Il cinquantantottesimo
numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con i Sullivan (Zagor si scatena), nonché la prima parte della storia “La
minaccia verde”.
LA MINACCIA
VERDE
L’imbroglione
Mister Honest vende a Cico la (falsa) mappa del tesoro di Eldorado. Cico,
accompagnato da un riluttante Zagor, crede di poterlo trovare sulle Corna del
Diavolo, due picchi rocciosi vicino a Dead Horse Town, originati dalla caduta di un meteorite.
Dentro una
grotta, i nostri amici trovano una misteriosa pianta che comunica
immediatamente a Zagor un’intensa sensazione di pericolo…
Tale sensazione si rivela motivata: Zagor e
Cico hanno involontariamente risvegliato una pianta che si nutre del sangue
degli esseri viventi e che si moltiplica ogni volta che viene tagliata!
Dopo aver sterminato una banda di rapinatori
che si era nascosta nella caverna, seguendo i comandi di un vecchio indiano la
pianta attacca la vicina città.
Sfuggito alla pianta, Zagor costringe l’indiano a fornirgli un pozione diserbante,
con la quale rinsecchisce tutti i germogli assassini.
La pianta madre, tradita, uccide l’indiano e si rintana nuovamente nella
caverna, prontamente sigillata da Zagor “a suon” di dinamite...
La storia ricalca quella texiana intitolata Il fiore della morte, e segna il
ritorno di Alfredo Castelli su Zagor, alcuni anni dopo il suo debutto con Molok.
L’avventura è piacevole, soprattutto se uno ha amato i B-movies degli
anni 40/50...
Alcuni spunti interessanti nella trama
riguardano il simpatico Cico: la truffa subita dal messicano non si limita ad
essere un siparietto comico a sé stante, ma fornisce lo spunto introduttivo
alla vicenda vera e propria; ed è lo stesso Cico, più avanti, a salvare Zagor
dal primo attacco del vegetale assassino.
I disegni del grande Donatelli rendono
particolarmente bene le drammatiche fasi dell’attacco della pianta e si addicono perfettamente alle atmosfere di
questa avventura, la terza prettamente horror
illustrata dal nostro (dopo L’Uomo Lupo e Acque Misteriose).
Piacevole, piacevole...anzi, a ben vedere la migliore storia zagoriana del 1977, primo anno "disastrato" per il nostro character preferito.
RispondiEliminaDetto con convinzione.
Ex-aequo con "La prova del fuoco", via...
...di cui parleremo la prossima settimana!
EliminaIl povero Cico. Ogni volta la sua genuina cupidigia gli porta male...
RispondiEliminaQuando viene contagiato dalla febbre dell'oro (n°57) o quando compra una mappa del tesoro (n°58).
Laurel & Hardy docent...:-D
EliminaSi conclude in questo volume (sarebbe meglio dire che si entra nel vivo!) la storia di Canzio e Ferri: la migliore di Decio su Zagor, probabilmente.
RispondiEliminaIn "assolo" probabilmente sì...;-)
EliminaQuella della pianta rampicante assassina mi era sembrata un pò strana, ma in linea comunque con le stranezze di Zagor. Non mi ha lasciato ricordi particolari, ma è stata una buona storia. ^_^
RispondiEliminaGodibile, ma poteva essere sfruttata anche meglio secondo me l' idea. Gran parte della storia è dedicata a Cico mentre la lotta dei nostri con la pianta non ha troppo spazio. La mia impressione è che, come accaduto per altre sue storie zagoriane, non bilanciasse bene la narrazione. Poi boh!
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