Il quarantunesimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura con Guitar Jim
nonché la prima parte della storia “Tragico carnevale”.
* * *
IL MIO AMICO “GUITAR” JIM
In un saloon di Galveston, Zagor e Cico
incontrano Guitar Jim, ormai deciso a tornare sulla retta via. Ma nel locale
arriva anche il misterioso Julio Ordoñez, che recluta volontari per andare a
Solitude Valley dove, a suo dire, intende ritrovare un vecchio amico, di nome
Medina.
La pista verso l’entroterra è insidiata dagli
Apaches e solo un nutrito gruppo di uomini armati può sperare di percorrerla
indenne. Guitar Jim si offre per unirsi alla spedizione, mentre lo Spirito con
la Scure ha un diverbio con gli uomini di Ordoñez, e Guitar Jim
inaspettatamente lo colpisce alle spalle. È ancora un criminale, dunque?
La risposta sarà chiara (ma non priva di
sfumature) quando Zagor lo raggiungerà sulle montagne dell’interno, arrivando
appena in tempo per salvare lui e gli altri del gruppo dalla furia degli
Apaches… e per scoprire che non sono i pellerossa gli avversari più infidi!
Questa prima avventura centenaria zagoriana
ha come tema portante la possibilità di riscatto che tutti gli uomini possono
avere nella propria vita, anche in una connotata da scelte negative. Infatti
Guitar Jim passa definitivamente dalla parte dei “buoni” ed il personaggio di
Marco Medina decide di tornare a Okahoma City per rendere conto dei suoi errori
passati...
Nonostante la necessaria brevità della
storia, Nolitta fa del suo meglio per non deludere i lettori... e possiamo dire
che, tutto sommato, c’è riuscito!
Vabbé, di nuovo una cover che IO non avrei scelto! Tant'é. Sulla storia di Guitar Jim ho già detto, calibrata benissimo e molto affascinante. Un gioiellino! L'altra ha un fascino immortale, tesa e avvincente, con un'atmosfera eccezionale.
RispondiEliminaAnch'io avrei preferito di gran lunga una delle altre due...
EliminaIl numero 100 non è malaccio, certo risente del confronto con un capolavoro come "Indian Circus". Inoltre l'inchiostratura rivela per la prima volta l'aiuto di Bignotti ed i colori non furono all'altezza di quelli di Ferri.
RispondiEliminaChe bel regalo inaspettato fu l'84 a colori senza che coincidesse con nessun anniversario.
L'84 è il numero a colori he preferisco...;-)
EliminaAnch'io.
EliminaLa storia del 100 l'ho sempre trovata una vicenda poco importante, quasi non la ricordo e onestamente non ho molta voglia di rileggerla. Provo ad infrangere un tabù: Guitar Jim non è poi un gran personaggio e come le storie in cui compare vanno da un massimo di "carina" ad un minimo di "orrenda".
Ogni riferimento a "L'Orchidea Rossa" non è puramente casuale.
Di quella storia ricordo il pestaggio durato più di due pagine di Zagor su Guitar Jim...roba da Amnesty International!
RispondiEliminaMi aveva sempre colpito il fatto che il titolo lo chiamava "amico", ma sulla copertina Zagor pesta l'"amico" come un punching ball. Amicizia dolosa? Amicizia dolente? Mah!
Comunque, i miei primi vagiti di inglese li imparai leggendo proprio i testi di Guitar Jim..."I'm going away from the Texas etc..."
Io imparai per la prima volta i primi tre numeri in inglese leggendo l'albo "Il nemico nell'ombra"... I fumetti servono anche a questo...;-)
EliminaCiao. Ti seguo sul blog anche se non ti ho mai scritto. Vorrei complimentarmi con le tue recensioni semplici ma ben fatte. A volte mi hai invogliato ad acquistare il numero che presentavi, facendomi venire l’acquolina in bocca. Quando comprai da ragazzino il numero 100, nel ’73, collezionavo da poco Zagor e nei miei desideri sognavo di avere “Indian Circus”, che potei comprare per la prima volta come ristampa qualche anno più tardi.
RispondiEliminaDa piccolo “Il mio amico Guitar Jim” mi stizzì un po’: l’ambientazione era quella abituale di Tex, che avevo smesso di comprare per godermi le storie ambientate nella foresta di Darkwood.
La storia del numero 100 la apprezzai da adulto, e la trovai commovente (e anche tuttora lo penso). Il tema è l’amicizia, vista da diversi aspetti: Zagor si sente tradito da Guitar Jim; c’è anche l’amicizia falsa di Ordonez, che scoprirà le sue carte arrivando al ranch di Medina; si parla anche della vecchia amicizia (anzi, come dirà Medina, della complicità) del nuovo governatore che cercherà di eliminarlo. E’ una storia matura di Nolitta, come quelle dell’arco temporale ’72-'75. Peccato che gli autori successivi (mi riferisco a Castelli e poi Burattini e Boselli, questi ultimi due comunque bravissimi autori) non abbiano ripreso le caratteristiche del Guitar Jim di questo numero, la cui personalità rivela un uomo finalmente maturo. Giancarlo Traccitto
Grazie per le belle parole che hai per il mio blog, ma soprattutto grazie per il tuo bell'intervento sulla storia del n. 100.
EliminaEffettivamente il personaggio di Guitar Jim è uno di quelli meno riusciti nelle loro "incarnazioni" successive all'originale; anche altri sono stati a volte un po' bistrattati (uno su tutti: Digging Bill) ma forse Jim è così particolare (buono/cattivo, ragazzino/adulto) che non è facile per gli autori gestirlo...
Ciao, Giancarlo! E scrivi ancora!
"Il ritorno di Guitar Jim" l' ho trovata un' avventura più che discreta. Parlando invece de "Il mio amico Guitar Jim", mi è sempre piaciuta a partire dal titolo. Certo, di avventure ne preferisco altre, però si tratta comunque di una storia gradevole e coinvolgente d' ambientazione western. Bello il fatto che l 'albo sia di 130 (o 132 nel tutto) pagine! Bella caratterizzazione del rapporto tra Zagor e Guitar Jim con il primo che vuole fidarsi del secondo, ma non sa fino a che punto. A me Jim è sempre stato simpatico.
RispondiElimina"Questa prima avventura centenaria zagoriana ha come tema portante la possibilità di riscatto che tutti gli uomini possono avere nella propria vita, anche in una connotata da scelte negative. Infatti Guitar Jim passa definitivamente dalla parte dei “buoni” ed il personaggio di Marco Medina decide di tornare a Okahoma City per rendere conto dei suoi errori passati..."
Quoto! Molto bello poi il finale.