Il diciannovesimo
numero in edicola domani contiene la conclusione dell’avventura a Little
Africa,
nonché la prima metà della storia “Un’avventura in Florida”.
* * *
LA STREGA ROSSA
Imbarcati a forza sulla Strega Rossa, la nave
dello spietato capitano Nilsen, Zagor e Cico arrivano nei Mari del Sud. Uno
strambo naturalista inglese vuole raggiungere un isolotto vulcanico, chiamato
Little Africa, dove vive un raro coleottero, il Pisum Alatum. Lo troverà, ma
troverà anche eruzioni vulcaniche, indigeni ostili e una gigantesca piovra, che
sarà Zagor a dover affrontare...
Bellissima storia.
E’ quella che inaugura il primo grande
viaggio di Zagor lontano da Darkwood (a cui ritornerà solo con l’episodio “Gli
evasi”), la sua prima piccola “odissea americana”.
Avventura esotica con comprimari ben
caratterizzati (il crudele capitano Nilsen, il simpatico scienziato Lookford) e
vignette di Ferri mai così dettagliate e con un tratto “netto” e limpido (vedi
per tutte lo scontro subacqueo con lo squalo, la nave in balia della gigantesca
onda anomala, o il disegno dell’isola vista dall’alto).
La scena che ricordo con più vividezza è
quella in cui si vede Zagor emergere dalla fiancata della nave dopo avere
ucciso (presumibilmente per strangolamento) il perfido Nilsen: il suo volto
contratto e sudato esprime tutto l’orrore per il gesto che ha dovuto compiere:
uccidere un essere umano per salvarne altri...Zagor è un eroe che prova rimorso ogni volta che è costretto a spezzare una vita umana, a chiunque essa appartenga, anche al più viscido ed infido degli avversari. Per lui la vita umana ha una sacralità che solo in casi estremi può essere sacrificata; ed in questo si differenzia molto da tanti anti-eroi che sono arrivati dopo e che - forse - hanno più successo dello Spirito con la Scure...
* * *
UN’AVVENTURA IN FLORIDA
In Florida è in atto una lotta accanita tra i
soldati americani e gli indiani Seminoles guidati dal valoroso Manetola. Il
generale Wilcox sembra intenzionato a stipulare un accordo con Manetola e
affida a Zagor e Cico una proposta di pace per il capo dei Seminoles.
Il viaggio
nelle paludi è tragico e, alla fine, il generale Wilcox getta la maschera! Ha
indotto Zagor a portare Manetola fra le mura di Forte King soltanto per poterlo
imprigionare. Così, senza di lui, la resistenza dei Seminoles sarà definitivamente
domata. Anche Zagor e Cico finiscono in una cella: ma riescono a fuggire e
vanno a liberare Manetola...
Sulla strada del ritorno a Darkwood durante
la loro prima “odissea americana”, Zagor e Cico vivono questa commovente
avventura nella zona più tropicale degli Stati Uniti, la Florida, dove il
popolo oppresso dei Seminoles combatte per la libertà ed è destinato (nella
fantasia nolittiana come nella realtà) a soccombere. Un’aura di tragedia permea
tutta la narrazione, stemperata dal nostro Cico che, con il suo stonatissimo
“Lamento del serpente”, consente a noi di sorridere e ai nostri eroi di fuggire
dal carro/prigione.
Bellissima la chiusura della storia, con
Zagor e Cico che si allontanano verso il tramonto sotto gli occhi fieri di
Manetola che fanno da contrappunto a quelli colmi di lacrime di Zagor, che non
teme così di mostrare la sua “umanità” e la sua capacità di soffrire con il
prossimo.
La coperttina dell'albo gigante “I vendicatori” è ormai entrata nella storia del fumetto, mentre quella di “Seminoles” è una delle più innovative ed intriganti dell'intera serie.
Che matte emozioni, rileggere queste fantastiche storie!!!
RispondiEliminaTu chiamale, se vuoi... Emozioni!
EliminaTi sembrerà stupido, Fran, ma quella semplice frase che hai scritto mi ha fatto commuovere...
La storia del polpone ("polpo" e non "polipo" come sento spesso dire!) è probabilmente la migliore vicenda zagoriana fino a questo momento, così come la copertina de "Il Mostro Della Laguna" mi pare sia la migliore copertina incontrata fin qui...sul filo di lana con "La Casa Del Terrore".
RispondiEliminaPer fortuna in questa riedizione non è stata "rovinata", mantenendo in essere il verdastro livido dell'originale.
Una curiosità: nell'elenco degli arretrati della ristampa "scritta rossa", per diversi numeri a seguire l'albo "Seminoles" veniva erroneamente indicato come "Una Avventura In Florida".
Vero, Mario!
EliminaLa prima indimenticabile Avventura con la A maiuscola...
D'accordo anche sulla buona riuscita della cover... Chissà, forse proprio perché abbastanza fedele all'originale?
Adesso li aspetto al varco con la copertina del n. 49......
Proprio così Marco: dici bene..."abbastanza" fedele.
EliminaAhinoi, i colori vividi che nell'originale sembrano facciano uscire fuori la scena dalla carta restano unici...ma perchè devono rendere tutto così sciapo?
Comunque al momento è la migliore riproposizione...anzi la "meno peggio" come si suol dire.
Una nota a margine.
RispondiEliminaRileggendo la storia, mi sono ricordato quanto il capitano Nilsen aveva su di me, ragazzino, un effetto "straniante", quasi surreale.
Ci sono momenti in cui esprime stima e ammirazione in Zagor al punto di scherzare sulle sue doti poi, a fine storia, si rivela cinico e spietato come forse nessun avversario di Zagor prima di lui.
Questa "doppia personalità" mi colpì molto da ragazzino, anche se oggi sono convinto sia il prodotto non voluto di una sceneggiatura a tratti non troppo a fuoco e non di una precisa volontà dell'autore.
In effetti, non appena viene salvato da Zagor durante la tempesta, Ferri lo raffigura con un viso "da buono", colmo di serenità, quasi si fosse ravveduto dal suo precedente comportamento... Ma le sue parole rivelano altro: anziché chiedere scusa a Zagor crede che sia stato lui ad aver dimenticato i torti inflittigli... Ma il nostro eroe lo disillude subito... Aaaaahyakkkk!
EliminaMa quanto é bella la prima avventura di Manetola? Non la rileggevo da anni. Curiosa l'affermazione secondo cui il capo dei Seminoles é una sorta di gigante! Non lo ricordavo affatto. La storia della piovra gigante, invece, la ricordavo molto più lunga. Memorie del bambino che fu, evidentemente!
RispondiEliminaL'avventura di Manetola e' da brividi...
EliminaAnche a me la storia della piovra gigante e' sembrata più lunga di quanto effettivamente e'... Ma questo credo fosse dovuto al fatto che la prima vola non fossi riuscito a leggerla tutta d'un fiato...
Si, purtroppo a 47 anni il "sense of wonder" di quando si era bambini o ragazzini se ne è andato. Impossibile ritrovare le emozioni forti della prima lettura avvenuta decenni fa, ma così è la vita. Il primo bacio si vive una volta sola.
EliminaCi sono dischi che riascoltati oggi mi tediano mentre a 16 anni mi esaltavano. Accontentiamoci quindi di non essere però mai tediati da Zagor e di godere comunque della sua solare determinazione, della sua purezza mai manichea (potrebbe essere un ossimoro), delle castronerie di Cico, delle magnifiche ambientazioni naturali.
E di discuterne in serena amicizia.
Non è poco.
No, non e' poco, Mario... E su questo blog, grazie anche ai tuoi interventi!
EliminaPrime avventure esotiche per Zagor e prima su una nave con l' avventura che quando uscì a striscia Fishleng ancora non c' era e quindi si "sopperì" con il bieco capitano Nilsen, praticamente una nemesi del buon capitano di Port Whale, che, come scritto, all' inizio sembra più che altro una canaglia e basta, ma poi
RispondiEliminaSPOILER quando dice di voler togliere di mezzo Zagor e Cico già si dimostra una bella carogna salvo a quanto pare poi provare riconoscenza per Zagor per poi, una volta scoperto delle perle, trasformarsi un sanguinario disposto a tutto per esse -.-! SPOILER
Comunque ben caratterizzata la sua figura e la sua ciurma variegata tra cui spiccano l suo braccio destro Gitanillo e il simpatico cuoco Cian-ly (proprio lol la gag con Cico ^^)!
La vicenda richiama opere come "I forzati del mare" e per il mostro e la località secondo me "Topolino sull' isola della morte". In effetti come scritto si respira atmosfera da anni 30, 40 e le suggestive vignette di Ferri ci trasportano nell' isola e ci fanno "assaporare" l' atmosfera di New Africa. Non mancano l 'azione e la vita marinaresca nonché il messaggio contro l 'avidità ed il fatto di capestare vite umane per essa. In tutta questa serietà il buon vecchio Nolitta però riesce ad inserire il mitico Pisum alatum e la relativa gag con Cico che coinvolge anche il professor Lookford :lol: !
SPOILER Curioso notare come Nolitta riproporrà la lotta del protagonista gli squali nella bella "Atlantico", una delle più famose avventure di Mister No. FINE SPOILER
Con la successiva storia ci si sposta nelle paludi della Florida tra i fieri Seminoles, biechi individui e vergognosi militari. I richiami sono, come già scritto, "Seminoles", che purtroppo non ho ancora visto, e "Tamburi lontani". Donatelli non si dimostra da meno di Ferri e c' immerge con i suoi disegni suggestivi nell' opprimente ambiente.
SPOILER Interessante notare come oltre alla condizione degli indiani, l' autore ci mostri anche quella di alcuni militari costretti ad affrontare mille difficoltà a causa delle decisioni dei pezzi grossi che se ne stanno comodamente seduti dietro ad una scrivania! Quella del racconto del soldato è una delle scene più toccanti e drammatiche della storia! Non mancano anche qui azione e sprazzi di Cico.
Peccato che l' avventura venga secondo me rovinata dall' azione di Zagor... di spingere fuori il soldato per convincere Manetola della trappola riservatagli O_O! Mah dai! Anche il far esplodere il magazzino delle munizioni... mah! Questo è il Punitore mi sà e non Zagor! Bah! FINE SPOILER
Molto ben caratterizzata la figura di Manetola che ritroveremo in seguito a dispetto delle sue parole nel toccante finale che mi colpì già da ragazzino! Tra l' altro per qualche anno ebbi solo il 45 e quindi dell' avventura possedevo solo il suggestivo epilogo con Zagor e Cico che salutano commossi il fiero capo seminole.
SPOILER Ah, molto drammatiche e toccanti anche le scene incrociate delle morti del soldato ormai folle e della sua vittima Sarota! SPOILER
RispondiElimina"Curiosa l'affermazione secondo cui il capo dei Seminoles é una sorta di gigante!"
RispondiEliminaQuoto! Ha colpito anche me.
"Non lo ricordavo affatto."
Neanch' io!