PINI SEGNA
1925 - 2012
Il
13 settembre è morto, dopo una lunga malattia, il disegnatore zagoriano Pini Segna.
Nato
il 22 ottobre 1925 a
Firenze e diplomato all'Accademia delle Belle Arti nel 1944, inizia la sua
carriera nel 1946 disegnando Il
Giustiziere Mascherato per l'editrice Nuova Aurora e, successivamente, il
personaggio Agente K6 su testi di
Vincenzo Baggioli.
L'anno
seguente disegna Penna Azzurra per le
edizioni Sportiva. Nel 1948 illustra Saetta
e Volpe per le edizioni Alpe, e Pantera Bionda e Tom Bill per le edizioni Arc.
Nel
1949 comincia a lavorare per gli Albi
dell'Intrepido e disegna alcune copertine della rivista francese Gazelle Blanche. Nei primi anni '50
lavora per l'editore Tomasina in serie quali Dix, Tornado Bill, Nick Skarter - poliziotto per forza, Carabina Jones, Gim Falco, Lo sceriffo nero
di cui realizza testi e disegni. In seguito realizza personaggi quali Astroman, Dick Montana, Gill Bart, Glory Men, Giungla Kid
e Dakota.
Dal 1965 al
1977 fa parte dei disegnatori che si occupano di Mandrake e L'Uomo Mascherato
per i F.lli Spada e di Kriminal per
l'Editoriale Corno, ma realizza nel contempo le matite dell'Akim di Renzi&Pedrazza, personaggio del quale disegnerà anche
alcune delle nuove avventure pubblicate dalla casa editrice Altamira (una delle
tante sigle editoriali di Sergio Bonelli).
Tra il 1977 e
il 1984 vengono pubblicate cinque storie di Zagor disegnate da lui: I
cannibali di Green Spot, Fantasmi!,
L'uomo invisibile, Viaggio senza ritorno, Il Profeta.
Negli anni ’90 Pini
Segna si trasferisce nelle amate Langhe, a Dogliani, dove abbandona quasi
totalmente il fumetto e si dedica all’attività di ritrattista
utilizzando la tipica tecnica del puntinismo.
Dal 2008
soffriva di una grave forma di Alzheimer e viveva in un una casa di cura a
Salmour.
I funerali si sono
svolti il 14 settembre nella Chiesa Parrocchiale di Dogliani.
Penso
che il modo migliore che ho per ricordarlo sia quello di postare gli schizzi di due sue tavole originali di Zagor (delle semplici prove, credo) che
sono in mio possesso, insieme alla copia di una delle tavole dell'avventura
inedita Il re di Cuenca Verde che
giace ancora nelle "segrete" della SBE...
Chissà che,
ironia della sorte, proprio la scomparsa del suo disegnatore sia l'occasione
per pubblicare finalmente questa storia?
Ciao, Pini Segna...
Ammetto di non essere riuscito ad apprezzarti quando ero un adolescente. Una
volta diventato adulto, con una sensibilità diversa e più consapevole, ti ho
rivalutato e ho saputo dare il giusto riconoscimento al tuo lavoro... E di questo,
oggi, ne sono contento!
Che bello il fatto che molti appassionati come noi diano il giusto tributo a questo disegnatore!
RispondiEliminaPini Segna é morto, viva Pini Segna.
Era un disegnatore insolito, quando lo lessi per la prima volta quand'ero ragazzo. Ero abituato alle atmosfere ferriane o donatelliane e lui era troppo diverso, ma non mi dispiaceva molto, in fondo...poi quella sua storia "Viaggio senza ritorno" con Zagor e Guthrum è stata indimenticabile per me! No, credo di averlo apprezzato, non come Ferri, ma era comunque gradevole da leggere, per me!
RispondiEliminaRiposa in pace, Pini Segna!
Io con Pini Segna ho un rapporto curioso.
RispondiEliminaAll'indomani della pubblicazione de "I Cannibali di Green Spot", scrissi all'allora "Daim Press" una lettera di lagnanze.
Chi era quel disegnatore con un'inchiostratura così pesante da far puzzare gli albi di petrolio più del solito?
Chi osava uscire dai canoni ferriani e donatelliani con una sintassi grafica tra il grottesco e l'errore tout-court?
Negli anni '90 venni a sapere che un amico di mio padre era un suo sodale nelle lunghe partite a carte tipico svago delle piole* piemontesi.
Tramite questo signore mi feci firmare dall'autore proprio l'albo "I Cannibali Di Green Spot" e Pini chiese a mio padre una foto di suo nipote (mio figlio) per eseguirne il ritratto.
Ritratto che si trova incorniciato nella casa dei miei genitori con la sua inconfondibile firma, circolare e datata, "Pini Segna 2001".
E' un bel ritratto a carboncino che nulla ha in comune con quanto conosciamo dai suoi fumetti.
Ho saputo che di se diceva "navigo in un'aurea mediocritas" a rimarcare la serena coscienza di se e delle sue capacità.
Per quel che ne so una cara persona animata da passioni forti, quali l'arte e la politica, perseguite con abnegazione ed onestà d'intenti.
Averne.
(*)Piola: tipica osteria piemontese con campo di boccie annesso. Si tratta di una struttura mutuata dalla vicina Francia.
Grazie a tutti voi, amici, per i vostri interventi e le vostre testimonianze.
RispondiEliminaciao Baltorr, ti scrivo per segnalarti che su PICASA ho caricato parecchie scansioni di Pini Segna, magari se puoi farlo sapere agli amici Zagoriani...
RispondiEliminail Blog di Pini Segna è questo: http://pinisegna.blogspot.it/
le immagini di PICASA si vedono qui: https://picasaweb.google.com/109670832643576680181/PINISEGNAIllustrazioniETavole#
ciao!
L
Grazie per la segnalazione, Luca! ;-)
Elimina