È passato molto tempo da quando due grandi eroi e i loro universi si sono incontrati: Ian Aranill, l’Uccisore di Draghi, e Zagor, lo Spirito con la Scure.
Da quell’incontro è nata una solida amicizia, che ha messo radici... radici che, però, scavando nel tessuto dei due mondi, hanno finito per intaccare qualcosa.
Ma cosa?
Alle forze congiunte dei due eroi la responsabilità di scoprirlo!
* * *
Dopo la storia “Avventura a Darkwood”, pubblicata nel 2015 nello Speciale Dragonero n. 2, ecco che le strade di Zagor e Ian Aranill si incrociano di nuovo. Se in quell’occasione era stato il biondo erondariano a recarsi nel regno dello Spirito con la Scure, questa volta sono Zagor e Cico ad essere trasportati sulle ali di un drago d’aria nel mondo di Dragonero e Gmor.
Il motivo è presto detto: al termine dell’avventura precedente, Zagor aveva donato la propria scure a Ian, il quale l’aveva appesa al muro della sua casa a memento della loro amicizia. Ora la scure è stata rubata da un gruppo di guerriere che cavalcano sauri volanti per portarla ai loro sciamani, che la useranno per il rito della “unificazione universale”, vale a dire l’unione di tutti mondi esistenti (normalmente separati e che non interagiscono tra loro, come ad esempio quelli dei nostri due eroi) per creare una nuova era di felicità. Peccato che in tal modo le diverse realtà colliderebbero tra loro, con esiti a dir poco catastrofici!
Poiché la scure di Zagor viene da un altro mondo rispetto all’Erondar, essa è un manufatto che può consentire agli sciamani di compiere il loro rito magico e solo Zagor possiede la facoltà di “sentire” la presenza della sua arma per riuscire a trovarla e impossessarsene, impedendo la fine del “multiverso”.
Naturalmente lo Spirito con la Scure riuscirà nell’impresa, grazie all’aiuto di Dragonero e Gmor, ma anche di una delle guerriere che hanno rubato la scure, resasi conto della pericolosità delle intenzioni degli sciamani.
Non aggiungo nulla di più, per lasciare a ciascuno dei lettori il piacere di scoprire il dipanarsi della trama, che ha molti rimandi anche ad altri personaggi bonelliani e al “nostro” mondo reale.
A proposito della trama, devo subito dire che – da zagoriano – mi ha appassionato meno del primo episodio, anche perché il nostro eroe, per quanto perno della vicenda, ha un ruolo tutto sommato marginale nella complessa economia della storia; da dragoneriano, invece, il racconto mi è piaciuto di più, perché vede coinvolti tutti i principali personaggi di quell’universo (anche l’elfa Sera e il luresindo Alben) e la descrizione del viaggio del dirigibile è ispirata a uno dei passaggi narrativi contenuti nel romanzo “Il risveglio del potente”, scritto dallo stesso autore della sceneggiatura Luca Enoch.
I disegni di Gianluca Gregorini sono veramente belli, con delle “splash pages” davvero strabilianti. I colori di Piky Hamilton (nome d’arte di Gabriela Stefania Hamilton) sono a volte un po’ troppo “scuri” per i miei gusti.
La copertina di Michele Rubini è eccellente come suo solito.
Un ultimo appunto: la storia si conclude con Zagor e Cico ancora nell’Erondar… chissà quante avventure vivranno ancora insieme a Dragonero e Gmor!
Ciao Baltorr, ci stai dunque dicendo che, da fan, avresti capito che ci possa essere un sequel?
RispondiEliminaPenso proprio di sì...
EliminaCaro Moreno, essendo appena reduce dall'avventura, con un pò di ritardo, del nuovo Speciale Cico, devo purtroppo dire di non essermi proprio divertito nei confronti di quello che sarebbe dovuto essere un albo comico. Oltretutto, vorrei capire quale fine possa infine fare l'assistente di colui il quale ha ritrovato gli scritti del creatore del Going-Going. Verrà arrestato? Riapparirà per vendicarsi? Insomma, un fumetto decisamente non riuscito e che è riuscito a darmi ben poco per quanto riguarda il divertimento. Un passo falso che spero non debba più ripetersi, crede anche lei?
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