L’ottavo
numero in edicola oggi contiene la conclusione della storia di Zagor con i
soldati fantasma,
nonché la storia completa “Palude
mortale” (Zagor Special n. 15 – aprile 2003).
SOLDATI FANTASMA
Durante la Guerra d’Indipendenza Americana, i
cittadini di Rockford
perpetrano un massacro ai danni dell’esercito inglese con la collaborazione di
un traditore di nome Gibbon per impadronirsi dei due forzieri d’oro che gli
uomini del maggiore MacGuire stavano trasportando: un forziere viene preso
dal traditore e l’altro rimane agli abitanti della cittadina.
Sessanta anni dopo Cico e Zagor si
ritrovano per caso in quei luoghi proprio nel momento in cui i fantasmi dei
soldati trucidati emergono da una fossa comune nel folto della foresta per vendicarsi
dell’eccidio, trucidando alcuni boscaioli.
Zagor e Cico devono guadagnarsi dapprima la
fiducia dei terrorizzati abitanti di Rockford e poi scoprire cosa si cela
dietro questo cupo mistero.
I soldati fantasma, in realtà, non sono che
tagliagole agli ordini del nipote del colonnello Milton, l’ufficiale che doveva
ricevere il carico d’oro, che si cela dietro la falsa identità del dottor Travis:
egli aveva ricevuto una lettera dall’unico scampato al massacro, il tenente
Simons (che ora si chiama Wilfred e non ricorda la sua precedente identità),
che indicava il luogo dove aveva nascosto uno dei due forzieri dell’oro dopo aver
giustiziato il traditore Gibbon sessant’anni prima.
Travis ha
quindi architettato il finto ritorno del maggiore MacGuire e
dei suoi uomini per spingere Wilfred a rivelare il nascondiglio dell’oro.
Nella resa dei conti finale la maggior parte
dei falsi fantasmi perde la vita in un conflitto a fuoco con Zagor e gli
abitanti di Rockford, e il malvagio Travis precipiterà nel crepaccio dove erano
stati gettati i corpi dei soldati inglesi e nel quale era stato nascosto il
secondo forziere.
Moreno Burattini riesce ad orchestrare una
storia avvincente e misteriosa, a tratti anche “cruda” e realistica (vedi la
scena del massacro iniziale), laddove la prosperità di un intero paese è dovuta
alle mani macchiate di sangue dei suoi antichi abitanti.
Un’atmosfera
tenebrosa per un’avventura in cui spiccano due comprimari: il tenente Simons,
sopravvissuto al massacro e rimasto “ferito” nella mente da questa disgrazia,
ma che viene salvato dall’amore della moglie; e il nipote del colonnello
Milton, dalla personalità tutt’altro che profonda, un giovane squattrinato che
sfrutta la situazione per tentare il colpo della sua vita. Il tutto con le
nebbiose coste del Lago Ontario sullo sfondo (e con un esplicito riferimento al
forte del Comandante Mark).
Nella storia, arricchita da un finale
suggestivo e scevro da elementi soprannaturali, si intrecciano anche diversi piani
di lettura: innanzitutto il tema delle carneficine compiute anche da chi era dalla
parte “giusta” (i coloni americani che massacrano un reparto di inglesi,
andando oltre le giuste rivendicazioni di indipendenza), e poi, come spesso
accade nelle sceneggiature di Burattini, la vicenda ha agganci con la
realtà storica più vicina a noi (la fossa di Scorpion Hole mi ha ricordato i massacri delle foibe, occorsi
durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra ai danni della
popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia).
I disegni
di Carlo Raffaele Marcello sono
sempre belli, anche se qui il suo tratto presenta qualche lacuna (errori
prospettici e alcune figure non proporzionate), forse dovuta agli incipienti
problemi di salute dell’artista.
PALUDE MORTALE
La palude di Sha-Ka-Ree è ritenuta sacra dagli indiani Sauk,
i quali credono che un pericoloso demone, lo Spirito della Palude, abiti i suoi
fondali. Incuranti di ciò gli uomini
dell’ingegner Van Hamme svuotano la palude per sfruttare un grande deposito di
torba depositato sul fondo, provocando una terribile esplosione che coinvolge
lo spietato guerriero Unico Occhio.
Costui da tempo intendeva assumere il
comando dei Sauk, approfittando della debolezza del vecchio e alcolizzato capo Scudo Nero.
Ora, riemerso indenne dalla palude e divenuto tutt’uno con il demone che la
abita, è in grado di controllare qualsiasi forma vegetale.
Approfittando degli enormi poteri acquisiti,
uccide con le piante piegate al suo volere prima tre trafficanti di armi e
whisky che volevano imbrogliarlo, poi una pattuglia di militari che sta
scortando l’ingegner Van Hamme.
Quindi la sua rabbia si sfoga su Zagor che
era dapprima riuscito a sconfiggerlo in duello. Dopo aver superato numerose
insidie vegetali, lo Spirito con la Scure affronta direttamente lo Spirito
della Palude che si è unito anche fisicamente con Unico Occhio.....
Una buona storia,
che sfrutta dei temi sempre validi nella saga zagoriana quali il guerriero pellerossa
ribelle, il capo indiano schiavo dell’acqua
di fuoco, i bianchi irrispettosi delle tradizioni pellerossa, l’ignoto che
si manifesta attraverso una natura selvaggia e aggressiva, e un manipolo di
uomini che lottano per sopravvivere.
Moreno Burattini si cimenta in una sorta
di rifacimento sia de La minaccia verde
(Zagor Gigante nn. 146/147) sia di Odissea
Americana (Zagor Gigante nn. 87/89), laddove l’uomo si ritrova a confrontarsi
con una natura “impazzita”.
Lo
spunto centrale della vicenda, ovvero il risveglio del demone che si impossessa
del corpo di Unico Occhio, è al contempo affascinante ed inquietante: una
minaccia immane, contro la quale nemmeno Zagor può molto, se non assistere alla
manifestazione crudele della natura.
Due
elementi “reali” si affiancano allo spunto fantastico: la presunzione dei
bianchi nello sfruttamento del giacimento di torba in pieno territorio Sauk e
il tormentato personaggio di Scudo Nero, fiero capotribù costretto dal dolore
fisico a diventare un alcolizzato e privato della propria autorità (vicenda che
mi ha lontanamente riportato alla memoria il dramma vissuto dallo sceriffo
James Hilton ne La stella di latta - Zagor Gigante nn. 73/74 -, anche se qui
il risvolto psicologico è abbastanza convenzionale).
Il disegnatore Alessandro Chiarolla è veramente bravo,
soprattutto nella realizzazione delle tavole della lotta tra le piante e gli uomini.
Ad un lettore che,
all’epoca dell’uscita della storia nelle edicole, sul sito internet Darkwood On
Line si dichiarava deluso dal fatto che il demone alla fine del racconto prende
forma in un corpo antropomorfo ben identificabile, Moreno Burattini rispondeva:
“Il
mostro che compare nel finale è in realtà, come qualcuno avrà certamente
capito, un riferimento al personaggio di Swamp Thing, così come lo disegnava il
grande Berni Wrightson. Anche il fatto che il personaggio scagliato nell’acqua
da un’esplosione riemerga trasformato dalla palude è una precisa citazione di
Swamp Thing. Naturalmente il tutto è rivisto in chiave zagoriana, la storia è
tutta diversa e il mostro compare solo in poche tavole nel finale”.
CIAO, si sa ancora niente sulla prosecuzione della Collezione storica a colori...?
RispondiEliminathanks
Ancora nulla....
EliminaMah, due storie così così, caro Baltorr.
RispondiEliminaMigliore a mio modesto avviso, la storia dell'eccedio dei soldati anche per la trama e le suggestioni narrative che essa propone: non Ti nasconco che ad un certo punto ho anch'io visto i fantasmi con le giubbe rosse. Meno interessante invece quella dei serpentoni vegetali e della loro sottomissione ad Unico occhio.
Quello che non comprendo è che nemmeno il precedente - minaccia verde - mi era perso un granchè (e come a me anche a molti altri).
E poi lo Zagor scimmiesco di Chiarolla non lo reggo...
Un abbraccio a tutti
Giovanni21
"La minaccia verde" secondo me è la meno riuscita di Castelli su Zagor.
EliminaANCORA NESSUNA NEWS SE SI PROSEGUE DOPO IL 13...? SE CONTINUA A QUESTO PUNTO SI DOVREBBE SAPERE ANCHE PERCHè DOVREBBERO ESSERE A LAVORO SUI REDAZIONALI DEL POST 13....
RispondiEliminaUN SALUTONE
Un paio di settima fa Moreno Burattini si era portato avanti con il lavoro dei redazionali ed era al volume 10 della CSAC... proverò a chiedere se ci sono novità...
EliminaSaputo qualcosa. ..?
EliminaIn questi giorni Moreno è a Zagabria. Gli ho mandato una mail ma non mi ha ancora risposto...
EliminaPassi che Moreno non legga le e.mail a zagabria. Ma che non sappia nulla as oggi della csc mi sembra incredibile. Cosi come il riserbo della bonelli e/o di repubblica. Non mi pare sia un segreto di stato. E non conscere la programmazione ad un mese mi pare eccessivo. Abbimi cordialmente. Giovanni21
RispondiEliminaProbabilmente temono l'ira degli zagoriani in caso di risposta negativa... :-D
EliminaIn effetti dai a questo punto pare ormai scontata la decisione di uno stop definitivo purtroppo...
EliminaLORENZO74
Gia ....non vedo alternative credibili....peccato...giovanni21
RispondiEliminaIntrigante e godibile "Soldati fantasma" che, come scritto nell' articolo sfrutta molto l' ambientazione e la figura vera o presunta del battaglione soprannaturale riuscendo anche ad essere riflessiva.
RispondiEliminaNon me ne voglia il buon Moreno, ma "Palude mortale" la ritengo una delle sue meno riuscite. Un cruogiolo di temi non molto ben amalgamati. Mi aspettavo di meglio. Vicenda troppo compressa poi.