Il novantaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con il ritorno del suo sosia, le avventure complete "La capanna del pino solitario" e "Il forte del mistero", nonché le prime pagine della storia “I vigilantes del grande fiume”.
AGGUATO ALL’ALBA
Zagor e
Cico trovano il cadavere di Ed Hobel e lo riportano all’abitazione del padre,
Ben, chiamata la Capanna del Pino Solitario. Proseguono quindi per la cittadina
di Tilborough insieme a Mike Hobel (un altro dei quattro figli di Ben) e a suo
cugino Vincent. Anche Mike viene misteriosamente assassinato e Zagor comincia a
sospettare che dietro le due morti ci sia un’unica mano.
Torna
allora alla Capanna del Pino Solitario, riuscendo così a sventare la morte dei
superstiti della famiglia Hobel e a scoprire che il responsabile degli omicidi
è il cugino Vincent il quale, con l’aiuto di alcuni complici, voleva entrare in
possesso di un’eredità che avrebbe potuto intascare solo con la morte di tutti
gli altri parenti.
La prima parte
di questa storia toninelliana mi pare bene architettata e lasciava ben sperare
per il prosieguo. Invece ho avuto l'impressione di un progressivo "appiattimento"
con una narrazione poco avvincente e con una rivelazione abbastanza scontata
dell’identità del colpevole.
Sempre buoni i
disegni di Donatelli che, tuttavia, comincia in alcune tavole a mostrare
qualche segnale di cedimento.
La copertina
dell’albo gigante n. 238, con quella luna sullo sfondo, mi è sempre piaciuta in
modo particolare.
* * *
LA MORTE NELL’ARIA
Diretti
all’accampamento dei Nipmuc per assistere alla cerimonia funebre del vecchio
sakem e all’investitura del nuovo, Zagor e Cico transitano da Fort Bend dove
notano la presenza del professor Adolfo Verybad (il geniale e pericoloso
scienziato con cui hanno già avuto a che fare un paio di volte in passato) e
hanno una scaramuccia con il sergente Marmaras.
Dopo essere
stati dai Nipmuc, sulla via del ritorno a casa, i due eroi trovano i militari
della guarnigione di Fort Bend morti soffocati. Zagor scopre che la causa della
morte è un gas venefico creato da Verybad, del quale si è impossessato il
sergente Marmaras per rapinare le paghe degli altri soldati. Zagor insegue il
sergente e i suoi complici e li toglie di mezzo.
L’idea di
Toninelli della creazione del gas venefico è buona, ma poteva essere sfruttata
più adeguatamente, con una trama più articolata e magari mettendo di fronte a Zagor
un avversario di caratura più elevata che avesse sottratto il gas per creare
una “vera” minaccia per Darkwood (e non un semplice sergente che vuole rapinare
le paghe dei commilitoni...). Certo, anche la brevità dell’avventura (solo 97
tavole) non giova all’economia della storia.
Peccato, poi,
che il personaggio di Verybad, nuovo recupero toninelliano, risulti del
tutto snaturato rispetto alla concezione che Nolitta aveva dato dello stesso.
Concordo appieno con Te Baltorr sulla copertina del numero: spettacolare la giacca blu ed il cavallo con la maschera antigas. Spezzo una lancia a favore delle storie in sè (ben due in un numero solo!!) che mi ricordo piacevoli: i disegni mi sembrano tutti di Donatelli mi pare ... ergo sempre piacevoli.
RispondiEliminaUn saluto a tutti
Giovanni21
Due avventure che,a mio personale giudizio,deludono su piu' fronti.Lette e dimenticate. Ci rifaremo alla grande con "Il tempio del sacrificio". Ormai non manca molto...
RispondiEliminaBaltor scrive:
RispondiElimina"La copertina dell’albo gigante n. 238, con quella luna sullo sfondo, mi è sempre piaciuta in modo particolare."
Adoro le lune di Ferri.
Gliel'ho detto qualche anno fa e lui è caduto dalle nuvole....evidentemente sono un prodotto così naturale dell'afflato creativo da non rendersene quasi conto durante il lavoro.
Non ricordo niente di questa storia. La rileggo con curiosità stasera!
RispondiEliminaRagazzi, e sopratutto Tu, Baltorr, scusate ho letto male il commento: a Baltor è piaciuta la copertina di "Agguato all'alba", non adottata per il n. 92 CSC; a me quella di "Morte nell'aria" adottata. Nella fretta avevo letto che anche a Baltorr era piaciuta la seconda... mi starò rimbambendo... saluti a tutti
RispondiEliminaCiao
Giovanni21
Ma figùrati, Giovanni!!!
EliminaAnzi, la tua osservazione mi dà modo di dire se la cover originale de "La morte nell'aria" non mi ha mai comunicato nulla di particolare, con questa nuova colorazione devo dire che sembra addirittura più bella!
Vuoi sapere la verità? quando ho letto la Tua introduzione che diceva che in questo numero della CSC ci sono ben due storie intere non ho capito più nulla ....
EliminaUna domanda: ogni volume della CSC quanti albi regolari (Zenith) contiene?
Ciao
Giovanni21
Quando parlo di "storie" intendo parlare di avventure complete, indipendentemente dal numero di albi sui quali sono apparse. Pertanto non c'è una regola: a seconda della lunghezza delle storie queste trovano posto nella CSC. In questo caso le storie erano talmente corte che questo volume hanno trovato posto due storie complete, il finale di quella precedente e l'inizio della successiva.
EliminaCaro Baltorr,vorrei che tu facessi i miei personali complimenti a Burattini per la storia che si conclude questo mese,e che vede protagonisti personaggi storici quali Darwin e Fitzroy. A proposito,perche' non si vede piu',sulla serie mensile,Edgar Allan Poe? L'ultima volta l'abbiamo incontrato nell'avventura "Incubi".Hai gia' interpellato,a riguardo,Moreno?
RispondiEliminaStoria discreta, ma in effetti rispetto al tema un po monocorde e chiusa in fretta. Mi sembra la più corta di Toninelli a parte quella del 300: meno di cento pagine! Come scritto nell' articolo la prima parte della storia, anche se spezzata dalla parte al campo che sembra essere giusto un momento folkloristico, è piuttosto intrigante. Un po un peccato. Qualche volta il Toni scriveva dei buoni soggetti, ma non troppo sviluppati. L' 85 fu un anno con tante sue storie, ma un po altalenante. Le due successive; "Il battello degli uomini perduti" e "La palude dell' orrore", sono le migliori.
RispondiEliminaHo letto sullo spiritoconlascure forum che qui Verybad appare snaturato, ma a me non sembra tanto diverso dal solito. Boh!
Abbastanza godibile anche "Agguato all' alba", ma niente di memorabile. Proprio belle alcune inquadrature lunghe di Donatelli. Come già scritto perché scrivere due storie brevi invece di farne una più corposa e ampia? Boh!
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