Il quarantatreesimo
numero, che troverete in edicola domani, oggi contiene la conclusione dell’avventura con i cugini
Bobby e Simon nonché la prima parte della storia “Ritorno a Darkwood”.
* * *
IL BUONO E IL
CATTIVO
La città di Rapid City è in subbuglio. Il suo
signore e padrone Henry Murchisson è morto, lasciando un singolare testamento.
L’eredità andrà a quello dei suoi due nipoti (Simon Greaves e Bobby Larson)
che, per primo, riuscirà a recuperare un oggetto che Murchisson stesso ha
depositato sul Cathedral Peak, anni prima. Simon ha fama di essere un tipo
losco, e Zagor accetta di aiutare nel difficile compito il simpatico Bobby,
anche per fare un favore a Bat Batterton, che è stato ingaggiato da Larson.
La marcia verso il Cathedral Peak è faticosissima. I
nostri devono affrontare rapide, foreste, indiani feroci e, soprattutto, le
“Terre Bruciate”, un vasto deserto che porta alla loro meta. Un sole cocente,
che spezza anche i più forti, un deserto che prima è di sabbia e poi di pietra.
E quando scende la notte, dai loro antri escono spettrali creature, avide di
sangue...
Inoltre, la spedizione viene funestata da diversi
incidenti: saranno frutto delle macchinazioni del malvagio Simon Greaves?
Già dal titolo troppo
manicheo del primo albo (Il buono e il cattivo) si intuisce che,
probabilmente, il “cattivo” non è realmente tale... Ed infatti, il finale della
storia ci mostra il vero malvagio (il notaio Fiedermann) ed il riappacificarsi
dei due cugini.
La parte più riuscita
dell’avventura è, tuttavia, quella che si svolge nella “terra da cui non si
torna”, con i suoi spettrali abitanti, indiani albini che vivono sotto terra di
giorno ed escono di notte per procacciarsi il cibo… Devo confidare che le Terre
Bruciate mi avevano talmente affascinato che le avevo adottate come uno dei
miei scenari preferiti quando giocavo con i soldatini... Ferri, poi, è stato
magistrale nel descrivere il desertico e allucinante paesaggio...
L’epilogo è
sorprendente, sia per i vari colpi di scena che si susseguono, sia per la
natura dell’oggetto ricercato: cosa può portare ad interessanti riflessioni e
sagge decisioni più di una... pipa???
Il sottoscritto, che
fuma abitualmente proprio la pipa, non può che condividere in pieno questa
morale!!!
La cosa che più mi colpì all'epoca della prima lettura fu la strana tribù che viveva sottoterra per fuggire i raggi del sole del deserto.
RispondiEliminaAncora oggi ricordo l'angoscia di Zagor costretto, suo malgrado, ad usare violenza contro questa gente senza colpe e vittima di una casuale circostanza avversa.
La storia è un capolavoro: siamo in piena Golden Age e le meraviglia narrative e grafiche arrivano a livelli di assoluta opulenza.
Mi piace il sostantivo che hai usato... opulenza!!! Tutto quello che Nolitta all'epoca scriveva era "oro"!!!
EliminaUna storia fantastica, come "Oceano", con un Bat Batterton al pieno della forma e persino un Icaro La Plume che fa la sua comparsa in modo perfetto! Il viaggio attraverso le Terre Bruciate, il "Cattivo" Simon, il "Buono" Bobby e il popolo che vive sottoterra...spettacolare! Mi era piaciuta anche la guida Archer,che,per quanto avesse una piccola parte, mi era rimasta impressa. La storia si era sviluppata così bene, quando la leggevo, che quasi non mi importava nemmeno di sapere chi fosse il vero colpevole! ^^
RispondiEliminaGrande Nolitta e grande Ferri!! ^^
In effetti, caro Massimo, oggi si discute tanto sulla plausibilità delle soluzioni narrative... ma quando la storia è fantastica di per sé, tutto il resto uno nemmeno lo sta a guardare!
EliminaQuelle classiche erano grandi storie con sapiente uso dell'elemento "fantastico".
EliminaNon tutte, ma alcune vicende degli anni a seguire sono storie mediocri con un abbondante uso del "bislacco".
Zagor che si aggrappa ad un'astronave o le gemellette tutte uguali della sorellanza non sono elementi "fantastici", così come non lo era Thunderman a suo tempo.
Sono solo bislaccherie.
A meno che non si abbia la forma mentis di un Marvel-fan. Allora va bene tutto.
Parlate della " plausibilità delle soluzioni narrative" ma è proprio quella capacità di rendere plausibile (o quantomeno creare uno spazio mentale dove tutto quello che succede finisce per trovare une giustificazione) qualsiasi evento straordinario a rendere Zagor un monumento del fumetto mondiale. Dove li troverete, gli alieni in compagnia degli indiani, i mutanti con doppio cervello vicino ai trappers di una volta? Le liane a Darwood, i ragni giganti, e le mandrie di bisonti? Zagor, l'arte delle sintesi, che unisce e riunisce secoli di arte narrativa, li trasforma, li plasma a modo suo (Odissea americana). Zagor, 'nuff said, come dicono i Marvel fans!
RispondiEliminaAvventura che mi era piaciuta molto da ragazzino, ma che rileggendola l' ho trovata un po altalenante. Bella la sfida tra i due cugini con la simpatica canaglia che
RispondiEliminaSPOILER dopo essere stato aiutato (e lui e i suoi se li erano andati a cercare i guai importunando o peggio una tribù d' indiani!) lascia il cugino e gli altri in balia del pericolo! °_O FINE SPOILER
Bello il colpo di scena, ma
SPOILER Zagor che le prende dal notaio non è proprio il top. Inquietante poi quando Archer per difendersi spara, inconsapevolmente ad una donna e al suo bambino (Nolitta pigiava un po troppo sulla drammaticità e la tragedia in maniera un po troppo gratuita forse senza troppi sviluppi)! Straniante poi lo spirito con la scure che all' insaputa di quasi tutti a parte mi pare il mitico Archer, fa... passare il gruppo nelle terre bruciate °_O! FINE SPOILER
Avventura più che discreta quindi, ma secondo me la più debole della cosi detta golden (devo ancora rileggermi "Sandy river"). Grandi comunque le apparizioni di Bat ed Icaro! ^^
Belle comunque la gag su Henry Murchinson e la riflessione di Bobby sulla pipa! ^^
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