Il centoottantottesimo
numero in edicola oggi contiene la prima parte dell’avventura di Zagor contro Entak, il misterioso pellerossa che
governa sulla Widegreen Valley.
LA VALLE MISTERIOSA
Misteriose sparizioni si ripetono nella
foresta, in una zona dove ormai nessuno ha più il coraggio di inoltrarsi.
Quando anche un convoglio militare sparisce nel nulla, i soldati di Fort Willis
organizzano una spedizione incaricata di risolvere il mistero. Anche Zagor
indaga e scopre che un misterioso personaggio dall’aura magica impone la sua
legge a uomini pronti a obbedirgli in modo cieco e assoluto!
Nella Widegreen Valley, oltre i confini settentrionali
di Darkwood, vige infatti la legge di Entak, un pellerossa dotato del
misterioso potere di soggiogare chiunque al suo volere. Anche Cico, dopo essere
stato rapito, è finito suo malgrado tra gli schiavi del dominatore della valle
e partecipa all’attacco che questi ha ordinato contro i soldati del maggiore
Powell, giunti alla ricerca di alcuni commilitoni scomparsi alcuni mesi prima.
Zagor, che è riuscito a sfuggire a Entak dopo un primo scontro, raggiunge i
militari proprio mentre l’attacco è in corso, e si trova di fronte, come
nemico, il suo fido compagno di mille avventure...
La risoluzione della vicenda avviene nel
cuore del regno di Entak, una piccola isola al centro di un lago, dove sorge un
grande albero e dove sgorga una misteriosa sorgente: lì c’è la chiave di tutti
i suoi segreti. Ed è lì che lo Spirito con la Scure giunge a portare la sua
sfida, lottando non solo per la propria vita ma anche per quella di Cico, dei
soldati fatti prigionieri e di tutti le vittime di Entak, riuscendo a svelare
chi davvero sia il signore della valle e che cosa si nasconde nel suo passato.
Dopo quasi quindici anni Ade
Capone torna a sceneggiare la serie regolare di Zagor con una storia a mio
parere molto bella, con tematiche ed ambientazioni angosciose, surreali e cupe,
molto congeniali all’autore.
Eccellente la gestione del mistero e della tensione narrativa,
che crescono lentamente, pagina dopo pagina, affiancate anche da molta azione.
Una storia, inoltre, vissuta interamente attraverso gli occhi ed
i pensieri del protagonista, facendo così uso di un modus narrandi tipicamente “nolittiano”, soprattutto nei dialoghi.
Così come “nolittiano” è anche il ricorso al duello fra Zagor ed il nemico, rappresentato
in diverse pagine di lotta aspra ed intensa.
In questa avventura Zagor è sì energico ed acrobatico, ma non si
dimostra solamente un eroe forte e invincibile bensì anche un gran conoscitore
della psicologia indiana ed un fine “oratore”, come dimostra nelle fasi
cruciali della storia, dove risolve le situazioni critiche più grazie al proprio
carisma che non alla forza.
Anche i villains Entak
e suo padre adottivo Shakan, con il loro desiderio di vendetta, si rivelano
personaggi a tutto tondo, dotati di una personalità forte ed interessante.
Soprattutto la figura del primo: inizialmente è solo un nemico da odiare, poi
diviene un malvagio da rispettare nei suoi valori e nella sua forza, ed infine
un uomo da compatire, perché sferzato dalla sorte e sottomesso al padre (che, a
sua volta, è stato vittima della malvagità degli uomini).
A ben vedere, però, ciò che più depone a favore di Capone è la sua capacità di avvincere
il lettore con una storia che pur presenta diversi elementi già utilizzati più
volte nelle vicende zagoriane: la “sfida all’ignoto”, l’indiano cui i bianchi
hanno massacrato la famiglia, la speculare situazione che pare essere alla
radice dell’ottusità del Maggiore Powell, l’esercito di servitori costituito da
gente comune soggiogata mentalmente (persino Cico!).
Gallieno Ferri, dal
canto suo, è bravissimo nel rendere i paesaggi e le atmosfere; spettacolari
sono le vignette iniziali ambientate nei boschi ed inquietanti quelle che
raffigurano la foresta morta e l’isolotto sulla palude.
Cari Amici,
RispondiEliminarieccoci qua
"Dove eravamo rimasti..." verrebbe da dire, citando una frase celebre detta in un contesto tragico.
Quoto il commento di Baltorr su tutta la linea: bella storia, bei colori, bei disegni, ottima caratterizzazione del Nostro e degli altri personaggi.
Ho notato che il numero in edicola presenta pagine in numero inferiore ai precedenti volumi; così come è scomparsa la rubrica buoni e cattivi.
Il volume più snello mi piace ugualmente.
Senti un po', Baltorr, .... non Ti arrabbiare ma ... si sa mica sin da subito dove si arriva?
Ho letto di 25 volumi (quindi fino al numero 566-567 dovremmo farcela...) e poi?
solito allungo in base alle vendite?
allora capitiamo male.
Al mio edicolante, in precedenza, arrivavano 5-6 copie della CSC; stamattina ne aveva una sola...
Se puntano sulle vendite e non stampano numeri, chiudiamo col 212...
Un abbraccio e grazie ancora per il commento.
Giovanni 21
Bellissima recensione Marco ...grande storia di un indimenticabile Ade Capone ..queste storie con queste atmosfere erano il suo pane ..un grande !! il maestro dal canto suo magico come sempre ...un caro saluto da Gianluca !!
RispondiEliminaGrazie Gianluca. Un caro saluto anche a te!
EliminaScusa. Ti ho fatto una domanda senza aver letto la Tua risposta.
RispondiEliminaAlla prossima!
Giovanni21
No problem... ;-)
EliminaFrancamente non ho apprezzato la scelta del gruppo editoriale "Repubblica-L'Espresso" di "alleggerire" i volumi settimanali:240 pagine di fumetto anziché 256! Mancano quindi all'appello ben 16 pagine! A Repubblica avevano paura di rovinarsi? Sono comunque contento che la CSAC sia ricominciata. A proposito,ho sentito in giro che le vendite di Zagor sono ritornate a crescere,e ciò è merito,sicuramente,delle ultime storie.Ti risulta,Baltorr?
RispondiEliminaCaro Frank, per quanto concerne il numero di pagine della ZCSAC non so che dirti... Probabilmente hanno tenuto più bsso il numero di pagine per non aumentare il prezzo dell'albo...
EliminaPer quanto riguarda i dati di vendita, non so se siano aumentati. L'ultimo dato fornitomi da Burattini (all'inizio di quest'anno) era di 32.000 copie...
Come fa un fumetto cosi bello come Zagor a vendere cosi poco,misteri.
RispondiElimina32.000 copie oggi non sono disprezzabili. E parliamo di un personaggio nato all'inizio degli anni sessanta che è ancora in giro.
RispondiEliminaProtetto dalla maschera virtuale del nickname, ho il coraggio di affermare che è difficile Zagor catturi nuovo pubblico anche ora che le covers sono classiche come quelle di Villa per Tex e moderne al tempo stesso , cosa che non guasta considerato che Pat è acrobatico come ogni bravo tarzanide.
Remano contro il personaggio proprio decenni in cui Zagor è stato vissuto come un western non rigoroso - sappiamo quanti non amino le contaminazioni fantasy, horror e sci-fi classica con debordaggio steampunk - dal ritmo ( e le storie di Capone di questa nuova raccolta sono nel solco ) antico. Sarebbe davvero il caso considerato che SBE ha cartoonists come l'attuale cover artist del nostro di provare la strada di un Ultimate Darwkood non simile al recente tentativo di Martin Mystere quanto alla versione DK di Diabolik di Faraci e Palumbo. In fondo i due personaggi hanno praticamente la stessa età e partono dal muso cesellato di Bob Taylor. Non necessariamente a colori. E con un Cico + Tuco di Sergio Leone e meno Paperino + sergente Garcia di Zorro. Comic book spillato. Un fantasy. Non ballooons di pensiero. Ritmo serrato. Una rilettura 21mo secolo di cose come Skull l'Uccisore della Marvel. Forse scandalizzerebbe parte dello zoccolo duro, ma potrebbe racattare chi segue Dragonero, ma è stufo del solito sentiero di quest, draghi ed elfi e gnomi etc.
Chissà...
Potrebbe essere un'iniziativa interessante, almeno per quel che mi riguarda... Non so però se attirerebbe davvero nuovi lettori o finirebbe comunque per essere acquistata solo da quello zoccolo duro di lettori che vogliono avere tutto, ma proprio tutto, ciò che si pubblica di Zagor...
EliminaNon sono d'accordo !
EliminaZagor é giusto che si adegui ai tempi che cambiano ma sempre nel rispetto delle caratteristiche di fondo create da Nolitta e Ferri.
Se un giorno (spero lontano) Zagor non avrà più vendite sufficienti rispetto ai costi di produzione smetterà di uscire, ma meglio così che snaturare completamente il personaggio.
Oltretutto non sono convinto che apportando modifiche importanti al personaggio si guadagnino molti lettori.
Chi cerca cose diverse ha a disposizione un universo di personaggi Bonelli di tutti i tipi.
Lunga vita a Zagor
Uno Ultimate Zagor probabilmente non incontrerebbe il favore di un pubblico che magari segue il personaggio se non dal 1961 almeno dal decennio successivo ed è passato attraverso il medioevo toninelliano ed il rinascimento di Morbur e Boss Boselli, ma potrebbe -dico solo potrebbe - catturare lettori millennials o nativi digitali. Negli USA all'inizio del 21mo secolo gli Ultimates di Millar/Hitch ( Avengers aggiornati a quegli anni ) hanno avvicinato un pubblico che considerava bolliti i vecchi Vendicatori e seguiva solo i mutanti e provocato il processo che ha portato al Marvel Cinematic Universe.
EliminaUltimate Zagor poteva essere fatto negli anni 90, ma, come si sà, la redazione non approvò il progetto di Toninelli. Visto come sono andate le cose meglio così. XD
EliminaA proposito di MM, ho letto certe storie da mani nei capelli. Roba che secondo me su Zagor non si è mai vista per fortuna.
"Remano contro il personaggio proprio decenni in cui Zagor è stato vissuto come un western non rigoroso - sappiamo quanti non amino le contaminazioni fantasy, horror e sci-fi classica con debordaggio steampunk - dal ritmo ( e le storie di Capone di questa nuova raccolta sono nel solco ) antico."
EliminaSenza dimenticare Cico. Gioia per i lettori, ma per questo considerato probabilmente, ingiustamente, da molti un fumetto "infantile".
Storia godibile e dall' atmosfera affascinante, ma in cui Capone fa un pò di riciclo tra valle misteriosa, ufficiale che odia i pellerossa ed indiano che trae la sua energia dal soprannaturale.
RispondiEliminaQuesta storia non ricordavo neanche di averla. XD Pensavo di essere arrivato al 500 qualche anno fa!