mercoledì 22 gennaio 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: I segreti di New Salem (ZCSC102)


Il numero 102, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor contro Stephan, nonché la prima parte della storia “L'invenzione del secolo”.


LA NOTTE DEL DILUVIO


          Il colonnello Maddenbrook, comandante di Fort Bravery, manda a chiamare Zagor e Cico. Suo figlio Walter si è messo in viaggio per raggiungere il forte con alcuni amici, ma, da due mesi, non ha più dato sue notizie. I nostri vanno alla ricerca del giovane, e giungono a New Salem, un paese dove i vestiti, l’architettura e i costumi sono rimasti al Seicento. E dove regna il Male.
Infatti, gli abitanti di New Salem, guidati dal loro capo Stephan dotato di una soprannaturale forza prodigiosa, adorano un demone di nome Haggoth e gli sacrificano gli sfortunati viandanti che arrivano in paese. Adesso è il turno di Walter Maddenbrook, che però viene salvato da Zagor con l’aiuto di Abraham Stoke, discendente di un uccisore di streghe e nemico lui stesso del culto di Haggot. Stephan muore nel rogo della chiesa del demone e gli abitanti di New Salem rinnegano la loro sinistra religione.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Ade Capone (qui alla sua prima storia zagoriana) coadiuvato, in fase di correzione e riscrittura, da Tiziano Sclavi.
Dopo diverso tempo in cui nella serie vi era stata una predominanza di storie di stampo più realistico, con mercanti d’armi e whisky e rivolte indiane, quando questa storia uscì in edicola i lettori furono felicissimi di scoprire che si trattava di una storia con elementi soprannaturali e demoniaci come mancavano da molto tempo (anche se, proprio nella storia precedente, Toninelli aveva inserito degli aspetti soprannaturali, ma sempre in un contesto realistico).
L’autore è, infatti, qui alle prese con un genere a lui molto congeniale: l’horror e il paranormale. La sensazione di mistero e pericolo che si respira durante tutta la storia è veramente inquietante, il nemico principale non appare subito e, soprattutto, non si mostra inizialmente come tale. L’ambiguità dell’antagonista cresce lentamente e questo crea mistero intorno alla sua figura e voglia di proseguire nella lettura per capire quale oscuro mistero cela il terrificante villaggio di New Salem.
La storia è impreziosita dai disegni un Ferri molto ispirato, cupo e tetro nei suoi tratti. La vignetta che ritrae gli adoratori di Haggot che corrono sotto la pioggia tra le vie del paese, coperti dai loro inconfondibili indumenti, mentre infuria il temporale, immerge immediatamente il lettore in un’atmosfera diabolica e misteriosa. Si riesce quasi a percepire la presenza inquietante del Male: l’autore e il disegnatore centrano subito il loro obiettivo.
Il finale è, forse, la parte più bella e spettacolare: Zagor che scatena l’inferno nel villaggio con le frecce infuocate e il duello nel tempio in fiamme.
Una storia, quindi, che possiamo considerare pienamente riuscita.

16 commenti:

  1. Nel 1987 ero ormai passato a Tex che peraltro si trovava in uno dei suoi periodi migliori, quello del Nizzi anni '80.
    Davo per spacciato Zagor anche se di tanto in tanto lo compravo per vedere com'era la situazione.
    Questa storia, che molto deve alla narrativa di Stephen King, mi folgorò.
    L'atmosfera opprimente e claustrofobica di New Salam, la perfetta caratterizzazione dei personaggi, i superbi disegni di Ferri mi spinsero a pensare che forse non tutto era perduto e questo "Ade Capone" lasciava ben sperare per il futuro.
    Purtroppo il lavoro di Capone a Zagor, comunque frammentario, non arrivò più a questi livelli di eccellenza.
    Una delle vicende migliori dell'intera saga: non prolissa, non sbavata, senza incoerenze e con una gestione dell'irrazionale assolutamente puntuale. Una storia perfetta.
    "Coloro che possono farti credere assurdità, possono farti commettere atrocità"
    Voltaire (Parigi, 1694 - Parigi, 1778)

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    1. Già! Dopo le prime due accattivanti storie il compianto Ade nel suo primo periodo non raggiunse più certi livelli. E dire che non era neanche oberato dalla troppa produzione. Boh! Anche nel secondo... più che buoni i primi due maxi (il terzo lo devo ancora leggere) mentre un pochino sotto nella serie regolare, anche se a me il ritorno di Stephan non è affatto dispiaciuto. Magari più spazio allo stregone indiano nel finale avrebbe giovato.

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  2. Invece io avevo un ricordo migliore di questa storia. Alla fine tutto questo mistero non c'é, appena Zagor e Cico entrano a New Salem la frittata é bella che rivelata.

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    1. Eh, ma tu sei un eccellente scrittore di horror quindi molto più "critico" di tutti noialtri!!! ;-)

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    2. Comunque fin dall' inizio della storia sappiamo che c' è qualcosa che non va, sennò a che servirebbero le visioni dello stregone indiano? XD Il punto a mio avviso è sapere come. Stephan nemico me l' ero già anticipato in "Tenebre", ma non sapevo bene che caspita facesse! Quando lessi la storia... oh, mamma! Mi venne un' espressione simile a quella di Zagor quando scopre a cosa è dedita la comunità! XD Un' immagine davvero evocativa che ogni volta mi fa rimanere basito e meravigliato!

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  3. Per quel che mi riguarda è il ricordo che una storia mi ha lasciato ad essere determinante nel giudizio di oggi.
    Oggi non riusciamo più ad immergerci nel "sense of wonder" come quando eravamo ragazzini e per di più se ci mettiamo lì ad analizzare una storia col bilancino troveremmo pecche e falle un po' ovunque.
    Io non le rileggo le storie, scrivo sul blog di Marco o sul forum sull'onda del ricordo, infatti può capitare qualche piccola confusione qua e là, come quando commentai "Morte sul fiume"...preferisco ricordarmi come le ho vissute allora.
    Se provo a rileggerle inevitabilmente mi distraggo e/o mi lasciano deluso.
    Meglio non sciupare il ricordo....sarebbe come incontrare una vecchia fidanzata oggi cinquantenne....conviene ricordarsela com'era a diciott'anni.

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    1. Mah... Sarà che io sono - come si dice - "di bocca buona", ma nel rileggere le storie zagoriane mi succede che quelle che mi era piaciute mi piacciono ancora di più e quelle su cui ero incerto nel giudizio riesco ora ad apprezzarle... solo quelle che proprio non mi erano piaciute fin dall'inizio contoinuano a non piacermi...
      P.S.
      In merito alla tua osservazione sulle fidanzate ora cinquant'enni, devo dire che in base alla mia esperianza personale difficilmente una donna che era bella a 18 anni a 50 te la ritrovi brutta... Naturalmente ci sono le eccezioni, come in tutte le cose... O forse è prché anch'io ormai ho passato la boa del mezzo secolo... ;-)

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    2. Anche a me succede. Tipo "L' esploratore scomparso" e "Oceano" me le ricordavo belle, ma non così tanto! XD Ho rivalutato poi "La marcia della disperazione" che quando la lessi (purtroppo spezzettata e prima un albo poi quello prima...) la giudicai una buona storia, ma niente più. Invece rileggendola ora m' è piaciuta ancora di più e la trovo anch' io una delle migliori della serie. XD
      Certo, qualche eccezione c' è come "La valle degli spiriti" e "Il popolo delle caverne" che da ragazzino mi erano piaciute di più, vuoi sopratutto per la presenza di creature fantastiche.
      Due storie che ho riscoperto volentieri sono "Incubo sul mare" e "Un lord a Darkwood" che ho riletto volentieri. La seconda soprattutto perché è una tipica storia di frontiera come paradossalmente se ne sono viste poche su Zagor! Mi vengono in mente "Il tiranno del lago", "Viaggio nella paura" e "Sentieri selvaggi". Eppure come anche scritto sul forum spiritoconlascure una bella storia stile "L' ultimo dei mohicani" sarebbe l' ideale per la serie!
      Ho rivalutato di recente anche "I giorni del terrore" e "Acqua di fuoco". Forse la prima volta non m' erano piaciute tanto perché mi aspettavo altro. Boh!
      Invece confermo i giudizi così così per "Il vello d'oro" e "I malefici di Diablar". Bei soggetti non sfruttati appieno.
      Avventura invece che ho scoperto in negativo è "Sulle piste del nord" che a 14 anni mi era proprio piaciuta! Qualche buon momento non evita che si scenda in scene un po così come

      SPOILER Sabine sanguinaria! FINE SPOILER

      e qualche scena divagante. La peggiore di Boselli secondo me, che considero il secondo miglior sceneggiatore di Zagor.

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  4. ....lo splendore dei vent'anni non resiste alle ingiurie del tempo...
    Purtroppo.

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  5. C'è una cosa che non è stata messa in rilievo.
    Il titolo.
    "La notte del diluvio"...trovo sia bellissimo. Gotico, romantico e languidamente autunnale.
    E chi mi conosce sa che l'autunno è la mia stagione preferita, in particolare ottobre.
    Una follia cambiare il titolo con un ben più anonimo e già sentito "I segreti di New Salem".
    Voglia gradire, dottor Baltorr, questo mio piccolo omaggio al mese più bello dell'anno...per chi ne sa cogliere la magia:
    http://www.cxclub.it/editorialeSetOtt08.htm

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    1. Moooolto bella, Mario! Come del resto tutte le tue poesie!
      Grazie, a nome di tutti! ;-)

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    2. Muy obrigado señor Baltorr, muy obrigado.

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  6. Ciao a tutti,
    Concordo con voi, “la notte del diluvio” è a mio giudizio una buonissima prova di Ade Capone. Un racconto teso, angosciante, plumbeo, che riesce a mantenersi nell'esatto confine tra il thriller e l'horror senza tracimare eccessivamente in nessuno dei due generi; forte di una trama piacevole, dal ritmo incalzante, con una galleria di personaggi singolari e conturbanti che attorniano i nostri eroi mentre si penetra nel cuore (New Salem) del male assoluto. “Male”, per usare le parole di Baltorr “inquietante” e palpabile, insinuato nelle vite dei protagonisti sotto le sembianze di un antagonista tanto crudele quanto affascinante, il sacerdote Stephan. Se è vero il detto che la grandezza di un eroe si riflette in quella dei suoi antagonisti, qui siamo sicuramente di fronte a uno dei più azzeccati, anche se non posso sottacere, sia pure con una punta di rammarico, che la storia che ne ha visto il ritorno non ha saputo a mio avviso, sfruttarne le reali potenzialità. Quanto ai disegni, che dire? Il solito, immenso Gallieno FERRI. Grande cura dei particolari, varietà di pose e inquadrature, capacità di rendere affascinanti e carichi d’atmosfera scenari e ambientazioni, sempre a suo agio nelle scene d’azione, incredibile nelle vedute notturne e fosche: il maestro Ligure non si smentisce. Fondamentalmente uno degli episodi della saga che già mi entusiasmò ai tempi della prima pubblicazione, che ho più volte riletto volentieri e che l’ausilio del colore ha reso ancor più speciale.
    Un caro Saluto.. (Anonimo Sardo)

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    1. Grazie per il tuo intervento.
      In particolare, sono d'accordo anch'io che il colore ha ulteriormente impreziosito questa avventura.

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  7. Due cose che mi hanno molto colpito alla prima lettura de "La notte del diluvio" è la presenza di un culto demoniaco e di Abraham Stoke, un cacciatore di streghe! Tutto dieci anni prima de "Il terrore dal mare! Decisamente curioso! Peccato che poi Stoke non sia stato più riutilizzato se non in tempi recenti

    SPOILER facendolo ricomparire giusto per venire ucciso. Poverino! FINE SPOILER

    SPOILER Stephan nella sua veste di lupo travestito da agnello è proprio inquietante: prima sembra un simpatico e misurato signore sui 50-60 anni. Mentre poi, grazie alla forza del medaglione e del culto, si rivela un nemico veramente tosto e spietato con la sua malvagità che sembra ingigantire la sua corporatura! FINE SPOILER

    La storia, che ha un crescendo lineare sfocia in un horror-action con Zagor, come fatto notare, che alla fine sembra sembra Rambo di "Rambo 2- la vendetta"! XD Gli manca solo la fascia! XD
    Proprio bella e tenebrosa l' ambientazione!
    Molto suggestivi i disegni di Ferri, disegnatore di diverse storie cupe del periodo: "Terra maledetta", "La vendetta di Kandrax", questa, "Incubi" e "Tenebre".
    Per riprendere il discorso sul fantastico, in effetti nel periodo 87-89 ci si diede abbastanza dentro con, oltre alle due storie sopracitate nell' articolo, "I sette poteri", "Incubi", "La maledizione di Tonka", "Tenebre" e "Le creature delle acque morte".

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  8. "coadiuvato, in fase di correzione e riscrittura, da Tiziano Sclavi."

    Ah, però!

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