Il settantanovesimo
numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro Devil
Mask, nonché
la prima parte della storia “Cico fantasma”.
DEVIL MASK
Devil Mask,
stregone e capo degli Huron con il volto coperto da una maschera diabolica,
vuole scatenare una guerra contro i bianchi, e a tal fine traffica in armi e
whisky con alcuni rinnegati. Zagor si reca presso la tribù di Devil Mask, lo
affronta e lo sconfigge. Costui, umiliato, si getta nei gorghi di un fiume
promettendo di ritornare dalla morte a perseguitare lo Spirito con la Scure.
Gli Huron sono adesso pacificati e il loro
nuovo capo è il giovane Kamar. Ma chi forniva le armi ai ribelli? La pista
seguita da Zagor lo porta a sospettare di Arthur Manning, il ricco proprietario
della fabbrica d’armi di Zaneville. Si reca allora presso la sua fabbrica, ma
viene catturato insieme a Cico. Entrambi vengono salvati dai soldati, la
fabbrica esplode e nell’incendio perisce anche il figlio paralitico di Manning,
James.
La
questione sembra essersi definitivamente risolta, sennonché qualche tempo dopo Kamar chiama il Re di Darkwood e lo informa
che un uomo è apparso dal nulla nella sua capanna ed ha ripreso la maschera del
precedente capo degli Huron!
Devil Mask
riappare e guida gli Huron all’assalto della capanna nella palude. Zagor e Cico
escono fortunatamente vincitori dallo scontro e scoprono che il nuovo Devil
Mask è, in realtà, James Manning, sopravvissuto all’incendio e fintosi per anni
paralitico.
Prima di
morire, egli rivela di essere figlio della sorella di Devil Mask e di Manning,
che aveva ripudiato l’indiana per vergogna. Il ragazzo aveva così sviluppato un
odio viscerale sia nei confronti dei bianchi che degli indiani (che gli avevano
ucciso la madre) ed aveva operato nell’ombra insieme allo zio per scatenare la guerra.
Con la sua morte non si sentirà più parlare di Devil Mask...
Ultima storia
“regolare” scritta da Sclavi per la collana di Zagor (in futuro ne usciranno
solo altre due: Il Profeta, un “recupero”, e la “saga” di Incubi)
che passa quindi a dedicarsi ad alcune storie di Mister No e a Kerry il
Trapper.
La storia
pecca forse di scarsa continuità (per ben due volte sembra finita, per poi
riprendere di nuovo) e il tentativo di dare spessore al personaggio del reietto
James Manning non appare completamente riuscito. Anche la gestione del
personaggio di Cico (mostrato come un ottimo combattente) è alquanto forzata;
la figura di Zagor, invece, mi pare abbastanza in linea con i canoni della
serie.
I disegni di
Ferri sono sempre molto belli e l’atmosfera vagamente horror di questo episodio
ne viene esaltata, così come nel precedente Il tesoro maledetto. Per
vedere di nuovo insieme Sclavi e Ferri i lettori della serie gigante dovranno
attendere ancora sei anni...
Di queste storie conservo solo il ricordo della percezione che ebbi all'epoca della prima lettura molto probabilmente mai più ripetuta.
RispondiEliminaDi "Devil Mask" ho un ricordo positivo, avevo associato questa e la storia precedente ad un "rinascimento horror" zagoriano che poi, ahimè, non si verificò...
Per me "Devil Mask" fu una storia abbastanza sconclusionata che mi lasciò basito quando la lessi. Mi aspettavo molto da un nemico con un nome simile, ma rimasi deluso.
RispondiEliminaImpressione positiva da parte mia per questa storia in cui predomina la figura di Devil Mask. In particolare mi ha colpito l'intera vicenda riguardo la fine e la rinascita di questo misterioso ma affascinante nemico. Ottima naturalmente l'idea dello sceneggiatore riguardo la creazione del personaggio di James Manning e del relativo colpo di scena finale che egli riesce a trasmettere alla vicenda. Almeno personalmente ritengo che il buon Sclavi si congeda per diversi anni in maniera più che dignitosa dalla saga di Zagor con un racconto caratterizzato da riusciti elementi di mistero ottimamente arricchiti da un giusto e maturo livello narrativo e di spessore psicologico per quanto riguarda ogni singolo personaggio.
RispondiEliminaIeri sera ho terminato la rilettura di Devi Mask e ne ho tratto la conferma positiva della prima volta. Una storia che sembra essere lì lì per concludersi e invece lascia aperti nuovi sviluppi. Onestamente bisogna riconoscere a Sclavi la capacità già allora di catturare l'attenzione e condurre i personaggi (e i lettori) verso finali aperti. Forse i dialoghi non sono all'altezza di quelli che troveremo in Dylan Dog. Il sogno poi è una sorta di marchio di fabbrica come strumento per inserire quello che Mario CX ha chiamato "rinascimento horror" zagoriano. Se proprio vogliamo fare le pulci, lascia un po' perplessa la spiegazione di Zagor sul suo "quinto senso e mezzo" attivato dall'inconscia visione durante l'incendio (disegnato strepitosamente da Ferri!!!) del cinturone attorno al corpo ormai carbonizzato dell'uomo seduto sulla sedia a rotelle. In mezzo a fuoco e fiamme e fumo impenetrabili notare-imprimere a distanza un simile particolare...mah! Comunque siamo nel campo della fantasia... avanti tutta.
RispondiEliminaGrazie di cuore a tutti voi, amici, per i vostri commenti!!! ;-)
RispondiEliminaPer Rob: concordo con te che la circostanza del cinturone, effettivamente, appare un po' forzata...
Non me la ricordavo quasi per niente questa terz' ultima avventura di Sclavi in ordine di pubblicazione. Tende ad unire una certa classicità zagoriana ad alcuni tocchi sclaviani. Se non erro non si parlava di alcool agli indiani dai tempi di Mister Mister nei primissimi numeri!
RispondiEliminaE qui il buon Tiziano ci aggiunge
SPOILER anche una droga stimolante! E c' è anche il fatto delle armi. Temi alquanto cari come si sa a Toninelli! XDFINE SPOILER
Il percorso che lo spirito con la scure e Cico fanno è interessante, ma qua e la la storia effettivamente non è proprio riuscitissima come per il fatto che Arthur e James Manning si vedono proprio poco. Una visione maggiore del loro rapporto secondo me avrebbe giovato alla storia. L' autore ha maggiormente voluto puntare sulla figura di Devil mask.
Forse Cico ci viene mostrato effettivamente un po troppo combattente, ma che sia una valida spalla di Zagor anche su questo aspetto come ai vecchi tempi non mi dispiace affatto. E comunque Sclavi riesce a far risaltare il suo lato ironico.
Insomma una più che discreta avventura, la più classica di Slavi penso, che con qualche approfondimento in più avrebbe potuto essere ancora migliore.
Si, molto suggestivi i disegni di Ferri. E, come già scritto più volte XD, negli anni 80 si sarebbe scatenato con le storie cupe e dai toni horror! ^^
RispondiEliminaInteressante
RispondiEliminaSPOILER prima la parte di Zagor al forte, contando anche i discorsi del rapporto tra la Manning e l' esercito e poi la situazione in città con Arthur giudice e sindaco come spadroneggia FINE SPOILER.
Ma la storia non poteva durare almeno tre albi pieni per approfondire di più questi aspetti e il rapporto-padre figlio rimasto sullo sfondo e affidato alle parole di James?
Curiosità: come già successo per Thunderman nella posta del 276, anche "Davil mask" il mitico e compianto Sergio Bonelli nella posta del 59 o 60 di Tuttozagor la indicò di Pezzin salvo poi rivelarsi di Sclavi!
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