giovedì 21 settembre 2017

Zagor Collezione Storica a Colori: I Senza Volto (ZCSC207)


Il duecentosettesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro la progenie del male, la storia completa “Lo scrigno di Manito”, nonché la prima parte della storia “Lo scettro di Tin-Hinan”.

 

LO SCRIGNO DI MANITO

Lo Spirito con la Scure si allea con Winter Snake e Tonka per combattere insieme antichi e comuni nemici.
La misteriosa congrega dei Senza Volto, infatti, ha tentato di uccidere Molti Occhi e Tonka, il capo dei Mohawk: la setta vuole acquisire il potere totale su Darkwood eliminando e sostituendo i sakem e gli sciamani che non vogliono allearsi a loro. Zagor, inoltre, ha un motivo in più per temerli: il suo vecchio nemico Devil Mask si ispirava proprio agli insegnamenti della congrega.
I tre amici seguono le tracce dei loro nemici e scoprono che la setta si riunisce in una caverna ricolma di cristalli giganteschi che circondano un lago di magma infuocato: lo Scrigno di Manito. Riusciti a penetrare nella caverna, Zagor, Winter Snake e Tonka vedono i numerosi adepti che si riuniscono attorno a tre sciamani che indossano la medesima maschera di Devil Mask!
Scoperti, riescono a fuggire facendo esplodere la grotta nel cui crollo vengono coinvolti molti degli adepti. Zagor sospetta fortemente dell’allievo sciamano di Molti Occhi, Osawi, avendo riconosciuto sul suo corpo lo stesso tatuaggio che avevano i tre a capo della congrega, e gli fa credere che Winter Snake e Tonka siano periti anch’essi nell’esplosione.
Quando Osawi chiama a raccolta i suoi adepti, i due pellerossa intervengono in aiuto di Zagor ed hanno facilmente ragione dei nemici. Osawi viene ucciso e i due sciamani superstiti preferiscono gettarsi da una rupe piuttosto che essere catturati vivi, come già aveva fatto Devil Mask ai tempi del suo primo incontro con Zagor.

Numero celebrativo completamente a colori uscito originariamente nel giugno 2011 per festeggiare i 50 anni dalla prima apparizione di Zagor in edicola. Gli eventi narrati si ricollegano a quelli dei numeri 201/203 e 500 della serie (Devil Mask e Magia indiana).
Nel racconto compaiono diversi comprimari della serie, sia come coprotagonisti che come semplici comparse (Winter Snake, Tonka, Molti Occhi, Doc, Rochas, Drunky Duck).
Dopo quasi trent’anni, Moreno Burattini ci rivela finalmente la natura della misteriosa associazione di sciamani a cui apparteneva Devil Mask e della quale avevamo avuto solo dei brevi accenni in passato nelle storie che avevano visto il coinvolgimento di questo avversario.
Dopo che Tiziano Sclavi (nei nn. 201/203) aveva lasciato in sospeso la faccenda e dopo che nel n. 500 lo stesso Burattini aveva riportato sulla scena la minaccia di questa setta (spiegando che Devil Mask ne era un membro), era decisamente ora che il cerchio venisse chiuso.
Per concludere osservo che, essendo questa un’avventura celebrativa, ho trovato molto divertente il prologo dove vediamo Drunky Duck che, per farsi perdonare gli scherzi e le malefatte perpetrate negli anni a suo danno, porta in dono a Cico una torta di compleanno con stampigliato a grandi cifre il numero 50 (che richiama i cinquant’anni di carriera editoriale del fumetto).
I disegni di Gallieno Ferri sono, come al solito, un vero piacere per gli occhi e per lo spirito. È vero, c’è qualche primo piano di Zagor non molto riuscito, ma nel complesso le sue fisionomie sono perfettamente in sintonia con il suo stile dinamico e tenebroso.

Concludo con alcune curiose osservazioni di Moreno Burattini, scritte sul Forum SCLS nel giugno 2011, che – sebbene non strettamente collegate a questo episodio – penso possano interessare gli appassionati.

Giacché questa avventura era stata pubblicata originariamente a colori, per l’occasione qualcuno aveva chiesto a Moreno quale fosse la sua avventura zagoriana “colorata” preferita. Lui aveva risposto così:

Per me, la classifica è questa:
1) Indian Circus
2) Il mio amico "Guitar" Jum
3) Il tesoro maledetto
4) Magia indiana
5) Il ponte dell'arcobaleno
6) Lo scrigno di Manito
7) La corsa delle sette frecce”.

In seguito a questa risposta, qualcuno ha scherzosamente domandato a Moreno se Mauro Boselli fosse a conoscenza che lui considerava Magia indiana migliore de Il ponte dell’arcobaleno. Questa la risposta:

Non è che Il ponte dell’arcobaleno non mi è piaciuta (anzi!), è che non è fra le mie preferire se la metto a confronto con Indian Circus o Il mio amico "Guitar" Jim. Innanzitutto c’è un problema di stampa (resa dei neri) e i colori non sono belli, e già questo fa perdere dei punti rispetto agli altri albi policromi: del resto un albo in technicolor si valuta anche per l’impatto cromatico. Poi, c’è il fatto che la trovata del viaggio di Zagor nell’Aldilà è davvero la cosa più "fantasy" che si possa immaginare, e se a me hanno contestato Il castello nel cielo che si dovrebbe dire di quel viaggio oltretombale? È un’idea tipicamente boselliana, entusiasmante senz’altro, ma si sa che boselliano è il contrario di nolittiano. La trovai sopra le righe rispetto all’ortodossia zagoriana. E poi, quel che più conta, c’è il fatto che si parla, appunto, di Aldilà. Si va a toccare un terreno minato. Si entra nel campo del sacro, del religioso. Mille sono i problemi. Dunque su Zagor si appoggia l’idea di una vita ultraterrena non cristiana, né islamica, né induista? Bianchi e rossi vanno tutti in un "paradiso" western? Anche noi finiremo lì? Buoni e cattivi insieme? Esiste Dio? Ecco, rimasi perplesso e sconvolto di fronte a queste questioni da cui io, come autore, preferirei stare lontano (o affrontare al di fuori degli albi dello Spirito con la Scure)”.

5 commenti:

  1. Persino io avevo notato che i colori de IPD'A non sono il top rispetto agli altri albi speciali, però in compenso ha davvero dei belli "effetti speciali" come certe scene del bellissimo prologo o l' apparizione di fuoco. LCDSF soffre il confronto con le altre secondo me perché è un' avventura più "terra terra", ma la sfida è davvero avvincente ed abbiamo uno Zagor davvero granitico.
    Se Burattini ha trovato sopra le righe la storia di Boselli cosa ne pensa allora di "Incubi"? XD Più che altro della parte che riguarda Kiki Manitù.
    La mia classifica invece è:
    1) IMAGJ;
    2) IPD'A;
    3) IC, ITM, LCDSF, IGD'I;
    4) MI.

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    1. Ahahahah, Francsco, le sigle dei titoli come le scrivi tu sembrano dei codici fiscali!!! :-D

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    2. Comunque la mia è:
      IC
      ITM
      IMAGJ
      IGD'I
      MI
      IPD'A
      Z666
      LCDSF

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  2. Mi inserisco con la mia:
    LCDSF
    IPD'A
    IC
    ITM
    IMAGJ
    MI
    Z666 giovanni21

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