martedì 3 luglio 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: Negli artigli del mostro (ZCSC21)









Ecco a voi, in ANTEPRIMA ASSOLUTA, il ventunesimo numero che troverete in edicola dopodomani e che contiene la conclusione dell’avventura contro il Fante di Picche, nonché la prima parte della storia intitolata “Belve!”.






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IL FANTE DI PICCHE


È l'uomo dai mille volti. Un misterioso bandito, che, grazie alla sua abilità nel travestimento, sembra inafferrabile. Dopo ogni furto, lascia sempre una carta da gioco: ecco perché lo chiamano “Il Fante di Picche”. Persino Zagor fatica ad averne ragione. Ci riuscirà, alla fine, ma solo dopo che il suo avversario avrà seminato una vera e propria pista di sangue...
Nonostante questa sia, notoriamente, una delle storie che meno piacevano a Sergio Bonelli (in più di un’occasione dichiarò che non ne andava fiero e non l’avrebbe mai scritta, oggi come oggi), a me è invece sempre piaciuta.
Il villain trasformista è abbastanza originale (con travestimenti da uomo qualunque che ingannano gli antagonisti, ma con un animo davvero spietato), la storia scorre fluida, le copertine degli albi giganti sono entrambe molto belle e il titolo "La pista di sangue" è molto evocativo.
Dopo l’avventura del ritorno di Hellingen, questa è la seconda ad essere stata prodotta e pubblicata solamente nella serie Gigante e, quindi, risulta inserita solo in un secondo momento nel viaggio di ritorno di Zagor e Cico a Darkwood.

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BELVE!


Stormy Pass. Un valico battuto da un vento freddo e dalla neve, e infestato dai lupi. Zagor e Cico lo attraversano con difficoltà e, dopo un violento scontro con un branco di lupi affamati, giungono nel vicino borgo e trovano ospitalità presso i coniugi Marwick. Vengono così a sapere che tutta la valle è minacciata da una mostruosa creatura!
Il mostro che tormenta gli abitanti di Stormy Pass è un licantropo… un uomo che, durante le notti di luna piena, si trasforma in lupo mannaro! E può essere chiunque perché, come assicura una vecchia credenza popolare, “anche un uomo dal cuore puro può trasformarsi in lupo, quando l'aconito fiorisce o la nuova luna risplende!”.
Una notte Zagor ha modo di scontrasi con l’uomo lupo e trova ricovero presso la casa del dottor Donald Stubb, uno studioso venuto a Stormy Pass proprio per indagare sullo strano fenomeno.. Lì lo Spirito con la Scure rinviene casualmente un diario segreto sul quale il dottore ha annotato un incredibile racconto: egli aveva scoperto l’identità del licantropo e si era prodigato per guarirlo dalla maledizione; purtroppo era stato aggredito dal mostro ed era stato costretto ad ucciderlo. Un morso del licantropo gli ha però trasmesso il male ed ora è Stubb che, nelle notti di luna piena, terrorizza Stormy Pass!
Lo scontro tra Zagor e l’uomo lupo è inevitabile e si conclude con la morte di quest’ultimo.
Lo Spirito con la Scure, per allontanare il terrore dalla vallata, nasconde la verità dei fatti e lascia credere agli abitanti che l’assassino fosse solo un grosso lupo e che il dottor Stubb se n’è tornato a Richmond avendo finalmente scoperto che l’uomo lupo non esiste...
Storia stupenda e piena di atmosfera; i disegni di Donatelli sono nitidi, con chiaroscuri bellissimi; il mostro si rivela, in realtà, una vittima da compatire: i veri responsabili sono, come dice Zagor, “lo strano destino che incombe su questi monti maledetti... e la misteriosa luna che brilla impassibile lassù... e questo profumo dell’aconito che sembra farsi sempre più forte... ossessionante”.
La copertina dell’albo gigante “L’uomo lupo” è sicuramente tra le 10 più belle di tutti i tempi.

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Gli amici zagoriani che mi conoscono bene, sanno che la stora dell'Uomo Lupo è una delle mie preferite. Quindi non potevo non farmi immortalare con in mano i vari albi che hanno tutti la medesima copertina: Collana Lampo, Zagor Gigante, TuttoZagor e Collezione Storica a Colori!!!


Grazie a Moreno Burattini per l'amichevole collaborazione

15 commenti:

  1. Grande! E' anche una delle mie preferite. Sarà troppo spezzettata in questi volumi?

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    1. Se non ho sbagliato a fare i conti, la storia del tragico Dott. Stubb presenta 128 pagine in questo volume e 31 nel prossimo.

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  2. Mi unisco alla compagine di fans del povero Dr. Stubb protagonista di una storia che è riuscita a spaventare e a commuovere.
    Qui Nolitta non fa un B-movie, ma un capolavoro a la "M il mostro di Dusseldorf", ma la chiave è diversa.
    Non siamo innanzi ad un pazzo maniaco, ma ad uno scienziato pronto a rischiare la vita per svelare (o tentare di farlo) un altro pezzettino di ignoto: un vero eroe.
    E' la scienza che richiede i suoi Martiri.
    Grande Donatelli che riesce a tradurre col suo tratto compatto ed essenziale tutta la drammaticità della vicenda.
    Sapete che c'è? Posti Ferri e Donatelli i due colossi della matita nell'era classica zagoriana, non riesco ad immaginare la storia dell'uno disegnata dall'altro.
    E quando è successo (con l'Hellingen sfigurato) l'esito è stato controverso.
    Sia detto per l'onore di entrambi.

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    1. Applausi a scena aperta per Ferri, Donatelli e (per quel che mi riguarda, anche se so che non tutti saranno d'accordo) Bignotti!!!
      I tre disegnatori della mia infanzia/adolescenza zagoriana!

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    2. No,no! Su Bignotti sono d'accordissimo!
      Riesci ad immaginare una "Vudu" disegnata da un'altro?
      Il fatto è che Bignotti su Zagor è stato piuutosto sporadico...
      Una curiosità che non ho mai letto da nessuna parte: l'ultima vignetta della storia con Supermike (albo "La Settima Prova) è palesemente disegnata da Bignotti.
      Vai a dare un'occhiata e vedi se non ho ragione.

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    3. Controllerò. Ma può benissimo essere, perché all'epoca Bignotti era sovente chiamato a fare degli interventi su storie disegnate da altri, alle quali per motivi redazionali doveva essere aggiunta o rifatta una vignetta...;-)

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  3. Si, proprio una bella storia! Una di quelle che più mi avevano colpito da ragazzino! La scena che mi prese (e prende) di più è quella della scoperta e lettura del diario!
    S' inizia con una tesa e drammatica lotta con i lupi che Burattini riprenderà in "L' uomo con il fucile" e si passa allo scontro nientepopodimenoche con un licantropo! Un giusto miscuglio di mistero, azione e drammaticità con Nolitta che mette in evidenza tutta la tragedia di chi è preda di questa "maledizione", costretto suo malgrado a trasformarsi un assassino senza volerlo! Bella la citazione della poesia già citata nel film "L' uomo lupo". Molto belli e suggestivi i disegni di Donatelli!
    Curioso che la copertina dell' albo a striscia "Negli artigli del mostro" sia stata ripresa per quella dell' albo gigante! Anche quella di "Belve!" è simile al suo omonimo a striscia. Proprio bella e suggestiva la copertina de "Il diario segreto".
    Si avverte tutta l' atmosfera dei classici della Universal! ^^
    "Quindi non potevo non farmi immortalare con in mano i vari albi che hanno tutti la medesima copertina: Collana Lampo, Zagor Gigante, TuttoZagor e Collezione Storica a Colori!!!"

    Mazza! ^^ Hai anche la striscia rossa? XD

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    1. Caro Francesco, in realtà la copia dello Zagor Gigante de "L'uomo lupo" che impugno nella foto non è la Zenith ma la "Scritta rossa"... ;-)

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  4. Come stato fatto notare sul forum spiritoconlascure un po insolita la narrazione di Nolitta qui visto che per una volta c' è lo stacco dai protagonisti per mostrarci quello che fa il cattivo!
    Anche se si tratta di un' avventura figlia dei suoi tempi e "minore" anch' io la trovo godibile. Poi ci sono dei veri tocchi umoristici come le scene di Cico in prigione e quelle in cui Zagor prima pedina un sospettato e poi insegue il fante! XD
    Ben caratterizzati poi sia lo sceriffo che l' amico di Zagor.
    Sempre come fatto notare sul forum, i travestimenti torneranno con Mortimer.

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  5. Sono veramente felice di condividere con voi le emozioni che ho provato da piccolo, 50 anni fa, e che ancira provo alla lettura di BELVE e L'UOMO LUPO. Senza dubbio la sceneggiatura e realizzazione grafica più geniali della storia del fumetto italiani. W ZAGOR, ABBASSO TEX!

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  6. Provo a spiegare perchè questo episodio di Zagor mi è rimasto impresso piacevolmente nella memoria.
    Innanzitutto perchè è un “classico”. L’uomo lupo, come il vampiro o gli zombi, è una figura che fa parte della tradizione delle storie gotiche e dell’orrore. Non c’è bisogno di caratterizzare l’antagonista, è già una leggenda. Si trascina con sè tutti gli incubi di cui ci hanno nutrito i racconti popolari prima, la letteratura ed il cinema poi. Senza che Nolitta debba intervenire con il suo tocco magico, abbiamo un nemico coi fiocchi servito su un piatto d’argento.Feroce, misterioso, potente oltre le forze umane.
    Un secondo motivo per me è legato all’evoluzione del fumetto di Zagor. Siamo all’albo numero 50, lo Spirito con la Scure è decisamente uscito dalla fase di gestazione, fatta di episodi brevi, ingenui e poco memorabili, per entrare nella sua fase adulta ( che secondo me inizia con il numero 29). Quando si arriva all’apice di un evento, inevitabilmente poi c’è una discesa, lenta o veloce che sia. Ebbene qui siamo ancora distanti dai momenti più importanti del personaggio di Zagor, quindi possiamo ancora assaporare il crescendo della qualità delle storie, senza voltarci con nostalgia all’indietro, ma guardando avanti.
    Quello che posso dire della trama di questo episodio è molto simile a tante altre:
    la maestria di Nolitta di sviluppare la vicenda senza fretta, introducendo comprimari e scene che “riempiono” la narrazione senza appesantirla è già qui ampiamente rodata.
    Invece il trucco finale ideato da Zagor per tranquillizzare gli abitanti della zona è un elemento un pò forzato, assieme alla “distrazione” di Stubb che va a raccogliere quel mazzolin di aconito proprio durante il plenilunio!
    Non avevo visto le copertine delle strisce, sono davvero belle!
    Sono un grande estimatore di Donatelli, però qui i disegni di Ferri o Bignotti sarebbero stati più adatti a creare un’atmosfera tenebrosa, rispetto al tratto molto pulito del nostro caro Frank.

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    1. Grazie per il tuo bell'intervento, Giuliano!
      Ti do ragione su tutto, tranne fose per l'osservazione sui disegni... sarà perché ormai l'uomo lupo/dott. Stubb non lo posso - nel mio immaginario - dissociare dai disegni di Donatelli...
      Ciao!

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