Il centoventottesimo
numero, che troveret in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor e Ladro di Ombre, nonché la prima
parte della storia "L'uomo con il fucile".
Nel Sud del lago Ontario, dove il freddo
infuria, la neve cade copiosa e i lupi si aggirano famelici, Zagor e Cico
trovano i cadaveri di quattro trappers, uccisi a colpi di fucile. Dal diario di
uno di essi il Re di Darkwood apprende che quegli sventurati avevano scoperto
una miniera d’oro nel territorio dei Seneca: forse colui che li ha uccisi
voleva impadronirsi del loro tesoro...
A Zagor e Cico si aggrega Bull, un
mezzosangue la cui moglie indiana è stata uccisa da un misterioso criminale. È
lo stesso che ha ucciso i trappers? L’assassino prosegue la sua fuga lasciando
dietro di sé una scia di cadaveri e, intanto, Bull racconta la sua triste
storia di sofferenza e di emarginazione.
Alla fine, Zagor, Cico e Bull (ai quali si
sono aggiunti pure lo sceriffo Brad Stevens e due suoi collaboratori) riescono
a raggiungere Palance, l’uomo al quale stanno dando la caccia. Grazie al
sacrificio di Bull, Zagor riesce a mettere fuori causa l’avversario, ma scopre
che non è stato lui a uccidere i trappers. Il loro assassino è, in realtà,
Bull, che in fin di vita racconta la verità: li ha eliminati per impedire che,
con la scoperta del giacimento d’oro, i Seneca venissero scacciati dai loro
territori...
Siamo alla presenza di una storia burattiniana di grande
maturità, in cui anche i personaggi di contorno hanno profondità psicologica ed
il cui amaro finale conferisce un notevole spessore all’avventura.
È una storia
che affascina: abbiamo scenari selvaggi e incontaminati; la vita degli indiani delle riserve e
un accenno alle loro usanze; coloni che si spingono intrepidi in terre
inesplorate; fuorilegge, bounty killer, azione, tensione e mistero
splendidamente dosati, cataclismi ambientali, cattivi credibilissimi e
vividamente caratterizzati e, infine, la splendida figura tormentata tra due
mondi e due culture del mezzosangue Bull.
Abbiamo anche un Cico
simpatico e pasticcione come non mai, e uno Zagor deciso e implacabile ma
disposto a rischiare tutto perché le tante vittime della vicenda ricevano
giustizia.
Disegni di Gallieno
Ferri, poi, sono eccezionali.
Pertanto, questa
avventura si può etichettare con una sola parola: capolavoro!
Dopo l' esordio boselliano sulla serie regolare comincia un trittico di ben 4 storie consecutive burattiniane. Si comincia con "L' uomo con il fucile", matura e cupa avventura ambientata su degli splendidi paesaggi innevati ben resi dai disegni di Ferri proprio belli che ha in se anche un pizzico di mistero. Quoto ancora una volta con l' articolo. Una delle migliori dell' autore.
RispondiEliminaAh, in effetti come scritto l' inizio ricorda quello de "L' uomo lupo".
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