Il
nono numero in edicola oggi contiene la storia completa “La
setta cinese” (Zagor Special n. 16 – aprile 2004) nonché la prima parte della storia “L’orda selvaggia” (Zagor Special n. 17 – aprile 2005).
LA SETTA CINESE
Misteriosi indiani stanno continuamente
rapendo dei membri delle tribù dei Fox
e degli Shawnee nonché alcuni
trappers, trasportandoli in un luogo sconosciuto.
Zagor
interviene per risolvere il problema e scongiurare che le due tribù ed i
trappers si incolpino gli uni con gli altri e si uccidano a vicenda. Durante le
indagini Zagor incontra un vecchio amico, Spingler, che il giorno successivo viene ritrovato morto dopo che si
era recato per una riparazione sul barcone di un mercante di Saint Louis, tale Haskell.
Abbandonata temporaneamente la ricerca della
misteriosa tribù di rapitori, lo Spirito
con la Scure cerca di scoprire e catturare l’assassino di Spingler. Raggiunto
il battello di Haskell, Zagor scopre a proprie spese che il
mercante è a capo della banda di indiani Wichita che si cela dietro le
sparizioni: Haskell infatti rifornisce di uomini i seguaci della setta cinese
del sanguinario dio Butakama che
organizzano combattimenti all’ultimo sangue in una grotta nascosta nella
foresta.
Catturato,
Zagor viene condotto nel rifugio della setta dove, insieme ad altri
prigionieri, viene costretto a combattere in una serie di prove mortali, alle
quali riesce a sopravvive. Non intendendo rimanere prigioniero più a lungo, lo
Spirito con la Scure organizza una fuga all’esito della quale solo lui e Cico
riescono a mettersi in salvo, soccorsi dai trappers tra i quali c’è anche
l’amico Doc Lester.
Nell’assalto finale ai componenti della
setta cinese, questi verranno massacrati ed anche il disgustoso Haskell verrà
assicurato alla giustizia.
Seconda e
ultima storia zagoriana dello sceneggiatore genovese Pierpaolo Pelò (la
prima era stata L’uomo dipinto,
uscita sette anni prima nella serie regolare –1997) che qui riesce a fornire
una prova discreta, scrivendo un soggetto che, se non brilla per originalità
(ovvero la “gara” in cui i partecipanti, reclutati con la
forza, devono superare una serie di prove solo ed unicamente per soddisfare il
gusto perverso dello “spettacolo” da parte del cattivo di turno, vedi anche La preda umana – Zagor Gigante nn.
29/30 – e La montagna degli dei –
Zagor Gigante nn. 184/186), tuttavia si lascia leggere piacevolmente per tutte
le sue 160 pagine.
La vicenda,
che evidentemente era stata tenuta a lungo nei cassetti della redazione, ha un
gusto rétro ed è basata soprattutto
sull’azione e sui combattimenti, senza dar molto spazio all’approfondimento dei
personaggi e sulle loro motivazioni (ad esempio, non viene spiegato alcunché
sulle origini della setta cinese, né approfondito qualche retroscena sul
perfido Haskell e il suo essere in combutta con i Wichita e i seguaci di
Butakama).
Pur con qualche imprecisione, Marco Torricelli offre una prova più che sufficiente, soprattutto
nella resa delle scene di massa.
Nel marzo 2004, ad un utente del Forum SCLS che voleva sapere se
i testi di questa storia erano stati revisionati o erano del tutto opera di Pierpaolo Pelò, Moreno Burattini ha risposto:
“La setta cinese è una
storia con delle idee intriganti (a me sono piaciute molto le cinque prove che
Zagor deve affrontare nel mezzo del racconto) ma con qualche problema da
risolvere, dovuto principalmente al fatto che si tratta di una avventura che
anni fa sarebbe sembrata ottima ma che oggi, con i tempi e i gusti che cambiano
velocemente, occorreva aggiustare (ci sono storie che, se aspettano troppo la pubblicazione,
invecchiano un po’ troppo precocemente). Anche per questo racconto mi sono
posto, insomma, il problema di non tenerlo da parte troppo a lungo, anche per i
bei disegni di Torricelli che
dovevano assolutamente trovare la via dell’edicola (tutt’altro che fondi di
magazzino!). Valutando i problemi, io e Boselli
abbiamo stabilito che con qualche sforbiciata, un minino rimontaggio e la riscrittura
di una parte dei dialoghi (ma tutto sommato, poca roba), la storia poteva
essere uno Speciale perfetto. I testi sono senza dubbio tutti di Pelò, ma
l’editing è mio con la supervisione di Boselli”.
L’ORDA SELVAGGIA
Una banda di feroci Métis, comandata dal
sanguinario Lamort, cala su Darkwood per rapire donne bianche e indiane per poi
rivenderle come schiave nelle terre più selvagge del Canada.
Zagor e Cico si uniscono a Bob Corman,
marito di una delle donne rapite, per fermare la banda e liberare le
prigioniere. Ma l’impresa è disperata: i nostri eroi sono soli contro avversari
numerosissimi e feroci, che non esitano a usare gli ostaggi come scudi umani.
A complicare la vicenda, c’è la guerra che
un gruppo di ribelli canadesi, guidati dal generale Daguerre, sta combattendo
per ottenere l’indipendenza delle loro terre dal governo centrale. Zagor riesce a far leva sull’orgoglio
del generale per portarlo dalla sua parte contro l’Orda Selvaggia.
Lamort,
allora, chiede aiuto al suo alleato John Castle, un commerciante di pellicce che vive in un fortino
nella foresta. Nello scontro finale Zagor e i suoi alleati sterminano tutti i
componenti della banda: sul terreno rimangono anche i corpi senza vita di
Lamort, Castle e Daguerre, il quale che non è riuscito a
coronare il suo sogno di una libera nazione Métis...
Terzo incontro
di Zagor con i Métis dopo quelli che aveva narrato Mauro Boselli nell’Almanacco
dell’Avventura 1997 (Sulle piste del nord)
e nello Special n. 12 (Avventura in
Canada). Questa avventura, tuttavia, non ha alcuna relazione con le precedenti
e i Métis sembrano solo un espediente per imbastire una storia tutta azione,
inseguimenti e scontri a fuoco; è anche probabile che la storia risalga a diversi
anni prima e quindi potrebbe anche essere stata “messa in cantiere” antecedentemente
alle due boselliane.
Come dicevo, la
storia è un continuo susseguirsi di scontri a fuoco e colpi di scena ma l’ho
trovata comunque divertente; il personaggio di Lamort, spietato e crudele, è un
villain interessante e con la sua banda di tagliagole ci mostra un’altra faccia
dei Métis (che evidentemente non sono tutti buoni come li avevamo incontrati
nelle precedenti avventure).
In
definitiva un’opera non certo prodigiosa, ben distante dallo standard zagoriano dell’epoca, tuttavia
un’opera che nella sua semplicità appare sufficientemente efficace.
I
disegni di Roberto D’Arcangelo sono
essenziali, semplici e dignitosi, piacevoli da guardare.
Dello
sceneggiatore Francesco Moretti non
ho notizie certe, se non che per la Sergio Bonelli Editore, precedentemente a
questo Speciale, ha realizzato gli Almanacchi del Giallo 1999 e 2000 con
protagonista Nick Raider e uno dei due episodi contenuti nel Maxi Zagor n. 3
del 2002 (L’uomo dalla maschera nera).
Presumo possa essere l’autore di cui si parla in questo link: http://www.dylandogofili.com/autori/FrancescoMoretti.htm.
e siamo a 4 numeri dalla fine della CSAC....e Moreno ancora non si è pronunciato....
RispondiEliminaTi prego Baltorr interrompi l'agonia di noi superfans della CSAC e dicci di che morte si deve morireee!!!
RispondiEliminaNon lo so... Sto anch'io agonizzando con voi... Temo, però, che non essendoci nuove notizie...
EliminaCredo siamo al capolinea...si scende, ragazzi....giovanni21
RispondiEliminaallora si è saputo qualcosa di definitivo?
RispondiEliminaLORENZO74
Per ora no.
Eliminasalute a tutti,
Eliminaallora è definitivo? ci si ferma sicuro al 13?
MAURINO77
Oggi Moreno mi ha scritto che ha consegnato ri redazuonali del n. 13 ed è in attesa di sapere se dovrà continuare o no...
EliminaMah....mi pare un po incredibile...ma non si era detto che si continuava coi maxi? Giovanni21
RispondiElimina"La vicenda, che evidentemente era stata tenuta a lungo nei cassetti della redazione"
RispondiEliminaRicordo nella posta de "L' uomo dipinto" se non erro che si parlava di una seconda avventura di Pelò ed avendo apprezzato, vuoi forse perché come già scritto era la mia prima storia di Zagor XD, la prima, non vedevo l' ora di leggere la seconda, ma gli anni passavano e non si vedeva neanche l' ombra vicenda. Poi nel 2004 come un fulmine a ciel sereno ecco "La setta cinese"! Onestamente sapeva di fondo di mag... ehm, storia nel cassetto lontano un miglio XD.
Comunque si, la storia è godibile ed abbastanza avvincente, soprattutto nelle prove e negli anni 80, primi 90 probabilmente avrebbe fatto furore XD.
Altra storia nel cassetto con "L' orda selvaggia". Qui come fatto anche notare da altri nello scontro tra le rocce si notano dei tagli pazzeschi °_O! Comunque godibile ed piuttosto intrigante anche questa vicenda, seppur non troppo approfondita.