Eccoci giunti alla trentottesima puntata
della rubrica
“A domanda… Moreno risponde”!
Questa volta si parlerà di team-up,
delle migliori storie zagoriane secondo Moreno,
su quanti personaggi dovrebbero esserci in una storia,
su come si svolge il lavoro nella Casa Editrice,
dell’Agenzia Pinkerton, di Manetola
e, naturalmente, di molto altro ancora.
Ringrazio a nome di tutti Moreno Burattini
per la sua consueta disponibilità.
1 – Caro Moreno, è abbastanza recente l’uscita in edicola del team-up fra Marcus e Thunderman, e nonostante alcune critiche che ti sono piovute addosso, ti voglio chiedere quale dei due personaggi pensi di aver utilizzato nella maniera migliore.
Per quanto le critiche siano inevitabili (anche perché ci sono alcuni che sembra facciano i detrattori di mestiere, dei veri e propri crociati), in questo caso, che io ricordi, non me ne è arrivata alcuna eco e rammento solo commenti positivi - giunti più numerosi del solito. Il che non significa nulla, ovviamente: la regola dovrebbe essere che un autore non scrive sotto dettatura né degli entusiasti né degli ipercritici. Spesso chi è abituato a frequentare forum o gruppi in cui imperversano i commentatori (di solito si scatenano quelli con il dente avvelenato) crede che l’opinione dei più chiassosi, pittoreschi ed esagitati corrisponda al parere della maggioranza del pubblico: garantisco che non è così. In ogni caso, non facciamo fumetti per accontentare gli incontentabili, ma per tutti. Detto ciò, il mio preferito tra i due super-nemici da te citati è Thunderman, a cui spero di aver dato uno spessore maggiore.
2 – Caro Moreno, con quali dei tuoi colleghi (presenti e passati) ti consideri amico vero?
Il primo fra tutti è (ne parlo al presente) Gallieno Ferri. Poi aggiungerei Mauro Boselli e Antonio Serra. Se dovessi fare l’elenco degli altri a cui sono legato, però, fare dei torti a chi per brevità non citerei.
3 – Gentile Moreno, questa è una domanda che potrebbe riguardare l’editore più che il curatore di una serie. Perché, da ormai molti anni, non esiste più il sommario che si trovava all’interno dei vari albi e che intitolava varie parti di una storia, in grassetto in alto?
Perché la legge dell’editoria che imponeva la suddivisione in sezioni delle pubblicazioni come Zagor è cambiata, e non c’è più bisogno di dividere in tre parti i nostri albi.
4 – Caro Moreno, è ormai evidente che la decadenza della serie Zagor sia sotto gli occhi di tutti. Da storie che possono piacere o non piacere, ad altre che sono assolutamente inguardabili senza riuscire a trovare pareri contrastanti su questo. Sono lontani i tempi della seconda odissea americana, così come lo sono quelli del rinascimento zagoriano. Sfortunatamente, perché lo dico da vero appassionato dello Spirito con la Scure, stiamo andando sempre più verso la decadenza totale della serie. Le scrivo perché, sempre da fan di Zagor, non posso proprio credere che ci stiamo avviando verso gli ultimi fuochi di una serie che proprio quest’anno compie i suoi sessant’anni. Con l’arrivo della trimestralità dei Maxi, chiamati Zagor Più, con diverse storie in giacenza da smaltire, con poche altre messe in cantiere, ho paura che la fine di Zagor sia sempre più vicina. Il rischio chiusura sembra avvicinarsi sempre più e, come curatore della serie, sente anche lei questa pressione e questo maleodore di chiusura dei battenti? Da fan di Zagor mi dispiacerebbe molto, ma sento la paura che la strada sia proprio quella. Spero di essere smentito e di trovare conforto nelle sue parole, visto che non può che saperne molte più di me, di cose riguardanti il nostro caro Spirito con la Scure.
Non vedo assolutamente questa decadenza, quindi non saprei di che cosa stiamo parlando. Anzi, mi pare evidente l’esatto contrario. Vedo solo i problemi derivati dalla chiusura delle edicole e del generale arretramento delle vendite di tutto ciò che è stampato su carta (fenomeno di erosione che dura da anni e che riguarda tutte le testate del mondo), in favore di altri media (social, piattaforme on line), problemi che certo non possono essere imputabili agli autori di Zagor: anzi, viste le condizioni in cui operiamo, Zagor si difende alla grande. Il clima di una volta era molto più favorevole ed era più facile suscitare entusiasmi. Certi lettori nostalgici erano più giovani e ricordano i vecchi tempi rimpiangendo la loro verde età. Ciò nonostante, il sessantennale ha trovato un eroe vitale come pochi altri: siamo tra i fumetti più venduti in Italia, la seconda testata della Bonelli per numero di tavole prodotte e albi pubblicati, protagonisti di team-up (tre quest’anno: con Flash, Dragonero e Tex) e di iniziative editoriali diversificate (volumi, ristampe, miniserie, gadget, saggistica, audiolibri), oggetto di interesse di TV, giornali, youtubers… dov’è il cattivo odore di chiusura dei battenti? Mah. La trimestralità di una testata (Zagor Più) al posto della quadrimestralità di un’altra (Maxi Zagor) sarebbe segno di un fallimento imminente? E perché mai? Boh. E storie in giacenza da smaltire ci sono sempre state, perché ne abbiamo prodotte tante: produrne tante è sintomo di fallimento? E da dove nascerebbe la convinzione che non ne produciamo più di nuove? In questo momento io ne sto scrivendo dieci. Certamente un giorno chiuderemo (e fra cento milioni di anni la Via Lattea si scontrerà con la galassia Andromeda) ma per ora non se ne parla.
5 – Caro Moreno, qual è la miglior storia, per te, dei seguenti autori zagoriani sulla serie: Nolitta, Ferri, Bonelli, Castelli, Sclavi, Toninelli, Boselli, tu stesso, Rauch, Mignacco, Perniola, Zamberletti?
Di Nolitta, “Odissea americana”. Di Ferri, inteso come sceneggiatore, “I due sosia”. Di Bonelli padre, “L’abisso verde”. Di Castelli, “Molok”. Di Sclavi, “Lupo solitario”. Di Toninelli, “Fuga nella prateria”. Di Boselli, “L’esploratore scomparso”. Del sottoscritto, “La palude dei forzati”. Di Rauch, “Il giorno dell’invasione”. Di Mignacco, “Vento ribelle”. Di Perniola, “Corsa mortale”. Di Zamberletti, “Il ritorno di Blondie”.
6 – Gentile Moreno, nell’eventualità dell’apparizione di un suo erede come sceneggiatore, quali qualità dovrebbe possedere?
Non ho niente da lasciare in eredità, gli eredi già ci sono (Jacopo Rauch, per esempio), e basterà che il mio successore sia un pochino più bravo di me e in grado di interpretare meglio i segni dei tempi. Non è che ci voglia molto.
7 – Caro Moreno, cosa ne pensi di una collana semestrale intitolata “I Viaggi di Zagor”, completamente slegata dalle avventure della serie regolare e che veda il protagonista al di fuori del proprio habitat naturale, ovvero in storie che lo vedano viaggiare in luoghi lontani dalla propria foresta?
Le indicazioni che riceviamo e che mi vengono date vanno in direzione opposta: i lettori apprezzano di più lo Zagor inserito nel suo contesto darkwoodiano. Poi, qualche escursione fuori porta gliela facciamo fare lo stesso, senza bisogno di una serie apposita. Ciò detto, se mi chiedessero di inaugurarla, sarei lieto di farlo e credo che l’eroe si presti a ogni tipo di trasferta.
8 – Buongiorno. Vorrei complimentarmi con il signor Moreno per la bellissima e struggente storia “Mortimer ultimo atto”. L’ho riletta e mi sono commosso come la prima volta. Credo che sia pari a “La marcia della disperazione” di Nolitta quanto a momenti che mi hanno fatto commuovere. Ancora un grazie per queste emozioni.
Non scherziamo, nel senso che con “La marcia della disperazione” non c’è confronto. Ciò detto, grazie per le belle parole (che rincuorano).
9 – Caro Moreno, qual è secondo lei il numero massimo di personaggi da poter utilizzare in una storia senza strafare? Immagino che tutti quelli che appaiono debbano avere una qualche utilità nel racconto, ma se ce ne fossero troppi da risultare poi non tutti caratterizzati nella maniera migliore, è un problema? Come andrebbe risolto?
Meno personaggi ci sono, meglio è. Poi, vanno inseriti tutti quelli che servono. A volte, anche una figura minore è necessaria per fare da sponda a un dialogo o a dare informazioni. Ma inserire nomi e facce per far numero, lo trovo sbagliato.
10 – Caro Moreno, l’incontro di Zagor con Kendra de “Gli occhi del destino” è avvenuto prima che Zagor incontrasse Cico?
Non ci sono indizi per stabilirlo.
11 – La storia disegnata da Mauro Laurenti è in preparazione?
Mauro è stato occupato su Tex e su Dampyr per molti mesi, a breve dovrebbe tornare a disegnare Zagor.
12 – Caro Moreno, è chiaro che molti fan vorrebbero i sequel di quel personaggio o di quell’avventura, ma come nasce un sequel? Viene lasciata aperta una porta alla fine della prima avventura? Non si fa morire il personaggio? Si fa caso alle richieste dei lettori? Per esempio, lei ha detto che per Change è previsto un ritorno ma mi è parso di capire che solo il 50% (percentuale casuale) ne sia rimasto entusiasta. Bisogna accontentare anche una ristretta cerchia ma le chiedo se basta un numero di richieste di ritorni oppure di buone idee riguardanti comprimari non del tutto piaciuti rispetto alla prima apparizione?
Non saprei come si possa stabilire la percentuale dei lettori riguardo al gradimento di Change. Ci si basa sui commenti di dieci (sempre i soliti) sui forum? E le altre decine di migliaia che comprano o leggono senza commentare? Escludiamo perciò i referendum a maggioranza di questo tipo. Anche perché ci può essere un sequel non richiesto da nessuno che si rivela una buona storia. Diciamo che se qualcuno chiede un sequel (può essere anche una persona sola) questo dà un input a un autore. Input che può nascere anche spontaneamente senza suggerimenti. Le storie nascondo da un’idea, che viene valutata. Se l’idea è (o sembra) buona, si procede, indipendentemente dal fatto che si tratti della proposta di un sequel o di una trama originale, e indipendentemente dal fatto che ci siano richieste da parte dei lettori. I lettori propongono tanti sequel, poi bisogna vedere se gli input forniti danno origine a soggetti convincenti.
13 – Caro Moreno, come si svolge il lavoro, a grandi linee, all’interno della Casa Editrice Bonelli? Come siete organizzati dal più alto in carica in giù? E come viene stilata la scaletta della creazione di un albo di Zagor?
Ci sono tre direttori (una trinità con funzioni e ruoli diversi): Davide Bonelli, Simone Airoldi, Michele Masiero. Poi ci sono i curatori delle testate che ricevono direttive (uno sono io, riguardo alle testate zagoriane) ma che, nell’ambito delle deleghe a loro affidate, hanno autonomia per operare in modo da garantire la consegna degli albi secondo il calendario stabilito, gestendo il lavoro di sceneggiatori e disegnatori. C’è poi tutto il lavoro redazionale: grafica, lettering, correzione, revisione, archivio, stampa, amministrazione. Ci sono responsabili per ogni settore, tutti interagiscono con tutti, coordinati da Luca Del Savio. Io propongo una programmazione ai miei referenti e cerchiamo di fare in modo di starci con i tempi. Stefania Bajocchi, per esempio, organizza il lavoro in modo che ogni albo venga consegnato alla stampa in tempo. Siamo una squadra numerosa!
14 – Gentile Moreno, siccome la saga di Zagor prevede la variabilità dei generi, lei in quale di questi generi pensa di aver dato il meglio di sé?
Secondo me, in due: giallo e umorismo.
15 – Caro Moreno, le copertine di una storia, o di parte di essa se pubblicata a puntate, risultano essere talvolta anche migliori della storia stessa. Non si rischia quindi, secondo te, di “fregare” il lettore proponendo una copertina divina ma facendolo rimanere deluso per il racconto in se stesso?
Una copertina deve attirare il lettore, e in questo Ferri era maestro. Lasciamo fare al copertinista il suo lavoro meglio che può, e speriamo che anche gli autori delle pagine interne facciano altrettanto. Del resto, questo problema (se di problema si tratta) non riguarda soltanto Zagor, e non soltanto i fumetti. Si potrebbe dire lo stesso delle stratosferiche copertine di Emanuele Taglietti o Alessandro Biffignandi per le pubblicazioni di Renzo Barbieri (quelle sexy della Ediperiodici), per certi manifesti di film, per tutte le pubblicità in generale.
16 – Nella storia “Il segreto della mappa” incontriamo un agente dell’agenzia investigativa Pinkerton. L’agenzia Pinkerton è stata fondata nel 1850, ed è noto che le avventure di Zagor sono avvenute circa 20 anni prima, in un momento in cui Allan Pinkerton era ancora un giovanotto. Come spieghi la presenza di Pinkerton in questa storia, se nelle avventure di Tex Willer dove incontriamo anche Allan Pinkerton è chiaro che l’agenzia è stata fondata negli anni ‘50 dell’Ottocento (e l’incontro di Zagor e Tex nel dicembre 2021 ci dice che i due fanno parte dello stesso universo)? Grazie!
“Il segreto della mappa” è una storia del 1987. L’attenzione agli anacronismi e all’aderenza con la realtà storica si è andata accentuando sempre più nel corso degli anni, in passato non era così stringente. Basterà pensare che su Zagor si usano armi automatiche con venti o trenta anni di anticipo (fu stabilito così da Nolitta nel 1961). Sulla copertina del n° 32, “Il fuggiasco” (1968), compare una mitragliatrice Gatling, costruita per la prima volta nel 1861. Gli esempi potrebbero essere tanti. Diciamo che oggi come oggi io scarto di continuo soggetti che prevedano l’uso di fotografie, che divennero diffuse negli USA solo nella seconda metà dell’Ottocento, o sceneggiature in cui si canti “Oh Susanna” (che è del 1848), dunque facendo attenzione a questo tipo di cose, mentre in passato altri curatori non sono stati così pignoli. Va detto che anch’io, talvolta, accetto delle “licenze poetiche” dato che, in fondo, Darkwood è il regno della fantasia.
17 – Caro Moreno, cosa la colpì di Zagor e delle sue avventure quando lo lesse le prime volte, tanto da farla diventare uno dei suoi più avidi fan?
Il “sense od wonder” che trasmettevano le storie di Nolitta e Ferri, unite alla gradevolezza di racconti facili da seguire ma mai banali, con in più tanto umorismo.
18 – Caro Moreno, Sergio Bonelli disse di avere avuto il rimpianto di avere fatto uscire di scena Manetola così presto, ritenendo di poterlo poi utilizzare in altre avventure. Crede che averlo fatto morire sia stato un pro od un contro per la saga zagoriana? Le sarebbe piaciuto utilizzarlo al presente, visto che ha ripreso in mano Liberty Sam? A grandi linee, di quali situazioni sarebbe potuto essere protagonista?
La morte di certi personaggi a volte è un bene perché dà un’impronta realistica e drammatica alle storie. Nel caso di Manetola credo che Nolitta abbia fatto la scelta giusta, consegnando l’eroe alla leggenda. È in lavorazione una storia (di Rauch e Di Vitto) in cui Manetola torna retrospettivamente.
19 – Caro Moreno, nella prima storia, quando Zagor e Cico si incontrarono, Zagor era già conosciuto a Darkwood come lo Spirito con la Scure. Dalla storia “Il re di Darkwood”/“Le Origini 6” alla storia “La foresta degli agguati”, si può concludere che sono passati circa 5 anni, che è un sacco di tempo. Di quel periodo ci sono storie “La palude maledetta”, “I misteri di Redstone”, “Il mio nome è Banack”, “La congiura degli dei” e “Sulle piste del Nord”. La mia domanda è: un giorno avremo una miniserie che ci mostrerà più eventi che hanno contribuito alla creazione della leggenda dello Spirito con la Scure, l’avventura prima de “La foresta degli agguati”? Nel corso degli anni abbiamo visto molti personaggi che Zagor ha conosciuto in quel periodo e in qualsiasi momento sarebbe interessante che tu ci rivelassi queste avventure: Bud Shanks (“Un nido di vipere”), Rocky Buck (“Il popolo della notte”), Gunny Malone, Trapper Rover, Orso Selvaggio, Chandler (“I misteri di Redstone”), Mulligan (“La mano di Allah”)... La lista potrebbe continuare... Questo potrebbe davvero fare grandi storie!
L’idea di fare una seconda miniserie che prosegua “Zagor: le origini” raccontando il periodo fra la prima apparizione dello Spirito con la Scure al raduno dei sakem e il suo incontro con Cico è stata già da tempo da me consegnata, con altre proposte, nelle mani dei megadirettori galattici.
20 – Caro Moreno, ma veramente il 90% dei lettori non ama le trasferte, come da te scritto? Bazzicando forum e pagine facebook mi pare il contrario; anzi, all’annuncio che la prossima trasferta sarebbe stata molto breve molti si sono lamentati, io per primo. Vorrei invitarti ad approfondire la questione.
Non credo di aver mai stabilito la percentuale del gradimento delle trasferte da parte dei lettori (si veda quanto ho scritto in alcune risposte precedenti). Vero è che i lettori si esprimono a favore di tutto e contro a tutto (di solito a favore di ciò che non facciamo e contro ciò che facciamo), però in generale c’è una sorta di convinzione (generata dal successo di alcune iniziative o l’insuccesso di altre, anche al di fuori di Zagor) che il pubblico delle edicole preferisca “riconoscere” i propri eroi nella loro “confezione” più tradizionale, più rassicurante. Riguardo alla brevità della prossima trasferta, stiamo parlando comunque di cinque mesi in cui si attraversa mezza Europa e si gettano le basi per eventuali recuperi retrospettivi di avventure non raccontate. Vedrai nell’albo di dicembre Zagor, rientrato a Darkwood, narrare di un viaggio di ritorno costellato di tappe di cui un giorno potremo tornare a parlare. E, in ogni caso, ci sono altre due trasferte (neppure troppo brevi) in terre lontane (a Est e a Ovest) che riporteranno Zagor lontano da casa.
Caro Moreno, spesso e volentieri vediamo cattivi redimersi e tornare buoni, ma il percorso inverso, per quanto riguarda i comprimari di Zagor, sarebbe auspicabile? Un Robson, un Akenat, un Rochas, per esempio, che per forza di cose cambiano sponda e diventano efferati nemici. Cosa ne pensa?
RispondiEliminaCaro Moreno, risulta evidente e giusta l'alternanza di vari autori sulla serie regolare e sulle testate extra di Zagor. Ti chiedo se ciò sia dovuto ad esigenze di programmazione, alla volontà di non avere il monopolio delle sceneggiature basato prevalentemente su un unico autore oppure se ciò sia dovuto al voler, sempre giustamente, alternare i vari generi narrativi ed argomenti per non averne alcuni simili gli uni di seguito agli altri?
RispondiEliminaCaro Moreno, leggendo il finale di "Un Uomo in Fuga", senza voler spoilerare troppo, credo che sia adatto per un sequel che, secondo il mio pensiero, potrebbe vedere Change nei panni dell'eroe di Darkwood il quale, nello stile di Olaf Botegosky, possa riuscire ad interpretarlo una volta per salvargli la faccia non essendo quello vero presente sulla scena e, anche se questo dovesse costargli la vita, lo farebbe per ricambiare i numerosi atti di generosità di Zagor verso di lui, in maniera tale da cadere stecchito ma cercando di salvargli l'onore e dandogli così il pretesto di tornare più temerario e combattivo che mai. Dice che possa esserci una base per una specie di seguito al pari di quello partorito dalla mente di un fan?
RispondiEliminaMoreno mi ha assicurato che, come viene spiegato alla fine dell'albo, Change non può più trasformarsi in Zagor e quest'avventura è stata pertanto unica.
EliminaCaro Moreno, quale o quali dei personaggi creati dai suoi collaboratori attuali le piacerebbe utilizzare in futuro in una sua storia?
RispondiEliminaCaro Moreno, crede che essendo uno Speciale Dragonero, "Il Viaggio degli Eroi" abbia più voluto essere un omaggio a Zagor piuttosto che una sua avventura come co-protagonista? E' apparso più come comprimario, a parer mio, a differenza di Cico che addirittura mi è parso più protagonista del suo migliore amico. Come giudica nel complesso questa avventura?
RispondiEliminaCaro Signor Burattini, molte persone pensano ancora a Guido Nolitta come modello da prendere in considerazione per confrontarlo con l’attuale Zagor. Io non rappresento che un affascinato lettore di storie datate e di storie nuove di zecca, sempre pronto a stupirmi in positivo ed in negativo di fronte a ciò che più o meno possa piacermi di ciò che assaporo mensilmente. La mia opinione è che bisogna accettare lo Zagor di oggi come quello di ieri, la sua evoluzione e non stare troppo a pensare al passato, ma creandoci il futuro affinché possa campare il nostro Eroe preferito fino ad arrivare a chissà quale anniversario. Ora, prendendo ad esempio le primissime storie, Lei Signor Burattini, dopo aver fatto tornare il sosia di Zagor, Marcus l’Uomo Volante, ecc. Ha qualche altro personaggio che le piace e che potremmo riuscire a rivedere in scena, pur trattandosi delle storie dei primi anni ‘60, e che non è mai tornato, oppure è stato solo citato come la strega Nemis? Visto che le morti non rischiano quasi mai di essere definitive, non so se può essere uno spunto Paulo Sarosi de “L’Impronta Misteriosa”, l’orso Poldo della medesima storia, oppure il Duca di Condè de “Il Popolo della Palude”. Tanti, tanti comprimari, amici e nemici, hanno fatto capolino nelle prime storie quando ancora doveva formarsi il carattere del nostro Eroe. Anche il Mostro dell’Abisso Verde è tornato grazie a Lei, per cui un qualche aggancio con la memoria di Ferri, Bonelli padre e Nolitta delle prime storie potrebbe anche risultare intraprendente da svolgere per I lettori di nuova generazione e per I più anziani che hanno ammirato quelle avventure da piccoli. Non so se possa essere una buona idea, per lei, ma spero di averla perlomeno stuzzicata con questi rimandi di un periodo storico molto lontano ma che è rimasto nel mio cuore ed in quello di tutti gli appassionati come Lei, non è forse vero? Un caro saluto.
RispondiEliminaCaro Moreno, non so se lei è rimasto attratto dal mito di Medusa al pari del sottoscritto, ma cosa ne direbbe di trasportarlo nell'universo di Zagor?
RispondiEliminaBeh...a riguardo dei sottotitoli che da molti anni non ci sono più, c'è da dire che ciò era un retaggio di quando le serie "gigante", ristampavano le vecchie striscie presentando il titolo di esse.
RispondiEliminaInfatti.
EliminaDov'è il Silver Lake dove Mike Wilding ha massacrato gli indiani? È a Darkwood o da qualche altra parte negli Stati Uniti?
RispondiEliminaL'ultima volta che abbiamo visto Sullivan in "Le Origini", ma quello è il periodo di "Zagor Racconta". Nel presente di Zagor, sono stati visti l'ultima volta in "Magia Indiana" molto tempo fa. Quando li rivedremo?
RispondiEliminaCaro Moreno, come viene scelta la posizione delle storie nelle varie testate? Cosa conta di più per farle apparire sulla regolare e non sul Maxi o sullo Speciale?
RispondiEliminaCaro Moreno, con la seconda Odissea Zagoriana si è parlato di rinascita e di evoluzione. Credo che ci sia stata, ma non posso non comprendere chi l'abbia vista come un'involuzione per il semplice fatto che accostando Zagor ad Atlantide si sia forse un po' esagerato, mettendolo su un piano del fantastico oltremodo problematico perché non si può fare a meno di vederlo come inviato di Manito che salva il Mondo e, purtroppo aggiungo io, come una persona che, da lì in poi, avrebbe avuto ancora più a che fare con mostri, alieni di quanto non fosse accaduto prima(ed è accaduto). Oggi come oggi per Zagor avere a che fare con esseri dell'altro mondo pare cosa normale e non dovrebbe esserlo, secondo me. Pensa che i lati positivi siano comunque più dei negativi in questa evoluzione?
RispondiEliminaCarissimissimo Moreno, ho tre domande da porti e, siccome è la prima volta che ti scrivo te le voglio spezzettare. La cosa che più mi preme è il dispiacere di vedere fumetti di qualche tempo fa negli scaffali di varie edicole dove, per la maggior parte, ci sono Tex e Dylan Dog. Gli Zagor inediti ci sono, ovviamente, ma di quelli vecchi non riesco a trovarne, neanche le ristampe. Come è possibile questa cosa?
RispondiEliminaCaro Moreno, come seconda domanda ti chiedo se, al pari di Gallieno Ferri nelle prime storie, possa venire utilizzato un autore, che finora ha fatto solo il disegnatore, anche come sceneggiatore della storia da lui illustrata? Vede qualcuno in grado di poterlo fare, nella sua "scuderia"?
RispondiEliminaCome terza dlmanda, caro Moreno, le chiedo se possa essere possibile vedere disegnare una storia di Zagor da Lito Fernandez, il quale purtroppo in Bonelli, su Tex, non ha proprio dato il meglio di sè. Le piacerebbe vederlo all'opera sulle tavole dello Spirito con la Scure e pensa che il suo tratto possa conciliarsi bene col personaggio del quale lei è il curatore?
RispondiEliminaCaro Moreno, pensa di poter almeno provare a tornare a scrivere sui forum, dando così la possibilità a chi non ha avuto la fortuna di conoscerla virtualmente, "socializzando" così con lei?
RispondiEliminaGentile Moreno, qual è per lei il significato universale di haters?
RispondiEliminaCaro Moreno, rivedremo Zarkoff alle prese con l'amore della ragazza protagonista del Maxi "La Nave Fantasma"?
RispondiEliminaGentile Moreno, si è mai trovato in disaccordo con una scelta di un suo superiore riguardante Zagor? Se sì, può farci uno di questi esempi?
RispondiEliminaCaro Moreno, che lei sappia, qual è stata la storia di Zagor che ha subito il maggior numero di interventi redazionali per quanto riguarda soggetto e sceneggiatura e quale quella riguardante i medesimi per i disegni?
RispondiEliminaCaro Moreno, il villaggio centrale di un campo indiano comprende anche che vi siano numerosi villaggi situati nelle vicinanze della stessa tribù, come si può dire per gli accampamenti di Winter Snake, Akenat, Tonka ecc. Situati a Darkwood, oppure che esiste un solo villaggio per tribù?
RispondiEliminaCaro Moreno, le voglio porre una domanda Marzulliana: sono i personaggi che fanno le storie o sono le storie che creano i personaggi?
RispondiEliminaCaro Moreno, permettimi di "offendere" l'albo bis di Zagor non tanto per la storia in sè, quanto per la difficile collocazione da potergli trovare in un'ipotetica libreria. E' al di fuori della serie regolare, ma è numerato essendo un bis del numero "Il Presagio", per cui mi verrebbe da metterlo dopo di esso, ma così andrei a tagliare in due la storia a Londra. Nella posta dell'albo bis ammette che è un albo fuori serie, quindi, da collezionista sfegatato, consiglia di metterlo in uno scompartimento a parte, oppure dopo "Il Presagio" e prima de "Le Notti di Londra"?
RispondiEliminaCaro Mkreno, è dal 2007 che Lina Buffolente non è più tra noi. Famosa anche per aver illustrato Il Piccolo Ranger, pensi che il suo tratto si sarebbe potuto sposare bene con Zagor?
RispondiEliminaCaro Moreno, gli animali fantasiosi come il Going-Going ed il Pisum Alatum, balene, volpi, ecc. sono stati parti integranti delle storie di Zagor. Purtroppo, pur essendocene stati, i cavalli non sono stati mai troppo troppo protagonisti. È quindi lecito chiedere di poter ammirare una storia avente come protagonista un equino?
RispondiEliminaGentile signor Moreno ho una domanda che mi frulla in testa da un po' il lavoro da copertinista di piccinelli credo non sia affatto semplice anche perché ne disegna più di una per numero a questo proposito mi chiedevo chi sceglie la versione definitiva ? Ne discutete insieme o decide lei in base alla storia ?
RispondiEliminaL'incontro di Zagor con Jovanotti fa parte dell'universo di Zagor? Zagor e Cico hanno davvero vissuto quell'incontro?
RispondiEliminaLe sei storie della miniserie "Cico A Spasso Nel Tempo" sono fantastiche. Vediamo Cico viaggiare nel tempo dalla preistoria al 20° secolo incontrando molti personaggi storici. La mia domanda è: è quello che Cico ha vissuto una parte dell'universo di Zagor, quello in cui sono ospitate tutte le storie, e se sì, vedremo mai Zagor e Cico parlare del viaggio di Mexican?
RispondiEliminaZagor e Washington Irving potrebbero incontrarsi presto?
RispondiEliminaGentile Moreno, gli strumenti elettronici sono utilizzati oggi abche per disegnare e per scrivere balloons. Le chiedo se ciò ha cambiato il modo di produrre le tavole e se i disegnatori e gli addetti al lettering si siano velocizzati o rallentati, pur mantenendo la solita qualità?
RispondiEliminaAbbiamo visto il fiume Darkwood River per la prima volta nella storia "Piccoli Assassini". Perché non l'abbiamo mai più visto se scorre nel cuore della Darkwood Forest di cui porta il nome? Lo vedremo o almeno ne sentiremo parlare ancora?
RispondiEliminaCaro Moreno, non so se sia corretto chiedertelo, e non so neanche se tu voglia rispondere ai seguenti quesiti, ma provo a proporteli: qual è stata l'ultima conversazione avuta con Sergio Bonelli prima della sua prematura scomparsa? E qual è l'ultimo ricordo che hai di lui?
RispondiEliminaCaro Moreno, voglio chiederti di illuminarmi a proposito della storia "Sangue Kiowa". Se non erro avrebbe dovuto essere un Color per poi finire sulla serie regolare. La mia domanda verte sul fatto se sia stata spostata a causa dell'aggiunta dell'ultima pagina che rimanda ad un finale aperto, oppure se sia stata spostata per qualche altro motivo, a prescindere dalla sua conclusione?
RispondiEliminaCaro Moreno, ho sempre amato la tensione cupa di alcune storie e la storia di come Patrick Wilding divenne Zagor. Un personaggio creato da Andrea Lavezzolo, Kinowa, pur essendo apparso negli anni successivi a dove si svolgono gli eventi al presente dello Spirito con la Scure, ha in parte subito la sua sorte, per poi prendersela solo con gli indiani dietro una maschera demoniaca. Credi che un personaggio del genere possa entrare in contatto con uno Zagor più adulto oppure è sempre bene non creare un ennesimo Team-Up fra personaggi di due serie differenti?
RispondiEliminaCaro Moreno, qual è stata la storia per la quale ci è voluto più tempo di gestazione( da soggetto ad uscita in edicola) e quale quella con meno tempo(escludendo le storie brevi)?
RispondiEliminaCaro Moreno, crede che aver rivelato le idee "naziste" di Hellingen possa aver portato critiche arrischiandosi su un argomento talmente rischioso e spinoso da doverle fare i complimenti per il coraggio, ma non essendo particolarmente adatto per un fumetto come Zagor?
RispondiEliminaCaro Moreno, tornerà a scrivere Tex per diberse storie, una col Maestro Torricelli. Possiamo sapere se sarà un'avventura a tinte horror, un wester classico oppure un giallo? Oppure se non fosse uno di questi tre, di quale tipo di storia si tratterà?
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