÒ” (piccoli libretti tascabili neri, con gli angoli arrotondati, i risguardi trattenuti da un elastico, e una tasca interna per conservare bigliettini, foglietti, etc., eredi del leggendario taccuino degli artisti ed intellettuali degli ultimi due secoli, da Van Gogh a Picasso, da Hemingway a Chatwin) le mie impressioni di viaggio… E così, quando mi reco in vacanza, me ne porto sempre dietro uno e vi prendo appunti sui luoghi che visito, sulle persone che incontro, di ciò che mi accade. A volte, invece, capita che vi annoti anche degli avvenimenti particolari, non per forza legati a un viaggio o a una vacanza, che mi colpiscono o che ritengo valga la pena di ricordare per iscritto…
2) La maggior parte dei post scritti per il mio blog – soprattutto quelli che trattano di eventi lontani nel tempo – si basano soprattutto sulla mia memoria, senza alcun altro supporto. Ma, a volte, capita che la memoria non conservi proprio “tutto” di un determinato avvenimento…
E così, l’altro giorno, quando stavo riordinando i miei vecchi “MoleskineÒ”, ne ho sfogliato uno e vi ho ritrovato scritti alcuni appunti “zagoriani” presi dopo la mia partecipazione alle fiere di Cartoomics 2001 e 2002, delle quali ho già parlato in altri due post.
Ve ne trascrivo il contenuto qui di seguito, se vi possono interessare…
Sabato 10 Marzo 2001
Giornata a Cartoomics 2001, alla Fiera di Milano con Antonella, Laura e Michele.
Ho partecipato alla conferenza sui quarant’anni di Zagor ed ho fatto un intervento dicendo che leggo il fumetto dal 1971 e sono contento delle storie del nuovo corso scritte da Boselli e Burattini (presenti alla conferenza); ho espresso anche il mio apprezzamento per i nuovi disegnatori che, anche se con stili differenti, riescono a rendere bene il personaggio; ho espresso il mio parere favorevole anche sulla trasferta africana di Zagor anche se la considero un po’ troppo breve (mi era piaciuta la lunghezza della trasferta di Mister No, anche se attualmente è un personaggio che non leggo più). Ho, infine, fatto i complimenti a tutti i presenti, invitandoli a continuare così; ho poi chiesto se ci sarà mai uno “Zagorone”.
Mi ha risposto Boselli che ha motivato la brevità della trasferta africana con il fatto che se fosse stata più lunga probabilmente sarebbe piaciuta di meno (se si pubblicano più storie, è anche più probabile che si scrivano delle “ciofeche”). Lo “Zagorone” non sarà possibile finché non interverranno altri nuovi disegnatori, e Ferri è anche una colonna della serie regolare.
Solo un’altra persona è intervenuta insieme a me, poi la conferenza ha avuto termine.
A quel punto ho chiesto a Gallieno Ferri di farmi una dedica autografa su una stampa numerata riproducente un sua autoritratto con gli eroi da lui disegnati. Lui è stato felice di accontentarmi, mi ha stretto la mano e mi ha ringraziato per il mio intervento e per le domande fatte.
Poi mi sono messo in coda per ritirare un altro suo disegno autografo; lui mi ha riconosciuto, mi ha dedicato il disegno “con affetto”, mi ha detto che sono una persona che sa guardarsi intorno e capire le cose come stanno e mi ha fatto gli auguri!
Quest’anno a Cartoomics sono riuscito ad avvicinare Sergio Bonelli in un momento di tranquillità e mi sono fatto fare una dedica su un libro che parla di Zagor edito da Mercury.
Sergio mi ha ringraziato, dicendo che è sempre più difficile fare un mestiere come il suo e che quando gli capitano richieste come la mia lo fanno sentire felice e gli danno la forza di continuare!!!
Nessun commento:
Posta un commento