giovedì 5 novembre 2015

Palude mortale (ZCSCSpec8)


             L’ottavo numero in edicola oggi contiene la conclusione della storia di Zagor con i soldati fantasma, nonché la storia completa “Palude mortale” (Zagor Special n. 15 – aprile 2003).




SOLDATI FANTASMA

Durante la Guerra d’Indipendenza Americana, i cittadini di Rockford perpetrano un massacro ai danni dell’esercito inglese con la collaborazione di un traditore di nome Gibbon per impadronirsi dei due forzieri d’oro che gli uomini del maggiore MacGuire stavano trasportando: un forziere viene preso dal traditore e l’altro rimane agli abitanti della cittadina.
Sessanta anni dopo Cico e Zagor si ritrovano per caso in quei luoghi proprio nel momento in cui i fantasmi dei soldati trucidati emergono da una fossa comune nel folto della foresta per vendicarsi dell’eccidio, trucidando alcuni boscaioli.
Zagor e Cico devono guadagnarsi dapprima la fiducia dei terrorizzati abitanti di Rockford e poi scoprire cosa si cela dietro questo cupo mistero.
I soldati fantasma, in realtà, non sono che tagliagole agli ordini del nipote del colonnello Milton, l’ufficiale che doveva ricevere il carico d’oro, che si cela dietro la falsa identità del dottor Travis: egli aveva ricevuto una lettera dall’unico scampato al massacro, il tenente Simons (che ora si chiama Wilfred e non ricorda la sua precedente identità), che indicava il luogo dove aveva nascosto uno dei due forzieri dell’oro dopo aver giustiziato il traditore Gibbon sessant’anni prima.
Travis ha quindi architettato il finto ritorno del maggiore MacGuire e dei suoi uomini per spingere Wilfred a rivelare il nascondiglio dell’oro.
Nella resa dei conti finale la maggior parte dei falsi fantasmi perde la vita in un conflitto a fuoco con Zagor e gli abitanti di Rockford, e il malvagio Travis precipiterà nel crepaccio dove erano stati gettati i corpi dei soldati inglesi e nel quale era stato nascosto il secondo forziere.

          Moreno Burattini riesce ad orchestrare una storia avvincente e misteriosa, a tratti anche “cruda” e realistica (vedi la scena del massacro iniziale), laddove la prosperità di un intero paese è dovuta alle mani macchiate di sangue dei suoi antichi abitanti.
       Un’atmosfera tenebrosa per un’avventura in cui spiccano due comprimari: il tenente Simons, sopravvissuto al massacro e rimasto “ferito” nella mente da questa disgrazia, ma che viene salvato dall’amore della moglie; e il nipote del colonnello Milton, dalla personalità tutt’altro che profonda, un giovane squattrinato che sfrutta la situazione per tentare il colpo della sua vita. Il tutto con le nebbiose coste del Lago Ontario sullo sfondo (e con un esplicito riferimento al forte del Comandante Mark).
        Nella storia, arricchita da un finale suggestivo e scevro da elementi soprannaturali, si intrecciano anche diversi piani di lettura: innanzitutto il tema delle carneficine compiute anche da chi era dalla parte “giusta” (i coloni americani che massacrano un reparto di inglesi, andando oltre le giuste rivendicazioni di indipendenza), e poi, come spesso accade nelle sceneggiature di Burattini, la vicenda ha agganci con la realtà storica più vicina a noi (la fossa di Scorpion Hole mi ha ricordato i massacri delle foibe, occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia).
         I disegni di Carlo Raffaele Marcello sono sempre belli, anche se qui il suo tratto presenta qualche lacuna (errori prospettici e alcune figure non proporzionate), forse dovuta agli incipienti problemi di salute dell’artista.




PALUDE MORTALE

La palude di Sha-Ka-Ree è ritenuta sacra dagli indiani Sauk, i quali credono che un pericoloso demone, lo Spirito della Palude, abiti i suoi fondali. Incuranti di  ciò gli uomini dell’ingegner Van Hamme svuotano la palude per sfruttare un grande deposito di torba depositato sul fondo, provocando una terribile esplosione che coinvolge lo spietato guerriero Unico Occhio.
Costui da tempo intendeva assumere il comando dei Sauk, approfittando della debolezza del vecchio e alcolizzato capo Scudo Nero. Ora, riemerso indenne dalla palude e divenuto tutt’uno con il demone che la abita, è in grado di controllare qualsiasi forma vegetale.
Approfittando degli enormi poteri acquisiti, uccide con le piante piegate al suo volere prima tre trafficanti di armi e whisky che volevano imbrogliarlo, poi una pattuglia di militari che sta scortando l’ingegner Van Hamme.
Quindi la sua rabbia si sfoga su Zagor che era dapprima riuscito a sconfiggerlo in duello. Dopo aver superato numerose insidie vegetali, lo Spirito con la Scure affronta direttamente lo Spirito della Palude che si è unito anche fisicamente con Unico Occhio.....

Una buona storia, che sfrutta dei temi sempre validi nella saga zagoriana quali il guerriero pellerossa ribelle, il capo indiano schiavo dell’acqua di fuoco, i bianchi irrispettosi delle tradizioni pellerossa, l’ignoto che si manifesta attraverso una natura selvaggia e aggressiva, e un manipolo di uomini che lottano per sopravvivere.
Moreno Burattini si cimenta in una sorta di rifacimento sia de La minaccia verde (Zagor Gigante nn. 146/147) sia di Odissea Americana (Zagor Gigante nn. 87/89), laddove l’uomo si ritrova a confrontarsi con una natura “impazzita”.
           Lo spunto centrale della vicenda, ovvero il risveglio del demone che si impossessa del corpo di Unico Occhio, è al contempo affascinante ed inquietante: una minaccia immane, contro la quale nemmeno Zagor può molto, se non assistere alla manifestazione crudele della natura.
          Due elementi “reali” si affiancano allo spunto fantastico: la presunzione dei bianchi nello sfruttamento del giacimento di torba in pieno territorio Sauk e il tormentato personaggio di Scudo Nero, fiero capotribù costretto dal dolore fisico a diventare un alcolizzato e privato della propria autorità (vicenda che mi ha lontanamente riportato alla memoria il dramma vissuto dallo sceriffo James Hilton ne La stella di latta - Zagor Gigante nn. 73/74 -, anche se qui il risvolto psicologico è abbastanza convenzionale).
         Il disegnatore Alessandro Chiarolla è veramente bravo, soprattutto nella realizzazione delle tavole della lotta tra le piante e gli uomini.
          Ad un lettore che, all’epoca dell’uscita della storia nelle edicole, sul sito internet Darkwood On Line si dichiarava deluso dal fatto che il demone alla fine del racconto prende forma in un corpo antropomorfo ben identificabile, Moreno Burattini rispondeva:
       “Il mostro che compare nel finale è in realtà, come qualcuno avrà certamente capito, un riferimento al personaggio di Swamp Thing, così come lo disegnava il grande Berni Wrightson. Anche il fatto che il personaggio scagliato nell’acqua da un’esplosione riemerga trasformato dalla palude è una precisa citazione di Swamp Thing. Naturalmente il tutto è rivisto in chiave zagoriana, la storia è tutta diversa e il mostro compare solo in poche tavole nel finale”.

13 commenti:

  1. CIAO, si sa ancora niente sulla prosecuzione della Collezione storica a colori...?
    thanks

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  2. Mah, due storie così così, caro Baltorr.
    Migliore a mio modesto avviso, la storia dell'eccedio dei soldati anche per la trama e le suggestioni narrative che essa propone: non Ti nasconco che ad un certo punto ho anch'io visto i fantasmi con le giubbe rosse. Meno interessante invece quella dei serpentoni vegetali e della loro sottomissione ad Unico occhio.
    Quello che non comprendo è che nemmeno il precedente - minaccia verde - mi era perso un granchè (e come a me anche a molti altri).
    E poi lo Zagor scimmiesco di Chiarolla non lo reggo...
    Un abbraccio a tutti
    Giovanni21

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    1. "La minaccia verde" secondo me è la meno riuscita di Castelli su Zagor.

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  3. ANCORA NESSUNA NEWS SE SI PROSEGUE DOPO IL 13...? SE CONTINUA A QUESTO PUNTO SI DOVREBBE SAPERE ANCHE PERCHè DOVREBBERO ESSERE A LAVORO SUI REDAZIONALI DEL POST 13....
    UN SALUTONE

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    1. Un paio di settima fa Moreno Burattini si era portato avanti con il lavoro dei redazionali ed era al volume 10 della CSAC... proverò a chiedere se ci sono novità...

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    2. Saputo qualcosa. ..?

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    3. In questi giorni Moreno è a Zagabria. Gli ho mandato una mail ma non mi ha ancora risposto...

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  4. Passi che Moreno non legga le e.mail a zagabria. Ma che non sappia nulla as oggi della csc mi sembra incredibile. Cosi come il riserbo della bonelli e/o di repubblica. Non mi pare sia un segreto di stato. E non conscere la programmazione ad un mese mi pare eccessivo. Abbimi cordialmente. Giovanni21

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    1. Probabilmente temono l'ira degli zagoriani in caso di risposta negativa... :-D

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    2. In effetti dai a questo punto pare ormai scontata la decisione di uno stop definitivo purtroppo...
      LORENZO74

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  5. Gia ....non vedo alternative credibili....peccato...giovanni21

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  6. Intrigante e godibile "Soldati fantasma" che, come scritto nell' articolo sfrutta molto l' ambientazione e la figura vera o presunta del battaglione soprannaturale riuscendo anche ad essere riflessiva.
    Non me ne voglia il buon Moreno, ma "Palude mortale" la ritengo una delle sue meno riuscite. Un cruogiolo di temi non molto ben amalgamati. Mi aspettavo di meglio. Vicenda troppo compressa poi.

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