Uno dei tanti motivi di felicità della mia esistenza è mia figlia Beatrice.
Ha compiuto sette anni lo scorso 26 Novembre e con lei, nel tempo libero, oltre a tanti libri, leggo anche le avventure di Zagor. Naturalmente, essendo una femminuccia, lei si è sempre in un certo qual modo lamentata che gli eroi dei fumetto fossero “solo” Zagor e Cico, cioè due maschi, e che non ci fosse nemmeno una femmina a dar loro man forte nelle avventure...
Allora Beatrice si è “inventata” la presenza di una ragazza di nome Aurora che vive con Zagor e Cico nella capanna della palude (senza – naturalmente – rendersi conto delle implicazioni “sessuali” che una coabitazione del genere comporterebbe…) e li accompagna nelle loro avventure…
Tanto che, quando leggo frasi del tipo: “Zagor e Cico partirono dal villaggio indiano diretti alle Montagne Lucenti…” Beatrice mi interrompe e mi “corregge”: “Zagor, Cico e Aurora partirono dal villaggio…”; oppure, mentre Cico in un combattimento fa spesso la figura dello sprovveduto, Beatrice mi chiede che le descriva Aurora che combatte bene quanto lo stesso Zagor…
Ma perché raccontarvi questo quadretto della mia vita familiare?
Perché, quando al Raduno Autunnale del Forum www.spiritoconlascure.it, tenutosi a Città di Castello nei giorni 7, 8 e 9 Ottobre scorsi, ho visto questo disegno zagoriano di Marcello Mangiantini
ho subito pensato: “La ragazza sulla destra potrebbe benissimo essere l’“Aurora” di mia figlia! E se al posto dell’indiano ci fosse raffigurato Cico, ecco che ci troveremmo di fronte al “magnifico” trio: Zagor, Cico e Aurora!!!”.
Ho pensato, allora, che sarebbe stato un bel regalo di compleanno per Beatrice ricevere un disegno tipo quello sopra riportato ma con Cico in luogo dell’indiano, e mi sono deciso a scrivere a Marcello Mangiantini per chiedergli se poteva realizzarmelo.
Marcello mi ha subito dato un riscontro positivo, ma aggiunse che avrebbe avuto bisogno un po’ di tempo per pensare a come realizzarlo e poi mi avrebbe fatto sapere: “Così su due piedi mi viene in mente uno Zagor più umoristico e morbido”, mi ha risposto.
Tre giorni dopo mi ha scritto nuovamente: “Stavo pensando al disegno per tua figlia Beatrice, ma avrei bisogno di un chiarimento. Aurora è un'indianina, una trapper o una specie di Pippi Calzelunghe dei boschi? So per esperienza che a deludere i bambini basta un attimo o un dettaglio. Se riesco a Lucca ti porto almeno il bozzetto, se vuoi vederlo. Altrimenti vado avanti a modo mio”.
Dopo aver ulteriormente approfondito con Beatrice, senza naturalmente rivelarle nulla, le caratteristiche di Aurora, ho risposto così a Marcello: “E' una ragazza bianca, di circa 20 anni, con capelli biondi e molto bella! Veste come un'indiana, tipo la Pocahontas del cartone di Walt Disney; indossa mocassini indiani e una gonna e una casacca di pelle (effettivamente un po' come la ragazza raffigurata nel disegno che portasti a Città di Castello... ecco perché me l'aveva fatta venire in mente). A Lucca conto di esserci, ma per il bozzetto non ti preoccupare: mi fido di te!”.
Una settimana dopo, ecco che ricevevo una nuova comunicazione di Marcello: “Colto da slancio creativo e sostenuto dalla tua fiducia mi son messo all'opera. Domenica ti porto il disegno per Beatrice”. Pertanto il nostro grande disegnatore non aveva solo approntato un bozzetto ma aveva addirittura completato il disegno!
Ma quale non è stata la mia sorpresa, a Lucca, quando mi sono ritrovato tra le mani non un “semplice” disegno a china bensì un vero e proprio, stupendo acquarello!!!
Qui sotto lo potete ammirare in tutto il suo splendore:
Ecco che, quindi, otto giorni prima del suo compleanno, ho deciso di svelare a Beatrice, un giorno alla volta, un particolare di questo disegno, senza naturalmente dirle che si trattava di un regalo per lei. Questi sono gli otto particolari fotografati e mostrati a Beatrice:
Quando poi, la mattina del suo compleanno ha aperto l’involucro che conteneva il disegno e ha potuto finalmente vederlo… è rimasta estasiata e letteralmente senza parole (il che è tutto dire per chi sa come chiacchiera mia figlia…)! Poi ha fatto un grandissimo sorriso e ha esclamato: “E’… è… Auroraaaa!!!”.
Un momento assolutamente impagabile, per me! Grazie mille, Marcello!
A proposito…
Per chi non lo conoscesse, Marcello Mangiantini è nato a Pescia (PT) il 30 aprile 1971. Diplomato al Liceo artistico di Lucca, si è avvicinato al mondo del fumetto partecipando ad un paio di edizioni del concorso "Pierlambicchi"di Prato. Nel '95 è entrato a far parte dell’associazione “Lucca Fumetto” attraverso la quale ha pubblicato i suoi primi lavori.
Nel '96 comincia il sodalizio con lo sceneggiatore Marco Di Grazia col quale realizza i cinque episodi della serie ”Area 51”.
Nel 2000 ha pubblicato, sempre sceneggiato da Di Grazia, “Filippo Mazzei, un eroe della Rivoluzione Americana”, la biografia dell’illustre cittadino del Comune di Poggio a Caiano. Il lavoro, grazie al gemellaggio con la città di Charlotteville, viene pubblicato anche in una edizione americana.
Nel 2002 ha realizzato, su testi di Ermes Senzò, “Il Diavolo Bianco”, quattro episodi sempre ambientati durante le guerre coloniali, pubblicati dall’Editoriale Mercury.
Nel 2003 ha avuto inizio la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore con l’ingresso nello staff dei disegnatori di Zagor.
Nel 2006 esce in edicola la sua prima storia zagoriana: “Là dove scorre il fiume”, scritta da Luigi Mignacco (serie regolare nn. 488/489), cui seguono “Il maleficio di Anulka”, di Moreno Burattini (Speciale n. 19 – 2007), “Le Aquile del Nord”, di Ade Capone (Maxi n. 12 – 2009), “Il morso del serpente”, di Luigi Mignacco (serie regolare nn. 538/539 – 2010), “Nelle terre dei Dakotas”, di Luigi Mignacco (Maxi n. 16 – 2011), “La danza degli spiriti”, di Mirko Perniola (Speciale n. 23 - 2011), e la recentissima “Nel regno dei Cajun”, scritta da Diego Paolucci e Mirko Perniola (serie regolare nn. 556/559 - 2011/2012).
Al di là e ben oltre queste notizie bio/bibliografiche, in realtà Marcello Mangiantini è un amico simpaticissimo, sorridente, sempre disponibile e devo rivelare che a lui mi unisce un’altra “passione”: quella per un buon amaro Fernet-Branca al termine di ogni pasto!
Ciao Marco,
RispondiEliminaMarcello si è rivelato molto gentile e disponibile!
Bellissima l'idea di mostrare a tua figlia solo dei particolari per farle crescere l'acquolina in bocca.
Un salutone da Andrea (pigna1994)
Grazie mille, Andrea, per il tuo intervento!
RispondiEliminaHa! Ha! Davvero carina la storia di "Aurora"...diciamo in quella capanna porterebbe un'ondata di novità tale che per qualche anno di Zagor e Cico non se ne avrebbe notizia!
RispondiEliminaCiao Baltorr e buone (laiche) feste.
Mario
Grazie, Mario!
RispondiEliminaE a te e alla tua famiglia, un Buon (religioso) Natale!
:-))