martedì 17 novembre 2020

A DOMANDA… MORENO RISPONDE (25)

Cari amici zagoriani, ecco a voi

la venticinquesima puntata della rubrica

A domanda… Moreno risponde”!


Grazie alla grandissima disponibilità di

Moreno Burattini

e alla vostra collaborazione nel porre sempre nuove domande

siamo arrivati a quota 500!!!

(Tecnicamente sarebbero qualcuna di più, perché un paio

di volte ho inserito alcune domande “doppie”, ma lasciatemi

giorire per il traguardo a cifra tonda…)


Traguardo davvero significativo,

che sta ad indicare quanto sia sempre vivo

l’interesse dei lettori

per un personaggio come Zagor

che l’anno prossimo taglierà un “nastro di arrivo”

molto significativo: quello dei 60 anni di presenza

ininterrotta nelle edicole italiane.


Per la proposizione di nuove domande,

soprattutto quelle che per il loro argomento

(ad es. novità del sessantennale, programmi a

breve termine, osservazioni su storie pubblicate da poco, etc…)

richiederebbero una risposta in tempi non troppo lunghi

vi chiedo cortesemente di aspettare

la pubblicazione della 26esima serie.

Grazie!

1 – Può fare una classifica fra dieci crossover e team up che vedrebbe bene con Zagor, e che non sono già in lavorazione oppure già effettuati, comprendente anche eroi del fumetto all’estero?

Sto al gioco (perché di gioco si tratta) e, tolti i team up già fatti o in lavorazione, indico i seguenti compagni d’avventura che davvero vedrei bene: Dampyr, Magico Vento, Ken Parker, l’Uomo Mascherato, Pat MacDonald (della Storia del West), Conan, Batman, Tarzan, Zorro, Blueberry. Ciò detto, non sono un cultore dei team up.

2 – Ciao Moreno. Ho letto su internet una sorta di scherzoso terrore nei confronti di un possibile ritorno di Stiletto. La tua risposta si è basata prevalentemente sul suo nome, ma pur non essendo in cantiere, vorrei sapere cosa ne pensi del personaggio in questione a prescindere dal dato anagrafico.

Se lo Stiletto di cui si sta parlando è lo stesso che ricordo io (quello che agiva in coppia con un certo Pepe nella storia “Fantasmi!”), e del resto non ne rammento altri, ne penso più o meno quel che ne pensano gli estensori di queste due recensioni.

http://www.fumettando.it/viaggiodizagor/zagorafumetti/schede/fantasmi.html

https://joe7.blogfree.net/?t=5769942

3 – In merito alle Zagor Drakwood Novels non ho ben capito il perché una donna debba venire messa a conoscenza delle avventure erotiche di Zagor. È una cosa molto strana e non l’ho capito benissimo. Chiedo lumi al Signor Moreno.

Non capisco quali siano le “avventure erotiche” di cui si parla. Non mi risulta che ci sia una avventura di Zagor etichettabile come “erotica”. Immaginando, non senza fatica, che ci si riferisca a “Gli occhi del destino” o a “Bersaglio umano”, mi sento di dire che il fatto che un uomo possa avere, nel corso di un’avventura western o d’azione, uno scambio di baci o perfino un normalissimo rapporto sessuale (appena accennato nella narrazione), non trasforma certo quell’avventura in una avventura erotica – se non nella percezione di qualche sessuofobo (del cui parere sarebbe sbagliato persino tener conto). Una effusione fra un uomo e una donna fa parte della pratica quotidiana del vissuto delle persone normali, che fanno mille cose e hanno anche pulsioni affettive che, nella più comune della casistica, possono trasformarsi in carezze e in manifestazioni di intimità erotica. Intimità che è tutt’altro da “avventura erotica”. Mi dispiacerebbe, anzi, se nella vita di un nostro lettore ciò non fosse mai accaduto. Ci mancherebbe altro che due o tre vignette (peraltro innocenti – o giudicando diversamente significa non aver mai visto niente di davvero erotico) in sessanta pagine servano a trasformare un racconto western in un una storia porno (vien da ridere solo a pensarci). Se lo scopo di una storia è mostrare il lato umano di un personaggio, i rapporti fra uomo e donna sono quanto di più umano si possa immaginare. Se poi vogliamo che un eroe dei fumetti non sia umano, allora è un altro paio di maniche e bisognerà che chi ha questi gusti si scelga letture su misura, magari Trottolino. Io ho sempre apprezzato l’umanità dei miei eroi preferiti, ma capisco che ci possano essere pareri diversi. Mi pare di poter dire, peraltro, che Nolitta fosse a favore dell’umanizzazione dei suoi eroi, e cercasse appunto l’empatia fra i lettori e il personaggio. Peraltro, “Darkwood Novels” è una miniserie con caratteristiche diverse da quelle della serie regolare (credo che almeno a capire questo possa arrivarci chiunque) e quindi in quel contesto si può sperimentare anche l’indulgere in una casistica emotiva maggiore di quel che prevedevano, magari, gli stilemi delle origini, ereditati dagli anni Cinquanta, quelli che proprio Bonelli ha provveduto a superare (basterà pensare a Mister No). Del resto, una storia realizzata nel 2020 non solo non può, ma anche non deve, impegolarsi nelle regole della Garanzia Morale – di cui mi meraviglierei se qualcuno avesse nostalgia. Se poi la critica è rivolta non all’umanizzazione di Zagor in senso stretto, ma al fatto che una vicenda d’amore del personaggio possa essere conosciuta da una amica (donna), mi pare che si scada nel sessismo bello e buono. Perché mai Zagor non potrebbe aver detto a Fiore della Notte di aver vissuto, una volta, una tragica storia di reciproci batticuori con una avventuriera dal fascino magnetico? Perché Fiore della Notte dovrebbe aver evitato di chiedere allo Spirito con la Scure di parlarle di qualcosa del genere? Direi anzi che una donna possa essere più attirata, se conosco un po’ l’indole femminile, da qualcosa di romantico piuttosto che da vicende truculente. Magari chi lo ritiene impossibile conosce poco lui, le donne. Peraltro, i pochi flash passionali sono stati inseriti nel racconto, come dovrebbe essere evidente al più sprovveduto dei detrattori, dalla stessa Fiore della Notte: non è neppure detto che Zagor glieli abbia sottolineati. Potrebbe essere la stessa narratrice ad averli immaginati, essendo evidentemente, a dispetto di chi non lo crede possibile, vispa e intelligente nonostante sia una donna. O di chi crede che a una donna di certe cose non si possa parlare, o non debba parlarne lei.

4 – Caro Moreno, saresti interessato ad approfondire il passato di Peabody di Pleasant Point e di Bagge dei Servizi Segreti in qualche Color?

Il primo caso mi pare più probabile del secondo.

5 – Ho sempre trovato simpatico, anche se leggermente fuori luogo, il personaggio di Grumble Bell. Intendo dire che vedere Drunky Duck ubriaco fa ridere. Vedere Grumble Bell venire preso in giro per avere una bevuta mi ha fatto rivoltare lo stomaco. La storia è “Il Seme della Violenza” e, per quanto sia stato fondamentale per la soluzione della storia, e per quanto mi piacerebbe rivederlo, spero che possa rimettersi nella forma migliore rispetto all’ultima volta. C’è la possibilità?

Mi fa piacere che perfino Grumble Bell venga ricordato. Si tratta, in realtà, di un personaggio costruito sulla falsariga di un modello fin troppo abusato, di cui peraltro Drunky Duck è la innocua parodia, quello del pellerossa schiavo dell’alcol dei bianchi. Stimolato dalla domanda, ci farò un pensierino, trattenuto solo dalla paura di ricadere nel luogo comune.

6 – Caro signor Burattini, se dovessi trovarle un difetto come sceneggiatore, direi che si lascia spesso andare in lunghe spiegazioni di avvenimenti passati, cosa che rallenta il ritmo delle storie e tende a rendere inverosimili alcuni dialoghi; non sarebbe possibile, anche per semplificarle la vita, inserire dei riassunti delle storie precedenti nelle rubriche, considerando anche i continui ritorni che caratterizzano la sua gestione? Grazie e buon lavoro a lei e a tutto lo staff!

Le spiegazioni degli avvenimenti passati sono fatti, com’è evidente, a beneficio di chi non ha letto o non ricorda l’avventura precedente. A chi l’ha letta e la ricorda bene viene richiesta la semplice bontà di sopportare il fatto che esistano anche gli altri. Nella tradizione zagoriana non esiste l’usanza del riassunto “fuori testo”, perché poi ci sono le ristampe e le edizioni estere in cui non è detto che vengano riprodotti o tradotti anche gli editoriali. Aggiungo che a me piace molto (diversamente da altri, a quanto pare, ma mi sarà pure consentito di avere dei gusti personali) vedere ricapitolate in flashback le cose da sapere, per maggior chiarezza e migliore comprensione. Peraltro, a volte la ricapitolazione aggiunge qualche spiegazione in più sui fatti del passato, risolvendo magari dei punti oscuri, o addirittura offrendo versioni leggermente alternative e più ragionevoli (è il caso, per esempio, delle “riscritture” relative a Robert Gray e a Thunderman). Circa l’inverosimiglianza dei dialoghi, mi piacerebbe poterne discuterne caso per caso, perché ciò che pare inverosimile a uno non pare a un altro. In ogni caso, lo scambio di battute fra personaggi fatto per fornire spiegazioni al lettore è una consuetudine che non ho inventato io, direi anzi che fa parte della tradizione. Ho spiegato questo e altro in un articolo sul mio blog che invito a leggere chi non lo avesse fatto: http://morenoburattini.blogspot.com/2018/02/spiegazioni-spiegazioniste.html. Ciò detto, accolgo l’invito a non esagerare nei resume.

7 – Caro Moreno, ti scrivo per chiederti un parere su una proposta. Tempo fa ho riletto il Maxi Zagor con protagonista Akebe, lo sciamano che prevedeva il futuro. Prima della sua morte, per ovvie ragioni di tempo, ha avuto solo modo di dire che la sua amata avrebbe avuto un futuro roseo, a differenza di tutti i presagi di sventura che fin lì avevano occupato la sua mente. Non ha, quindi, avuto l’occasione di dire cosa sarebbe accaduto. Ora, è chiaro che non avrebbe potuto essere tutto rose e fiori, ma il dubbio rimane. Cosa le sarà accaduto? Chi incontrerà per avere la felicità tanto ambita? Non sarebbe l’ideale riproporre Sooleawa, l’amata in questione, mentre comincia a percorrere la strada tracciata dal suo destino? Come ho detto, potrebbe non essere tutto rose e fiori e quindi qualche avvenimento potrebbe essere avventuroso…

Magari a Roberto Altariva, lo sceneggiatore de “L’uomo che vedeva il futuro”, potrebbe dirci qualcosa in più. Roberto, se ci sei, batti un colpo.

8 – Caro Moreno, quale comprimario di Zagor vedresti bene in Tex e quale comprimario di Tex vedresti bene in Zagor?

Fra i comprimari di Tex io ho estrema simpatia per il Pat McRyan vecchia maniera; se dovessi prestare un comprimario zagoriano ad Aquila della Notte, sarebbe di sicuro “Guitar” Jim. Peraltro, Tex e “Guitar” Jim si sono già incontrati, in una breve storia disegnata da Giovanni Ticci. Chissà se qualcuno si ricorda come e quando.

9 – Da dove nasce la vocazione di Molti Occhi per la medicina, in particolare per quella dei bianchi? È mai stata approfondita la questione nella serie di Zagor?

C’è in programma un Color che approfondirà, ma non posso dire quando.

10 – Caro Moreno, hai trovato più difficoltà nello sceneggiare Tex o Dampyr?

Difficile fare tutte e due le cose, ma Dampyr di più – perché è un personaggio estremamente boselliano, per complessità e complicanze storico-letterarie.

11 – Cosa ne pensi della recensione di Toninelli per “Il Rapimento di Icaro La Plume”? https://www.giornalepop.it/i-cambiamenti-di-zagor-visti-dal-suo-ex-sceneggiatore/

Non ho letto questa recensione prima di cliccare sul link che mi viene oggi sottoposto. Scopro che è dell’inizio di agosto e confesso di essere stato, in quel periodo, in altre faccende affaccendato (ero in vacanza, reduce da un viaggio di nozze, e stavo sistemando la nuova casa, ma del resto non leggo quasi nulla in Rete, se non mi viene segnalato – non per spocchia, ma perché ho davvero troppo da fare, e spero di recuperare quando anche io sarò in pensione). Comunque ogni recensione è legittima, e ringrazio Marcello (di cui mi ritengo, oltre che un ammiratore, un amico) per l’attenzione. Io stesso ho recensito da poco un suo libro: http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2020/10/dai-gas-liz.html. In ogni caso mi pare che tutte le considerazioni di Toninelli vadano valutate alla luce della premessa, da lui stesso messa come punto di partenza, di questa sua frase “sono ormai quasi trent’anni che non ho più letto le storie dello Spirito con la Scure”. Quindi, di che stiamo parlando?

12 – Caro Moreno, Gallieno Ferri ha illustrato uno Zagorone ma c’è mai stato un momento o un accenno affinché potesse disegnare un Texone?

Che io sappia, no.

13 – Oltre ai festeggiamenti dei 60 anni di Zagor ci darete modo di ammirare un omaggio nei confronti di Sergio Bonelli a dieci anni dalla sua scomparsa?

Immagino che qualcosa verrà fatto. Anzi, ne sono certo, mi meraviglierei del contrario.

14 – Caro Moreno, sono un appassionato di storie marine ed in particolar modo quelle riguardanti i miei tanto amati capodogli. Mi è rimasta impressa un’avventura dello Spirito con la Scure dove ebbe a che fare con uno di questi. Sto parlando della Morte Rossa, che incredibilmente riuscì a far trasmettere, tramite Ramath, messaggi di aiuto a Zagor per essere salvato. Inoltre ha voluto creare le paure più profonde nelle anime di chi stava dando a lui la caccia. È stata una storia, se non epica, quantomeno avventurosa e molto sensibile. Negli anni in cui vive il Re di Darkwood gli animali sono utilizzati per il sostentamento e loro per oli per lampade e per il grasso. Ringrazio tutti voi per aver voluto rendere omaggio al Moby Dick di antica memoria nella storia “Incubo sul mare”, e mi aspetto di rivedere, se non presto, almeno prima o poi, proprio quell’esemplare sfuggito alla caccia di tutti, ma che è rimasto nel cuore di chi gli è sopravvissuto (e ad alcuni, purtroppo, negli incubi). Ti chiedo, se possibile, di riprendere in mano una storia simile a questa, con l’animale marino, ma anche quello terreno, che risulta più umano degli stessi umani che cercano di ucciderlo.
 
Ecco una domanda che mi fa piacere, perché riguarda una storia insolita che a me piacque molto curare. Proprio perché così insolita, però, mi pare che sia meglio lasciarla un unicum. A meno che Luigi Mignacco non tiri fuori dal cilindro un’idea che aggiunga davvero qualcosa a quel racconto e non si limiti a ribadire il già detto. Invece, sicuramente, ribadiremo il messaggio che “Incubi sul mare” intendeva lanciare. 
 

15 – A proposito della sua risposta su "Tentacoli", leggendola ho avuto l’impressione di trovare qualche similitudine col film “Slither” di James Gunn. Ha preso spunto da esso?

Confesso, a mio disdoro, che “Slither” non l’ho mai visto. Lo spunto, molto vago in realtà, viene piuttosto da un altro film, un po’ più vecchio (come lo sono io), “The Tingler”, del 1959, con Vincent Price. Ne ho scritto qui: http://morenoburattini.blogspot.com/2017/10/saddle-town.html. Ne parlo, ovviamente, anche sul mio libro “Io e Zagor” (Cut-Up).

16 – Negli ultimi tempi ho notato una certa smacchiettizzazione di personaggi di base comica. Il Barone La Plume e Digging Bill possono essere quelli con più possibilità ad essere più seri e spero che altri non debbano seguire questo esempio. Ora, si trova d’accordo con me oppure sono solo eccezioni che confermano la regola? E, come sfida, sarebbe pronto a far fare il percorso inverso, ovvero da personaggio serio a buffo e divertente, ad uno qualsiasi dei comprimari che sono apparsi nella saga zagoriana?

Più che “smacchiettizzazione” (neologismo che mi piace molto), parlerei di un approccio più al passo con i tempi nei confronti di certi caratteristi.  Senza rinnegare nulla del modo in cui venivano proposti in passato, è evidente che oggi certe felici ingenuità di una volta non possiamo più permettercele, nonostante ciò che pensano i nostalgici assertori della cristallizzazione della tradizione. Sarebbe come se un film di 007 oggi venisse fatto con i ritmi, gli effetti speciali, la recitazione, i sonori, i dialoghi di quelli con Sean Connery: capolavori indiscussi, che fanno testo, ma che certo hanno caratteristiche ben diverse da quelle di qualunque cosa si veda in giro adesso. Invito a leggere “La missione di Drunky Duck”, il Color di prossima uscita dedicato al postino ubriacone: troverete il Drunky Duck di sempre, con delle rivelazioni sul suo passato, ma lo scout indiano non si limiterà alla scenetta o al siparietto, ma sarà inserito in una avventura drammatica. Lo stesso aveva fatto, del resto, lo stesso Guido Nolitta con il Barone La Plume o con Digging Bill (cito solo un paio dei possibili esempi). Riguardo la sfida, già è difficile far digerire ai più tradizionalisti la “smacchiettizzazione” dei personaggi comici, rendere comico un comprimario serio è una incitazione al martirio.

17 – Caro Moreno, vorrei sapere se tutti i nomi ed i suggerimenti proposti in questa rubrica vengano segnati. È difficile accontentare tutti, per non dire impossibile, quindi ti chiedo se hai davvero intenzione di riprendere in mano anche personaggi scomparsi dalle scene da tempo, ma rimasti nella memoria collettiva (Preacher, Myranda) ed anche quelli di cui non se ne sente affatto la mancanza (Herrera che ha perso praticamente tre volte in una sola storia, la Trelkovski ed il clown)?

Le buone intenzioni ci sono tutte, io mi sono fatto un elenco di richieste e invito i più stretti collaboratori (Mignacco, Rauch, Perniola) a leggersi le domande dei lettori. Poi, da una parte c’è la necessità di uscire fuori dalla logica dei “ritorni” e proporre scenari nuovi, dall’altra c’è l’impossibilità di far tornare tutti. Alcuni personaggi come Preacher e Myranda hanno, innegabilmente, uno spessore maggiore di Stiletto, e quindi delle chances in più.

18 – In “Sezione Omega” viene scoperto che quelli che si pensava fossero i veri genitori di Christopher siano in realtà quelli adottivi. Nello Speciale sceneggiato da Lorenzo Bartoli viene però esclamato dal padre che “Questo non può essere mio figlio”, facendo intuire che lo sia veramente. Il racconto fu fatto e quindi forse un po’ storpiato dal bambino stesso e quindi da prendere con le molle, ma si può parlare di falla creativa?

“Falla” mi pare una parola grossa, se ci si basa su una esclamazione del padre (“voce dal sen fuggita”, per dirla con il Metastasio). Del resto, cercare di spiegare perché il padre sbottò così in quell’occasione mi pare esercizio di puro diletto. Magari lui cercava di sforzarsi di essere un vero padre, pur non essendolo, e in quel frangente avrà manifestato l’intenzione di gettare la spugna.

19 – Volendo spiegare cosa avevo in mente come Team-Up fra Blondie e Gambit, vorrei riprendere il tema de “Le Pistolere” con Claudia Cardinale e Brigitte Bardot. Tralasciando la somiglianza di Blondie con quest’ultima, intendevo dire che Gambit pensa di poter spolpare uno o più ricconi al tavolo da gioco, venendo però anticipata da Blondie che interrompe il gioco rapinando i presenti. Da qui può quindi scattare una rivalità e poi una profonda amicizia basata su amore/odio. La trova fattibile come cosa o siamo sui livelli di fantascienza?

Se raccontata bene, la trovo fattibile.

20 – Può fare la Top 3 delle storie zagoriane sceneggiate da lei che, sempre secondo il suo giudizio, andrebbero rivalutate in positivo? E, parlando delle storie sceneggiate da altri, senza che siano per forza dello stesso autore ovviamente, potrebbe farne una Top 3, fra quelle che secondo lei andrebbero rivalutate, ed in entrambi i casi magari conteggiando anche gli albi fuori serie?

Per poter fare un elenco delle tre storie da me scritte da “rivalutare in positivo”, mi servirebbe un elenco di quelle svalutate in negativo. Esiste un giudizio unanime sulle mie peggiori, da cui partire? O la lista cambia da lettore a lettore? Provo comunque a indicare tre storie di cui si parla poco, che secondo me avrebbero meritato attenzione maggiore: “L’orribile maledizione” (Maxi Zagor n° 1), “Il forte abbandonato” (Maxi Zagor n° 4), “Il maleficio di Anulka” (Speciale n° 19 ). Tra gli albi degli altri, fermo restando che quelli che indicherò non mi sembrano svalutati da nessuno, mi pare che si potrebbero rileggere con favore, dato che non sono rammentati troppo spesso, “La ragazza selvaggia” (Casanova-Pesce), “Incubo sul mare” (Mignacco-Cassaro) e “La maledizione di Tonka” (Toninelli-Pepe).

6 commenti:

  1. Quante probabilità ci sono di poter osservare all'opera lo sceneggiatore Francesco Testi sulla Serie Regolare di Zagor?

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  2. Vorrei fare una richiesta, visto che dopo 60 anni, nonostante abbia avuto miniserie e tanti albi extra come protagonista, Cico non è mai apparso nel titolo della serie regolare di Zagor. E' ovvio che dove c'è lo Spirito con la Scure c'è anche il panciuto messicano, ma non sarebbe ora di poter ammirare il suo nome(non per intero, chiaramente), in uno dei prossimi albi?

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  3. Se non ho capito male le sue parole, del ritorno di Christopher altri sceneggiatori le hanno inviato dei soggetti in tal proposito, prima che venisse accettata la storia di Zamberletti. Le chiedo, se possibile, di sapere chi siano stati gli altri a proporre un suo ritorno ed il perché non siano state accettate?

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  4. Gianluigi Bonelli si è descritto come "Romanziere prestato al Fumetto". Lei come si descriverebbe in una sola frase?

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  5. In effetti ci sono storie bistrattate o messe da parte per motivi non precisi. Aggiungerei anche "Le creature dell' acque morte" e "Un lord a Darkwood", storia dai toni intimisti che sa raccontare la frontiera.

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  6. Caro Moreno, non sono un lettore tanto contro lo spiegazionismo, a differenza di altri, bensì per quanto riguarda ciò che dice Zagor. Zagor è un uomo che vive su un isolotto in una palude, avrà avuto un'educazione da parte di sua madre ma non mi si può venire a dire che la prolissità delle sue spiegazioni sia naturale. Cico, che ha avuto mille avventure, viaggiato molto prima di incontrarlo e che forse ha anche più studiato di Zagor, potrebbe anche, secondo la mia opinione, avere qualche motivo in più per parlare di cose che uno come Zagor potrebbe sbirbarsi in poche parole, senza tenere una filippica sul perché e sul come è avvenuto questo fatto, mostrando una conoscenza che non si addice storica e scientifica che non è nelle sue corde. Sto forse esagerando o trova anche lei che debba essere molto più "ignorante", mi si passi il termine, nei confronti dei vari studiosi e delle varie figure storiche che incontra?

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