Il centosessantaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura con il ritorno di Ylenia Varga, nonché le prime pagine della storia “Il ritorno di Kandrax”.
LA NAVE NERA
Una sinistra leggenda atterrisce quanti si
avventurano nelle acque del Golfo del Caribe, e tra ammutinamenti, naufragi e
spiacevoli incontri con le tribù antropofaghe, Zagor e Cico stanno per
imbattersi in una loro vecchia conoscenza, tanto affascinante quanto letale.
Sull’isola caraibica di Ninguén, Zagor
incontra infatti la contessa vampira Ylenia Varga. In una girandola di
voltafaccia e di sorprese, Ylenia ritrova l’amore che credeva perduto da secoli
e Zagor, al fianco del capitano Alec Wallace della Marina Britannica, affronta
i vampiri di Van Zant.
Mar dei Caraibi, velieri che svaniscono nel nulla, talvolta
ritrovati intatti ma senza equipaggio, una nave nera, di giorno apparentemente
deserta, di notte a caccia di altre navi… Cosa si nasconde dietro tutto ciò?
Chi c’è a bordo di quella nave? Sembra quasi un’originale quanto fantasiosa
risposta ad uno dei “grandi misteri” della Terra: il famigerato Triangolo delle
Bermude!
Invece è una storia zagoriana, un ben congegnato intreccio tra
avventura esotica classica e horror, con personaggi, a partire dai comprimari,
tutti ottimamente caratterizzati.
Solcando l’oceano
alla volta degli Stati Uniti, lo Spirito
con la Scure si trova ad affrontare nuovamente la bella vampira Ylenia Varga (apparsa precedentemente
nell’avventura Vampyr), personaggio per il quale, nonostante sia da annoverare tra i
nemici zagoriani, non si può non provare “simpatia”, vuoi per la sua triste
storia, vuoi perché nonostante la sua condizione di non-morta ha mantenuto le
sue qualità umane (qui il paragone con il personaggio di Tesla del Dampyr di Boselli pare alquanto appropriato).
La vicenda si apre con la
terribile fine del negriero Van Zant e del suo equipaggio per mano di Ylenia,
accompagnata dall’affascinante Elspeth. Quindi assistiamo all’ammutinamento
degli uomini del capitano Vega (un omaggio dello sceneggiatore al reale pilota
amazzonico che ispirò Sergio Bonelli
nella creazione di Mister No?), all’entrata in scena del vascello Glory del capitano Alec Wallace, ed al
naufragio dei nostri eroi sull’isola dei cannibali dove ritrovano la bella
vampira che nel frattempo ha soggiogato gli indigeni del posto che la credono una
dea. Ylenia riconosce in Wallace il discendente del suo antico, primo amore, Alexander,
il pittore che il barone Bela Rakosi uccise prima di vampirizzarla e
trasformarla in un’immortale creatura della notte.
E qui, al di là dell’avventura tout court, è a mio parere importante
sottolineare il rapporto che lega Ylenia al capitano Wallace, ammaliato dalla
bella ungherese. Una rivelazione tutt’altro che prevedibile e che getta nuova
luce su questo singolare nemico: ella è solamente mostro succhia-sangue (come
ripetutamente la definisce Zagor) o un essere che conserva comunque una parte
di umanità con la conseguente capacità di amare oltre il desiderio del sangue?
Il personaggio di Ylenia è decisamente complesso: come già aveva
fatto con Nat Murdo e Marie Laveau, Boselli
ha creato con lei un altro “cattivo ma non troppo”. Questa era una
caratteristica anche di Guido
Nolitta/Sergio Bonelli, anche se in modo diverso: le figure nolittiane a
metà fra bene e male non sono mai state troppo malvagie, i personaggi di Boselli invece sono autentici
assassini, e il loro essere border line
è più difficile da mantenere credibile... Tuttavia lo sceneggiatore milanese ci
riesce, a mio parere, perfettamente!
Ottimi i disegni di Della
Monica, soprattutto nel tratteggiare le espressioni ansiose e cariche di
tensione, nonché i chiaroscuri ben marcati e d’effetto. L’artista riesce a
rendere assolutamente vivide l’angoscia, la paura, la disperazione e l’orrore.
Storia dall' ambientazione intrigante, ma magari un po stringata. Primo albo molto, fin troppo, introduttivo e secondo più avvincente e movimentato. Un numero maggiore di pagine avrebbe giovato secondo me.
RispondiEliminaMolto belli in effetti i disegni di Della Monica che ci trascinano nella bella e misteriosa ambientazione tropicale.
Devo dire che gli ho preferito "Le nere ali della notte" di Rauch, anche se in quest' ultima Ylenia è un pochino semplificata rispetto alle storie di Boselli.