giovedì 5 aprile 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: La porta della paura (ZCSC08)


 
L’ottavo numero in edicola oggi contiene le storie complete “Iron-Man” (ad eccezione delle prime 3 tavole, pubblicate sul numero precedente), “Gentiluomo ma non troppo” e “La porta della paura”; inizia, inoltre, l’avventura intitolata “Missione speciale”. 



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IRON-MAN


Sam Fletcher, un fabbro votatosi al crimine, ha creato una corazza di ferro che resiste persino alle pallottole. Indossatala, si fa chiamare Iron-Man e si allea con il capo dei Cayuga per spodestare Zagor dal “trono” di Darkwood.
Approfittando di un tomahawk imbevuto di veleno, sconfigge lo Spirito con la Scure. Costui, travestitosi da pellerossa, lo sfida nuovamente a duello davanti ai capi di tutte le tribù e riesce finalmente a sconfiggerlo e ad assicurarlo alla giustizia!
Se consideriamo che stiamo parlando dei primissimi numeri, per me questa è una delle prime grandi storie, non troppo “datata”, a differenza di altre. E poi Iron-Man all’inizio umilia Zagor e questo conferisce notevole pathos alla vicenda.
Dopo Hellingen (apparso qualche tempo prima), Iron-Man è il secondo nemico che riesce a dare veramente del filo da torcere a Zagor: la sua sconfitta davanti alle tribù di Darkwood riunite fu un vero “scossone” per i lettori dell'epoca, abituati ad eroi pressoché invincibili, ed anche per gli stessi pellerossa della storia, che ritengono Zagor un inviato di Manito.
Degna di nota la prima apparizione del grande Tonka, sakem dei Mohawk e fratello di sangue di Zagor!
Da ultimo, un’annotazione personale: l’albo “Iron-Man” è stato il primo Zagor Scritta Rossa da me acquistato.

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GENTILUOMO MA NON TROPPO

Terminata la storia di Iron-Man, Zagor e Cico intraprendono il viaggio di ritorno alla loro capanna nella palude e sono protagonisti di tre brevi avventure.
Nella prima, inseguendo un tacchino selvatico, Cico penetra nel giardino di una villa padronale dal quale viene scacciato in malo modo dopo essere stato malmenato da due loschi figuri. Intenzionato a chiedere ragione del loro comportamento, Zagor si rivolge in un primo tempo allo sceriffo del vicino paese, il quale però rifiuta di intervenire sostenendo che il proprietario della villa è il rispettabilissimo marchese di Beauchamp. Allora lo Spirito con la Scure si reca personalmente alla villa e scopre che il sedicente marchese altri non è che Buddy Fox, detto la Volpe, un famoso ricercato che si è sostituito al vero proprietario e che con l’aiuto dei suoi complici intende rapinare i signorotti della zona invitati ad una festa proprio quella sera. Zagor viene imprigionato dai malviventi, mentre Cico riesce a penetrare in incognito nella villa insieme ad un gruppo teatrale che deve mettere in scena il “Giulio Cesare” di Shakespeare. Zagor riesce a liberarsi e a fermare tutti i componenti della banda di rapinatori. Buddy Fox viene finalmente consegnato alla giustizia.
Nella seconda avventura, ripreso il cammino, Zagor e Cico trovano ospitalità presso il campo dei Fox, che tengono prigioniero un medico, il dott. Galloway, rapito tempo prima affinché curasse una grave epidemia che aveva colpito la tribù. Zagor e Cico lo liberano, ma nella fuga i tre vengono posti sotto assedio dai Fox che non vogliono che il dottore se ne vada. Costui, alla fine, decide spontaneamente di rimanere presso gli indiani per curarli, essendosi reso conto di quanto i Fox tengano a lui ed abbiano bisogno delle sue cure. Tutto finisce per il meglio.
Nella terza, breve avventura, nuovamente in marcia, Zagor e Cico si imbattono nel commerciante disonesto “Bimbo” Sullivan e, dopo averlo salvato dalle grinfie degli indiani, scoprono il suo losco traffico d’armi con alcuni soldati rinnegati e vi pongono fine.

Se nella prima avventura prevalgono gli aspetti umoristici (su tutti, la prova d’attore di Cico nel ruolo del Marco Antonio shakespeariano) e nella terza viene presentato un comprimario “minore” (Bimbo Sullivan) che tornerà in altre storie, nella seconda Nolitta ci presenta un personaggio “positivo” a tutto tondo, il dott. Galloway, il quale, sebbene abbia tutte le ragioni per desiderare la fuga, decide coraggiosamente di tenere fede al giuramento di Ippocrate rimanendo da uomo libero in mezzo ai pellerossa.

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LA PORTA DELLA PAURA
Zagor e Cico finiscono in una valle nascosta, abitata da due popoli primitivi: i feroci Wasaki praticano sacrifici umani a spese dei Tutelos. Zagor sconfigge Runok, il capo dei Wasaki, salvando Cico e portando il fuoco in dono ai Tutelos.
Sotto una copertina dell’albo gigante (n. 16) a mio parere non particolarmente riuscita, troviamo una storia dignitosa con uno dei più classici topoi della narrativa avventurosa: la valle nascosta abitata da uomini fermi all’età della pietra.
Pregevole la conclusione, con il capo tribù che decide di continuare la vita isolata per evitare i danni che deriverebbero dal contatto con la cosiddetta civiltà moderna.

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 MISSIONE SPECIALE
Storia molto breve (una sessantina di pagine dell’albo gigante) e, conseguentemente, dalla trama estremamente lineare: il sergente Dubrosky, un militare arrogante ed ottuso, vuole far costruire un avamposto militare al Passo del Tuono, facendo deviare le mandrie dei bisonti e suscitando così l’ira degli Shawnee. Spetta a Zagor evitare un massacro!
Si ricordano alcune brevi scene: in primo luogo la condanna a morte di Zagor, impassibile, a cui segue a ruota il salvataggio da parte di Cico, che con assoluta nonchalance manovra con maestria il cannone del forte minacciando l’intera guarnigione.
La carica finale dei bisonti, con il tenente Dubrosky portato alla morte dalla sua ottusità, rimarrà per sempre nei miei ricordi... La natura che si prende la rivincita sulla cosiddetta civiltà e l'arroganza dei bianchi!!!

7 commenti:

  1. Albisola Mare (SV) giorni 21 e 22 Aprile.
    Parleremo di persona di questa e di altre storie...Visto che l'occasione è arrivata? Pizza serale?

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  2. Ah, carissimo Mario, penso proprio che Albissola Comics sarà l'occasione buona per incontrarci di persona.
    Io sarò presente la sola giornata di sabato e parteciperò alla cena con gli autori... Spero ci sarai anche tu!

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  3. Certo che si!
    Ti mando in privato il mio numero di telefono.
    A prestissimo! (Devo prenotare la cena sul Forum SCLS?)

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  4. OK, Mario!
    Sì, devi prenotarti per la cena sul Forum!

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  5. Fatto!
    Tornando a bomba...rileggere queste prime storie, mi ha fatto riflttere sulla diversità dell'oratoria zagoriana rispetto a quella di Tex e forse ho meglio capito perchè ho sempre preferito lo spirito con la scure al ranger texano.
    E' l'estrema chiarezza analitica del suo pensiero, un procedere logico pressochè scientifico però mai "freddo", mai accademico, ma sempre pervaso di umanissimo afflato passionale e grande joy de vivre.
    Umanissimo supereroe, o forse meglio "super-antieroe" così lontano dalla durezza texiana, sarebbe piaciuto a Jean Paul Satre e ad Ernesto "Che" Guevara o, meglio, a quel che si pensa lui fosse...anche se, rispetto a quest'ultimo, il nostro Zagor dimostra una capacità di analisi socio-politica superiore.

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  6. Qualcuno (non ricordo chi) ha paragonato la narrativa di Bonelli padre in Tex all' Antico Testamento, mentre la narrativa di Nolitta (Bonelli junior) al Nuovo Testamento... Ora non ho tempo di approfondire questo concetto ma e' mia intenzione farlo in un futuro articolo apposito e, caro Mario, eventualmente parlarne a voce con te!

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  7. La narrativa nolittiana è sicuramente più moderna proprio per il carattere composito del protagonista e per la sua coscienza mai subordinata ad un imperativo incompreso e quindi dogmatico...così come è sicuramente più moderno (e quindi persuasivo) l'impianto ideologico del Vangelo rispetto a quello della Bibbia il quale almeno da un secolo è improponibile laddove abbiano messo il seme istanze teoriche, per così dire, "laiche".
    Se avessi avuto una bimba l'avrei chiamata "Eva" in onore a chi non accetta imposizioni che non comprende, ma si sforza di capire.
    Proprio come la leggendaria (e biblica) prima donna.
    Proprio come Lo Spirito Con La Scure.

    "Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza..."
    Dante Alighieri (Firenze, 1265 - Ravenna, 1321)

    "Coloro che possono farti credere assurdità, possono farti commettere atrocità."
    Voltaire (Parigi, 1694 - Parigi, 1778)

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