lunedì 14 maggio 2018

Le creature del buio (Speciale Zagor n. 30)


Le “Fearsome Critters” sono creature a volte bizzarre e grottesche ma spesso terrificanti e mostruose, di cui i boscaioli di Darkwood sono soliti raccontare storie attorno al fuoco del bivacco.
Ovviamente sono sempre state considerate fantasie... almeno finché un gruppo di minatori profanano una grotta che gli Shawnee credono essere la porta del mondo degli spiriti.
Come risultato, Darkwood viene invasa proprio dalle “Fearsome Critters”, in cerca di vittime per la loro fame insaziabile.
Zagor e Cico si trovano così a dover combattere per difendere la propria vita e salvare la stessa foresta, ormai corrotta dall’influenza malvagia.

La storia di questo speciale zagoriano, in quanto a soggetto e sceneggiatura, devo dire che mi è piaciuta: l’ho trovata scorrevole e divertente, originale nella sua concezione, ricca di scene d’azione e con una bella morale finale (che ogni tanto non guasta).
Mi hanno affascinato le diverse creature presentate, ognuna con la sue proprie caratteristiche, che sono sicuramente il punto di forza dell’avventura. Forse un po’ troppo complicata è la spiegazione che viene data alla “funzione” del sognatore, sul come fa ad aprire il varco per le creature, però alla fine la motivazione che viene fornita funziona bene nell’economia della vicenda.
Inoltre ero molto curioso di leggere questa storia, poiché il giovane Francesco Testi ebbi occasione di incontrarlo in redazione nell’ottobre 2014 allorché era stato convocato da Moreno Burattini proprio per discutere del suo soggetto zagoriano dal titolo “Fearsome Critters”.


Io, Moreno e Francesco andammo anche a mangiare insieme una pizza e con quest’ultimo fu davvero piacevole discutere del suo approccio con Zagor dopo che già aveva pubblicato una storia di Dampyr (La tomba del re scorpione - n. 169) e si era già visto approvare una sceneggiatura per una storia breve di Tex (Amici per la morte – Tex Color n. 10), passando quindi con successo per le “forche caudine” del severissimo Mauro Boselli e diventando così il più giovane sceneggiatore ad essersi mai cimentato con il famoso ranger di casa Bonelli.


Per cui, a mio parere, la sua prima prova zagoriana è sicuramente positiva e mi aspetto che prosegua su questi binari anche nelle storie future.
Che dire, invece, dei disegni di Emanuele Barison, qui alla sua terza prova su Zagor?
Premesso che Barison è un bravissimo artista e di lunga esperienza, devo tuttavia osservare che questa sua ultima performance non mi ha del tutto convinto. Sicuramente l’atmosfera lugubre e cupa di questa avventura si addice ai suoi disegni scuri e tenebrosi, tuttavia l’eccesso dell’uso del “nero”, una certa “rudezza” nel rappresentare i tratti somatici dei personaggi di Zagor e Cico e le figure a volte poco dettagliate rendono alcune vignette di difficile lettura.



Il suo stile molto particolare, unico tra lo staff dei disegnatori zagoriani (e che quattro anni or sono avevo comunque apprezzato nella sua prima prova, sullo Speciale n. 26), può sicuramente essere una grande risorsa ma per chi come me, e tanti altri lettori, si trova più a suo agio davanti a disegni di stampo più classico, può riuscire difficile apprezzarlo appieno.
Lo ripeto: non giudico la bravura dell’artista, mi permetto solo di chiedermi se il suo stile è adatto ad un fumetto come Zagor.
Questione di gusti, beninteso…

20 commenti:

  1. Ben detto,Baltorr! È da parecchio tempo che un congruo numero di zagoriani si pone la medesima domanda:Barison è adatto a disegnare Zagor? Nessuno vuole sminuirlo come artista,ma il suo stile lo reputo più adatto a Dylan Dog. L'Albo in questione l'ho soltanto sfogliato in edicola e,alla fine,visti i disegni,l'ho lasciato li`dove si trovava... A presto...

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  2. Caro Baltorr, sono parzialmente d’accordo con te.
    In particolare ritengo Barison poco adatto a Zagor non per come ritrae i personaggi, in quanto ognuno ha le sue caratteristiche personali e, secondo me, non mi sembrano tra i più lontani dallo standard Ferriano, ma, in questo sono perfettamente d’accordo con te, per il troppo nero.
    In merito alla storia la ritengo una delle peggiori in assoluto mai lette.
    Ridicole le creature dei boschi e trama inconsistente.
    Francesco Testi PER ORA bocciato!

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    1. Boh... a me l'idea di utilizzare delle vere "leggende metropolitane" del Nord America, derivate dai racconti dei tagliaboschi e dei primi pionieri come spunto per la storia, mi è sembrata un'operazione interessante...

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    2. Già! Cosa poco sfruttata. Forse perché comunque meno avvezzi alla cultura americana. Boh!

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  3. Non ho ancora letto lo speciale, ma a me Barry Barison piace fin dalla sua prima prova e trovo che a Darkwood sia a suo agio almeno quanto a Clerville. De gustibus. Premetto che non sono uno zagoriano " talebano " come si definisce Verni in una intervista che ho letto in rete ed apprezzo le ultime covers molto più delle ultime del maestro Fergal. Credo che sia necessario provare altre strade perchè Zagor è simultaneamente un western ( o eastern ), un fantasy ( of course ) che atterra quando vuole nello horror alla Hammer Film o nella sci-fi di Verne e company e matite diverse possono valorizzare questo o quell'altro aspetto. Il "rischio " semmai è che Barry Barison sia rapito o dall'indagatore dell'incubo o da Aquila della Notte considerato il piglio realistico e quasi fotografico di alcune vignette anche quando immerse nel crepuscolo. Non sarebbe il primo cartoonist - si pensi ad Andreucci -che fa ciao ciao colla manina mentre si sposta ad altra collana. Sono perfettamente consapevole che Darkwood sia meno permeabile di altri posti SBEllici alla sperimentazione di stili e non credo che vedrò mai Pat o Cico nella versione di Ratigher o Pelizzon o Martoz o Francesco Guernaccia, ma sarebbe davvero interessante vedere altri disegnatori - anche non nel solco ferriano - cimentarsi con le atmo dello spirito colla scure.

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    1. Bentornato Crepascolo, noto con piacere che sei tornato ad esporre le tue idee in modo comprensibile a tutti e di questo ti ringrazio.
      Sono d’accordo con te praticamente su tutto ed in particolare sulla necessità di provare anche nuovi disegnatori e cercare di trattenere sulla serie quelli che più si adattano e piacciono agli zagoriani.
      Condivido anche che le copertine dell’ultimo periodo di Ferri non fossero all’altezza delle precedenti ma proprio perchè TUTTI gli zagoriani apprezzavano le copertine stile Ferri non vedo il motivo per cambiare completamente lo stile quando avevi a disposizione disegnatori come Nuccio o Verni che avrebbero potuto continuare lo stesso stile.
      In conclusione OK a nuovi disegnatori nelle storie ma copertine sullo stile classico.

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    2. Nuccio e Verni non sono tanto classici - se per classico intendiamo sempre moderni ed in grado di comunicare ad un nutrito pubblico mainstream - quanto "ferriani" persino nei tic come nel modo in cui le braccia si attaccano alle spalle ed alla definizione del bicipite visto dall'esterno con la classica virgola che dovrebbe indicare la "michetta" e che sta scomparendo dal pennello di cartoonists + verdi. Villa per esempio è + classico di Ferri che dalla fine degli anni sessanta in poi radicalizzò la sua famosa pennellata e la tendenza dei suoi personaggi di recitare sullo sfondo di un fondale che staccava come una quinta teatrale ( con altri esiti questa tennica è la firma del disegnatore Paul Gulacy che ha ripreso il tratto di Jim Steranko ). Un artista è la somma delle sue scelte. Nuccio e Verni - opinione personale e sindacabilissima naturalmente- sono discepoli ferriani " fedeli alla linea " come negli USA oggi Tom Scioli lo è di Jack Kirby, ma non credo abbiano la sua visione di insieme necessaria alla sintesi di una copertina. E' cosa differente dallo storytelling. E Ferri non era nemmeno il migliore in ogni occasione per le covers - sempre opinione mia e opinabile of course - se ripenso alla svolta del 1985 quando passò il testimone a Diso che da quel momento si occupò di presentare al mondo gli albi di Mister No. Nel mondo oggi mi pare che il disegnatore che più ricordi lo stile di Ferri sia il Tim Truman di Jonah Hex e di altre testate western e pulp fantasy e sono convinto che un suo zagorone sarebbe ben accolto anche dai fans più tradizionalisti. MI
      Mi piacerebbe vedere invece Piccinelli al lavoro su Doc Savage. Mi pare che i diritti del personaggio pulpeggiante siano ora della Dynamite Comics. Adoro il fantafumetto. Sperem.

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    3. Grazie per i vostri interessantissimi interventi, amici!!!

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    4. Ovviamente per classico intendo “fedele alla linea Ferriana”.
      Sul fatto che Verni e Nuccio non siano capaci di fare una copertina accattivante purtroppo non abbiamo molti esempi ma la copertina variant di Nuccio in Croazia e le copertine, anche se piccole, delle prime due strisce di Zagor sono, a mio parere, molto belle e “classiche”.
      Anche il disegno che Nuccio ha portato a “Collezionando” a Lucca con Winter Snake mi semrerebbe un’ottima copertina per la futura (chissá quando) storia in lavorazione.
      Ciao Crepascolo a presto.
      Ovviamente un saluto anche a te Marco.

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  4. Concordo con gli amici e non con Te, caro ed i sostituibile Baltorr.questo é il 2 zagor che non sono riuscito a finire di leggere. Storia sciapa, mostri senza senso e disegni lugubri. Non ci siamo. Saluti.

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    1. Non ricordo quale fosse l'altra storia a cui accenni, che non sei riuscito a finire...

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    2. E poi, come ho scritto in risposta all'amico Anomimo qui sopra, a me l'idea di utilizzare la "leggenda" delle Ferasome Critters mi è sembrata interessante... Poi, naturalmente, la storia piò anche non piacere per come è statsa sceneggiata...

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    3. Caro Baltor e me lo chiedi? Il principe degli Elfi. Guarda caso altro speciale, serie che evidentemente sfruttano x fare esperi menti. Ti abbraccio. Giovanni21

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  5. ...ovviamente lo stile e la bravura di Barison non é in discussione ...ma tutto quel nero!!!! Anche io rimasi molto impressionato (favorevolmente) dal primo speciale di barison. Ciao

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  6. A proposito,Baltorr,cosa sappiamo della storia in lavorazione,con disegni di Barison,pubblicizzata l'altro giorno sulla pagina facebook di Zagor? Dicci tutto...

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    1. Ne so quanto voialtri... cioè niente!
      Ma sto indagando.... ;-)

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    2. Ciao Frank.
      La tavola di Barison di cui mi hai chiesto notizie è tratta da una storia breve di 40 tavole sceneggiata da Diego Paolucci intitolata “Lo spirito della vendetta”.

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    3. Grazie Baltorr! Presumo che leggeremo questa storia sul prossimo maxi della serie "I racconti di Darkwood"...

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  7. Curioso che si parli più del disegnatore che del nuovo sceneggiatore, che scopro agire su più fronti, e della storia. Sarà l' ennesima meteora zagoriana o sarà in pianta stabile nello staff? Boh!

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    1. Non so che dirti, Francesco... Solo che Testi per ora so che ha scritto altre due storie brevi per Zagor (penso per la serie i racconti di Darkwood)...

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