mercoledì 18 marzo 2015

Zagor Collezione Storica a Colori: L’isola misteriosa (ZCSC162)




        Il centosessantaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura con il ritorno di Ylenia Varga, nonché le prime pagine della storia “Il ritorno di Kandrax”.


LA NAVE NERA

Una sinistra leggenda atterrisce quanti si avventurano nelle acque del Golfo del Caribe, e tra ammutinamenti, naufragi e spiacevoli incontri con le tribù antropofaghe, Zagor e Cico stanno per imbattersi in una loro vecchia conoscenza, tanto affascinante quanto letale.
Sull’isola caraibica di Ninguén, Zagor incontra infatti la contessa vampira Ylenia Varga. In una girandola di voltafaccia e di sorprese, Ylenia ritrova l’amore che credeva perduto da secoli e Zagor, al fianco del capitano Alec Wallace della Marina Britannica, affronta i vampiri di Van Zant.

Mar dei Caraibi, velieri che svaniscono nel nulla, talvolta ritrovati intatti ma senza equipaggio, una nave nera, di giorno apparentemente deserta, di notte a caccia di altre navi… Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Chi c’è a bordo di quella nave? Sembra quasi un’originale quanto fantasiosa risposta ad uno dei “grandi misteri” della Terra: il famigerato Triangolo delle Bermude!
Invece è una storia zagoriana, un ben congegnato intreccio tra avventura esotica classica e horror, con personaggi, a partire dai comprimari, tutti ottimamente caratterizzati.
Solcando l’oceano alla volta degli Stati Uniti, lo Spirito con la Scure si trova ad affrontare nuovamente la bella vampira Ylenia Varga (apparsa precedentemente nell’avventura Vampyr), personaggio per il quale, nonostante sia da annoverare tra i nemici zagoriani, non si può non provare “simpatia”, vuoi per la sua triste storia, vuoi perché nonostante la sua condizione di non-morta ha mantenuto le sue qualità umane (qui il paragone con il personaggio di Tesla del Dampyr di Boselli pare alquanto appropriato).
 La vicenda si apre con la terribile fine del negriero Van Zant e del suo equipaggio per mano di Ylenia, accompagnata dall’affascinante Elspeth. Quindi assistiamo all’ammutinamento degli uomini del capitano Vega (un omaggio dello sceneggiatore al reale pilota amazzonico che ispirò Sergio Bonelli nella creazione di Mister No?), all’entrata in scena del vascello Glory del capitano Alec Wallace, ed al naufragio dei nostri eroi sull’isola dei cannibali dove ritrovano la bella vampira che nel frattempo ha soggiogato gli indigeni del posto che la credono una dea. Ylenia riconosce in Wallace il discendente del suo antico, primo amore, Alexander, il pittore che il barone Bela Rakosi uccise prima di vampirizzarla e trasformarla in un’immortale creatura della notte.
            E qui, al di là dell’avventura tout court, è a mio parere importante sottolineare il rapporto che lega Ylenia al capitano Wallace, ammaliato dalla bella ungherese. Una rivelazione tutt’altro che prevedibile e che getta nuova luce su questo singolare nemico: ella è solamente mostro succhia-sangue (come ripetutamente la definisce Zagor) o un essere che conserva comunque una parte di umanità con la conseguente capacità di amare oltre il desiderio del sangue?
Il personaggio di Ylenia è decisamente complesso: come già aveva fatto con Nat Murdo e Marie Laveau, Boselli ha creato con lei un altro “cattivo ma non troppo”. Questa era una caratteristica anche di Guido Nolitta/Sergio Bonelli, anche se in modo diverso: le figure nolittiane a metà fra bene e male non sono mai state troppo malvagie, i personaggi di Boselli invece sono autentici assassini, e il loro essere border line è più difficile da mantenere credibile... Tuttavia lo sceneggiatore milanese ci riesce, a mio parere, perfettamente!
Ottimi i disegni di Della Monica, soprattutto nel tratteggiare le espressioni ansiose e cariche di tensione, nonché i chiaroscuri ben marcati e d’effetto. L’artista riesce a rendere assolutamente vivide l’angoscia, la paura, la disperazione e l’orrore.

1 commento:

  1. Storia dall' ambientazione intrigante, ma magari un po stringata. Primo albo molto, fin troppo, introduttivo e secondo più avvincente e movimentato. Un numero maggiore di pagine avrebbe giovato secondo me.
    Molto belli in effetti i disegni di Della Monica che ci trascinano nella bella e misteriosa ambientazione tropicale.
    Devo dire che gli ho preferito "Le nere ali della notte" di Rauch, anche se in quest' ultima Ylenia è un pochino semplificata rispetto alle storie di Boselli.

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