giovedì 7 marzo 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Gli schiavi ribelli (ZCSC56)



Il cinquantaseiesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con Don Chisciotte Escobar (I due ostaggi), nonché la prima parte della storia “La macchia verde”.


LA MACCHIA VERDE

          A Forte Overset, in Georgia, Zagor e Cico incontrano il colonnello Watford e il feroce cacciatore Jordan, che li informano di un avvenimento insolito. Alcuni ex schiavi sono fuggiti dai campi di cotone e si sono rifugiati nel territorio di Green Spot, che ha un clima simile a quello dell’Africa equatoriale. Li guida un feroce leader: Masai Killer!
Il colonnello Watford ha il compito di stanarli e ricondurli a più miti consigli (leggi: tornare in schiavitù). Per raggiungere questo scopo egli si avvale dell’aiuto di Jordan, che ha vissuto a lungo in Africa.
Zagor, ospite del colonnello, viene avvicinato da un uomo di colore che lo ha riconosciuto come il suo salvatore all’epoca dell’avventura I mercanti di Schiavi, il quale gli rivela che lo scopo dei fuggitivi è quello di salpare per l’Africa, guadagnando la definitiva libertà. Allora Zagor si offre di convincere gli ex-schiavi a risolvere pacificamente la situazione.
Giunto nel cuore di Green Spot insieme a Cico e a Jordan, Zagor deve affrontare e sconfiggere Masai Killer (capo dei fuggitivi e responsabile delle razzie compiute) per convincere gli altri a parlamentare.
           Zagor uccide in duello Masai Killer e, lasciato Cico come “ostaggio”, si dirige con Jordan verso il forte, per portare al colonnello Watfor le richieste pacifiche dei rivoltosi; ma durante il viaggio di ritorno, Jordan, che desidera solo cacciare e sterminare coloro che considera una razza inferiore, getta Zagor in un fossa colma di serpenti e, tornato solo al forte, guida i militari a Green Spot in una vera e propria spedizione punitiva.
Ma Zagor, sebbene morso dai serpenti, viene salvato da un lebbroso (il Signore dei Serpenti) che con le sue arti magiche sacrifica la sua vita per ridonarla allo Spirito con la Scure. Quest’ultimo riesce così a smascherare Jordan, che viene ucciso a sangue freddo da Watford.

In questa storia, meno memorabile di altre, Nolitta profonde il suo evidente amore per l’Africa, ricostruendo su terra americana un luogo che le assomiglia molto.
La figura del “reietto” Signore dei Serpenti, che dona la sua vita per colui che ha riconosciuto come difensore della libertà, è un altro dei tipici personaggi nolittiani che riconciliano col mondo.
Ben delineate sono anche le figure di Masai Killer e del colonnello Watford che, a ben guardare, non sono personaggi a tutto tondo, ma portano in loro sia aspetti negativi che positivi, sebbene entrambi accecati da quella che considerano la loro “missione”.
La storia si evidenzia anche per il debutto sulla saga zagoriana del disegnatore Pini Segna, che, purtroppo, non riuscirà mai ad entrare completamente in sintonia con lo stile grafico della serie. Se non altro, almeno in questo primo episodio, riesce - a mio parere - a rendere con efficacia gli scenari naturali ed azzecca in pieno alcuni primi piani sia di Zagor che di Cico.

13 commenti:

  1. Che dire...dopo la delusione della storia precedente, i disegni di questa vicenda mi spinsero a scrivere alla Bonelli una lettera di "vibrante protesta", per dirla con De Andrè.
    Visti oggi, i disegni di Segna non sono poi peggiori di alcuni terribili contemporanei.

    Marietto in: "questa la dura realtà, nasconderla non servirebbe a cambiarla".

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  2. Non male lo stile grafico di Segna che ho sempre considerato dignitosissimo e molto personale. Certo, naturalmente anche per me i vari Ferri e Donatelli resteranno per sempre unici e insostituibili. Il disegnatore Segna resta comunque legato, nei miei ricordi della saga, a due storie che leggeremo nei prossimi volumi della Collezione a colori: "L'uomo invisibile" e "Viaggio senza ritorno".

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  3. Due commenti, due pareri quasi contrapposti...
    Bene! E' così che mi piacete!!!
    Devo anche aggiungere che, con tutta probabilità, Pini Segna è stato il primo disegnatore della saga zagoriana ad aver fatto discutere già all'epoca i lettori sulla profonda diversità di stile del suo tratto rispetto ai suoi predecessori...

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  4. Eppure il suo Zagor ed il suo Cico erano azzeccati! Ad avercene ora...

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    1. La pur breve osservazione di Fran apre uno spiraglio di critica ancora diverso... Il Pini criticato negli anni '80 è addirittura meglio di alcuni disegnatori di oggi?
      Che ne pensate?

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    2. Certo non è peggio.
      Ce ne sono alcuni di oggi che proprio non si possono guardare.
      Ho pescato uno zagor recente a caso: "Il grande torneo", vedo che è disegnato da Chiarolla.
      Date un'occhiata e giudicate voi...a me sembra un emulo dell'indimenticabile Cubbino.

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    3. Ti dirò, invece, che a me Chiarolla non dispiace...

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    4. Mah...certi primi piani sono proprio assurdi, soprattutto Cico è proprio Cubbiniano...

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  5. "I cannibali di Green Spot" mi aveva lasciato perplesso, come tutti, per il disegno insolito che avevo davanti, ma, dopo un pò, mi ci ero abituato. Mi sembrava piuttosto curato e preciso: Cico era reso benissimo nel suo tono umoristico e Zagor era ancora più "eroico" e "pulito" del solito. La storia era stata abbastanza coinvolgente, mi aveva colpito la diabolicità del cacciatore Jordan e la spietatezza di Zagor nel dargli la caccia. Mi restano impressi, in questa storia, il volto del lebbroso "Signore dei serpenti" e l'ambiente quasi africano della storia, coi neri che agivano come se fossero ancora in Africa. Anche la crudeltà dei soldati contro i neri era resa in modo molto efficace. Mi fa ricordare un pò proprio la storia di Zagor che esce adesso, ambientata a Bahia...

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    1. Sì, sembrava proprio di leggere una storia "africana", con il nostro Zagor/Tarzan in prima linea...

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  6. Nolitta con Green spot ci trasporta in atmosfere africane, ma la storia, godibile e amara, mi è sembrata una variante di quelle con gli indiani. Vedi l' assalto al villaggio dei soldati simile al di poco precedente di quello di "Sandy river" così come Masai killer sembra uno degli indiani bellicosi che il nostro si trova ad affrontare. La memorabile figura del signore dei serpenti ricorda come funzione quella di Tawar. Jordan è uno dei personaggi e nemici del nostro più antipatici e viscidi nonché purtroppo molto realistico. Memorabili secondo me la lotta di Zagor con i serpenti, il rito del signore dei serpenti e... la gag finale con un Cico più allucinato che mai! :lol: Tuttt' oggi è proprio forte! Mi fa sempre ganasciare! ^^ Pini Segna con il suo stile prima mi lasciava un po incerto: affascinante, ma un po troppo strabordante magari. Oggi l' ho apprezzo di più anche perché trovo la seconda cosa minore.
    Tra le storie di Nolitta della cosidetta silver age magari la "meno riuscita" secondo me.

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  7. Buongiorno a tutti i Zagoriami. Leggo le gesta del nostro eroe con la scure da quando ero bambino, ho 55 anni suonati e...lo leggo ancora! Fatta questa doverosa premessa, volevo sottolineare un particolare, un'incongruenza che ho notato subito, appena letta la storia "I cannibali di Green Spot". In questa storia, Jordan utilizza non uno dei soliti revolver Colt, ma bensì una...pistola automatica, molto simile ad una Colt 1911! Cosa evidentemente impossibile per l'epoca, perché questo genere di armi sono arrivate nel secolo successivo a quello dove le storie dell'eroe di Darkwood sono ambientate. Nessuno di voi l'ha notato?

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    1. Ciao Alex, benvenuto sul blog!
      Nelle storie di Zagor molti oggetti (in particolare le armi) non sono mai stati fedeli all'epoca in cui si svolgono le vicende dello Spirito con la Scure... le mitragliatrici "gatling", i fucili "wincherster" e persino le pistole a tamburo... possiamo chiamarle licenze poetiche o sospensione dell'incredulità...

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