Il centoventiduesimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor a Rose Valley e la prima parte della storia
“L'albero sacro”.
L’ABBAZIA DEL MISTERO
Rose Valley. Dove adesso sorge una scuola
militare, anni prima c’era una ricca abbazia: i frati sono stati trucidati dai
banditi di Karl Kruger. Ma prima di morire, hanno fatto in tempo a nascondere
il loro tesoro. E qualcuno uccide e trama nell’ombra per recuperarlo.
Chi è il
misterioso assassino di Rose Valley? E dov’è nascosto il tesoro? È quello che
Zagor, Cico e padre Doyle cercano di scoprire, vagando tra passaggi segreti,
grotte e fiumi sotterranei, e provando a decifrare oscure indicazioni. Alla
fine, con tutte le altre risposte, arriva, inaspettata, anche l’identità del
colpevole: si tratta di Joe Burg, un anziano contadino della zona che, anni
prima, fu tra i responsabili della morte dei frati e che non ha mai cessato di
cercare il tesoro.
Moreno
Burattini scrive un giallo
davvero avvincente e claustrofobico, coadiuvato dagli splendidi disegni di Gallieno
Ferri.
Sono diversi i richiami che l’autore fa al romanzo di Umberto Eco Il
nome della rosa: il monastero, l’accademia di Rose Valley, padre Doyle
(il cognome dell’autore di Sherlock Holmes, il cui libro Il mastino dei
Baskerville ha dato a sua volta il nome al protagonista del capolavoro di
Eco), il cattivo Joe Burg il cui nome richiama Jorge da Burgos
(personaggio chiave di detto romanzo)...
In particolare, è splendida la parte dell’avventura ambientata nei
sotterranei, sia per l’atmosfera che riesce a evocare, sia per la sua
drammaticità. Il colpevole non è per nulla scontato e fino alla fine i sospetti
sembrano cadere su altre persone.
Come per l’avventura Pericolo mortale, lascio ancora la parola a
Moreno Burattini che, in un suo post del maggio 2004 sul Forum SCLS, è
così intervenuto su questa storia:
“...Jorge da Burgos, non a caso cieco, nel Nome della rosa
rimanda a Jorge Borges, il grande scrittore argentino autore de La
biblioteca di Babele.
Tra le altre amenità dell’Abbazia del mistero, c’è anche il nome
Hudson, autore del messaggio di sangue da cui prende spunto tutta la trama, che
rimanda a Adso, ugualmente autore, nel romanzo echiano, di un manoscritto
rinvenuto dallo stesso Eco (finzione letteraria dai precisi rimandi) che è alla
base del Nome della rosa. Da notare che Adso, a sua volta, rimanda a Watson,
immaginario biografo di Sherlock Holmes, così come Guglielmo da Baskerville
rimanda a Sherlock Holmes (nessun nome più sherlockiano di Baskerville)”.
Una storia molto avvincente,giustamente eletta dal forum SCLS come la migliore di Burattini.La storia e' un giallo che racchiude tutti gli elementi cari a noi zagoriani.Di sicuro non sfigurerebbe se accostata ai classici della "golden age" nolittiana. Personalmente non ho mai capito i timori di Burattini nel voler assomigliare a Nolitta.Noi tutti abbiamo amato "L'Orribile Mutazione" e "L'Abbazia del Mistero" proprio perche' lo stile narrativo era simile. In seguito Burattini ha adottato uno stile proprio ma io sono un nostalgico del passato....
RispondiEliminaUn po' come tutti noi...
Elimina"Personalmente non ho mai capito i timori di Burattini nel voler assomigliare a Nolitta.Noi tutti abbiamo amato "L'Orribile Mutazione" e "L'Abbazia del Mistero" proprio perche' lo stile narrativo era simile."
EliminaGià! Boh!
Ieri sera,un amico,mi ha ricordato che manca soltanto un mese e mezzo al prossimo "Color Zagor",che vedra' protagonista,questa volta,il buon Guthrum.Stranamente,da casa Bonelli,non sono giunte notizie riguardanti l'eventualita' di trasformare il "Color Zagor" da annuale a semestrale come gia' avviene per il "cugino" Tex. C'e' percaso qualche ghiotta notizia che vuoi condividere con noi,Baltorr?
RispondiEliminaCome già avevo scritto qui (http://zagorealtro.blogspot.it/2013/12/albi-fuori-serie-2014-ed-altre.html) ci sono buone probabilità che l'anno prossimo avremo 3 Maxi Zagor e 2 Zagor Color... ;-)
Elimina.... e in omaggio una nuova libreria 😉
EliminaEheheheheh....
EliminaCon L'ADM si conclude il trittico di lunghe e belle avventure cominciato con "Pericolo mortale". La storia è coinvolgente è misteriosa già dall' inizio ed ha atmosfere piuttosto cupe ben rese dai disegni di Ferri. Concordo con l' articolo comunque riguardo l 'avventura. ^^
RispondiEliminaPurtroppo ora inizierà prima un periodo discreto e più da "L' albero sacro" a "Oro maledetto" e poi una sorta di vivacchiamento, chiamiamolo così, fatto di avventure piuttosto brevi che va da "Nodo scorsoio" a "Il sergente di ferro". L' addio di Toninelli si fa sentire così come che manca una direzione ben decisa, vuoi pure perché quasi tutte le forze erano riversate nel progetto della nuova odissea. Anch' io questo lo giudico il periodo "peggiore" di Zagor.
Ah, però! Un' altra chicca burattiniana!
"il cattivo Joe Burg il cui nome richiama Jorge da Burgos (personaggio chiave di detto romanzo)..."
Ah, però! Rileggendo l' avventura non ci avevo pensato.