In occasione del centerario della nascita del personaggio di Tarzan (ottobre 1912), ho scritto questo articolo che verrà pubblicato sul prossimo numero della rivista PICK WICK in uscita alla fine dell'anno (qui potete visitare il sito dell'omonimo Circolo Letterario di cui sono presidente).
Ho pensato di proporvelo in anteprima, certo che che possa interessare anche degli appassionati zagoriani come voi!
Ho pensato di proporvelo in anteprima, certo che che possa interessare anche degli appassionati zagoriani come voi!
TARZAN
Cento anni da Re della Giungla
Prima del Tarzan dei fumetti, prima delle incarnazioni cinematografiche,
prima dei cartoni animati, vi fu il vero Tarzan, l'eroe letterario nato dalla
penna dello scrittore americano Edgar Rice Burroughs: ventidue romanzi, due
raccolte di racconti e due libri per ragazzi. Uno dei più grandi successi
librari di sempre, tradotto in più di cinquanta lingue in tutto il mondo.
In Italia non è mai stato realmente conosciuto. Difatti su ventisei
titoli delle avventure di Tarzan, solo sedici sono stati tradotti e pubblicati
a metà degli anni '70 dalla casa editrice Giunti Bemporad-Marzocco, e solo i
primi due della serie sono stati sporadicamente ristampati da editori diversi nei
quarant'anni successivi...
Non mi sembra, quindi, inutile offrire un quadro delle avventure
letterarie del Tarzan in occasione del centenario della sua nascita. Le opere
sono sempre citate con il loro titolo originale, a fianco del quale ho indicato
il titolo italiano solo per quei volumi che sono stati tradotti nella nostra
lingua.
Il suo creatore, Edgar Rice Burroughs (che d'ora in avanti chiameremo
amichevolmente ERB), nasce a Chicago il 1° settembre 1875. Figlio di un
fabbricante di batterie, dopo aver frequentato diverse scuole private si
arruola dapprima nella U.S. Cavalry, per poi cimentarsi con sua scarsa
soddisfazione nelle professioni di minatore, poliziotto ferroviario, cercatore
d'oro, negoziante in un drug-store, venditore di temperini, venditore ambulante
di dolciumi, cow-boy ed anche contabile, a dimostrazione di una perenne
insoddisfazione che era, specie in quegli anni, una sua caratteristica.
Nel 1911 scrive un romanzo d'avventura di genere fantascientifico: Sotto le lune di Marte. Neanche
stavolta, però, l'autore era sicuro di sé, tanto che non firma il manoscritto
col proprio nome, ma sceglie lo pseudonimo di Normal Bean (cioè, Tipo Qualsiasi). Il romanzo, che costituisce il
primo libro di una fortunata serie di ben undici volumi, narra le avventure
vissute sul pianeta Marte dal capitano John Carter e viene pubblicato in sei
puntate sulla rivista "All-Story".
Il vero successo, però, ERB lo ottiene qualche mese dopo, allorquando
propone al pubblico un nuovo ed incredibile personaggio. Nell'ottobre del 1912,
infatti, esattamente cento anni fa, compare - sempre sulla rivista "All-Story" - la prima puntata di
Tarzan of the Apes (Tarzan
delle Scimmie).
ERB ha scelto come trama la storia di un bambino allevato da animali,
ispirandosi a Romolo e Remo nutriti dalla lupa, e ha sempre negato di aver
pensato al "Libro della Giungla" di Kipling. "Quello che mi interessava, quando ho scritto
il primo Tarzan, era di evidenziare la lotta fra ereditarietà e ambiente",
ebbe a dichiarare l'autore.
La storia ha inizio nel 1888, quando un alto funzionario inglese, lord
Greystoke, e la sua giovane moglie incinta, Alice, si ritrovano soli e sperduti
sulla costa africana (in una località selvaggia dell'Angola) per l'ammutinamento
dell'equipaggio della loro nave.
Alla nascita del loro unico
figlio, John Clayton III, le avversità della situazione indeboliscono a tal
punto la salute della giovane madre che, dopo un anno, essa muore, lasciando il
marito in uno stato di profonda prostrazione. Quando le grandi scimmie della
foresta, guidate dal capobranco Kerchak, attaccano la capanna, anche lord
Greystoke soccombe accanto alla sua sposa da poco defunta, ma il bambino viene
salvato da Kala, una femmina che ha da poco perso il suo vero figlio a causa di
un attacco dello stesso Kerchak.
Il piccolo viene chiamato Tarzan, cioè "Pelle Bianca"; cresce
tra le scimmie, imparando il loro linguaggio e, soprattutto, il modo corretto
per sopravvivere nella giungla e salvarsi dai pericoli che essa nasconde. Ma la
sua intelligenza gli permette di superare ben presto le capacità limitate delle
scimmie, e grazie ai dizionari illustrati trovati nella capanna dei suoi veri
genitori, il bambino impara a leggere e a scrivere (ma non a parlare) inglese.
La sua forza ed il suo coraggio, esaltati dall'intelligenza che gli permette di
imparare da solo ad usare pugnale, arco e frecce, gli permettono di spaventare una
tribù di cannibali (che odierà per sempre, perché uccidono Kala), di sconfiggere
Kerchak ed essere così proclamato re delle scimmie.
Quando Tarzan ha ventuno anni, un altro ammutinamento fa sbarcare dei
bianchi sulla costa. Dapprima felice, Tarzan rimane presto deluso dalla loro goffaggine
nella giungla. Ma fra quei bianchi vi è una fanciulla, Jane Porter, di cui si
innamora violentemente. Salva a turno tutti i naufraghi, ma non può parlare con
loro; la svolta avviene con l'arrivo di una nave francese che riaccende la
speranza dei naufraghi di tornare in patria. Ma Jane viene rapita da un'enorme
scimmia antropomorfa. Per salvarla i militari francesi, guidati dal tenente
D'Arnot, organizzano una spedizione, che però si conclude con un attacco da
parte dei cannibali e il ferimento di D'Arnot.
Tarzan, invece, riesce a salvare Jane (che è profondamente turbata dal
"dio della foresta") e, dopo aver riportato la ragazza dai suoi
familiari, accudisce nel folto della giungla l'ufficiale francese ferito. I
militari francesi però, non vedendo tornare il loro capitano, decidono di
partire e portano con sé anche i naufraghi inglesi e americani. Nella giungla
rimangono quindi D'Arnot e Tarzan. Il francese insegna la sua lingua all'Uomo Scimmia,
che decide di lasciare il suo ambiente per ritrovare Jane.
Si incamminano verso nord, raggiungono una missione, si imbarcano. A
Parigi, la polizia riesce a stabilire la vera identità di Tarzan confrontando
le sue impronte con quelle che aveva lasciato all'età di sei mesi su una pagina
del diario di suo padre e accanto alle quali lo stesso lord Greystoke aveva scritto
che ve le aveva lasciate suo figlio.
Tarzan, intanto, ha rivisto Jane, non poco sorpresa della sua
trasformazione in un giovane ed elegante francese. Ma quando apprende che la
fanciulla sta per sposare suo cugino, William Clayton, che ha preso il titolo
di lord Greystoke, Tarzan se ne va, mantenendo segreta la sua vera identità per
non spogliare del titolo e dei beni il cugino e la futura moglie.
Inglese di razza, grande scimmia di adozione e francese di cultura,
Tarzan è un personaggio complesso, soprattutto nei primi romanzi. Vi sono in
lui due personalità, di cui una animale: quando determinate circostanze la fanno
affiorare, egli può uccidere senza esitazione, senza scrupolo... per Tarzan il
problema non si pone nemmeno. Un'altra sua caratteristica (che, tuttavia, nei
successivi romanzi è stata un poco alla volta cancellata) è quella di sentirsi
felice soltanto in solitudine: si rende conto che le scimmie sono troppo al di
sotto di lui ma, d'altro canto, non riesce ad abituarsi agli uomini, non
sopporta la vita sociale e detesta le città. Dell'animale ha la pazienza,
l'assenza di fretta, l'impassibilità. Ne ha anche le abitudini alimentari:
dilania la preda con i denti e la mangia cruda. Fisicamente è un colosso capace
di sollevare con una mano il corpo di un cavallo, ma, saltatore e corridore, ha
una muscolatura lunga, liscia ed elegante che non lascia sospettare la portata
della sua forza.
Tra il giugno e il dicembre del 1913, "All-Story" pubblica The Return of Tarzan (Il ritorno di Tarzan). La storia ha
inizio pochi giorni dopo la conclusione di Tarzan delle Scimmie, a bordo
di un transatlantico di ritorno a Parigi dagli Stati Uniti d'America. Sulla
nave vi è Tarzan, il quale ha lasciato Jane Porter al proprio destino e ha
rinunciato ai propri titoli. Egli entra in confidenza con il conte e la
contessa de Coude, sventando i piani di Nikolas Rokoff e del suo fido compagno Alexis
Paulvitch, animati da un odio di natura politica verso il conte de Coude e, a
seguito dell'intervento di Tarzan, anche verso lo sconosciuto lord inglese.
Giunto a Parigi, presso l'amico Paul D'Arnot, Tarzan scopre la vita
mondana della capitale europea e incrocia nuovamente i propri passi sia con i
coniugi de Coude che con i loro avversari, sventando nuovamente dei piani
orditi a discapito della contessa de Coude, rivelatasi alfine sorella dello
stesso Rokoff. Se pur apparentemente sconfitto, Rokoff intuisce l'esistenza di
una certa infatuazione da parte di sua sorella per Tarzan, sentimento non
ricambiato da quest'ultimo e, ciò nonostante, abilmente sfruttato al fine di
porre l'Uomo Scimmia a confronto con il conte in un duello d'onore. Tarzan
affronta la sfida con coraggio e, restando impassibile di fronte ai proiettili
del proprio avversario, rinuncia a sparare nel momento in cui sopraggiunge il
proprio turno, spiegando invece la propria versione dei fatti. Il conte,
sinceramente commosso per il coraggio e la sincerità di Tarzan, lo accoglie
come amico e decide di offrirgli una possibilità d'impiego. Tarzan entra così
alle dipendenze del Ministero della Guerra francese, come agente segreto inviato
in Algeria. Lì l'Uomo Scimmia vive una serie di avventure che lo conducono nel
deserto sahariano; quindi, terminata la missione e imbarcatosi per Città del
Capo, viene improvvisamente attaccato da Rokoff e Paulvitch e gettato in mare.
Salvatosi dal destino di morte a cui era stato condannato, Tarzan approda
nuovamente sulla costa natale e, ritrovato il proprio mondo, conquista prima il
ruolo di sovrano della tribù africana dei Waziri (che d'ora in avanti saranno
il suo popolo e il suo esercito), successivamente scopre la città perduta di Opar
(antico avamposto minerario della perduta Atlantide, i cui tesori lo
libereranno da ogni preoccupazione finanziaria) e, ancora, torna a essere re
delle scimmie.
Nel frattempo anche Jane Porter, che continua a rinviare la data delle
nozze, fa una crociera attorno all'Africa. A Città del Capo, Rokoff si insinua
nella comitiva. Un naufragio li getta sulla costa vicino alla capanna natale di
Tarzan. Egli potrà, così, salvare ancora una volta l'amata dalle grinfie di un
terribile leone, senza tuttavia palesare la propria presenza. Poco dopo William
Clayton si ammala gravemente e Jane viene rapita dalla gente di Opar, mentre
Rokoff, approfittando della situazione, abbandona il proprio agonizzante
compagno di sventura. Fortunatamente un gruppo di scimmie avverte Tarzan del
rapimento di Jane ed egli riesce a salvarla. Tornati all'accampamento di lei, i
due trovano William morente: per lui non c'è più speranza ma, prima di morire,
rivela a Jane che Tarzan è il vero lord Greystoke. Abitualmente di pattuglia in
quelle acque, l'incrociatore di D'Arnot arriva giusto in tempo per prendere in
custodia Rokoff prima che questi possa ancora scappare, e per fungere da
testimone al matrimonio tra Tarzan e Jane, celebrato nella capanna natale.
A questo punto, si potrebbe avere l'impressione che ERB abbia pensato di
fermarsi lì: Tarzan ha ritrovato Jane, la sua identità, il suo titolo e ha lasciato
l'Africa.
Ma nel 1914 il primo romanzo, Tarzan delle Scimmie, viene
ripubblicato in volume e ottiene un successo strepitoso! Ragion per cui ERB
decide di puntare ancora sul personaggio e scrive The Beasts of Tarzan (Le belve di Tarzan), in cui
ricompaiono Rokoff e Paulvitch che rapiscono - in momenti diversi - prima Jack,
il figlio dei Greystoke, poi Tarzan, ed infine Jane. Abbandonato ancora una
volta sulla costa africana, Tarzan diventa amico di una pantera, di Akut (una
grande scimmia) e di un guerriero negro. Con questi compagni d'avventura bracca
i rapitori. Alla fine Rokoff viene ucciso dalla pantera, ma Paulvitch riesce a
fuggire, per ricomparire nel romanzo successivo, The Son of Tarzan (1915) (Il figlio di Tarzan), in cui il
protagonista è il piccolo Jack, figlio di Tarzan. Egli ha dentro di sé i
medesimi sentimenti del padre: l'amore per l'avventura, la vita selvaggia e gli
animali; amore che viene messo a freno da Jane, madre fin troppo premurosa. A
seguito di fortunose circostanze, Jack finisce da solo in Africa per ben otto
anni e viene iniziato ai misteri della giungla dalla grande scimmia Akut,
diventando così un secondo Tarzan col nome di Korak, "l'Uccisore".
Paulvitch viene definitivamente eliminato, Korak si innamora di Miriam, figlia
di un ufficiale francese rapita giovanissima da una banda di arabi, Tarzan
ritrova il figlio perduto (e ormai cresciuto) e gli salva la vita. Tutto
finisce bene, ma il nostro eroe ne esce inevitabilmente invecchiato...
L'anno dopo, il 1916, ERB pubblica l'ottimo Tarzan and the Jewels of Opar (Tarzan e i gioielli di Opar), in cui
troviamo Tarzan e Jane che si sono trasferiti a vivere in una piantagione in
Kenya. L'Uomo Scimmia ritorna ad Opar ma, colpito da amnesia in seguito ad un
colpo in testa, torna alla vita selvaggia, mentre alcuni predoni arabi
rapiscono Jane e depredano l'oro dei Greystoke. Alla fine Tarzan ritroverà
l'oro, la memoria e Jane!
Quindi ERB scrive quello che è considerato il suo capolavoro
"tarzaniano", dodici racconti, i Jungle
Tales of Tarzan (1916-1917) (I racconti della giungla di Tarzan):
queste avventure dell'infanzia e dell'adolescenza di Tarzan (ad es. le contese
con i cannibali, l'affetto per la giovane scimmia Teeka, un incubo causato
dall'aver mangiato carne avariata, la scoperta di Dio) sono veramente di alto
livello letterario.
Nel 1918, nelle avventure dell'Uomo Scimmia irrompe la cruda realtà della
Prima Guerra Mondiale. Nel romanzo Tarzan
the Untamed (Tarzan l'indomabile), la piantagione di Tarzan viene distrutta
dai tedeschi, che rapiscono Jane. Tarzan crede che la moglie sia morta nel rogo
della casa, quindi insegue e giustizia, uno dopo l'altro, gli ufficiali
tedeschi responsabili. Vendicato ma scoraggiato per la perdita dell'adorata
moglie, Tarzan si dirige a occidente, per raggiungere le sue scimmie, e cammin
facendo si imbatte nella città perduta di Xuja. Alla fine, lo stato maggiore
inglese gli fa sapere che Jane non era stata uccisa ma tenuta prigioniera da un
distaccamento tedesco nelle foreste del Congo Belga.
Partito alla ricerca di Jane (Tarzan
the Terrible - Tarzan il terribile - 1921), Tarzan scopre il paese nascosto di
Pal-ul-Don, popolato da pitecantropi molto evoluti il cui bestiame è costituito
da dinosauri e la cui società non è molto diversa dalla nostra, dilaniata da
conflitti politici, razziali e religiosi. Tarzan vi ritrova Jane, ma ci vuole
l'arrivo insperato di Jack/Korak per assicurare il trionfo dei buoni sui
cattivi.
Tarzan and the Golden Lion
(1922) (Tarzan e il leone d'oro), dà al re della giungla un nuovo
compagno, Jad-bal-ja, il leone dorato con la criniera nera che ha cresciuto e
ammaestrato sin da cucciolo. Tarzan ritorna ad Opar per la quarta volta, per
procurarsi l'oro necessario a riparare i danni procurati dalla Grande Guerra.
Oltre il regno di Opar, nella Valle del Palazzo dei Diamanti, scopre una razza
di gorilla dall'intelligenza umana che stanno ancora aspettando il ritorno dei
loro signori atlantidei...
In Tarzan and the Ant Men
(1924) (Tarzan e gli uomini formica)
l'Uomo Scimmia è costretto a paracadutarsi all'interno di una impenetrabile Foresta
di Spine ove vivono uomini alti 40 centimetri che cavalcano antilopi nane. Benché
per un certo tempo ridotto alla loro statura e posto in schiavitù, a Tarzan
sembra non dispiacere stare nella città degli uomini formica e partecipare alle
loro guerre intestine... finché non trova il modo per potersene andare. Particolare
interessante di questo romanzo è che Jack/Korak e Miriam hanno un figlio, John
Clayton IV, di circa due anni e mezzo: Tarzan è ormai diventato nonno!
ERB si rende allora conto che, così, l'immagine del suo "dio
silvano" rischia di appannarsi agli occhi dei lettori, per cui per una
decina d'anni scrive avventure in cui non compare più la famiglia di Tarzan,
fastidiosa testimonianza del suo invecchiamento.
Dopo un romanzo per ragazzi (The Tarzan
Twins), nell'avventura intitolata Tarzan
Lord of the Jungle (1927) (Tarzan re della giungla) il nostro
eroe scopre l'esistenza, in una conca perduta tra le montagne, di due regni
medioevali fondati nel XII secolo da alcuni crociati inglesi, ove vivono uomini
che obbediscono ancora alle regole della cavalleria e sono sempre pronti a
scendere in lizza a spezzar lance nei tornei o essere uccisi nei duelli
all'ultimo sangue.
Un secondo romanzo per ragazzi (Tarzan
and the Tarzan Twins with Jad-bal-ja the Golden Lion) separa questo ottimo
Tarzan medioevale da Tarzan and the Lost
Empire (1928) (Tarzan e l'impero perduto) ove Tarzan si mette alla ricerca di
un esploratore tedesco che sta cercando una misteriosa tribù perduta. Fra
antiche congiure, moderni intrighi e combattimenti gladiatorii, Tarzan si
ritrova nello scenario incredibile di due città gemelle abitate da legionari
romani, ignari avamposti di un impero caduto ormai da quindici secoli.
Dopo averlo mandato fra i cavalieri medioevali e gli antichi romani, ERB decide
di inviare il suo Tarzan ancora più lontano: addirittura al centro della Terra!
Tarzan at the Earth's Core (1929)
collega il ciclo di Tarzan ad un altro ciclo burroughsiano, quello di
Pellucidar, il mondo interno. Tarzan vi discende in dirigibile, con una
spedizione tedesca, attraverso l'apertura polare che connette il mondo esterno
a quello interno. Giunto a Pellucidar, Tarzan si ritrova a dover lottare contro
le creature preistoriche e gli abitanti che popolano quel mondo sotterraneo.
Nel 1930 la realtà irrompe ancora una volta nei romanzi di Tarzan: in Tarzan the Invincible, il signore della
giungla e la sua tribù di fedeli guerrieri Waziri impediscono a una spedizione
comunista di depredare i tesori della città perduta di Opar; il seguito di
questa avventura (Tarzan the Triumphant
- Tarzan
trionfante - 1931) ha inizio al Cremlino, dove Josef Stalin decide di
inviare una nuova spedizione dove ha fallito la precedente: Tarzan e i suoi
Waziri devono così affrontare gli agenti sovietici in cerca di vendetta e una
tribù perduta, discendente dei primi cristiani, che praticano un culto bizzarro
e una religione degradata.
Nel 1931 escono altri due volumi di Tarzan: in Tarzan and the Leopard Men (Tarzan e gli uomini leopardo) un
Tarzan colpito da amnesia deve combattere una setta segreta di cannibali, gli Uomini
Leopardo; in Tarzan and the City of Gold
(Tarzan
e la città d'oro), l'Uomo Scimmia scopre il favoloso paese di Onthat,
dove sorgono le città gemelle di Cathne ed Athne, l'una d'oro, l'altra d'avorio;
esse sono in guerra da generazioni e si combattono servendosi di leoni ed
elefanti addestrati. Tarzan, prigioniero della folle regina di Cathne, mostra
alla folla assetata di sangue come si combatte con Numa, il leone, e come si
vince.
Nel 1933 ERB trova modo di ironizzare sul trattamento che le produzioni
cinematografiche di Hollywood hanno riservato al personaggio di Tarzan. Quando
scrive il romanzo Tarzan and the Lion Man,
infatti, l'attore Johnny Weissmuller aveva cominciato a diventare famoso per la
sua interpretazione di un Tarzan semianalfabeta, e ciò con totale disappunto da
parte del suo creatore... In questa avventura, Tarzan e il suo leone Jad-bal-ja scoprono una città abitata
da un popolo di gorilla parlanti, creati da uno scienziato pazzo. In quegli
stessi luoghi, a peggiorare la situazione, arriva una troupe di Hollywood che
vuole girare un film di Tarzan proprio in Africa, con un attore che è l'esatto contrario
dell'Uomo Scimmia in termini di coraggio e determinazione. Alla fine, come John Clayton, Tarzan va a Hollywood
per l'uscita del film e - divertendosi - si propone per un'audizione nel ruolo
di Tarzan in un film successivo e... viene giudicato inadatto perché "non
è il tipo"!!!
Nel successivo romanzo del 1935, Tarzan's
Quest, riappare come personaggio principale la moglie di Tarzan, Jane Porter, che viene coinvolta con
il marito nella ricerca della sanguinaria tribù dei Kavuru, che rapiscono donne
per fabbricare un elisir che assicura l'eterna giovinezza.
ERB sembra perdere un po' della sua immaginazione in Tarzan the Magnificent (1936), nel quale Tarzan dapprima incontra
le amazzoni di Zuli, dotate di incredibili poteri mentali, ma poi torna alle
città dimenticate di Cathne e Athne per un'avventura banale. Meglio riuscito è Tarzan and the Forbidden City (1938) (Tarzan
e la città vietata): un giovane esploratore è scomparso in Africa, alla
ricerca di un favoloso diamante; il padre e la sorella vogliono andare a
salvarlo e riescono a farsi aiutare da Tarzan e dal capitano Paul D'Arnot. La
loro spedizione di soccorso li conduce fino alla misteriosa città di Ashair,
dove si svolgono strani riti in un tempio costruito in fondo ad un lago.
Nel 1940 ERB torna a scrivere racconti, pubblicandone tre in rapida
successione, raccolti poi in un unico volume: Tarzan and the Jungle Murders (una storia di spionaggio fra agenti segreti
inglesi ed italiani che ha come scenario la giungla africana), Tarzan and the Champion (in cui Tarzan
deve confrontarsi con un arrogante pugile americano giunto in Africa per la
caccia grossa) e Tarzan and the Castaways
(nel quale l'Uomo Scimmia fa naufragio su un'isola dell'Oceano Pacifico abitata
da discendenti dell'antica civiltà Maya). Lo stesso anno, ERB scrive anche il
romanzo Tarzan and the Madman (che
verrà, però, pubblicato postumo solo nel 1964): Tarzan si mette alla ricerca di
un folle che è convinto di essere l'Uomo Scimmia e vive in una città perduta,
abitata da discendenti dei primi esploratori portoghesi.
Tarzan and the Foreign Legion
(1944) è l'ultima avventura di Tarzan scritta da ERB. Durante il secondo
conflitto mondiale, mentre sta servendo come ufficiale di collegamento della R.A.F.
su un cacciabombardiere americano sotto l'identità civile di John Clayton, Tarzan viene abbattuto
sull'isola di Sumatra (territorio delle Indie Orientali all'epoca occupato dal
Giappone). Egli usa le proprie abilità e la propria esperienza nella giungla
per sopravvivere e per salvare i suoi compagni americani, cui si aggiungono via
via un cinese, una eurasiana e una olandese (per scherzo si battezzano, allora,
"la legione straniera"): insieme combattono i giapponesi e i loro
collaborazionisti, fino a raggiungere l'Australia dopo molte peripezie.
L'apparente giovinezza di Tarzan non passa inosservata ai suoi compagni
americani, che hanno sempre sentito parlare di lui e visto i film ispirati al
suo personaggio: egli, allora, rivela loro come, all'età di 24 anni, dopo aver
salvato la vita ad uno stregone negro, è stato da questi ricompensato con un
trattamento gli ha concesso l'immortalità. Da allora l'Uomo Scimmia non è più invecchiato...
* *
*
È con questa immagine di eterna giovinezza che, anche noi, vogliamo
accomiatarci da Tarzan. È così che ha voluto lasciarcelo in eredità il suo
creatore.
Edgar Rice Burroughs, infatti, aveva iniziato un nuovo romanzo di Tarzan
nel 1946, ma si è spento il 19 marzo 1950 lasciandolo incompiuto.
Ottimo e abbondante! Strano che nessuno, tra eredi e parenti, abbia terminato l'ultimo racconto come successo a Tolkien per "I figli di Hurin". Eppure, in quei 4 anni di materiale deve averne prodotto parecchio...
RispondiEliminaInfatti qualcono lo ha terminato, caro Fran...;-)
RispondiEliminaPer molti anni lo scrittore Philip José Farmer (unico che fu autorizzato a pubblicare un romanzo con Tarzan come protagonista dopo la morte del suo creatore) ha sperato di poter essere lui il continutore ufficiale el romanzo incompiuto...
Invece la sorte (o chissà quale "manovra" di carattere commercial-letteraria) ha arriso a Joe R. Lansdale, che ha avuto il compito di terminare la storia (pubblicata in Italia da Edizioni BD con il titolo "Assassini nella giungla"), con un risultato che, se non si può considerare esaltante, sicuramente fa la sua bella figura al fianco degli altri romanzi tarzaniani...
Ah, ecco! Grazie delle delucidazioni.
EliminaIo ho letto solo il primo romanzo di Tarzan, e mi aveva sorpreso il tono scorrevole del racconto. Inevitabilmente, quando ho finito il libro, mi sono chiesto cosa sarebbe successo dopo: mi ero poi informato e ho saputo più o meno quello che hai scritto tu, Baltorr, anche se non me lo ricordavo più: grazie per la rinfrescatura!
RispondiEliminaQuesto mostra che ERB era davvero un buon scrittore...tra l'altro, ho anche letto il suo "John Carter", il primo libro.
Inoltre, di Tarzan ho letto anche gli splendidi fumetti di Hogarth, un vero maestro dell'arte: i suoi libri di anatomia sono stati preziosi per i miei disegni! (ogni tanto, disegno un pò)
Ottimo servizio, complimenti!
Hogarth era davvero un maestro dell'arte e anch'io ho letto parecchi suoi fumetti di Tarzan (qualche anno fa la Planeta DeAgostini ha pubblicato una serie di 18 volumi in gran parte illustrati da lui).
EliminaQualche giorno ci farai vedere i tuoi di disegni, Joe!
Lavoro critico-filologico notevole: ho alcuni racconti di Tarzan ma non li ho mai letti - neanche a letto ;-) - e questo tuo pezzo aumenta il rammarico. Spero di farlo quando vado in pensione, magari in Brasile.
EliminaCiao, Giampiero! Grazie per i complimenti.
EliminaI libri della Giunti li possiedo tutti (più altre edizioni italiane dei primi due) e li ho letti almeno una volta (andavo ancora alle scuole medie!).
I primi quattro, poi, li ho riletti recentemente assieme a mia figlia di 8 anni... e devo dire che le sono piaciuti!!!;-)
Per quelli mai tradotti in italiano, mi sono dovuto documentare proprio per scrivere questo articolo.
"(qualche anno fa la Planeta DeAgostini ha pubblicato una serie di 18 volumi in gran parte illustrati da lui)."
EliminaAh, però!
Anch' io ho letto qualche anno fa la trilogia iniziale di John Carter. Mi è piaciuto molto il primo e anche, seppur un po sotto, anche il secondo ed il terzo. In queste due occasioni però onestamente a volte i dialoghi sono un po troppo scanzonati diciamo e il terzo ha un' ultima aprt magari un po affrettata! Comunque il mitico Bourroghs ha dimostrato sapersela cavare anche con la science-fantasy! Che fantasia poi che aveva! ^^
EliminaDi Tarzan ho visto un po tutto: le serie TV (a parte l' ultima breve in città XD), quella animata Filmation, i film "Tarzan a Manhattan", "Greystorke - la leggenda di Tarzan signore della giungla" ( il più fedele al primo romanzo) e "Tarzan l' uomo scimmia", mio zio mi regalò un fumetto sul famoso eroe. E... alle medie lessi il primo romanzo per la relazione come compito per la scuola e ne rimasi catturato! Mi prese un botto e oggi è uno dei miei libri preferiti! Avventura mista a riflessione sulla condizione umana e animale! L' anno dopo per Natale mi regalarono "Il ritorno di Tarzan" e anche questo mi piacque un botto. Più avventuroso e variegato del primo anche se meno riflessivo, ma comunque un bel romanzo! ^^
RispondiEliminaLettura molto coinvolgente e divertente, grazie mille! Una cosa che vorrei sapere, visto che vorrei acquistare Tarzan delle Scimmie per un amico italiano, è: quale traduzione è considerata la migliore e quale versione pubblicata è la più completa?
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