mercoledì 11 luglio 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Nuova Uxmal (ZCSC22)



Il ventiduesimo numero in edicola domani contiene la conclusione dell’avventura contro l’Uomo Lupo, la storia completa “La città nascosta”, nonché l’inizio de “Gli evasi”.



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LA CITTA' NASCOSTA

Celata da inaccessibili montagne, sorge in Virginia la città di Nuova Uxmal, dove vivono i discendenti dei Maya fuggiti secoli prima dal Messico per evitare la minacciosa avanzata dei Conquistadores.
A Nuova Uxmal, il giovane Lebnor combatte la tirannide del Gran Sacerdote Moikos, che regna grazie ai suoi Matam, guerrieri giganteschi e invincibili. Zagor interviene per dare una mano al giovane, che conquista così il trono.
Mi ha sempre dato l’impressione di una classica storia "riempitivo", scritta da Melloncelli appositamente per la Serie Gigante, che purtroppo sfigura un po’ in mezzo ad un ciclo di ottime avventure, anche se non mancano dei momenti umoristici divertenti.
Con questa storia si conclude il primo lungo viaggio di Zagor e Cico fuori dai confini di Darkwood.
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GLI EVASI

Dopo una lunga assenza, Zagor e Cico tornano a Darkwood. Ma nella loro capanna li attende una brutta sorpresa: Iron Man! Sam Fletcher è fuggito dal carcere con quattro loschi compari e intende vendicarsi dello Spirito con la Scure. Per questo, lo cattura e lo consegna a Na-Pawa, il corrotto capo dei Cayuga, affinché lo torturi, infliggendogli sofferenze indicibili…
Liberato da Cico, Zagor evita che i Cayuga di Na-Pawa massacrino i Mohawk di Tonka. Ed è proprio il capo dei Mohawk a uccidere il malvagio sakem dei Cayuga. Ma, intanto, Sam Fletcher e i suoi sono riusciti a penetrare nel cimitero dei Mohawk. E si impadroniscono delle enormi ricchezze che vi si trovano...
Una delle storie più belle del “primo” periodo, con una trama serrata e scorrevolissima, e con ciascuno dei personaggi degli evasi ottimamente caratterizzato.
Due appunti personali: 1) come ho già avuto occasione di scrivere, “Morte sul fiume” è stato il primo albo gigante di Zagor che mi sono ritrovato tra le mani (ma la collezione l'ho iniziata solo qualche anno dopo con “Lo Strano Mister Smith”); 2) ho sempre considerato bellissime le vignette di Ferri che rappresentano Darkwood come una mappa disegnata, con il corso del fiume, le rapide, gli accampamenti indiani, etc...

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E adesso mi spetto un commento davvero speciale da parte di MarioCX, che so appassionatissimo di questa storia...

10 commenti:

  1. Gli evasi é un piccolo gioiello, mentre la storia degli "Atzechi" é stata la prima di Zagor a non piacermi. Ricordo un Donatelli in pessima forma, oltre che la storia così e così.

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    1. Concordo al 100% con te, Francesco.
      Oltre alla storia un po' scipita, mi sono sempre domandato come mai Donatelli fosse così fuori forma... Non credo di esagerare nel dire che forse è la sua peggiore performance zagoriana di sempre...

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  2. Eccomi Marco!
    Prima di trattare "Gli Evasi", voglio invitare tutti a dare un'occhiata alla vignetta mediana di pag. 29.
    Sei righe di stupenda, romantica inimitabile poetica zagoriana (nolittiana).
    La luna che brilla...impassibile e apatica sui destini di noi tutti, fluttuante nella sua inerte casualità...nell'infinità (ma sarà poi tale?) dell'universo.
    Vi invito a leggere questa poesia bellissima che insiste sugli stessi toni e che fu oggetto di un mio vecchio editoriale sul sito che gestisco:
    http://www.cxclub.it/editorialeGiu05.htm

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    1. Ecco un risvolto di te che non sapevo esistesse... Anche se avrei dovuto sospettarlo... In fondo tutti noi vecchi zagoriani siamo anche un po' poeti...;-)

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  3. Ed eccomi a "Gli Evasi"...non ti nascondo che ho un po' di soggezione a trattare questo piccolo capolavoro, insomma ho paura di non rendergli giustizia.

    Andiamo insieme a pagina 192 e godiamoci la splendida overture dai toni lieti e un po' svagati...le tinte di una colonna sonora anni '60 di Francis Lai o di Stelvio Cipriani.
    Non turba e resta in tono l'incontro buffo col serpente e la letizia permane tale sino alla terza vignetta di pagina 195.

    Ecco la minaccia. Gli Evasi.
    Sam Fletcher, un Supermike ante-litteram, in compagnia di quattro indimenticabili comprimari (ma sono comprimari?): un musicista, "Mozart", un maniaco dell'orologeria, un disgraziato indiano, e un nero chiamato ironicamente "Palla di neve".
    Quattro personalità galvanizzanti nella loro estrosità.
    Una vicenda condotta senza fiato ricca di momenti di intensa drammaticità e di scene al limite del disturbante come quella dello spietato assassinio di pagg. 218 e 219.
    Come dimenticare la folle discesa nelle rapide del Creek River annunciata dalla splendida tavola di pag.267, il disprezzo di Fletcher per il complice indiano, l'intervento di un Molti Occhi qui gestito alla perfezione e l'angoscia per Darkwood ancora una volta minacciata.
    E poi la caccia di Zagor agli evasi.
    La scena più struggente: Mozart che attende il suo destino suonando il flauto. E noi proviamo pena per lui, per un assassino, per un "mostro".
    Qui sta la grandezza della narrativa zagoriana, assente nei personaggi a Zagor coevi e financo successivi.
    Indurre commozione per un "villain"...la stessa commozione provata in passato per l'Avvoltoio, per l'Uomo Lupo e che ancora proveremo per il mostro di Dark Canal fino ad arrivare a quella suprema per Hellingen in una storia di Sclavi forse troppo verbosa e complicata, ma coerente con la poetica nolittiana e non priva di fascino.
    Qui c'è la grandezza di Zagor che induce riflessioni profonde e "altre", senza proporre tesi alla "i mostri siamo noi" come il pedante maestrino Dylan Dog.
    Non è vero. I mostri non siamo noi e non sono i "mostri".
    Mostruoso è un sistema che propone solo un agghiacciante tutti contro tutti e chissenefrega se poi il ragazzino debole e solo sale su un albero del giardino della scuola con un fucile e fa una strage dei suoi compagni.

    Noi proviamo pena per Mozart, come per le migliaia di vite che non hanno avuto alternativa.
    Noi proviamo rabbia per Mozart. Per quello che avrebbe potuto dare se la sua vita fosse stata diversa, per il suo abbrutimento, per il suo morire folle di terrore in una foresta sconosciuta.
    Lui.
    Lui che era un artista.

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    1. Bellissimo commento, Mario!
      Non ne dubitavo...
      Grazie!

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  4. Storia decisamente d' impatto classico quella de "Gli evasi" con il ritorno di Sam "Iron man" Fletcher, uno dei primi nemici a tornare assieme a Bimbo, One eyed Jack ed Hellingen. Le consuete connotazioni nolittiane sono riportate. Quello che spicca maggiormente è la caratterizzazione dello spietato gruppo di detenuti mentre la già citata discesa delle rapide è probabilmente la scena più bella, anche se pure quelle in cui

    SPOILER "Mozart è tanto attaccato al suo flauto da, se non erro, uccidere Sam Fletcher, del detenuto maniaco degli orologi tradito da uno di questi e di Zagor lancia gli smeraldi che tanta morte hanno portato è da menzionare. SPOILER

    Primo ritorno di Tonka se non erro.

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    1. Non sbagli, caro Francesco. Dopo "Iron-Man", Tonka qui è di nuovo al fianco di Zagor contro Fletcher e Na-pa-wa!!!

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  5. Troppo :lol: la scena tra Cico e lo stregone! XD

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