Quarantanovesima puntata
delle rubrica
“A domanda… Moreno risponde”!
Questa volta parleremo degli Zagor Color,
della “città sopra il mondo”, della rivista Preview,
di Alfredo Catelli e di Jacopo Rauch.
Ma anche di Mary Shelley,
degli albi allegati negli anni ’90 agli Special Zagor
e dell’inevitabilità da parte degli
sceneggiatori attuali di dover “fare i conti”
con un gigante come Guido Nolitta…
…e di tanto altro ancora!!!
Ringrazio di vero cuore Moreno
per la sua disponibilità e
vi lascio alla lettura!!!
1 – Gentile Moreno, la collana Color Zagor risulta essere, di norma, presentata con un comprimario zagoriano a fare da co-protagonista (per scoprire il suo passato o per vivere un’avventura al presente) insieme allo Spirito con la Scure. Avendo dirottato le storie di Winter Snake sulla serie regolare e di Bat Batterton sullo Speciale annuale, entrambi i personaggi (non essendo ancora stati sfruttati sul Color) potranno diventare in futuro partecipanti della collana biennale?
Più che biennale, la collana “Color Zagor” è semestrale o, se si vuole, biannuale, cioè esce due volte l’anno. E sicuramente sia Winter Snake che Bat Batterton potranno diventarne protagonisti. Non ci sono ancora storie in lavorazione con nessuno dei due, ma prima o poi li vedremo su quelle pagine.
2 – Caro Moreno, molto spesso ti sei riferito al fatto che molti lettori abbiano deciso di paragonare le storie di oggi a quelle di Guido Nolitta, pur se quest’ultimo abbia contribuito “solo” alla prima parte della storia di vita di Zagor. Io ti chiedo, gentilmente, se non bisogna invece farsi la domanda opposta, ovvero il perché gli sceneggiatori di oggi debbano fare i conti con Guido Nolitta. Forse non sono alla sua altezza? Forse il pubblico ha esigenze diverse? Sai spiegare perché debba sempre vivere questo insormontabile paragone dagli anni in cui terminò di sceneggiare il personaggio che lui ha creato?
Guido Nolitta, cioè Sergio Bonelli, è stato un grandissimo, stellare sceneggiatore della sua epoca ma ancora attualissimo nella nostra (lo si rilegge percependone ancora la freschezza), che ha fatto la storia del fumetto italiano e, in particolare, ha dato il suo imprinting a Zagor, personaggio da lui creato. Lo sceneggiatore di Zagor non può non essere in qualche misura nolittiano senza tradire la stessa essenza dell’eroe. Cioè deve essere gradevole da leggere senza risultare banale, comunicare messaggi positivi senza sembrare moralista, saper alternare dramma e umorismo, non essere criptico senza essere prevedibile, attingere spunti senza copiare ma trasformando la suggestione in qualcosa di originale, riuscire incantare con un po’ di sense of wonder e così via. Fare i conti con Guido Nolitta è inevitabile, tuttavia non è necessario identificarsi con lui e prenderlo pedissequamente ad esempio anche quando scriveva in anni lontani per un pubblico di ragazzini molto più disponibili dei lettori di adesso a lasciarsi in incantare. Si tratta di attualizzare la lezione nolittiana adattandola ai tempi senza tradirla. Ciò detto, no, non conosco nessuno sceneggiatore di oggi all’altezza del Sergio Bonelli degli anni d’oro.
3 – Caro Moreno, non posso naturalmente sapere a che punto è la lavorazione del terzo capitolo della trilogia di Ol Undas, iniziato con “La città sopra il mondo” e continuato con “Il rapimento di Icaro La Plume”, ma quello che voglio chiederti è se potremo rivedere, oltre alla figlia Eva, anche lo scienziato Dunnkopf (o Dunkopf, come corretto nel sequel)? È apparso sempre per poche vignette, rinchiuso come è in manicomio, ma non credi che possa ritornargli un colpo di genio tale da farlo rinsavire e da aiutare La Plume, Zagor e gli agenti di Altrove oppure a far liberare la figlia tenuta sicuramente in prigione?
Il terzo capitolo della saga di Ol Undas, scritto da Mirko Perniola, è giunto quasi al termine grazie ai disegni di Fabrizio Russo. Sarà, con ogni probabilità, il Color estivo del 2023, a meno che non venga anticipato come Color invernale 2022 (operazione sempre possibile, da valutare). In questa storia non compare Dunkopf, che però potrebbe benissimo (grazie per il suggerimento) avere un ruolo in un eventuale quarto episodio.
4 – Gentile Moreno, nella bella storia di Rauch ora in edicola si è manifestata la presenza dei “Grandi Antichi” e in un’altra bella storia, quella della “fine” del Wendigo -vado a memoria e spero di non sbagliare- si menzionava la teoria dell’equilibrio, tutti temi per così dire “dampyriani”. Chiedo, dunque, se siano ormai maturi i tempi per uno storico cross-over tra Zagor ed il Dampyr…
Se ne parla da tempo. Io ho proposto dieci modi diversi per collegare gli universi di Zagor e di Dampyr, e Boselli mi ha detto che almeno cinque di essi sono fattibili. Bisogna solo decidersi (lui deve decidersi). Alla “legge dell’equilibrio” in chiave zagoriana ho dedicato la mia introduzione al settimo volume della serie “Zagor contro Hellingen”.
5 – Gentile Moreno, ad inizio di ogni mese esce il Bao-Bonelli Preview che fornisce interessanti anticipazioni, con tanto di copertine, sugli albi che le due case editrici faranno uscire, in edicola e libreria, due mesi più avanti. Per Zagor (e per Tex), però, il preview non fornisce detta anticipazione sull’albo mensile e si limita ad indicare il titolo, già noto, dell’albo del mese successivo. Così nel preview di aprile non si mostra nulla dell’albo Zenith di giugno, ma si indica solamente sotto la voce “le altre uscite di giugno 2022” il titolo dell’albo “Ombre su Golnor” che, peraltro, in realtà esce in maggio e non in giugno. Chiedo, pertanto, se non si possa fare qualcosa per fare in modo che il preview offra tempestive ed interessanti anticipazioni anche ai lettori dell’albo Zagor/Zenith mensile.
Premesso che non mi occupo di “Preview” e non ho al riguardo alcuna voce in capitolo (se in passato vi sono comparsi miei articoli è perché me li hanno commissionati), quella rivista-catalogo riguarda esclusivamente la distribuzione di albi e volumi in fumetteria. E in fumetteria, per accordi presi con i distributori, gli albi mensili di Zagor escono con un mese di ritardo rispetto all’edicola. “Preview” è principalmente un veicolo per pubblicizzare i volumi e le produzioni librarie. Dovendo essere allestito redazionalmente tre mesi prima succede che le copertine degli albi da edicola non siano ancora pronte, visto che i tempi di lavorazione e confezionamento di un volume da libreria e di un albo seriale sono diversi.
6 – Caro Moreno, vedendo le immagini postare da Baltorr in occasione di Lucca Collezionando, mi sono soffermato su quelle riguardanti Alfredo Castelli. Impegnato con Martin Mystére credo che non abbia il tempo di poter tornare a scrivere anche solo una storia, anche breve, di Zagor. Ma ti voglio chiedere se ci siano state discussioni al riguardo di un suo eventuale ritorno stile Toninelli.
Ti assicuro che il fatto che possa esserci una nuova storia di Zagor sceneggiata da Castelli dipende soltanto da lui. Non c’è niente di cui discutere.
7 – Caro Moreno, rivedremo il pirata Jean Lafitte e sua figlia Denise?
Sicuramente sì.
8 – Gentile Moreno, c’è in programmazione qualche avventura articolata con riferimenti storici?
Sicuramente sì.
9 – Gentilissimo Moreno, innanzitutto voglio fare i complimenti a te e a tutti i tuoi collaboratori (sceneggiatori, disegnatori, ecc.) per le splendide storie che ci regalate del nostro personaggio preferito che è entrato nel 61° anno e va verso il numero 700 numero della serie gigante. Ho molto apprezzato le ultime storie della serie regolare, cioè la lunga con il ritorno di Rakosi e quella de “La porta dei mondi”. I disegni di artisti come Della Monica e Venturi sono semplicemente fantastici, li adoro! Trovo, inoltre, che Rauch ormai sia diventato un ottimo sceneggiatore che rivaleggia addirittura con te (spero tu mi possa perdonare questa mia considerazione!). Leggo anche Tex e Tex Willer e ho visto che sta scrivendo storie belle anche lì e appunto per questo voglio chiederti di non lasciarti “scippare” dal Bos un così validissimo collaboratore: Rauch deve continuare a scrivere storie dello Spirito con la Scure! Mi è tanto piaciuta anche quella di Mortimer e sono contento che lo hai fatto tornare, almeno un’ultima (?) volta come ti avevo chiesto proprio io dal vivo in un incontro con te a Milano anni fa. Su questa avrei da porti una domanda: visto come era finita la storia “Sangue Kiowa” con il finale aperto nel quale comparivano un paio di affaristi intenzionati a impadronirsi di Darkwood e considerato che questa trama è presente anche nella storia “L’ultimo duello”, mi viene da pensare che siano gli stessi affaristi senza scrupoli. Mi sbaglio, forse, e quindi quel finale è ancora aperto a sviluppi futuri? Mi scuso per la lunghezza della mia e ti ringrazio.
Jacopo Rauch è bravissimo e sono fortunato ad averlo al mio fianco. Il fatto che possa venire giudicato migliore di me mi fa soltanto piacere. Vedrete il prossimo anno che storie fantastiche usciranno a sua firma. Per quanto ne so, Rauch è decisissimo a non mollare Zagor nonostante le trame di Boselli. Jacopo e Joevito Nuccio stanno lavorando al seguito di “Sangue Kiowa” ma no, gli affaristi senza scrupoli (di cui non c’è mai penuria), non sono gli stessi (peraltro debellati) de “L’ultimo duello”.
10 – Caro Moreno, scusa se ti scrivo in questo blog per ottenere un’anticipazione, ma sono curioso. Sono curioso del fatto che anche quest’anno possa esserci uno Zagor Magazine come quello per festeggiare i sessant’anni. È stato confermato anche per il 2022, pur essendo stato creato appositamente per l’anno passato?
Per il momento non è in programma nessuno Zagor Magazine, però posso anticipare che in autunno ci sarà un’uscita extra zagoriana dai contenuti molto particolari.
11 – Gentile Moreno, Zagor, nella sua non tanto assortita carriera di sciupafemmine, ha avuto amori e respinto possibili tali. Però c’è una donna, apparsa ne “Il segreto del capitano”, che lo ha pure baciato, andando al di là di una richiesta respinta, visto che avrebbe potuto tranquillamente innamorarsi di lei se non fosse che... si sia rivelata una banditessa, non al pari del fratello apparso nella medesima storia, e che tornò dopo tanti anni all'interno della serie. Alla fine i due non sono morti ed ora come ora Zagor ha altre magagne amorose, ma la cantante Lorna crede che sia possibile rivederla (come dice lei, è possibile tutto), magari utilizzando l’abusato, ma credibile, cliché di una richiesta d’aiuto, oppure che Zagor si trovi a passare per puro caso nei meandri della zona dove risiedono i due per aiutarli contro qualcuno di molto più pericoloso di loro? E rivedere Zagor in difficoltà, con le emozioni del cuore, potrebbe risultare, se non affascinante, anche leggermente simpatico per aggiungere ancora più pepe a quella che, se non erro, possa infine divenire la sua più importante storia d’amore di sempre che sta per vivere con Jenny?
Il suggerimento è intrigante.
12 – Tre domande per il disponibilissimo Moreno, peraltro collegate tra loro, in merito al suo lavoro: 1) Quali sono gli elementi che ti fanno approvare o bocciare un soggetto? Escludendo storie palesemente incompatibili col personaggio o il suo background (che, immagino, raramente ti saranno proposte), come riesci a capire dal solo soggetto se la storia funzionerà oppure no? Ho sempre pensato che la differenza tra una storia buona e una meno riuscita stia nella sceneggiatura, piuttosto che nel soggetto. Mi sbaglio? 2) Chi cura il curatore? Ovvero, i tuoi soggetti per Zagor sono approvati da un’altra figura della redazione SBE? 3) Ti capita di lavorare “su commissione”, cioè che qualcuno di autorevole ti dica “è il caso di fare una storia con il tal personaggio o la tal ambientazione”? Grazie.
Riguardo alla prima domanda, mi vengono proposte storie di tutti i tipi, anche le più incredibili - tali che ci si chiede come possa venire in mente a qualcuno un soggetto del genere (ormai non mi meraviglio più di niente). Come approvo i soggetti? Oltre a scartare quelli noiosi e banali, quelli deja vu e quelli in cui ci sono troppi elementi fantastici (oltre i paletti imposti dalla “zagorianitá”), cerco di immaginarmi la storia già disegnata e pubblicata e mi chiedo se come lettore (dalla bocca buona) sarei contento di trovarla in edicola. La sceneggiatura, come dici tu, è fondamentale ma il soggetto resta il punto di partenza. Chi cura il curatore? Ahimè, nessuno. Mi approvo i testi da solo. Però sono molto severo con me stesso. Alla terza domanda la risposta è “no”, con l’eccezione di “Zagor: le Origini”.
13 – Caro Moreno, in un’intervista Marcello Toninelli disse che, secondo un referendum, per i lettori fu “Fantasmi!” la storia che piacque meno di quel periodo, per Guido Nolitta “La fortezza di Smirnoff” mentre per lo stesso Toninelli fu “L’orchidea rossa”. Concordi con queste tre scelte? Cosa pensi di queste tre storie? In più, ci sono forum ed altri mezzi di comunicazione dove poter sondare il terreno sui gusti dei lettori, ma un “vecchio” referendum da inviare tramite posta possa avere successo ancora oggi oppure per il costo di invio della lettera, od per il dimezzamento dei lettori affezionati, rischierebbe di ricevere molte meno risposte di quante preventivate?
Comincio subito rispondendo alla parte finale della domanda: i “referendum” come quelli di un tempo fatti via posta ordinaria non avrebbero né successo né senso ai nostri giorni in cui quotidianamente mettiamo cento “like” esprimendo giudizi semplicemente cliccando su quello o quell’altro social. Riguardo alle tre storie citate trovo bella “L’orchidea rossa”, divertente ma non del tutto entusiasmante “La fortezza di Smirnoff”, mentre non sono mai stato convinto da “Fantasmi!”. Tre avventure, tuttavia, assolutamente più che competitive rispetto a molte altre, comprese alcune delle mie.
14 – Buonasera signor Burattini, voglio dirle che ho appena finito la lettura dell’ultima storia con Mortimer (so di essere indietro), e mi è parso di capire, anche vedendo anticipazioni su internet, che la misteriosa scrittrice incontrata da Zagor al ritorno dall’Europa possa essere Mary Shelley. Siccome Molok è stato un grande avversario di Zagor, e sempre secondo alcune anticipazioni sembrerebbe in procinto di tornare, aver scritto Frankenstein, e magari in un flashback posto in quel viaggio ricordare, dai racconti fatti dalla stessa al riguardo della sua creatura, che gli stessi Zagor e Cico hanno incontrato un mostro simile, crede che possa essere d’aiuto il fatto di voler “anticipare” il suo ritorno, in stile Kandrax con i Servi di Cromm, dopo averne colto il ricordo in questo presunto flashback?
La scrittrice è stata pensata per essere Mary Shelley, ma il fatto che non se ne sia effettivamente svelata l’identità permette tutta una gamma di possibilità da sfruttare tra cui appunto coinvolgerla in un ritorno di Molok.
15 – Caro Moreno, tutti sanno che il Texone, al pari degli altri “Oni” che in passato ha sfornato la Casa Editrice Bonelli, sia un “parto” sia per sceneggiarlo che per disegnarlo. Non tutti sono da Tex, ma lei ha acquisito esperienza con lo Zagorone, pur se è stata breve, e con il mondo di Tex con storie già uscite e di prossima uscita. La domanda non è se le piacerebbe farlo o se ne ha il tempo (perché, essendo il curatore di Zagor, di tempo per sceneggiare storie di altre testate ne avrà sicuramente poco), ma se si ritenga in grado di crearne uno, sotto l’egida guida del curatore della serie di Tex Willer, confrontandosi con una sfida in apparenza mostruosa?
Scrivere un Texone rappresenterebbe una bella sfida e vedermene affidato uno sarebbe davvero emozionante. Credo che in generale in Casa editrice si preferisca tenermi impegnato su Zagor, però a volte necessità impone che mi si chieda un aiuto altrove. Se capiterà mi farò trovare pronto.
16 – Gentile Moreno, io capisco l’umiltà per la quale una persona possa dire di ammirare il lavoro altrui e di non essere probabilmente in grado di eguagliare la qualità ed il tipo di storie di un altro sceneggiatore. In particolar modo, non si è fatto problemi nel professare come Mauro Boselli possa essere uno di questi colleghi irraggiungibili da parte sua. Con tutto il rispetto, e senza voler offendere nessuno, credo che ogni sceneggiatore valido abbia una certa esperienza nel poter affermare di essere in grado non di eguagliare gli altri, ma di scrivere storie “diverse”, sennò non ci sarebbe stato il cambiamento degli ultimi anni, grazie a lei, a Boselli stesso ed a tanti altri autori. Forse non ha scritto “L’esploratore scomparso”, ma ha portato in edicola “La palude dei forzati”. Probabilmente non sarebbe stato in grado di sceneggiare “Il terrore dal mare” ma ha saputo portarci nei meandri cittadini di New York e farci ammirare le imprese di Mortimer. E forse non sarebbe stata alla sua altezza una storia come “Comancheros”, ma quando vi sono di mezzo racconti come “Gli indiani della prateria” può sembrare chiaro, almeno ai miei occhi, che neanche il Maestro Boselli o chi per lui avrebbero mai potuto portare in scena le avventure scritte da lei. Non scrivo certo per farle dei complimenti dei quali non ha bisogno, ma solo per dirle che a modo loro, tutti gli sceneggiatori sono bravi e che lasciano un’impronta, chi più chi meno, attraverso varie generazioni, e spero che possa concordare con me. La ringrazio, così come ringrazio lo staff di ieri e di oggi di Zagor, per aver fatto vivere e riuscire a continuare a far vivere i nostri sogni di carta.
Grazie per la belle parole. Ho sempre cercato di imparare dagli altri più bravi di me e di fare del mio meglio. Poi, il giudizio sui risultati spetta ai lettori.
17 – Caro Moreno, ho una domanda “tecnica” da sottoporti. Sfogliando le ultime pagine de “Il segno del male”, che finiscono quando inizia l’avventura caraibica di Mortimer, notai a suo tempo che le ultime vignette di Gallieno Ferri sembrarono disegnate con grande velocità, alla stregua del “tirato via”. Forse per esigenze di programmazione, furono accelerati i tempi per il Maestro ligure? La stessa cosa per la fine di “Fermate il boia!”, con l’inizio di “Terra selvaggia” che si rifà al finale dell’avventura precedente. Le tavole sono state disegnate in fretta e furia per collegare entrambe le avventure, al pari della storia sulla Monument Valley di Bane Kerac che ha forzatamente collegato le avventure uscite l’anno precedente sui tre Maxi “ghiacciati”?
Se non ho capito male la domanda, tu ritieni che alcune tavole di Ferri, di Cassaro e di Kerac siano state “tirate via” perché disegnate in gran velocità per esigenze di programmazione e di uscita in edicola. Ora, mentre capisco che certe vignette di Ferri e Cassaro, caratterizzate da uno stile espressivo dalle pennellate veloci possano apparire frettolose, ho difficoltà a individuare la stessa frettolosità nelle pagine di Bane Kerac che mi è sempre sembrato misurato e certosino. Quindi toglierei il suo nome dal banco degli imputati. Per quanto riguarda gli altri due, pur nella diversità del tratto e della personalità mi pare di poter dire che lo stile di Ferri come, in altra misura e maniera, quello di Cassaro, si presta talvolta a dare l’impressione del non finito. Questo soprattutto nella naturale evoluzione del tratto dovuta all’età degli autori in questione (non si può disegnare a ottanta anni esattamente come a venti). Ciò detto, a volte succede che l’esigenza di dover rispettare certe scadenze imposte dall’uscita in edicola comporti la necessità di velocizzare la realizzazione di alcune tavole. È il bello della diretta, dicono in altri ambiti, nel nostro è il bello della serialità. Nella storia editoriale di qualunque testata a fumetti ci sono stati albi consegnati alla stampa all’ultimo momento utile, con vignette realizzate in nottate di duro lavoro, magari con l’aiuto di altri disegnatori o assistenti chiamati in soccorso. Succede. Non saprei dire, però se sia successo nei casi indicati (è passato troppo tempo) o se la frettolosità percepita sia dipesa da altro (per esempio lo stato di salute del disegnatore).
18 – Caro Moreno, ti scrivo in questa rubrica per sciogliere una mia curiosità. Se un soggetto viene bene, può esso essere “rovinato” da una sceneggiatura non alla sua altezza? O accade più spesso, a prescindere dalla bravura dell’autore, che una buona sceneggiatura possa risultare migliore rispetto al soggetto originario?
Una brutta o inefficace o dozzinale sceneggiatura può sciupare qualunque bellissimo soggetto. Una bella, efficace e meditata sceneggiatura può rendere apprezzabile il soggetto più scialbo. Certo, se un soggetto è scialbo meglio non farlo neppure arrivare alla fase della sceneggiatura. Capita più spesso il primo caso del secondo.
19 – Caro Moreno, è lodevole l’iniziativa di voler incentrare i Color Zagor sui comprimari dello Spirito con la Scure, sia parlando del loro passato sia mettendone in risalto le doti in una nuova storia, senza andare a ricercare chissà quale cosa accaduta molti anni prima da poter riutilizzare al presente. Il punto è, se vogliamo, che spesso leggo commenti che sostengono che i comprimari siano adatti soltanto a storie brevi (come negli albetti allegati agli Speciali di qualche anno fa) e non ad una storia ben più lunga, in quanto sono nati per essere “spalle”, non protagonisti. Cico è un caso a parte, in quanto co-protagonista, mettiamola così. Però cosa pensa a proposito dell’aver sfatato questa sorta di mito dove, perlomeno, anche i comprimari adesso possono dire la loro in una maniera o nell’altra? Crede che siano tutti buoni per una storia lunga (a prescindere dall’idea della storia, intendo per quanto riguarda la personalità del comprimario in questione, che rischia di essere schiacciato dalla storia stessa e quindi non riuscendo a farlo esprimere al meglio), oppure che lo siano solo alcuni in maniera particolare (e non parlo di personaggi apparsi una volta e poi dimenticati, ma di quelli ricorrenti)?
Qualunque comprimario dello Spirito con la Scure può essere co-protagonista al fianco dell’eroe di qualunque tipo di storia. Dipende solo dal talento degli autori che ne fanno uso.
20 – Caro Moreno, ho molto apprezzato ai tempi gli albi allegati agli Speciali Zagor tra il 1993 e il 1999. Purtroppo non li ho conservati per vari motivi, anche se ho recuperato i primi quattro nell’ultimo albo di Cico pubblicato dalla If. Sarebbe fattibile, secondo te, riunirli in un volume unico, tipo Speciale Extra? Cosa ne pensi? Cordialmente i miei saluti a te e tutta la grande famiglia di Zagor.
Ne penso bene, cioè che se dipendesse da me sarebbe già stato fatto. L’ho proposto più volte in riunione e lo riproporrò ancora.
Rileggendo di nuovo le storie della collana ho notato che negli anni 80 ed in parte 90 i disegnatori, credo in base alle indicazioni degli sceneggiatori, tendevano in qualche caso a rompere la così detta gabbia bonelliana ed a regalarci tavole inusuali e spettacolari. Soprattutto Donatelli che in storie come "Il signore nero", "Il Grande inganno", "Viaggio nella paura" e "Le creature delle acque morte" era in grande spolvero. Ma anche il Ferri di "Incubi", "La corsa delle 7 frecce" e "L' uomo con il fucile" non scherzava. Antesignano il bistrattato Pini Segna con i suoi disegni che strabordavano dai riquadri.
RispondiEliminaNegli anni successivi ricordi se fu una richiesta della redazione di diminuire sempre più queste "libertà" o i disegnatori nuovi si trovavano e trovano più a loro agio nel formato di casa?
Gli albetti spin-off erano dei gioiellini. Quanto mi dispiacque quando li tolsero!
Quando torna Shane, a mio parere il miglior nuovo nemico degli ultimi anni?
RispondiEliminaCaro Moreno, Lei ha parlato del seguito del seguito della storia di Ol Undas che uscirà o quest'anno o l'anno prossimo. Siccome nel primo Color che ha visto la storia protagonista, il co-protagonista è stato Icaro La Plume, che immagino tornerà anche in questa di prossima uscita, Le voglio chiedere se i co-protagonisti dei Color possano apparire più volte come tali nella stessa collana, e non una-tantum? A proposito di futuri Color Zagor, pur essendo lontana da Darkwood a differenza, per esempio, di Virginia, crede possibile un'avventura con co-protagonista Frida Lang o verrà "relegata" alla serie regolare?
RispondiEliminaDear Moreno, have you reached out to any Hollywood studio interested in making a TV show or movie franchise about Zagor's adventures? Would you be interested in that idea and do you think it would be successful? It would be a great way to introduce his world to readers around the world! Personally, Henry Cavill has the right physique for Zagor. Thank you very much for your answer!
RispondiEliminaCaro Moreno, qual è il luogo più strano...dove ha avuto un'illuminazione per mandare avanti un suo soggetto od una sua sceneggiatura?
RispondiEliminaGentile Moreno, prendendo ad esempio tutta la Saga Zagoriana, e dovendone fare diverse percentuali al riguardo dei vari generi che si sono succeduti, come li suddividerebbe?
RispondiEliminaGentile Moreno, quanto risulta essere complicato il lavoro del revisionista in generale? In particolare, invece, se una storia viene accettata, ma viene fatto un lavoro di revisione fin troppo deciso, o per i testi o per i disegni, significa che tale storia o tali disegni potrebbero non essere stati all'altezza già ai primi tratteggi od alla stesura del soggetto?
RispondiEliminaCaro Moreno, nella storia "La Taverna del Gufo", la figura del Capitano Gibson appare inizialmente come intransigente difensore della legge, ma poi diventa nel finale un simpatico alleato di Zagor. Ha agito, soprattutto, per salvare Virginia dal rapimento perpretato dai cattivi di quella storia ma la secchiata d'acqua sul finale, oltre che divertimento, e pur contando la tanta differenza d'età, potrebbe aver rappresentato anche la gelosia dello stesso Capitano a causa del bacio fra la nipote di Fishleg e lo Spirito con la Scure?
RispondiEliminaCaro Moreno, pur avendo ormai provveduto a diminuire le trasferte lunghe, ci potrebbe essere una anche minima speranza di veder capitare Zagor, per una toccata e fuga, nel Regno di Syldavia?
RispondiEliminaCaro Moreno, dopo aver letto i tre albi del ritorno a Golnor da parte di Zagor, mi permetto di scriverti per dirti che così non si fa. Non voglio criticare basandomi sul nulla, bensì sulla storia "per bambini", "alla Topolino"(per quanto sia stato un lettore di Topolino in passato) che non mi ha fatto passare bene delle ore che avrei prospettato diverse. Non chiedo certo che debba esserci un solo ed unico filone narrativo, con solo storie western ecc., ma se mi appresto a leggere una storia dello Spirito con la Scure non mi aspetto di certo di tornare così lontano nel mio passato, facendomi dunque ricredere sulla direzione che sta prendendo una delle mie serie preferite. Lei è il curatore della testata, ed assieme allo sceneggiatore Luigi Mignacco avreste dovuto, a parer mio, non puntare su un target bambinesco ma su uno più maturo. La testata, dopo le alzate di testa dello "Zenith 666", della Chiaverottata su Kandrax, sta veramente cadendo in basso, così in basso da farmi sperare in un futuro più roseo, dove potranno esserci storie che possano piacermi di più, ma soprattutto che siano adatte alle persone di un'età decisamente più matura rispetta a ciò che vedo uscire in edicola attualmente. Mi dispiace doverglielo scrivere, ma mi sembrava doveroso far sentire la mia voce a proposito di un andazzo che alla lunga potrebbe far disaffezionare anche il lettore più appassionato.
RispondiEliminaCaro Moreno, le è mai capitato di dover interrompere oppure di modificare l'andamento di una storia, in tutta la sua carriera da sceneggiatore anche per testate extra-Bonelli, a causa di avvenimenti accaduti nella realtà e che avrebbero di fatto reso la trama eccessivamente di cattivo gusto?
RispondiEliminaCaro Moreno, scrivo queste righe per chiederle se intenda riprendere il sequel di una storia che ha fatto sempre molto discutere, e che ha portato in gioco la questione degli universi paralleli: "Incubi!"?
RispondiEliminaCaro Moreno, quando il Colonnello Perry è apparso per la prima volta nella serie, Zagor e l'ufficiale medico parevano conoscerci già. Ci verrà quindi mai narrato il primo incontro fra i due?
RispondiEliminaGentile Moreno, pur essendo la storia "Fantasmi!" decisamente sopra le righe, c'è un fatto che mi ha sempre lasciato perplesso, ad ogni rilettura. Sappiamo che Jeremiah faceva da tramite fra Tampa Town e l'Isola delle Trenta Bare e che finisce in cenere insieme alla sua casa ma...ne è stato mai trovato il cadavere? Da semplice fan, cosa ha pensato della sua fine una volta anche lei per la prima volta quell'avventura qualche tempo fa?
RispondiEliminaGentile Moreno, dopo essermi gustato fino allo sfinimento l'avventura(per adesso la prima), che ha visto protagonista la Cacciatrice Linneha, mi viene spontaneo chiederti se possa esserci in programma un team-up fra la stessa Linneha, la quale ha come missione quella di vendicare i torti subiti dagli indiani, e quell'Odonak, l'indiano Abenaki di "Corpo Speciale", intenzionato a scoprire chi sia e dove si trovi Patrick Wilding per vendicare la strage raccontata in "Zagor Racconta..." e nella miniserie "Le Origini". Dopotutto Zagor ha nel passato quell'eccidio che non potrà mai dimenticare, Odonak lo cerca per questo e Linneha è, appunto, nella condizione di vendicare un massacro di indiani da parte di un bianco, magari mettendo a repentaglio l'operato della Spirito con la Scure dicendo al mondo, e quindi soprattutto agli indiani, che l'Inviato di Manito abbia un grave peccato sulla coscienza. Il personaggio di Linneha non si presterebbe molto a questo "spiffero", ma Odonak non dovrebbe avere problemi in tal senso a mettere le cose in chiaro fra la vera identità di Zagor ed il massacro degli Abenaki. Cosa ne pensa?
RispondiEliminaCaro Moreno, quali sono, secondo Lei, i cinque avversari più deludenti dell'intera Saga Zagoriana...e perché?
RispondiEliminaGentile Moreno, quali altre storie, scritte dal vero Edgar Allan Poe, le piacerebbe immettere nella saga di Zagor, con lo stesso personaggio di Poe come co-protagonista?
RispondiEliminaCaro Moreno, ti scrivo per chiedere una cosa riguardante la storia "La Vendicatrice" da poco giunta in edicola. Quando decide di scalare la palizzata in legno, non riesce a fare il minimo rumore pur mettendoci forza nell'usare il coltello per mantenerlo attaccato alla stessa palizzata. Possibile che le sentinelle non se ne possano essere accorte e le sembra possibile che, davvero, non sia stato avvertito neanche il più minimo rumore verso un'azione che di rumore invece avrebbe dovuto farne, eccome?
RispondiEliminaGentile Moreno, crede possibile riportare in scena un torneo di Boxe, con i vari Rocky Thorpe, lo stesso Zagor, Cucciolo e Rocky Buck, apparso ne "Il Popolo della Notte", oltre che altri cultori di quello sport per una storia concentrata sul mondo del pugilato ma, ovviamente, differente da quanto ci è stato già narrato in precedenza?
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