Macchina PER scrivere o macchina DA scrivere?
Ricordo perfettamente la mia professoressa di italiano
delle scuole medie che insisteva molto sul fatto che la locuzione giusta fosse
quella con la preposizione PER.
Consultando il sito dell’Accademia della Crusca ho scoperto
che i dilemma ‘da o per scrivere’ nasce
dall’opinione che espressioni costruite con un sostantivo seguito da DA +
INFINITO, come appunto macchina da scrivere, debbano interpretarsi in
italiano come equivalenti a ‘macchina che deve essere scritta’ e non a ‘macchina
con cui si scrive’ o ‘macchina che serve a scrivere’. In altri termini, la
preposizione DA seguita da INFINITO conferirebbe al verbo valore passivo e
all’intera espressione un significato di ‘necessità’ e non una configurazione
di fine o scopo. Quest’ultima sarebbe invece correttamente espressa dal
costrutto formato con PER + INFINITO. Da qui l’idea che accettare l’uso di macchina
da scrivere in luogo della “più corretta” alternativa macchina per
scrivere sia una concessione all’illogicità della lingua parlata.
In realtà la
preposizione da (che come tutte le preposizioni è polifunzionale,
serve cioè ad esprimere molti e diversi significati) annovera fra i suoi valori
anche quello di fine o scopo e non conferisce necessariamente all’infinito un
valore passivo. Più precisamente, sia quando è seguita da un infinito che
quando è seguita da un sostantivo, la preposizione da può essere usata
per indicare lo scopo, la destinazione dell’oggetto di cui si parla, l’uso o la
funzione a cui esso è adibito. Pertanto, forme come macchina da scrivere
o da cucire sono, oggi, pienamente accettate.
Comunque,
personalmente continuo a preferire la locuzione “macchina per scrivere”, che ho
utilizzato nel titolo di questo post.
Perché questa lunga premessa? Perché martedì scorso,
approfittando degli ultimi giorni di vacanza, mi sono recato a Milano con mia
figlia Beatrice che voleva fare un giro in S.B.E. e salutare Moreno Burattini e in quell’occasione
ho potuto fotografare, tra le altre cose, la mitica macchina per scrivere di Giovanni Luigi Bonelli, quella su cui hanno preso forma concreta tantissime storie di Tex e di
molti altri eroi!
Ecco a voi tutte le foto scattate durante la visita:
Moreno Burattini e Beatrice
con gli ultimi numeri di Zagor e Cico
Moreno Burattini in pizzeria
Un tronchetto di legno con Zagor e Cico
realizzato da un appassionato
Giorgio Giusfredi e Beatrice
con il prossimo numero di Dampyr da lui sceneggiato
Due tavole di Alessio
Fortunato
per una storia in lavorazione di Dampyr
sceneggiata da Giorgio
Giusfredi
Beatrice vicino ad uno dei juke-box di Sergio Bonelli
Beatrice e Dylan Dog
Beatrice e Moreno
Burattini nei corridoi della S.B.E.
Due graziosi quadretti riproducenti le tavole
dell’albo Cico Story
Una pagina di sceneggiatura originale di Gianluigi Bonelli
Ed ecco infine la mitica macchina per scrivere di Gianluigi Bonelli,
con disegni fatti di suo pugno su tutto il coperchio
esterno!
Per ora è tutto! Vi do appuntamento ad un prossimo articolo
nel quale parlerò delle “voci di corridoio” che ho captato
qua e là
in merito alla prossima annata zagoriana…
Caro Baltorr,
RispondiEliminaottimo reportage come sempre. Molto interessante la visita e la descrizione di quei cimeli. Tra le immagini più suggestive, quella di Beatrice, che ogni anno si fa più bella. Noto, tuttavia, una preoccupante somiglianza con il padre. Tranquillizzala: si tratta di un cambiamento passeggero... un abbraccio Giovanni 21
P.s. Notizie sulla SCS ed il suo prolungamento?
In realtà Beatrice assomigliava più a me quand'era piccola... ora fortunatamente sta comunciando ad assomigliare alla mamma! :-D
EliminaLe girerò i tuoi complimenti.
Per la CSAC ad oggi non è prevista prosecuzione.
Nel caso di alcuni scrittori colleghi di Gianluigi Bonelli possiamo tranquillamente parlare di macchina DA scrivere. Robert Erwin Howard credeva che Conan da una altra dimensione gli raccontasse le sue geste di indomito barbaro, ma probabilmente assumeva le storie del cimmero dalla macchina da scrivere magica che gli aveva regalato il suo amico H. P. Lovecraft che lo scrittore di Providence aveva ottenuto da un demone in cambio della sua anima. Clive Barker sostiene che siamo tutti libri di carne ovvero macchine da scrivere con tanto di codice fiscale e mutuo e fidaty card. Non è chiaro chi sia l'autore.
RispondiEliminaBonelli non sarebbe quindi " uno romanziere prestato al fumetto e mai restituito " quanto instrumentum ( diaboli ? ) di chi ha scelto di usarlo come condotto per riversare nella nostra realtà le gesta del barbaro Tex.
Da qualche parte Tex, Zagor e Conan si raccontano alle macchine da scrivere antropomorfe a cui noi diamo nomi come Bonelli, Burattini o Howard. In fondo il diavolo è un tizio che ti racconta una storia colla quale ti distoglie da quello che stai facendo. Un bel tema per un albo di Dyd. O di Draka. Magari un team up.
Grazie Crepascolo! Bel post!
EliminaDavvero delle belle chicche! Tosta la macchina da scrivere del mitico GLB! Giusto oggi mia cugina ne ha data una sua all' altra mia cuginetta! ^^
RispondiEliminaAllora le auguro di diventare una grande scrittrice!
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