LA LOCANDA DEGLI IMPICCATI
Venta
Queimada. Zagor, Cico e Digging Bill decidono di passare la notte in una
locanda abbandonata, dove, tempo prima, si era consumato un orrendo fatto di
sangue: i rurales vi avevano impiccato due fuorilegge, i fratelli Sangriento. E
sembra che il loro spirito inquieto aleggi ancora fra i ruderi…
Durante
la notte, Cico si imbatte in tre figure femminili che scompaiono
improvvisamente, ma il mistero è presto risolto: sono gli attori della
compagnia d’arte drammatica Deplano y Matamoros, caduti inconsapevolmente sotto
l’effetto di erbe allucinogene.
Nel
frattempo, Zagor libera alcune giovani donne Kiowa, rapite da una banda di
cacciatori di schiavi. Alla locanda, intanto, i due fuorilegge creduti morti
hanno rapito Cico, che viene salvato da Digging Bill e gli attori con uno
stratagemma: riescono a far mangiare ai fratelli Sangriento le erbe
allucinogene ed muoiono in uno scontro a fuoco coi loro stessi complici, che
fuggono impauriti grazie anche all’arrivo di Zagor.
Il giorno
dopo, tutti i personaggi coinvolti ripartono, ognuno verso la propria
destinazione...
Stupendo numero
autoconclusivo ad opera di Mauro Boselli e Gallieno Ferri, che
spezza la drammaticità della sequenza di storie nelle quali è inserito.
Un’avventura zagoriana classica,
non solo per ambientazione o sviluppo della trama, quanto per il modo
“nolittiano” con cui è concepita: il temporale improvviso, la locanda
solitaria, la paura di Cico e Digging Bill, sinistre apparizioni di fantasmi
che si rivelano dei trucchi di scena di una compagnia di attori itineranti...
Quasi una rilettura
(godibilissima) di un classico dello Spirito con la Scure, La casa del
terrore, perfetta per tempi narrativi e costruzione del racconto, con un
Cico vero protagonista della storia, che con il suo fascino fa presa sulla
bella e procace Pamina!
Non dimentichiamo, poi,
la particolarità di questa storia: La locanda degli impiccati avrebbe
dovuto essere disegnata da Franco Donatelli, un
disegnatore che – a mio parere – era “secondo” a Ferri solo per numero
di tavole disegnate e non certo per la bellezza dei disegni.
Donatelli non riuscì a porre
mano a questa storia a causa di una malattia che ne provocò – purtroppo – la
scomparsa nel novembre 1995, poco prima dell’uscita in edicola di questo albo.
* * *
VENDETTA VUDU
Giunti in Louisiana, Zagor, Cico e Digging Bill
incontrano la bella avventuriera Gambit e si scontrano con i Vlandingue, una
società segreta che pratica il vudu e che ha trasformato in zombi Jacques, il
figlio del ricco Eric Lassalle. E anche Zagor è stato segnato con un wanga: lo
hanno condannato a morte. Infatti, poco dopo l’eroe si sente male e muore tra
la disperazione degli amici!
In realtà, Zagor ha solo ingerito una bevanda
offertagli dalla strega vudu Marie Laveau, che lo ha fatto cadere in catalessi:
creduto morto è stato messo in una bara e sepolto vivo! Marie Laveau si
impossessa del suo corpo e lo rianima, rivelandogli di essere lei il capo dei
Vlandingue e di volersi vendicare di Eric Lassalle perché, ai tempi in cui i
due erano amanti e praticavano la pirateria insieme al celebre Jean Laffitte,
l’uomo aveva tradito il capitano per sottrargli tutte le sue ricchezze. I
membri dell’equipaggio della Pride erano stati massacrati e solo lei si era
salvata.
Marie Laveau persegue il sogno di ricostruire
l’antico e sanguinario impero di Songhay e vuole che Zagor, il nuovo Damballah,
regni con lei. Per questo, ha evocato il potente Maitre Carrefour, un demone
della dimensione dell’Oltremondo che fa risorgere i marinai della Pride e li
scatena contro Lassalle e i suoi amici. Ma Zagor riesce a liberarsi e a
risolvere la terribile situazione.
Dopo essersi abbandonato alla passione per
Gambit, Zagor riprende la via di Darkwood insieme a Cico. Digging Bill, invece,
resta in Lousiana. Intanto, Marie Laveau si è misteriosamente salvata e maitre
Carrefour resta libero di muoversi nel nostro mondo!
Bellissima storia
disegnata da Laurenti, dove incontriamo due nuovi e affascinanti
personaggi femminili: la bionda avventuriera Gambit e la perfida strega Marie
Laveau, che da questo momento diventeranno una presenza assidua nella serie,
connotandola con la loro forte ma diversa passione per Zagor.
In due soli albi Boselli
riesce a concentrare un’infinità di elementi di grande impatto, miscelati con
equilibrio e sapienza in un connubio di vera, grande avventura! Abbiamo i
pirati, abbiamo il meglio della tradizione soprannaturale zagoriana e, dopo la
storia “capostipite” di Nolitta (Vudu!),
ecco che gli zombi tornano nell’universo zagoriano: magia nera, folli visioni,
demoni dell’Oltremondo, Zagor sepolto vivo... la scena del nostro eroe nella
bara è davvero agghiacciante!
Ma abbiamo anche la love story tra Zagor e Gambit, un
personaggio intrigante, creato con le giuste caratteristiche per coinvolgere
sentimentalmente il nostro eroe.
Infine troviamo un Cico
comico ed emozionante; un Digging Bill che accompagna i nostri amici per la
terza storia di seguito, dimostrandosi un grande comprimario; e poi l’elemento
della cosiddetta continuity che si dimostra una risorsa notevolissima
per aumentare l’attesa, l’interesse e il divertimento di leggere le nuove
storie.
Certo che, sulla copertina del n. 366 e su quella di questa edizione, la scritta "Patrick Wilding RIP" potevano davvero risparmiarsela...
Certo che, sulla copertina del n. 366 e su quella di questa edizione, la scritta "Patrick Wilding RIP" potevano davvero risparmiarsela...
Se nell' odissea americana degli anni 70 c' era stato "Puero Juarez" dedicato a Cico, stavolta abbiamo questo divertente one-shot che mescola come scritto sopra abilmente commedia, horror e mistero con il nostro mitico pancione vero protagonista della storia!
RispondiEliminaPassando a "Vendetta vudu", fu una delle primissime storie che lessi! Mi colpìrono molto l' atmosfera, i personaggi, i disegni di Laurenti e la romance! Per la diversità con le altre due vicende che stavo leggendo mi lasciò alquanto spiazzato e non l' apprezzai subito. All' epoca questo racconto generò grande entusiamo se non ricordo male e fu eletto come uno dei migliori degli ultimi anni e non solo!
Di Boselli come già scritto preferisco altre avventure, ma anche questa è comunque di alto livello.
La vicenda è godibile ed avvincente con dei personaggi ben caratterizzati e Laurenti rende alla grande l' ambientazione palustre! Molto nolittiani i dialoghi iniziali tra i nostri e poi anche con Gambit.
L' autore dopo questo trittico western-comedy-horror con Digging Bill si congeda dalla NO per tornare con un mitico ritorno!
Curioso come ad alcuni anni di distanza da Lorna Zagor
SPOILER abbia due spasimanti: l' indiana ne LLDI e Gambit in VV! FINE SPOILER
In effetti nelle anticipazioni del giornale Bonelli avevo letto che la storia era destinata a Donatelli. Così come nella posta che sarebbe tornato il conte di Lapayette in quest' odissea.
"Curioso come ad alcuni anni di distanza da Lorna Zagor abbia due spasimanti..." Effettivamente il cosiddetto rinascimento zagoriano ha potato anche diversi ed interessanti personaggi femminili nella saga...
EliminaConfesso che sento la mancanza di Digging Bill,rivederlo a colori sulla CSAC ha rinverdito piacevoli ricordi.E' da sempre il comprimario che preferisco,insieme a Bat Batterton. Secondo me Burattini sbaglia a non farli ritornare. Sei d'accordo Baltorr?
RispondiEliminaSono d'accordo con te che sono personaggi interessanti. E' anche vero che Burattini li ha già utilizzati alcune volte e forse non vuole eagerare...
EliminaIl nome "Lorna" credo sia un omaggio al maestro Russ Meyer...vero Moreno? ;-)
RispondiEliminaCredo anch'io...
EliminaCari Amici, mi scosto dal coro sulla storia della LDI. Non mi è piaciuta come non mi piacciono i non sense o le cose surreali. Al contrario sono ansioso di conoscere Gambit e Marie L. e sopratutto di ritrovare Liberty Sam...c'ero anchio su quegli spalti....ciao a tutti Giovanni21
RispondiEliminaInteressante avventura a sfondo gotico-horror con una riuscita trama che ha come protagonisti nuovamente i morti viventi che ritornano di scena dopo la vicenda ambientata ad Haiti. Ma più di ogni altra cosa, di questo racconto mi resterà per sempre impressa nella memoria la capacità del disegnatore Laurenti nel dare fisicità e rendere praticamente magnetica l'essenza della bellezza femminile agli occhi di noi lettori. In questo caso come protagoniste abbiamo addirittura due sensuali dame: la bionda Gambit e la negromante Marie Laveau. Nella capacità di saperci trasmettere così efficacemente l'universo femminile, Laurenti già ce l'aveva dimostrato in uno dei precedenti racconti intitolato "Ladro di ombre". Non c'è che dire: nel prosieguo di questa Collezione storica terrò sempre sotto occhio questo disegnatore.
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