giovedì 16 gennaio 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: L'immortale (ZCSC101)



Il numero 101 in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro Muso di Rospo, la storia completa “Batterton & Batterton, nonché le prime pagine della storia "Oscuri presagi".

 

L’ASSASSINO DI PIETRA


Bat Batterton e il cugino Bing, i due soci-fondatori della “Batterton & Batterton”, guidano il giovane Jim Crabb alla ricerca del padre, sparito anni prima sulle White Mountains insieme a un certo Wordell. Zagor e Cico si uniscono al gruppo e incontrano Clapperton, un antropologo che in realtà è proprio Wordell, il compagno del padre di Jim Crabb.
Anni prima, Wordell ha obbligato lo stregone Okanharet a costruire una statua che invecchi al suo posto. La statua è orribilmente segnata dal tempo e dalla malvagità di Wordell, che invece è diventato praticamente immortale...

       La storia, molto suggestiva, è ispirata al famoso romanzo di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray” ed è una delle più singolari scritte da Toninelli. Il riferimento a questo classico della letteratura rende particolarmente affascinante e interessante il tema della vita eterna, che Toninelli ha giustamente riproposto in una mera chiave avventurosa.
L’autore senese abbandona i suoi canoni classici (indiani, trafficanti) e imbastisce un soggetto interessante nel quale magia indiana, azione, mistero e letteratura ottocentesca si miscelano discretamente in una trama avvincente, credibile e agghiacciante.
Qualcuno dei lettori di lunga data avrà storto il naso per il fatto che Toninelli ha affiancato a Bat suo cugino Bing... Forse la sua figura non era necessaria, ma è indubbio che il personaggio (poi abbandonato dai nuovi autori zagoriani) dispone qui di un’ottima caratterizzazione.
Bella la sequenza iniziale in cui Wordell si rialza dopo essere finito nel dirupo; ancor di più lo è quella finale, con la trasformazione della statua e il corpo dell’avversario che si distrugge sotto il peso delle ferite, delle malattie e di tutte le atrocità che ha commesso.
Buoni i disegni di Torricelli, molto “ferriani” in questa prima fase della sua militanza zagoriana.

6 commenti:

  1. Si conclude in questo numero della Collezione Storica a Colori la storia di Pepe: non lo ricordavo così bravo (sapevo lo fosse, naturalmente, ma mi piace di più che all'epoca!) e trovo sia uno di quegli autori cui il colore giova.
    Sulle storie...mah; non brutte, alcune godibili...trovo però che Zagor sia sempre meno centrato dagli sceneggiatori.

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    1. Caro Francesco, sono d'accordo con te... su tutto ciò che hai scritto! ;-)

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  2. Mi ricordo che dalla storia dell' uomo di pietra tornai a comprare Zagor, forse attratto dalla copertina che lasciava intendere una trama singolare.
    La storia la trovai gradevole e così per un po' andai avanti ad acquistarlo sebbene mollandoci ogni tanto.
    Di Torricelli ero entusiasta per la sua ferrianità...mi pare fosse il 1987 e si era alla viglia della bellissima "La Notte Del Diluvio" se non sbaglio, che mi entusiamò, anche se in seguito il suo autore, Ade Capone, si rivelò deludente rispetto alle premesse iniziali.
    Avremo modo di parlarne presto.

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    1. Grazie, Mario! Questo vuol dire che per un po' ti avremo ancora commentatore assiduo, spero!!!

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  3. Fulminante esordio di Capone che ci straporta già dall' inizio in una storia da risvolti misteriosi ed inquietanti!
    Il primo Capone in effetti dopo questo gioiellino firmò anche la buona "Tenebre". Poi venne pubblicata "Gli uomini puma" che rispetto alle prime due è inferiore nonché di genere decisamente diversi mentre poi si arriva a "I malefici di Diablar", storia discontinua che sembra decisamente divisa in due e che vede alternarsi ai disegni Torricelli e Pepe. Chissà come venne gestita vista il risultato finale. Infine arrivò "Oro maledetto" che a me è piaciuta, anche se dovrei rileggerla. Con tutto il rispetto, ma dare questa storia al mitico Francesco Gamba è stata una scelta proprio strana! Ferri, che ha firmato diverse storie cupe degli anni 80, tra le quali le prime due di Capone, sarebbe stato l' ideale Mah!

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  4. "Il padrone del tempo" l' ho riletta e l' ho trovata in generale godibile con una parte centrale magari non troppo esaltante

    SPOILER giusto la distruzione del ponte con percorso alternativo e l' avvelenamento dell' indiano con la morte anche di un altro senza però scordare lo scontro con il puma FINE SPOILER

    a fronte di un inizio intrigante e misterioso dopo la divertente gag con Bat e una seconda parte più coinvolgente con un finale un po inquietante vista la scena di ciò che accade a Wordell. Delle storie a sfondo surreale di Toninelli preferisco "I sette poteri" e "La maledizione di Tonka". Peccato comunque che abbia scritto pochi episodi a sfondo fantastico perché secondo me ci sapeva fare!
    Simpatico Bing che secondo me verrà ancor meglio caratterizzato ne "Lo spirito del fiume".
    Interessante comunque l' aver preso spunto da "Il ritratto di Dorian Gray"!

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