Cari amici zagoriani, ecco a voi
ad una sola settimana di distanza
la ventiseiesima puntata della rubrica
“A domanda… Moreno risponde”!
Nel ringraziare come sempre
Moreno Burattini
per la sua grandissima disponibilità,
vi informo che la 27esima serie è già completa
ma che sin da ora potete cominciare ad
inviare nuove domande!!!
Vedete di non esagerare però,
altrimenti sarò costretto a sospendere
nuovamente il tutto…. ;-)
1 – Caro Moreno, quali sono i motivi che ti portano a pensare di aver utilizzato male un personaggio come il Tessitore?
Le critiche di alcuni lettori.
2 – Ciao Moreno. La seguente richiesta, lo ammetto, è particolare. Ho sempre ammirato Terence Hill e mi piacerebbe vederlo, come già è stato fatto con Bud Spencer all’interno delle storie di Zagor. Ora, creare due fratelli, uno pistolero ed uno prete, potrebbe anche sembrare esagerato, pur non essendo per forza su due sponde opposte della Legge. Però, da semplice lettore, mi piacerebbe vederlo apparire anche solo in un cameo, visto che probabilmente farlo prete significherebbe andare contro la Rai mentre come pistolero si andrebbe contro, probabilmente, ai puristi di Trinità. Non sono nessuno per far sì che questo possa accadere, ma spero di averti stuzzicato quel tanto che basta per poterci pensare su. Ho fatto bene?
Cito Terence Hill ogni volta che posso (c’è una situazione presa da Trinità anche nel Color con Drunky Duck). Va detto che io spero sempre che nell’ultima puntata di don Matteo, il parroco in bicicletta mangi una padellata di fagioli, faccia un rutto e picchi Frassica e tutti i carabinieri.
3 – Puntando sul fatto che alcuni momenti di Zagor in gioventù non siano noti ai più, Sam Dougal lo conobbe quando viaggiava insieme a Wandering Fitzy. Sarebbe proponibile rimembrare qualche fatto che vide i tre partecipare insieme ad un’avventura del passato?
Sarebbe proponibile a tal punto che lo propongo a Jacopo Rauch, che di Sam Dougal ha la paternità.
4 – Caro Moreno, quanto e come è cambiato il mondo del fumetto da quando hai iniziato la tua attività ad oggi? L’avvento di internet ha portato aspetti più negativi o più positivi allo stesso?
Ho scritto un libro, sull’argomento: “Io e Zagor” (Cut Up). Il cambiamento è radicale. Una volta il fumetto era sogno e magia, divertimento ed emozioni. Oggi è una gimkana fra le trappole del politicamente corretto, la chiusura delle edicole, il fallimento degli editori, la diaspora dei lettori, gli attacchi degli haters. L’avvento di Internet, a dispetto del fatto che stiamo discutendo proprio dalle colonne di un blog, quindi in Rete, mi pare sia stato deleterio (e non solo riguardo ai fumetti). Forse, a dire il vero, più che di Internet, l’avvento dei social. Ho dedicato all’argomento uno dei miei epigrammi, quelli della serie di “Versacci” che pubblico su Twitter e Facebook. E’ il n° 191, eccolo:
Era meglio se ero nato
dieci anni prima almeno
mi sarei già pensionato
ed essendo pur Moreno
sempre io sceneggiatore
avrei fatto il mio lavoro
nel periodo migliore
dei fumetti quello d’oro
tante edicole editori
e milioni di lettori
senza social criticoni
a spaccar sempre i maroni.
5 – Caro Moreno, siccome la storia dell’ennesimo ritorno di Kandrax non è stata, a parer mio, ben riuscita, sono propenso a voler dare sempre nuove chances anche a chi possa aver fallito non essendo riuscito a rendere buona la prima. Claudio Chiaverotti è un veterano della Casa Editrice e la sua passione per Zagor non si discute, quindi ti chiedo se gli verrà data una nuova possibilità di mettersi in mostra nella serie oppure se lui si è già proposto per una nuova storia?
Sul fatto che si sia trattato di un “ennesimo” ritorno, avrei qualcosa da obiettare, dato che, se non mi sfugge qualcosa, le apparizioni sono stati in tutto solo quattro in quarantacinque anni (e i ritorni tre). Direi quindi che, per essere un nemico di cui tutti (o quasi) hanno invocato a gran voce il ritorno, questi ritorni sono stati proprio pochi (quelli scritti da Nicolai, Boselli e Chiaverotti). In particolare, fra la penultima apparizione (2001) e questa (2019) sono trascorsi diciotto anni. Fra la penultima e la terzultima (1986), quindici. Mi pare che più di “ennesime” apparizioni, si debba parlare di “sporadiche”. Giusto per puntualizzare. Nicolai ha immaginato una cosa, Boselli un’altra, Chiaverotti un’altra ancora. C’è chi ha apprezzato tutte e tre queste storie (dando per scontato l’apprezzamento per Nolitta), chi solo due, chi solo una, chi nessuna. Come capita regolarmente per tutto. Capisco che per certi lettori Kandrax dovrebbe sempre tornare come mummia rediviva a Stone Hill e ripetere le stesse cose che faceva nella prima avventura, ma gli sceneggiatori hanno l’obbligo di cercare di ripetersi il meno possibile, di battere strade nuove. Su chi debba stabilire se Chiaverotti abbia “fallito”, oppure no, sono aperte le discussioni. Forse certi maître à penser su un forum? Trovo anche certa dissonanza fra l’accettabile affermazione “non è stata, a parer mio, una storia ben riuscita” e l’etichetta di “fallita”. Ci sono tante sfumature e vie di mezzo. Cerchiamo di non essere drastici, per quanto si tratti di un esercizio sempre più difficile. Tuttavia, capisco la legittima domanda, ho divagato per chiarire meglio il contesto. Claudio Chiaverotti, i cui meriti non devo certo difendere, ha solo proposto una sua versione del druido. Se qualcuno l’ha apprezzata, bene; se qualcuno non l’ha apprezzata, speriamo abbia apprezzato qualcos’altro. Non sono previste, per il momento, altre storie di Claudio. Eravamo d’accordo nel ritagliargli il ruolo di “guest star” dato il suo antico amore verso lo Spirito con la Scure. Se però Chiaverotti mi porterà una buona idea, ne discuteremo come capita con gli altri colleghi che fanno lo stesso.
6 – A partire dal 2021, con la sorpresa riservata ai Maxi Zagor, in quella collana assisteremo ad un reboot della serie?
No.
7 – Caro Moreno, cosa ne diresti di far tornare in scena la Casa del Terrore? Intendo il lugubre edificio, ovviamente.
Sarà l’oggetto dello Speciale Zagor del prossimo marzo.
8 – Caro Moreno, premetto che non ho alcuna difficoltà ad accettare il sesso visto su carta come accaduto in tempi recenti con Zagor. La mia perplessità è che, pur non essendo apparsa sulla regolare, alcune scene potrebbero non solo portare al lamento dei lettori ma anche a far sì che possano venire richieste sempre di più da alcuni più moderni aficionados. Quindi la mia domanda verte sul come e quanto si intenda proseguire in questa direzione e se intendi aumentare il dosaggio di tali momenti oppure diminuirli, nello stile classico?
Esiste una aurea via di mezzo in tutte le cose. Si chiama buon senso. Mi pare che si sia gridato allo scandalo sul niente (molto rumore per nulla) per qualche bacio in più nella miniserie “Zagor Darkwood Novels”. Sul versante opposto mi basterebbe che i nuovi lettori non considerino il nostro eroe poco interessante perché privo di pulsioni.
9 – Vorrei chiedere che a Zagor possa venire affiancata, di tanto in tanto, una donna non molto attraente ma che possa essere abbastanza interessante per lui non tanto per l’aspetto fisico, bensì per quello spirituale e filosofico. Cosa ne pensi?
Tutto va fatto tenendo in considerazione che stiamo parlando di un fumetto d’avventura. Personaggi femminili interessanti anche dal punto di vista “spirituale e filosofico” ne abbiamo avuti. Oserei dire che Marie Laveau è attraente non solo fisicamente ma anche per ciò che rappresenta (il mondo delle mambo, il legame con lo sciamanesimo femminile, con il culto della Madre Terra, con la sorellanza atlantidea, con le Amazzoni). E non sono sciacquette neppure Gambit e Blondie. Tra le tre ragazze di Pleasant Point, sembra sul punto di nascere una liason proprio con la meno maliarda, la lentigginosa Jenny (vedremo gli sviluppi). C’è poi un personaggio da poco entrato sulla scena, Chloe, l’agente di Altrove, da cui possiamo aspettarci delle sorprese.
10 – Vorrei chiedere a Moreno se si può realizzare una storia che si svolga completamente all’interno del rifugio dalla palude. Non una storia ricca di azione ma magari più introspettiva dove si da più importanza ai dialoghi ed ai profili umani dei protagonisti. Grazie.
Le storie di Zagor devono essere d’azione. Dei dialoghi possono essere interessanti quanto si vuole, ma certo non possono sostenere il peso di una intera storia. A meno che non si tratti di una “cornice” per i “Racconti di Darkwood”. Il che potrebbe essere un buono spunto.
11 – Caro Moreno, partendo dal presupposto che i disegnatori, di solito, vengono messi a lavoro su storie nelle loro corde, ho notato che Marcello Mangiantini di storie horror, su Zagor, ne ha disegnate veramente poche, lasciando spazio ad avventure più credibili. Ti vorrei chiedere se intenderai farlo in futuro variare, con risultati che potrebbero addirittura risultare positivissimi?
La prima storia che io e Marcello Mangiantini abbiamo realizzato insieme è stata “Il maleficio di Anulka”, ed era horror. Attualmente ne stiamo facendo un’altra, che è di fantascienza. Vero è che Marcello si è sempre dimostrato a suo agio con il western e le storie in costume (la mia preferita disegnata da lui è “Le strade di New York” – guarda caso, sempre mia) per cui viene spontaneo proporgliene di quel tipo. Non c’è, però, un veto al fatto che Mangiantini possa illustrare storie orrorifiche. Talvolta gli viene persino chiesto di scegliere.
12 – Gentile Moreno, vorrei parlarti di un fatto che per Zagor vale da tanto tempo. È stato ricordato come Hellingen dovesse essere morto dopo essere stato arpionato in pieno petto da Fishleg. Potrei ricordare il Pequot che, per come era finito, avrebbe dovuto avere come minimo la faccia devastata. Oppure potrei citare Mr. Steel che sembrava essere morto. Per non parlare di chi era addirittura morto e sepolto per poi riuscire non si sa come a farlo rivivere. Pongo l’attenzione sul fatto che forse si tenda a riesumare avversari improponibili (e non dico scarsi) a discapito di chi è invece vivo e vegeto e pronto ad un ritorno. È stato accennato anche a Mortimer e Molok, ma vorrei tanto capire perché non intendiate far riesumare chi potrebbe tranquillamente vendicarsi essendo rimasto in vita piuttosto che andare a ricercare chi aveva lasciato un cattivo o bel ricordo nella storia o nelle storie al termine delle quali è stato sconfitto e tolto di mezzo.
Ribadisco concetti già espressi, mi dispiace se a qualcuno sembrerà che mi stia ripetendo. Comincio con il dire che i ritorni dei grandi nemici sono richiesti a gran voce dai lettori, e questo non vale solo per Zagor ma per tutti gli eroi seriali. Se un grande nemico è morto in modo epocale, come sembrava esserlo Hellingen colpito dalla fiocina di Fishleg, Nolitta si è sentito in dovere di resuscitarlo per far contento il suo pubblico (del resto l’aveva già resuscitato dopo l’esplosione del suo laboratorio avvenuta al termine della prima storia). Spero che almeno delle resurrezioni nolittiane (potrei citare anche quella del Re delle Aquile) non venga data la colpa a me. Fatto sta che, per accontentare i lettori, l’esempio dei maestri ci dice che certi personaggi si possono resuscitare. Del resto fece così anche Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, dato per morto con Moriarty in fondo a una cascata, e poi bellamente riportato in vita con un escamotage. Questo è un punto basilare della letteratura di genere, del feuilleton. Le storie fantastiche sono piene di eroi o di villain che, dati per spacciati, fanno la loro ricomparsa. Non so, vogliamo parlare del Conte di Montecristo? Se qualcuno vuol mettere in discussione questo caposaldo della fiction, farebbe meglio a leggere romanzi realistici e fumetti storici, vedere solo documentari. Il punto dirimente della questione è appunto l’escamotage con cui gli autori riportano in vita personaggi non morti, ma creduti morti. Non so come Hellingen sia sopravvissuto all’arpione di Fishleg (non mi pare che Nolitta lo abbia spiegato), però posso facilmente immaginare che, essendo lo scienziato abituato a lavorare con macchinari atlantidei (come io stesso ho mostrato, per dare maggiore credibilità agli assunti nolittiani), fra queste macchine ce ne sarà stata una in grado di guarire ferite anche molto gravi (Zagor stesso, nell’avventura con le Amazzoni, viene sottoposto a una macchina del genere e sopravvive a due colpi di pistola, tornando come nuovo). E qui siano in un contesto fantascientifico (Hellingen, del resto, prevede storie di fantascienza). In altri casi, le resurrezioni si possono spiegare in altre maniere. Una volta ho spiegato come Mortimer è scampato all’impiccagione, non so se sono stato convincente ma una spiegazione l’ho data (faccio notare che, per fare un solo esempio, anche Kriminal viene impiccato e creduto morto, ma si salva grazie a un trucco – diverso dal mio). Un’altra volta ho giustificato la sopravvivenza di Robert Gray, piuttosto che di Thunderman e di altri ancora. Il problema non è la sopravvivenza, ma come la si spiega. Se l’escamotage è convincente, è permesso tutto. Anzi, il lettore dovrebbe essere contento nello scoprire i trucchi dello sceneggiatore. Il bello di ogni storia è, o dovrebbe essere, la sorpresa che l’affabulatore riesce a suscitare, i suoi giochi di prestigio. Nessuno vorrebbe, io credo, contestare un numero di magia sostenendo che siccome i conigli non possono uscire da un cilindro, il mago di turno non dovrebbe esibirsi. Se il mago è in gamba, noi siamo ben lieti di restare a bocca aperta. Chi poi è insensibile a questi numeri, mi dispiace per lui.
13 – Egregio Moreno, voglio fare un’osservazione al riguardo delle tante, forse troppe storie che durante l’anno, e questo vale anche per le altre testate, escono in edicola. I prezzi sono alti ed è giusto che il lavoro vada premiato e pagato nella giusta misura. Il punto è che con più storie in lavorazione si rischia di perdere la trebisonda e di far sì di vedere entrare nelle nostre case avventure non all’altezza della Storia dello Spirito con la Scure. In poche parole, chiedo al curatore della serie se la quantità non superi la qualità delle stesse.
Mi rifiuto di credere che 3.90 euro per una pubblicazione di 100 pagine siano un prezzo “alto”. Un gelato costa di più. Vogliamo parlare di un parcheggio? Di una ricarica di un telefonino? Di un gratta e vinci? Di questo problema ho scritto qui http://morenoburattini.blogspot.com/2014/05/lo-sproposito.html ma, soprattutto, qui: http://morenoburattini.blogspot.com/2018/10/il-senso-della-misura.html. Tuttavia, non voglio fare i conti in tasca a nessuno. Parliamo delle “tante, forse troppe storie”. Ovviamente, se vengono varate delle testate o pubblicati degli extra, è perché si ritiene che il pubblico apprezzi, a volte per andare incontro a delle precise richieste dei lettori stessi. Serve ricordare, forse, quanto a lungo e con quale insistenza sono stati richiesti gli Zagoroni. Se le collane durano nel tempo, significa che in effetti il pubblico le apprezza. Facciamo l’esempio dei Maxi: abbiamo da poco festeggiato il traguardo dei venti anni e dei quaranta numeri. Quaranta numeri, peraltro, di grande formato e di conseguenza messi in vendita a un prezzo più alto. Non so quanto durerà la serie, ma il risultato raggiunto è confortante. Proprio sui Maxi abbiamo pubblicato gli apprezzatissimi “Racconti di Darkwood”. Tutt’altro che una collana priva di idee o di scarsa qualità, a giudicare dal successo. Un lettore che giudichi quei volumi troppo numerosi, troppo cari o, come lei lascia intendere, brutti, ha tutto il diritto di fare le sue scelte, lasciando però agli altri il sacrosanto diritto di farne altre diverse e godersi i fumetti che credono. L’editore, visto il riscontro del pubblico (mi pare capiti anche con Tex) fa delle proposte, i lettori rispondono. Sono i lettori a stabilire se le proposte sono gradite. Nessun fumetto resta in edicola a dispetto dei lettori. I lettori che credono che ci restino per far dispetto proprio a loro, sono dei simpatici paranoici a cui, evidentemente, piace molto scherzare. Circa la qualità delle storie, noi che ci lavoriamo duramente facciamo sempre del nostro meglio. Per quanto mi riguarda, non vedo particolari cenni di cedimento nei Color piuttosto che nelle miniserie, dato che l’impegno profuso è lo stesso. Peraltro, più tavole inedite prodotte significa più autori al lavoro, dato che non è certo lo stesso staff a dover fatto tutto, e più autori al lavoro significa più freschezza di idee, nuove energie. Mi permetto di far notare come, nel 2019, abbiamo avuto sei numeri di una miniserie, “Le origini”, che secondo il suo ragionamento non avrebbe dovuto uscire per non inflazionare Zagor in edicola, e perché sarebbe stata di scarsa qualità. La miniserie è stata un successo di pubblico e di critica, e anche in libreria sta andando benissimo.
Non mi pare che nel Maxi “Il Forte abbandonato” ci fossero demoni e mostri. Neppure uno, guardi, mi sentirei di scommetterci. La ricordo come una storia realistica con protagonista un missionario gesuita e dove si mostravano, anzi, le conseguenze causate dalla follia di chi crede che esistano creature provenienti nell’altro mondo - che non esistono. Non so quale storia abbia letto lei, forse un ripasso non le farebbe male. “Il forte abbandonato” è la prima storia di Zagor in cui compaiono dei missionari, se si esclude la figura di Salomon Kinsky, il predicatore responsabile dell’uccisione dei genitori del nostri eroe. Non si tratta comunque di un racconto didascalico o a sfondo storico, dato che l’avventura western predomina e viene anche contaminata dal mistero. Non capisco però che c’entri Fort Stanton con Hellgate. Mah. Diciamo che non capisco i troll.
15 – Sergio Bonelli, quando diede l’opportunità di prendere in mano la serie a giovani sceneggiatori, disse che per Zagor ormai c’era poco da fare. La grande responsabilità, presa insieme a Mauro Boselli e chissà a quanti altri, di creare la Seconda Odissea zagoriana creò una forte tensione all’interno della redazione del tipo “o la va o la spacca” oppure eravate cauti e consapevoli che avrebbe potuto essere un fallimento e vi stavate rassegnando anche voi alla chiusura della serie? Oggi che è il Curatore principe, pensa che per Zagor possa esserci un roseo futuro oppure vede la situazione peggiore di come lo fu in quegli anni?
Quando arrivai a Zagor, Bonelli era scettico e pessimista circa il destino della testata. Del pessimismo di Bonelli raccolsi io stesso testimonianza quando realizzai, con lo staff della fanzine Collezionare, la lunga intervista poi apparsa sullo speciale dedicato a Zagor. “Il personaggio – disse Sergio – ha fatto il suo tempo. Più di così non può dare, è un eroe esaurito come tanti altri. Per cui anche come editore, se ho voglia di fare qualcosa, trovo un po’ avvilente accanirmi su cose vecchie e preferisco dedicarmi a progetti nuovi”. Credo che si attendesse non un tracollo, ma un lento, anche se onorevole declino per il suo eroe. Quando entrai nello staff, ero consapevole di tutto questo e la cosa mi spaventava. Soprattutto, mi terrorizzò una frase di Toninelli che mi colpi come una coltellata: lo incontrai poco dopo il suo abbandono e gli chiesi perché se ne fosse andato, e Marcello mi rispose (grossomodo) così: “Non volevo essere ricordato come quello che aveva fatto chiudere Zagor”. Mi vidi prospettato un destino di ignominia in cui lo Spirito con la Scure lo avrei fatto chiudere io. E come fan numero uno del personaggio, c’era di che starci male! Per fortuna, sono passati più di trenta anni e di chiusura ancora non si parla. Mauro Boselli, prima di me, prese in mano le redini della testata e poi, a capo di una squadra di gente motivata e appassionata, anche a me è riuscito almeno un po’ tener vivo l’interesse dei lettori. Altre testate hanno chiuso, noi no. Sembra che a qualcuno dispiaccia. Non dico che si dovrebbe renderne merito alla staff che combatte per il pugnale fra i denti, però almeno non venga disprezzato lo sforzo. Mi piacerebbe andare in pensione perché mi sento un po’ stanchino, ma mi si chiede di rimanere al mio posto. A ogni riunione in redazione mi presento dimissionario e chiedo se c’è qualcuno che vuol sostituirmi, e tutti sghignazzano. Qual è il futuro? Il futuro di Zagor è più roseo di quelli di tanti altri personaggi, per quel che si può vedere navigando a vista. Il problema non è lo Spirito con la Scure, che se la cava, è la situazione generale della carta stampata.
16 – Ho notato che sia più facile che dalla serie regolare alcuni protagonisti passino ai Maxi. Satko, il Principe Alexis, Mr. Steel, Eskimo, Kruger e Meyer e tanti altri. Di contro, pochi compiono il percorso inverso, perché probabilmente i Maxi sono seguiti meno della serie regolare e far apparire persone dalla regolare ai Maxi potrebbe aver reso più succoso quel momento. Ad ogni modo, se non per poche eccezioni (Elvin Fishbourne su tutte) molto raramente succede l’effetto contrario. Non vedremo mai Rakosi, Hellingen o Kandrax sui Maxi, ma non le pare che anche dai balenotteri possano uscire fuori storie che varrebbe la pena di vedere, a puntate, sulla serie maestra?
L’analisi è giusta. Diciamo che Rakosi, Hellingen e Kandrax si meritano l’Ammiraglia.
17 – Senza voler continuare a mancare di rispetto a nessuno, né a lei Curatore, né al curatore di questo Blog e neanche ai vari lettori che lo seguono, le porto una mia idea. Zagor per me è un personaggio dalle mille sfaccettature, pronto a combattere il male, che sia rappresentato da mostri veri e propri, sia che venga visto attraverso bei visi ma un cuore nero. E proprio persone che hanno dentro di sé tendenze al suicidio oppure che sono autolesioniste, essere aiutate dallo Spirito con la Scure potrebbe aiutare anche al di fuori del fumetto stesso, a chi lo legge, a capire quanto si possa far male a sé stessi ed a riuscire, con questo messaggio, a far comprendere ragione. Non dico che debba diventare una cosa fissa, ma Zagor rappresenta il Bene, l’inviato di Manito e non può che aiutare i più deboli a vedere una luce in fondo alla strada. Sono argomenti delicati, lo riconoscerà, ma non crede che possano infine creare positività?
Risponderò citando Adnan Mehmedovic, di Sarajevo, che ho conosciuto grazie a un incontro svoltosi di recente per via telematica in collegamento con la Bosnia Erzegovina (nei Balcani, lo Spirito con la Scure gode di una incredibile popolarità). Adnan ha raccontato, a me in privato e quindi in pubblico, un toccante aneddoto riguardo gli anni della guerra nella ex-Yugoslavia, quando lui era bambino: avendo pochi minuti per scegliere cosa portare via dalla casa che doveva abbandonare, prese con sé i fumetti di Zagor, che poi gli fecero grande compagnia nel tempo che trascorse da profugo. Adnan mi ha detto che gli albi dello Spirito con la Scure hanno aiutato tanti come lui a superare e sopportare quel periodo terribile. Quindi credo che un eroe come il Re di Darkwood possa fare del bene grazie ai messaggi che trasmette, anche se non è trasmettere un messaggio lo scopo di un racconto avventuroso, è divertire.
18 – Quando ho letto “Gli uccisori di indiani”, mi è parso di vedere sul finale un colpo sparato a Quebert girato di spalle. Il suo compare, Curry, viene colpito in testa, ma il suo capo no. Lo vediamo steso al suolo, inerme, ma non significa che sia morto. Che sia pronto a reclamare la sua vendetta dopo essere stato, questo sì, gravemente ferito?
Perché no?
19 – Per rispondere alla sua ipotesi di voler rivedere gli Agenti di Altrove, in particolar modo mi piacerebbe sì rivederli, niente in contrario, ma anche scoprire il passato di Mister Roberts o di Jesse, per non parlare dello stesso Poe del quale sappiamo già molto. Le piacerebbe, quindi, scavare nel remoto per capire come siano potuti entrare a far parte di Altrove, mantenendo lo stretto riserbo che questa organizzazione ha sempre avuto?
Senza dubbio. Ricostruire il passato dei personaggi è sempre stata una mia passione.
20 – Quale è l’argomento del quale si potrebbe e del quale le piacerebbe parlare su Zagor ma che, per un motivo o per un altro, non ha ancora avuto occasione di proporlo?
Dopo trent’anni, ho sfiorato tutti gli argomenti. Di recente, e mi è costato anche delle critiche, ho accennato (senza far vedere nulla, senza neppure che Zagor ne parli), i tema dell’omosessualità. Ho sentito contestare l’accenno da parte di chi sostiene che a inizio Ottocento era normale che un padre volesse “difendere” il figlio uccidendone l’amico. Normale o no (ci sarebbe da discuterne a lungo) quel padre è uno che ha ordinato un assassinio. Non è che la “normalità” di un atto odioso (di un tentato omicidio) giustifichi un comportamento criminale. Altrimenti Zagor non dovrebbe neppure lottare contro la schiavitù, o difendere gli indiani. Immagino però che, dopo tanti “sfioramenti”, qualcosa si possa approfondire meglio. Tipo l’argomento religioso (i missionari, l’odio fra cattolici e le tante chiese protestanti), o quello della condizione della donna.
Riferendomi alla domanda n.17,vorrei fare una testimonianza che mi riguarda.
RispondiEliminaSono praticamente nato (1962) insieme a Zagor, da ragazzo lo leggevo e lo collezionavo era il mio personaggio preferito,poi verso i 18/20 anni, ho regalato la collezione e mi sono dedicato ad altri interessi. Nel 2014 mi è stato diagnosticato un tumore e nel 2015 mi sono operato,oggi sto bene ma la malattia ha lasciato una conseguenza molto importante.Prativamente ho rivisto le mie priorità,Ho ripreso a leggere fumetti e sopratutto Zagor, ho recuperato quasi tutti gli albi e lo seguo con piu amore di prima.Zagor non mi ha salvato la vita,ma sicuramente mi ha aiutato a non entrare in una brutta depressione conseguente all'intervento.Grazie Zagor,Cico e tutto il mondo Zagoriano per la compagnia che mi avete e continuate a farmi,ma sopratutto grazie a Moreno Burattini che riesce a trasmettermi il suo amore per il personaggio,grazie di cuore.
Caro Moreno, ti voglio chiedere se ci sia stata una discrepanza per quanto riguarda l'inizio e la fine della Darkwood Novels. Mi riferisco al fatto di far dire al personaggio misterioso di avere avuto come maestra la sola madre mentre sul finale viene annunciato che il padre adottivo l'ha voluta far studiare a scuola. A meno che la madre non fosse un'insegnante, può chiarire questo dubbio?
RispondiEliminaPuò dirci la sua opinione a proposito di questo discorso, e seguente discussione, che Mauro Boselli ha portato alla luce? http://texwiller.ch/index.php?/topic/4079-ancora-su-tex-zagor/&do=findComment&comment=161488
RispondiEliminaSi, ma possibile quasi tutti questa specie di passato tragico o problematico diciamo? Almeno Trumpy se l' è scampata. XD
RispondiEliminaParlando piú seriamente ricordo che del Tessitore si parlava per come ne usciva alla fine piú che altro.
Riguardo il web, Nizzi ha avuto la sfiga che l' ascesa dei forum e dei siti combaciasse con il suo declino e si è beccato peste e corna per Tex. XD
Egregio Moreno, Le vorrei chiedere se sia possibile che il boss de "La Montagna di Fuoco", dopo aver saputo dello scoppio di una parte del vulcano, abbia issato bandiera bianca sul voler mettere le mani su quei diamanti che, come dice Zagor, non dovrebbero esistere più? Non ce ne sono, seguendo la sua teoria, oppure dopo il conseguente raffreddamento non ve ne è in quantità sufficiente da mobilitare altri suoi scagnozzi per arraffarli?
RispondiEliminaCaro Moreno, ne "La Sorgente Misteriosa" viene dato atto che si tratti di un meteorite ciò che scollega un'intera tribù indiana del passato da quelle del presente. Non vi è davvero un modo per farli invecchiare normalmente senza che dopo un po' di tempo non si tramutino in cenere? Per loro, forse, sarebbe meglio rimanere dall'"altra parte" ma, se un pezzo anche minimo di quel meteorite possa riuscire a riaprire quel varco fra le due Darkwood, potrebbe dare adito ad un loro ritorno? E poi, che tribù indiana era?
RispondiEliminaCaro Moreno, mi scuso per non essere stato limpido nella mia domanda su Hellgate. Lo paragonavo a Fort Stanton per il fatto che potrebbe essere stato, come l'avamposto, costruito sopra linee di forza come quelle che studiava Carmody nel Maxi. Voler parlare di demoni e mostri l'ho voluto intendere come possibile varco per il quale, attraverso la prigione, potessero scatenarsi forze soprannaturali, e non che di queste ce ne sia la presenza nel balenottero. Detto ciò, cosa pensa di questa idea?
RispondiEliminaGentile Moreno, quando vidi apparire quella bellissima donna disegnata da Massimo Pesce e che di nome fa Henry Raven, ne rimasi folgorato. Pesce è stato spessi scelto perché sa rappresentare le donne in maniera magistrale(Gambit e la compagna di Takeda, tra le altre) ma il possibile flirt che sarebbe potuto scaturire con Zagor spero che possa essere stato soltanto rimandato. La vedrei addirittura bene a prendere il posto dell'agente Raven di altrove, avendo già un cognome di grido anche se non so se debba cambiarlo(e poi hanno già una donna al loro servizio). Abituata a comandare come è forse prendere ordini da altri non farebbe per lei, in ogni modo, ma auspico un suo ritorno che possa far nuova luce su un possibile rapporto romantico fra lei s lo Spirito con la Scure. Pensa che possa accadere?
RispondiEliminaCaro Baltorr, mi chiamo Renato, sono il lettore che ha criticato l'eccesso di ritorni( serie 24 domanda 10). Vorrei approfittare della tua ospitalità per interloquire con Moreno, a cui mi rivolgo direttamente. Forse avrei dovuto scrivere alla casa editrice ma di questi è complicato: mi affido alla tua bontà. Per quanto riguarda la tua rubrica mi basterebbe una risposta al punto 2. Caro Moreno, ti ringrazio per la tua signorilità e la disponibilità al confronto con noi zagoriani. Mi accorgo, dalla tua risposta sulla" Golden Baby"", che ti sei offeso per l 'ironia di qualche passaggio del mio intervento: ne prendo atto e te ne chiedo scusa. Tuttavia rivendico il mio diritto al dissenso. A tal proposito vorrei chiarirà alcuni punti: 1) Team up. Mi riferivo alle tue parole su questa rubrica( serie 18, domanda). 2) "Origini". Non le ho citate. A dire il vero avrei preferito non sapere che il padre di Zagor è stato torturato prima di morire e mi ha stupito il "revisionismo" sulla figura di Mike Wildind, trasformato da "il più feroce carnefice bianco," in un uomo debole vittima delle circostanze, che lungi dal riabilitarla la depotenziata drasticamente. Da un lato si cerca un taglio narrativo più moderno, dall'altro si compie una clamorosa marcia indietro sull'elemento caratterizzante l ' intera serie: lacolpa atavica di Zagor. Il rapporto padre-figlio era già stato magistralmente risolto da Boselli, il quale aveva pure, lo dico scherzosamente, abbuonato venti vittime al giovane tenente. La versione delle"Origini" può coesistere con quella di Nolitta- Boselli, ribadita da Burattini e Giusfredi, solo considerando Salomon Kinsky un bugiardo. Ma perché il predicatore dovrebbe mentire parlando di un ordine di fucilazione di metà tribù, trasformato poi in ordine di decima ione, dato da Mike Wilding per ritorsione? Perché inventare particolari inesistenti? Inoltre accettando questa ipotesi, avremmo la conseguenza che alcune delle più belle pagine dell ' intera serie (il commovente incontro del numero 400) non raccontino di magia indiana ma di psicanalisi, essendo frutto dell' inconscio di Zagor: esito invero paradossale per un fumetto fantastico. Sulla scorta di queste considerazioni, onde evitare una micidiale confusione filologica, a mio avviso le "Origini" sono da ritenersi alternative e non complementeri allo Zagor ufficiale, in modo da ripristinare anche la sua sincerità, elemento non secondario: se così non fosse dovremmo dubitare dalla sua parola ogniqualvolta rievochi episodi del suo passato con conseguenze sull ' identificazione lettore - eroe. In tale ottica il mio giudizio è positivo ed è meritorio il tentativo di rendere organiche le vicende del passato di Zagor, sebbene creando una biografia parallela a quella ufficiale. Ho apprezzato la sceneggiatura : commovente la scena in cui Pat chiede scusa a Fitzy. Bene pure i disegni e la colorazione. 3) "Darkwood Novels". Non hanno incontrato il mio favore. Secondo me l ' omosessualità va bene su Ken Parker, Dylan Dog o altri fumetti, non sulle serie classiche come Zagor o Tex. Se uno compra Zagor perché deve trovarci Ken Parker? Io ho delle riserve perfino sul pur ottimo Tex di Berardidi. Ken Parker è un fumetto realistico e d'autore, l ' esatto contrario di Zagor. Perché Zagor deve andare a incartarsi con la realtà? Io sono un estimatore di Berardi e della sua insuperata capacità di rendere vivi personaggi di carta, come in " Diritto e rovescio", ma in Ken Parker si parla anche di lotte operaie e di delocalizzazione ( "Sciopero), temi che non sono tanto di moda e che lo Zagor simil- Ken Parker si guarda bene dallo sfiorare, e forse è meglio così. In conclusione questo Zagor, secondo me non è né carne né pesce. Saluti da un estimatore pungolante
RispondiEliminaCaro Moreno, il Cwn Annwn(scusa per la mancanza di accento circonflesso), apparso ne "La Vittima Sacrificale", non ho capito bene se sia stata un'apparizione spirituale che ha preso forma solo per una volta oppure, come viene lasciato intendere dalla fuga fantasmatica del cane infernale, che possa essere rimasto nel mondo di Zagor pur essendosi già vendicato di chi lo ha incautamente ed involontariamente "chiamato"?
RispondiEliminaCaro Moreno, non potendo non fare i complimenti al figlio, Riccardo Secchi, per il lavoro complessivo in Bonelli, pensa che Max Bunker possa accettare di proporre un soggetto ed una susseguente sceneggiatura per Zagor? Sarebbe di suo interesse averlo fra le vostre fila, come minimo, una volta?
RispondiEliminaCaro Moreno, vorrei chiederti se sarebbe ipotizzabile una storia horror ispirata alla leggenda di Sleepy Hollow, ambientata ovviamente a Darkwood, con gli spettri dei militari tedeschi assiani che durante la guerra di indipendenza americana lottarono al fianco degli inglesi. Ci vedrei bene anche la presenza di Tonka.
RispondiEliminaCaro Moreno, premesso che le ricerche al tesoro di Digging Bill non debbano per forza essere concatenate alle avventure di Zagor, mi vorrei soffermare su quanto riferito dallo stesso Bill sul suo futuro alla ricerca del tesoro di Makah al termine del Color che lo ha visto protagonista. Verrà ciò narrato nella serie?
RispondiEliminaGentilissimo Moreno, ti chiedo di poter far tornare "Muso di Rospo". Quel mercante che, nell'ultima vignetta dove è apparso, ebbe al suo fianco una splendida didascalia e la Morte in agguato. Avendo preso un sentiero dove ha sicuramente rischiato di morire di fame e di sete, oltre che della tremenda malattia alla quale aveva destinato molti altri in precedenza. Il punto è: potrebbe essere sopravvissuto? Potrebbe essere tornato indietro, od aver trovato fortunosamente qualcosa da bere e da mangiare. La malattia, inoltre, gli potrebbe avere soltanto fatto rimanere la faccia deturpata. Non so se ha mai adorato questo personaggio, ma pensa che possano esserci dei modi per farlo tornare in auge?
RispondiEliminaCaro Moreno, mi rivolgo a te per provare, se ne hai intenzione o se, letta questa domanda, possa esserti venuto in mente un qualcosa che possa permettere il ritorno di Bo "Mallet", boscaiolo che si rivela fondamentale nel dare una mano a Zagor, e del bandito sordo che riesce a capire, leggendo il labiale da lontano, le intenzioni dei buoni. Tutto ciò accade ne "L'Albero Sacro" ma non devo stare certo io a dirtelo. Sono personaggi minori, senza dubbio, ma avendo amato alla follia quell'avventura, ed in particolare questi due personaggi che mi sono rimasti molto a cuore, chiedo di poterli rivedere in azione al più presto. Il mio desiderio verrà esaudito? Per ora, ti ringrazio per l'attenzione.
RispondiEliminaBuonasera Signor Moreno, le scrivo per poter avere il privilegio, condiviso con gli altri lettori, di poter leggere nuovamente una storia con protagonista Mister Radigan. Quando lessi di lui la prima volta ci rimasi male che non fosse finito ucciso nel finale della storia, al posto del simpatico professore ossessionato dal Vello d'Oro. Poi, capii, o penso di aver capito, che una persona che ha seguito lo studioso per farsi pagare un debito con la sua scoperta mi sarebbe sì piaciuto rivederlo, ma rendendolo molto meno ambiguo di come mi parve. In poche parole, mi piacerebbe ritrovarlo cattivo a tutti gli effetti, come avversario e non come compagno di squadra di Zagor. Non so se intenda segnarselo per il futuro, forse no perché non è molto ricordato e le richieste sono tante e sono altre, per cui lancio la palla che spero possa venire raccolta da lei e dal suo staff. Un caro saluto e chissà che non abbia chiesto la luna?
RispondiEliminaCaro Moreno, i titoli della Collezione Storica a Colori di Zagor possono venire riutilizzati per la serie regolare e per gli extra?
RispondiEliminaDomanda per Moreno:
RispondiEliminaBuongiorno Moreno, ho sempre letto della storia "Incubi" di Tiziano Sclavi pareri contrastanti. Vorrei sapere in merito due cose, se a lei come storia e sceneggiatura piace, e se ne verrà mai fatto una ristampa in formato brossurato (come fatto con Addio Fratello Rosso, Kandrax Il Mago,ecc..), o magari nel formato cartonato come fatto recentemente con la storia del Il Vampiro. Grazie in anticipo e buona giornata.
Gentile Moreno, mi dispiace che alcuni lettori, e non tutti, non abbiano amato il suo utilizzo del Tessitore. Non essendo un suo personaggio, a differenza di Mortimer, forse potrebbe aver voluto rendere più deciso quello creato da lei. Ma sono solo supposizioni, ovviamente, perché personalmente ritengo quella storia un capolavoro dove qualcuno, alla fine, doveva pur venire sconfitto. Quindi la ringrazio a nome di chi ha amato la sua interpretazione, e le chiedo se non sarebbe stato meglio che a riprenderlo in mano fosse stato lei, invece di un altro sceneggiatore, senza nulla togliere a quest'ultimo?
RispondiEliminaCiao Moreno, ti scrivo per chiederti, dopo aver letto che Mauro Boselli ti chiese subito di far tornare Mortimer dopo la sua prima apparizione, senza farlo subito finire in prigione come avevi scritto nel soggetto. La mia domanda verte sul fatto di quali fosseri i piani originali per questo villain e se, dopo l'entrata in carcere al termine della prima avventura, si sarebbe saltata la sua Vendetta per andare direttamente ad avere a che fare col Tessitore, trovando un escamotage per il denaro che sarebbe servito per la sua liberazione, con la sua finta morte sul capestro, oppure se, senza averlo ucciso, avresti avuto in mente qualche altra idea per farlo tornare?
RispondiEliminaCaro Moreno, ti scrivo per sapere se ci possa essere la possibilità di rivedere, nel vostro staff, lo sceneggiatore Diego Cajelli che, ormai da molto tempo, non si fa più vedere sulla serie di Zagor?
RispondiEliminaGentile Moreno, ho letto la sua risposta riguardante Kandrax e le varie interpretazioni di Kandrax che sono avvenute negli anni(quattro in tutto, da diversi sceneggiatori). Chiaramente, ogni sceneggiatore vede un personaggio e lo sceneggia come più gli sembra giusta ma non ti sembra che, invece di modificarlo leggermente, mantenendolo quindi come quello della prima avventura in cui apparve e che, secondo te, i lettori non dovrebbero invece aspettarsi, sia stato completamente stravolto, mettendo nel mezzo non solo i suoi poteri mentali ma addirittura altre realtà che hanno reso il personaggio non solo diversificato, ma forse anche "rovinato"? Mi spiego chiedendoti se sia stato il caso di farlo utilizzare a diverse persone(che poi di fatto non sono più nello staff o non lo saranno mai in pianta stabile) ma che, in fondo, non abbiano saputo rendere omaggio a chi lo ha creato, bensì portandolo da tutt'altra parte di dove era all'inizio. Ecco spiegato il mio concetto di stravolgimento, che in alcuni casi può essere positivi, ma osare troppo a volte si rischia di uscire dai binari, non trova?
RispondiEliminaEgregio Signor Moreno, non crede che aver abolito qualche veto messo su ritorni di personaggi, come Hellingen o Supermike, o su particolari situazioni possa avere avuto un effetto negativo rispetto ai lati positivi che sarebbero potuti fuoriuscire? Cioè, intendo dire, non sarebbe stato meglio non toccare ciò che sarebbe dovuto rimanere al di fuori della saga per volere di Sergio Bonelli?
RispondiEliminaCaro Moreno, ti scrivo per poterti chiedere l'utilizzo, se già non è stato fatto in passato, della musica Gospel, la quale affonda le proprie radici nel 1700, e che è diventata parte integrante dei culti religiosi delle persone di colore. Saresti disposto ed ammirato da tale argomento tanto da prenderlo come spunto per una futura storia?
RispondiEliminaQuali sono gli insegnamenti che Decio Canzio Le ha dato dall'inizio alla fine della vostra collaborazione sulle pagine di Zagor?
RispondiEliminaVorrei chiedere a Burattini se uscirà una storia più lunga di "Incubi".
RispondiEliminaCiao Moreno, ti scrivo per sapere se, durante la programmazione della trasferta sudamericana, ci siano stati dei cambiamenti di storie aggiunte prima o dopo della collocazione originale? Se sì, di quali si tratta e se la trasferta stessa si sia conclusa secondo i tempi previsti o se alcune storie sono uscite successivamente alla stessa?
RispondiEliminaSignor Moreno, buon pomeriggio, in questa domenica soleggiata ho deciso di scriverLe a proposito dei cosiddetti "detrattori". Capisco perfettamente che le critiche debbano essere perlopiù costruttive ma a volte, dica pure se mi sbaglio, vengono additati tali soltanto chi non apprezza le scelte di chi manda avanti la serie, non prendendo in considerazione il fatto che non è sempre bello dire che ad una persona piace tutto di tutto. Quindi Le chiedo, cortesemente, se non sia stato troppo frettoloso nel fare di tutta l'erba un fascio, criticando chi ha voluto dire la sua a differenza di chi non dice niente e, passivamente, si fa passare addosso tutto ciò che gli viene proposto, senza farsene un'idea. Oppure facendosela, ma in fondo fregandosene di tirarla fuori e di far sì di dire la propria opinione, lasciando ad altri l'arduo compito. Sono a conoscenza del fatto che da molto tempo ha lasciato i forum per non dover incappare nelle frequenti contrapposizioni con alcuni utenti che non hanno fatto niente per nascondere la propria, diversa idea rispetto all'andamento della serie. Ma vorrei tanto sapere da Lei se una critica, costruttiva o meno, basata su un'opinione che possa essere differente da quella del curatore della serie, debba venire per forza emessa da un "detrattore" che potrebbe anche non essere, e che magari critica per il semplice motivo di voler vedere di nuovo Zagor agli antichi fasti, con le dovute innovazioni, ma senza snaturare del tutto il personaggio?
RispondiEliminaCaro Moreno, vorrei chiederti di citare nella serie regolare od in uno degli extra di Zagor l'incontro che quest'ultimo ha avuto con Jovanotti, non facendolo quindi apparire come un sogno del cantante bensì come reale avvenimento della saga. Lo ritiene fattibile?
RispondiEliminaCaro Moreno, dopo aver provato ad evitare di chiedertelo, mi piacerebbe rivedere sulla serie Zagor nientemeno che Daniele Nicolai. Spero che averlo come sceneggiatore possa essere un pregio, giusto?
RispondiEliminaNel terzo Zagorone mi è sembrato che il Dottor O'Connor sia apparso solo per venire ucciso, in quanti gli altri protagonisti servivano vivi per le scene finali. I suoi scopi non si sono capiti, ovvero se ha accompagnato la signora Spencer per prendersi una fetta del suo patrimonio, magari sposandola. In poche parole, ti chiedo se la sua presenza non sia invece stata superflua, in quanto non ha aggiunto niente alla trama...ed ha tolto la vita a lui?
RispondiEliminaCiao Moreno, voglio proporti un'idea: cosa ne diresti di far tornare lo Zagir attuale sulle rive del Clear Water, facendogli avere a che fare con i nuovi proprietari della capanna, nel frattempo ricostruita, che è stata in passato sua e dei suoi genitori?
RispondiEliminaCiao Moreno, ti chiedo se il Poe che assomiglia all'originale, pur non essendolo, apparso in Magico Vento, suo amico per la pelle, possa considerarsi un parente stretto di quello apparso in Zagor. Quindi vorrei sapere se possa apparire da infante nella serie, preso sotto le cure dello scrittore?
RispondiEliminaSe non fosse diventato sceneggiatore fumettistico, che lavora pensa che svolgerebbe oggi?
RispondiEliminaCaro Moreno, ti chiedo una curiosità: come mai, quando non disegna in coppia con Gianni Sedioli, a Marco Verni vengono assegnate solo storie sceneggiate dalla tua mano?
RispondiEliminaGentilissimo Moreno, il fatto di trovare modi credibili di far tornare i personaggi saranno sì consoni allo sceneggiatore, ma se i lettori non sono d'accordo col metodo usato allora qualcosa non quadra, o mi sbaglio?
RispondiEliminaCiao Mkreno, vorrei sapere se hai intenzione di far scoprire il vero nome di Mortimer, che non si sa se sia il nome, il cognome od il nome d'arte? Grazie.
RispondiEliminaCiao Moreno, a proposito dei cosiddetti spiegazionismi, da lettore giovane di Zagor a me piacciono molto. Una delle storie recenti che ho apprezzato di più è stata Monument Valley. Non ti curar troppo dei detrattori, un saluto
RispondiEliminaCiao Moreno, direttamente dalla tua regione natìa, ti mando i miei saluti ed una richiesta di ritorno: Benny Vickers, apparso come testimone inattendibile nel processo a Billy Boy. Ti ringrazio di curare Zagor così bene e ti saluto.
RispondiEliminaCaro Moreno, mi fa piacere scriverti in questo Blog per domandarti una cosa. Sono uno Zagoriano di vecchia data, che non è molto tecnologico, e per questo comprende le difficoltà nell'ambientarsi su internet. Ho continuato a seguire per anni ed anni la serie, che continuo ancora oggi, ma nella mia memoria è sempre rimasta impressa l'avventura che Zagor ha affrontata alla Capanna del Pino Solitario. In particolar modo, per quanto non eccezionale, il giallo che si trova all'interno di quella storia mi fece rimanere comunque col fiato sospeso quando lo lessi. Il personaggio di Vincent Hobel, proprio lui, mi torna sempre in mente quando ricordo con piacere quella storia, che vado sempre a rileggere, insieme ad altre. Sfortunatamente, o fortunatamente in quanto non si tratta certo di un super nemico a differenza di altri, non è mai più riapparso. Per questo ti chiedo se tu possa fare in modo, nelle vesti di curatore della testata, di far ritornare il cugine degli Hobel con tanta, tanta voglia di vendetta. Non so cosa ne potrà dire di ciò, ovvero della richiesta che le ho appena fatto, ma spero di poterne ricevere risposta al più presto.
RispondiEliminaGentilissimo Moreno, buon pomeriggio. Mi trovo qui, di fronte al mio PC ed intenzionato a scriverle per far rivivere delle sensazioni che sono state lasciate in secondo piano, almeno per quanto riguarda la serie regolare. Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales ha sempre avuto diletto(o quasi) per truffette e buongustaggine. Ma, dopo essere stato tanti anni al fianco di Zagor, più di una volta ha avuto paura di perdere la sua amicizia per colpa di una donna. A parte Pamina e, forse, un iniziale infatuamento da parte di Virginia nella sua prima apparizione, ricordo che solo un'altra donna ebbe per lui un incredibile adorazione. Sto ovviamente parlando della figlia del Custode della Tradizione della storia "Fantasmi!". Zagor rimase di stucco quando il messicano venne preferito a lui. Tutto ciò ebbe poi fine con la donna che si mise col fabbro dopo l'apertura fra i due "mondi" così vicini. Ora, Cico ci rimase molto male, ma ti chiedo se sia possibile rivederlo alle prese con la stessa donna e con il marito fabbro con dovuti pargoli nel frattempo nati. Capisco che possa essere una richiesta stramba, però dico davvero quando penso che rivedersi, a distanza di anni, potrebbe portare Cico a diventare ancora molto più geloso della prima volta, pensando a come sarebbe potuta essere la sua vita se fosse rimasto insieme a lei e non continuandola con Zagor. Cosa ne pensa? Le piacerebbe, e vorrebbe, riportare Cico e Zagor alle prese, comiche, di quella situazione, all'interno naturalmente di una storia più ampia e drammatica, facendone quindi solo un simpatico contorno?
RispondiEliminaCiao Moreno! Pensi che una romanzo o una raccolta di racconti brevi dedicati a Zagor e il suo mondo potrebbe essere una iniziativa editoriale fattibile? Intendo una volta ogni tanto (un romanzo su un giovane Zagor esiste già in effetti). Un’operazione similare a quella di Martin Mystère e Dragonero. Buon lavoro!
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